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Solidarietà TOTALE alle compagne e ai compagni del CSOA GABRIO.

Sono  16 anni che che il C.S.O.A. GABRIO di Torino pratica il diritto all’autoproduzione della cannabis celebrando le feste della semina in primavera e del raccolto in autunno.
Nelle feste del raccolto si condivide ciò che si è coltivato ovviamente, in un’ ottica di condivisione lontano dalle logiche del mercato e soprattutto da quelle del mercato nero, al quale vorrebbe costringerci il proibizionismo.
STRANE COINCIDENZE.
La 40/06, meglio tristemente nota come la Fini Giovanardi, fu varata all’ interno del decreto per le olimpiadi di Torino il 21febbraio 2006 e pubblicata in gazzetta ufficiale il 27 dello stesso mese.
Il 25 maggio 2006 il centro sociale Livello 57 di Bologna fu vittima di un eclatante bliz antidroga che mesi dopo si rivelò essere una montatura che si sciolse come neve al sole, ma questo non impedì di sgomberarlo il 25 luglio sempre del 2006. IL LIVELLO 57 fu una storica e importantissima realtà dell’ antiproibizionismo italiano, organizzò ben 10 storiche edizioni della STREET RAVE PARADE ANTIPROIBIZIONISTE  con centinaia di migliaia di persone da tutta Italia, a cui il CSOA GABRIO ha sempre partecipato in forze ovviamente battendosi contro la Fini Giovanardi, rivendicando il diritto dell’autocoltivazione e praticandola.
Altra strana e “sinistra” coincidenza, si sta discutendo proprio ora in parlamento la pessima e pericolosa Legge dell’ Intergruppo “Cannabis Legale”, sempre più verso il Monopolio Totale e contro l’auto-coltivazione,
appunto….

Di seguito il COMUNICATO del Csoa Gabrio:

Proibizionismo d’agosto: di “laboratori della droga” e muri sfondati
Posted on by gabrio

Di prima mattina il quartiere San Paolo si è risvegliato con un’intero isolato militarizzato, cinque camionette di carabinieri e polizia, gazzelle e auto della digos hanno chiuso l’accesso di via Millio per procedere a una solerte operazione volta alla perquisizione del Centro Sociale Gabrio. Decine di uomini in uniforme sono penetrati nel centro sfondando tutte le porte, rovistando in ogni stanza e addirittura sfondando un muro per accedere ai locali informatici.

L’obiettivo è stato mettere sotto accusa una delle pratiche militanti del centro sociale, l’antiproibizionismo. Sono state infatti sequestrate le piante di marijuana presenti nel centro e gli strumenti per la loro coltivazione. Attività che da anni portiamo avanti apertamente. Siamo consapevoli che praticare coerentemente l’antiproibizionismo significa disobbedire a leggi ingiuste così come sappiamo che tale pratica può portare ad affrontare forme di repressione come quella adottata questa mattina dal reparto mobile della questura di Torino con l’avallo della procura. Siamo d’altronde sicuri che l’autoproduzione sia l’unico sistema per scardinare il sistema delle narcomafie da un lato e del controllo sociale oscurantista dall’altro. L’autoproduzione è condivisione, non spaccio.

E’ stata certamente anche una buona occasione per la questura per mettere il naso nei locali dove si svolgono le numerose attività politiche e sociali del centro.

Nella giornata in cui i principali mezzi di stampa rilanciano le dichiarazioni del magistrato Cantone sull’importanza e la necessità di legalizzare la cannabis per evitare il gioco delle narcomafie è a dir poco paradossale che la procura e la questura di Torino si lancino in una operazione che va a colpire una delle poche esperienze reali in tale direzione. Noi lo sappiamo da anni, non abbiamo bisogno di un magistrato per capirlo.
Il risultato è che nel momento in cui scriviamo un compagno è in questura e un’altro è denunciato a piede libero, compagni ai quali va tutta la vicinanza, amicizia, complicità.
Tutte le attività del centro sociale programmate in questi giorni continueranno regolarmente.

Le compagne e i compagni del CSOA Gabrio
https://gabrio.noblogs.org/post/2016/08/18/proibizionismo-dagosto-di-laboratori-della-droga-e-muri-sfondati/

cannabisillegale9
Si veda anche l’ Intervista al Giurista Giovanni Russo Spena sull’ impianto della Legge “Cannabis legale” verso per il MONOPOLIO TOTALE senza REALE possibilità di autocoltivazioni.

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