Archivio di Aprile 2019

KaraOche contro il pinkwashing: Boycott Eurovision and Tel Aviv Pride!

ore 20:00 THE SHOW

CATEGORIES:

LIVE PERFORMER

or

LIPSYNC

ore 23:00  FROCISSIMA PARTY ATLANTIDEA

Eurovision song contest è il più importante Festival pop europeo, in programma ogni anno in diretta televisiva in più di 41 Paesi con un’adience di oltre 200 milioni di telespettator*.

Il festival si tiene ogni anno nel Paese che ha vinto l’edizione dell’anno precedente: quest’anno Eurovision sarà a Tel Aviv, non a caso in concomitanza con il Tel Aviv Pride, dopo la vittoria nel 2018 della cantante israeliana Netta Barzilai.
Il 14 maggio 2018, appena due giorni dopo la sua vittoria all’Eurovision, Israele massacrava 62 palestinesi a Gaza, tra cui 6 bambini, mentre partecipavano alla Grande Marcia del Ritorno. Quella sera stessa, Israele tenne un concerto celebrativo con Netta Barzila, che dichiarò: “Abbiamo una ragione per essere felici.” Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la vincitrice isrealiana dell’Eurovision Netta Barzilai “la migliore ambasciatrice d’Israele.”

Lo stato di Israele investe ogni anno milioni di dollari per promuovere nel mondo la propria immagine di democrazia liberale rispettosa dei diritti LGBT, assediata dalla “barbarie islamica”, in festival come l’Eurovision o in eventi culturali LGBT, presentando Tel Aviv come una capitale mondiale dello stile di vita e del turismo gay. In questo modo lo stato di Israele tenta di nascondere e giustificare la violenta occupazione della Palestina storica e il regime di apartheid imposto militarmente ai Territori Occupati Palestinesi.

Per denunciare questa politica di Israele, che è diventata il paradigma del Pinkwashing, il Laboratorio Smaschieramenti aderisce all’invito dei gruppi queer palestinesi a boicottare l’Eurovision alQaws – القوس للتعددية الجنسية والجندرية في المجتمع الفلسطيني , Pinkwatching Israel, Aswat Palestinian Feminist Center for Sexual and Gender Freedoms (https://www.astraeafoundation.org/stories/aswat-palestinian-gay-women/)

Non svendiamo i nostri culi a nessun progetto di oppressione e le nostre ugole hanno voglia di urlarlo forte!

Per farlo e per saperne di più sul Pinkwashing (che non è praticato solo da Israele), invitiamo tuttu* ad aderire alla campagna di boicottaggio e a partecipare al favoloso KaraOche.

Boicottiamo tutt* assieme nel modo che meglio ci riesce: essere STAR per una notte, sgambettando e cantando le peggiori tra le migliori canzoni che conosciamo!

PER ISCRIZIONI, SCEGLI IL TUO NICK, LA CATEGORIA (live o lipsync), LA CANZONE E COMUNICALA A: smaschieramenti@inventati.org

#boycotteurovision2019

Per più info continua a leggere:

https://www.bdsitalia.org/index.php/component/tortags/tag/pinkwashing

http://www.pinkwatchingisrael.com/campaigns/

http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/93-19a-million-marijuana-march-roma,-sab-11-maggio-2019.html

http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/93-19a-million-marijuana-march-roma,-sab-11-maggio-2019.html

https://www.facebook.com/events/488681925000800/

Da 19 anni manifestiamo in piazza, a Roma ed in centinaia di altre città nel resto del mondo, per rivendicare a gran voce tre punti globalmente condivisi:

1) Fine delle persecuzioni legali e sociali nei confronti delle persone che assumono cannabis;

2) Accesso incondizionato all’utilizzo terapeutico da parte di tutti i pazienti;

3) Riappropriazione del diritto di poter legittimamente coltivare una pianta che appartiene al patrimonio botanico del pianeta e quindi all’umanità intera.

In tutti questi anni, abbiamo assistito all’avvicendarsi in Italia di Governi di ogni tipo, da Destra a Sinistra, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Oltre ai danni delle politiche proibizioniste, siamo stati costretti anche a subire la beffa delle continue promesse pre-elettorali di chi, puntualmente, dopo essersi accomodato sulla propria poltrona a palazzo, nel migliore dei casi ha fatto marcia indietro e, nel peggiore, ha compromesso ulteriormente la situazione.

Una vergognosa costante a cui non ha fatto eccezione nemmeno l’attuale Governo del cambiamento, promotore di tante iniziative e proposte di legge per la legalizzazione della Cannabis quando era all’opposizione, ma che una volta insediato come primo partito eletto, in controtendenza mondiale, ci ha subito riportati indietro di decenni, affidando la Delega per la lotta alle tossicodipendenze al leghista Lorenzo «Tolleranza Zero» Fontana, un proibizionista e reazionario della peggior specie, intenzionato solamente a gettare altra benzina sul fuoco e dare libero sfogo al proprio (antiscientifico) furore ideologico.

Tuttavia, nonostante la Cannabis sia severamente vietata dalla Legge e vengano prospettate ulteriori ondate di repressione, fuori dal palazzo si stima che nel nostro Paese siano circa 6 milioni le persone che ne fanno un utilizzo regolare, per finalità terapeutiche o semplice piacere, a dimostrazione di come essa rappresenti un prodotto con una diffusione paragonabile a quella di frutta e verdura, ma con una grandissima ed agghiacciante differenza: la coltivazione di questa pianta e quindi il mercato non sono mai stati regolamentati !

Così, mentre le Forze dell’ordine sono costrette a dare la caccia ai cittadini «trasgressori» (circa l’80% dei sequestri di «droga» riguardano la piccola detenzione di Cannabis) ed i tribunali si intasano di processi inutili e le carceri si riempiono di gente che ha coltivato qualche pianta per sottrarsi al mercato nero e, le mafie fanno cassa e ringraziano!

Per quanto ci riguarda, abbiamo sempre denunciato questa assurda situazione e continueremo a farlo senza timore di risultare ripetitivi e senza farci mai logorare dall’immobilismo politico, pervasi dalla convinzione che un REALE CAMBIAMENTO non solo sia possibile, non solo risulti sempre più urgente e doveroso da parte delle Istituzioni, ma è soprattutto inevitabile in ogni Paese che davvero aspira a potersi definire civile, indipendente e distante dagli inconfessabili interessi delle collusioni mafiose.

La nostra è una marcia pacifica e particolarmente festaiola che, però – ATTENZIONE – non si limita a dissacrare e contestare il proibizionismo, ma che intende superarlo attraverso proposte concrete, sociali e legislative, quest’anno contenute in un Manifesto per la Cannabis libera redatto e sottoscritto da numerose realtà antiproibizioniste su tutto il territorio nazionale e già sottoscritto da migliaia di singole persone:

www.manifestocannabislibera.it

Siamo certi che i governi, finora sordi alle nostre richieste, non potranno rimanere ancora a lungo indifferenti se la partecipazione a manifestazioni come la Million Marijuana March ed altre simili sarà tale da rappresentare, almeno in parte, il numero reale delle persone costrette a subire le conseguenze di una legge oggettivamente a favore degli interessi  delle mafie e delle grandi multinazionali, oltre che a discapito della collettività.

Sabato 11 maggio la presenza di ognuno di noi a Roma sarà preziosa e farà differenza, pertanto invitiamo gli interessati ad iscriversi alla nostra pagina su Facebook, restando aggiornati ed aiutandoci a diffondere il più possibile la data:

https://www.facebook.com/events/488681925000800/

Tutte le realtà antiproibizioniste ed i singoli che desiderano collaborare / partecipare attivamente alla realizzazione ed allo svolgimento della marcia, possono contattarci al seguente indirizzo e-mail:

giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

Sabato 11 Maggio, 2019
http://www.ecn.org/xm24/evento/bologna-elettrica-2019/
https://www.facebook.com/events/2066976773400973/

Bologna Elettrica è un festival di musica elettronica e sperimentale DIY che ha l’intenzione di connettere le varie realtà dell’underground musicale cittadino. Un’occasione di contatto, di condivisione e di supporto tra etichette, produttori e cultori. Questo a XM24, luogo di condivisione, interazione, integrazione. L’evento ha anche l’intenzione di intervenire nella discussione su questo tipo di spazio indispensabile e necessario per la città. Un tentativo basato sull’esigenza di creare un collegamento diretto, uno scambio di informazioni dal basso che consenta di crescere insieme all’interno del contesto collettivo.
Il festival ha modo di esistere grazie al contributo di etichette, musicisti, fonici, cuochi, bigliettai, galoppini e falegnami: un gruppo di amici in costante espansione che ha voglia di sbattersi per un intento comune.


ENG:
Bologna Elettrica is a DIY electronic and experimental music festival with the aim to connect the different realities of the urban underground. It is an occasion for sharing, contact and support between labels, producers and enthusiasts in the historical context of XM24, a place symbolising community, interaction and integration. Bologna Elettrica is an attempt based on the need to create a community, a direct link, an exchange of information from the bottom to the up that could allow to develop together in a collective context.

◇ WORKSHOPS ◇ 14:00
INFO: workshopbolognaelettrica@distruzione.org

• Radiazioni workshop (ingresso gratuito): un laboratorio di fonografia “anomala”, emissione e propagazione di tracce sonore. Si useranno pick-up e piezo per registrare suoni udibili e non udibili all’interno dello spazio XM24, rielaborati in tracce audio che verranno trasmesse su “radio spore” e diffuse in strada attraverso radioline. I brani verranno successivamente inseriti nel circuito-c4m.org.
> Dettagli: https://www.facebook.com/events/2091066741115826/
Il workshop è accompagnato da un atto performativo aperto a tutti:
Radiophile Invasion – Chiamata alle radio! Tutti sono invitati ad armarsi di radiolina AM per diffondere il podcast fuori da XM/24, synthonizzandosi sulle frequenze di RadioSpore 1359 AM o con cell in streaming su http://radiospore.oziosi.org/ Unisciti alla Radiazione! Sabato 11 maggio h.19:00, rotonda Alex Langer – Bologna.

• A/V HACK TRANSMISSION WORKSHOP AUDIOVIDEO (ingresso gratuito): Grazie alle tecniche e pratiche di hacking di dispositivi audio e video è possibile modificare e alterare le funzioni originarie di attrezzature che gestiscono segnali audiovideo, creandone di nuove e sorprendenti. (prenotazione obbligatoria a workshopbolognaelettrica@distruzione.org) http://bit.ly/2ZxQPLn

◇ lancio e presentazione del nuovo Social Network etico Stereodon ◇
◇ Sala Infoshock ore (17:30) ◇

Bologna Elettrica finanzierà la creazione di un server per ospitare un’alternativa ai social network più famosi. Una soluzione etica e fuori dalle logiche commerciali focalizzata sulla musica. Il tutto è stato reso possibile grazie alla collaborazione con alcuni attivisti del collettivo Hacklabbo di XM24.

◇ Sala Gloriosa Ciclofficina Ampioraggio ◇
◇ PERFORMANCES (16:30 – 00:00) ◇

• L’Impero della Luce – Johan Merrich, eeviac
Organizzazione di suoni elettromagnetici per neon, televisioni, radio, lampade e alimentatori. Presentazione del libro “ Breve Storia della Musica Elettronica e delle sue Protagoniste”. Johann Merrich dialoga con Marco De Vidi

• Dj Sert – Low Benzina
Therapy room per crisi d’astinenza, installazione di rumorismo scientifico a frequenze terapeutiche per qualsiasi sintomo da dipendenza

• Proprio come per le formule magiche – Gaia Ginevra Giorgi & Edoardo Lazzari
Un processo alchemico di messa in crisi del testo poetico per mezzo di vari dispositivi attivati durante l’azione performativa

• Life Cycles – Davide Di Franco
Rappresentazione in tempo reale dei cicli di vita di forme audiovisive digitali generate da dati aleatori. Al termine del live set introduzione + discussione aperta sul software vvvv

• Treno-Cometa – Eva Benfenati & Denise Ania
La techno incontra la poesia, dj set in versi a cura di STABILE e live visuals di Jack Malombra

• LOVE – Asia Giannelli & Erika Salamone
Una tenda colorata senza pregiudizi o distinzioni di genere. È un pigiama party in mezzo alla festa con karaoke, glitter, trucchi e photoshooting

◇ Sala Gloriosa Ciclofficina Ampioraggio ◇
◇ a Seguire Dj Set ◇

• Marco Upset
• Alessandro Boni from Tapefeed
• Raul Sanchez b2b Lucio Lanfranchi

◇ Open Air ◇ Dj Set (15:00 – 24:00)

• Hawanna Dj
• A guy called Fulvio
• House of Ragu
• Noise Atlas
• Lizard
• Bist
• Acid Youth
• Bech

◇ BIG Stage ◇ Live (15:30 – 00:00)

• New Hyperion Ensemble
• HDADD
• Dj Zoologist, visuals Mauricio Corradini
• Lei, (No) innocence
• Kuthi jinani
• Vertex + Valerio Maiolo
• JKO
• Matter

◇ BIG Stage ◇ Dj Set a seguire

• Defe
• Bennet
• BXP
• NEMA

◇ Sala Bunker ◇ Live (15:30 – 01:00)

• Mart [Teatrino Elettrico]
• Vinx Scorza
• Federico Pipia
• BlankK
• Massimo Carozzi + Dominique Vaccaro
• Mario Guida
• Francesco Serra
• Alone
• Ofshe
• FERA
• Tullia Benedicta
• Carlo Maria
• Eerie Volver
• Marco Maldarella

◇ Sala Bunker ◇ A seguire Dj Set

• Alberto Randi
• Fili Balu

◇ Per tutta la giornata sarà presente una “zona labels e costruttori DIY” con l’expo di:

12k dubby music – Skank Bloc – Random Numbers – Sonic Belligeranza – Dusky Adriatic – Noisybeat Extended – Ariam Records – Jonic Noise – MU versatile label – Timeless Records – Ragoo Records – Black Chrysalis Archives – Yerevan Tapes – Svbterrean Tapes Label

Il Lab57 sarà presente con la postazione chill-out , info point SOStanze, Primo Soccorso, analisi sostanze

Contro la mercificazione dell’underground: intervista a Bologna Elettrica
su Zero Bologna

* SABATO 18 MAGGIO 2019 *
AREA PISA


https://www.facebook.com/events/403056107182261/
http://osservatorioantipro.org/?page_id=962

CANAPISA STREETPARADE
Antiproibizionista – Antipsichiatrica – Antifascista – Transfemminista

APPELLO:
Il proibizionismo è una scelta politica e ideologica che lede la nostra libertà di autodeterminazione. È il presupposto di uno Stato autoritario e repressivo, che pretende di intervenire sulle nostre vite e sui nostri corpi. Ha dato forma a un sistema di controllo che legittima la paura e la stigmatizzazione nei confronti di chi assume sostanze definite “proibite”, alimentando intolleranza e marginalità.

La guerra alla droga è iniziata negli anni ’30, in America, imponendo il suo modello a livello globale, scatenando la repressione nei confronti dei consumatori. Questa guerra ha creato l’opportunità di sviluppo di grosse organizzazioni criminali: tutt’oggi interi paesi sono nelle mani di narcomafie e cartelli della droga, i cui profitti vengono raggiunti con la vendita di sostanze di scarsa qualità e altamente pericolose.
In Italia un azienda in particolare ha aumentato il suo fatturato e il suo potere: la mafia.

Il proibizionismo non solo ha fallito nel ridurre la disponibilità di sostanze illecite, bensì ha creato una cultura distorta e ignorante e il fenomeno droga si è trasformato in abuso e consumo inconsapevole, con ulteriore incremento dei profitti illeciti per narcostati e malavita organizzata. Il risultato sono i milioni di persone che riempiono le carceri in tutto il mondo, la diffusione massiccia di nuove droghe, guerre per il controllo delle zone di produzione.
Il carcere diventa una discarica umana dove imprigionare persone scomode e/o non funzionali al sistema economico e sociale prestabilito. Gli istituti di pena italiani sono sovraffollati: 60.000 detenuti su una capienza di 45.000, aumentano anche i suicidi (67 nel 2018) e le nuove leggi securitarie non fanno che aumentare questo trend.
In Italia più del 30% dei detenuti è condannato per la legge sulle droghe. Dal 1990 più di un milione di persone sono state segnalate per possesso di sostanze stupefacenti ad uso personale, le segnalazioni sono aumentante quasi del 40% nel 2017; la repressione colpisce per quasi l’80% i consumatori di cannabis e costa allo Stato 2,5 miliardi l’anno.

Per i consumatori di sostanze illegali oltre alla persecuzione penale si aggiunge spesso anche quella psichiatrica. Ci preoccupa il sempre più frequente utilizzo del Trattamento Sanitario Obbligatorio in cui si impone l’assunzione forzata di “droghe legali”: psicofarmaci, neurolettici, benzodioazepine, ecc…
La psichiatria diventa cosi strumento per ostacolare l’autodeterminazione degli individui, medicalizzandone i comportamenti e inventandosi nuove diagnosi per tutti.
L’alleanza economica con le potenti aziende farmaceutiche rende l’istituzione psichiatrica particolarmente perniciosa.
Il consumo di sostanze illegali rientra quindi nei disagi da trattare con cure psichiatriche, trasformando un fenomeno sociale e culturale dai mille risvolti, in una questione meramente sanitaria.

Il proibizionismo è solo uno dei tanti volti di questo sistema, uno dei tanti aspetti del capitalismo che siamo costretti a subire, ma niente affatto secondario per l’enorme movimento di capitali che smuove, secondo solo al mercato delle armi, per i milioni di morti e di carcerati che la “War on Drug” ha sparso per il pianeta e per i disastri ambientali che sta causando.
Non è con le operazioni antridroga, con i cani nelle scuole a terrorizzare gli studenti che si ostacola la diffusione di sostanze illegali. Ci saranno sempre nuove droghe o addirittura, come accade in molti paesi ultraproibizionisti, chi vuole “sballare” utilizza alcol, psicofarmaci, colla, trielina, benzina!
Al contrario ci sono ottimi esempi di buone pratiche che limitano i rischi, diminuiscono i danni collaterali e riducono i consumi: la depenalizzazione dell’utilizzo di tutte le sostanze e le politiche di prevenzione e riduzione del danno sono già realtà in Portogallo, Olanda, Repubblica Ceca e molte altre hanno già legalizzato completamente la canapa.

In Italia sembra di tornare al medioevo e la Lega propone leggi per inasprire le pene ed eliminare il concetto di modica quantità.
La pratica del “Drug checking” (analisi rapida delle sostanze), ad esempio, proposto nei rave party, salva vite umane e individua nuove sostanze a volte molto pericolose, ma il suo utilizzo avviene in condizioni semiclandestine ed è completamente trascurato dai servizi sanitari istituzionali.

Riconosciamo a pieno l’importanza dei servizi di prevenzione dei rischi e ne sosteniamo la diffusione e la messa in campo.
Nel 2012 è nata dal basso la Rete Nazionale Antiproibizionista “La fine del mondo proibizionista”, di cui ne è parte attiva anche l’Osservatorio Antiproibizionista – Canapisa Crew, con l’obiettivo di superare le politiche proibizioniste e repressive, sensibilizzare attraverso svariate iniziative l’opinione pubblica su questi temi e mettendo in atto pratiche che l’evidenza scientifica suggerisce essere valide per contrastare il fenomeno dell’abuso delle sostanze.

Le richieste della rete sono:
– depenalizzazione dell’uso personale di tutte le sostanze;
– costruzione di politiche di prevenzione serie;
– riconoscimento della riduzione del danno come forma di intervento nel contenimento
dei danni derivanti dal consumo:
– depenalizzazione all’autoproduzione di cannabis a uso personale;
– valorizzazione e promozione dell’uso di sostanze a scopo terapeutico e promozione di
un paradigma della cura non giudicante, improntato alla relazione paritaria medico paziente.

C’è bisogno di partecipazione diretta per la costruzione di una cultura consapevole per andare contro le logiche del consumismo e della mercificazione. La droga e i drogati non esistono! Esistono diverse sostanze, diversi effetti, diversi rischi, e usi, e diversi stili di vita!
Siamo stanchi di essere sorvegliati e puniti, non abbiamo bisogno di essere rieducati a modelli che non ci appartengono. Proibire, controllare e punire sono le regole messe in atto, da decenni, in questa persecuzione di massa.
Da quasi 20 anni manifestiamo gioiosamente illegali nelle strade della città, e anche quest’anno non ci fermeremo nel rivendicare le nostre libertà, fino alla fine del proibizionismo omicida. Scendi in piazza contro il proibizionismo!
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AGGIORNAMENTO IMPORTANTE!!!

In data 14 maggio 2019 ci è stato comunicato che non ci sarà permesso di svolgere l’annuale corteo antiproibizionista canapisa Street parade, e che l’unica forma che ci sarà consentita per manifestare le nostre idee sarà un presidio stanziato in piazza della stazione ( e questo nonostante avessimo accettato il percorso che ci era stato proposto dalla questura lunedì 13 maggio, che prevedeva un corteo che partiva dalla Stazione e che sarebbe terminato prima del cavalcavia antistante il quartiere di Sant’Ermete).

Visto che nel lungo documento che ci ha consegnato la Questura per comunicarci questo divieto, esso viene motivato:
“nel corso dei successivi incontri, tenutisi il 10 e il 13 maggio, è stata prospettata ai promotori della manifestazione[…] la possibilità […] di svolgimento della stessa, con la previsione dell’ instradamento del corteo in direzione del quartiere cittadino di S.Ermete e dello scioglimento dello stesso una volta raggiunta detta località”, pensiamo che la proibizione del corteo sia dovuta a uno spiacevole equivoco.

Noi infatti avevamo accettato di sciogliere il corteo prima del cavalcavia di Sant’Ermete. Se invece non si trattasse di un equivoco questa proibizione costituirebbe una gravissima violazione del diritto di manifestazione che potrebbe costituire un pericoloso precedente, perché oggi si inizia a proibire Canapisa e domani si può proibire qualsiasi manifestazione che non è gradita a chi governa questa città.

PER QUESTO NOI SABATO SAREMO COMUNQUE IN PIAZZA DELLA STAZIONE ALLE 16 E CREDIAMO CHE INSIEME A NOI CI SARANNO TUTTI COLORO CHE HANNO A CUORE LA LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE, DI ESPRESSIONE E DI PENSIERO.

L’ APPUNTAMENTO PER TUTTE E TUTTI E’ SABATO 18 MAGGIO ALLE 16 IN PIAZZA DELLA STAZIONE!!!

info: canapisa@inventatiorg

Cannabis| di Federico Martelli|
19 April 2019

https://www.vice.com/it/article/gy4b54/smettere-di-fumare-perche-lerba-e-diventata-troppo-forte?fbclid=IwAR3IF3Sd7F5QmsvuFaWvmw1DJQyy1OsoSWWC-176iCM60wGRuYz_EDZpFCM

Cosa significa ‘smettere di fumare perché l’erba è diventata troppo forte’?

La cannabis con alti livelli di THC è una realtà, ma c’è molta confusione sul tema.

Fin da quando ero adolescente, chiunque mi guardi in faccia o mi senta parlare ha l’impressione che io sia un “fattone.” La verità è che al di là delle apparenze non sono un grande consumatore di cannabis. E il motivo principale è l’ansia che mi sale quando fumo—dovuta a sua volta all’ansia che provo già al naturale. Semplicemente, quell’atteggiamento pacifico che viene scambiato per fattanza è dovuto al fatto che l’ansia consuma tutte le mie energie, lasciandomi esausto.

Il mio rapporto con la cannabis è iniziato nell’adolescenza e gli effetti sopracitati mi hanno sempre accompagnato, ma è solo quando sono andato a vivere da solo che ho iniziato a farne uso quotidianamente, sperimentando appieno lo stato confusionale relativamente blando che ancora oggi innesca in me. (In questo senso, mi tornano in mente le parole illuminanti del saggio di Carl Sagan sull’erba: “La cannabis mi ha trasmesso com’è la sensazione di essere ‘matto’ e la consapevolezza che noi usiamo la parola ‘matto’ per evitare di pensare a cose che sono troppo dolorose per noi.”)

In quel periodo ho anche cambiato frequentazioni, aprendomi al mondo della vita notturna. Lì ho scoperto che molti prendono di tutto, ma hanno il terrore dell’ansietta provocata dalle canne—così, nella maggior parte dei casi, io ero l’unica persona che voleva fumare. Per queste ragioni, da qualche anno ho smesso di fumare tutti i giorni.

All’epoca non ho fatto troppe indagini sulla cosa, dando la colpa all’esistenza di una fantomatica cannabis potenziata—una prospettiva condivisa da diversi conoscenti e rintracciabile in numerosi articoli e discussioni online. Il sottotesto è sempre lo stesso: “Ho smesso perché l’erba era diventata troppo forte.”

Dato che penso che le sostanze psicotrope siano una risorsa per l’umanità e che non vorrei mai essere associato a chi si rifiuta di capire come funzionano, ho interrogato qualcuno più qualificato di me per trovare risposta alle seguenti domande: fumiamo davvero erba in qualche modo “potenziata”? Questa ossessione per il THC dei produttori di erba ci renderà tutti folli? C’è qualcuno in Italia che ha documentato in modo sistematico questo aumento di potenza?

La prima persona che ho contattato è Max di Lab57, un progetto di Bologna che da 20 anni fornisce supporto informativo, ascolto psicologico e punto di primo soccorso per evitare le conseguenze dell’abuso di sostanze, unici in Italia a offrire gratuitamente dal 1998 la possibilità di effettuare in forma anonima test colorimetrici delle sostanze più diffuse.

Max ha fatto subito naufragare la mia speranza di trovare qualcuno che avesse condotto studi sistematici, spiegando che l’unica tecnica per rilevare il livello di THC nell’erba è quella gas-cromatografica. Viene usata nei laboratori tossicologico-forensi, degli ospedali, e nei laboratori privati a pagamento. A richiederla sono principalmente i produttori di cannabis light che devono assolutamente rientrare nel range di THC concesso dalla legge.

In ogni caso, il membro di Lab57 trova la domanda sull’erba potenziata mal posta. ”Cosa vuol dire erba potenziata? Possiamo ad esempio risalire a una delle prime volte in cui è stata diffusa questa espressione: cioè quello del Caso Amnesia. Si tratterebbe di una qualità di erba intrisa di metadone, eroina, acido di batteria, cocaina—di tutto quello che ti pare. È una bufala diffusa dai giornalisti, grazie anche alla pubblicazione da parte delle Forze dell’Ordine di comunicati stampa fuorvianti. Non c’è nessuna evidenza che sul mercato sia mai arrivata erba trattata in questo modo. Questo esempio è l’emblema di cosa significa parlare in questi termini: si crea solo confusione.”

La ricerca di un maggior livello di THC da parte dei produttori invece è reale, e ha portato a perfezionare le tecniche di coltura, lavorazione e di assunzione.

Se nell’ultimo caso può bastare l’esempio del vaporizzatore, che ha un effetto molto più potente rispetto a una classica canna di erba col tabacco, tra le tecniche di coltura Max cita talee, innesti, selezione delle genetiche, semi autofiorenti e/o femminizzati, lampade elettriche a Led specifiche, o cogliere il prodotto nel momento della fioritura, in cui il livello di THC è maggiore (tendenzialmente: più resta sulla pianta, più aumenta il CBD). Quanto ai metodi di lavorazione che assicurano un maggior livello di THC, questi comprendono la classica estrazione alcolica per ottenere olio di cannabis concentrato, l’estrazione di resina di cannabis a freddo, con acqua ghiacciata, o l’estrazione di Butane Hash Oil o Butane Honey Oil, eseguita con gas butano, con cui si raggiungono percentuali altissime di THC (dal 20 percento della pianta, fino al 90).

Ma c’è un altro aspetto importante da sottolineare: quando si parla in modo semplicistico di sostanze psicotrope, si tende a credere che producano sempre gli stessi effetti in tutte le occasioni e su chiunque. Invece, spiega Max, “vale sempre la regola del triangolo del dott. Norman Zinberg, che costituisce la base della teoria e pratica della riduzione del danno e autoregolazione. Drug, Set e Setting: drug è la sostanza in sé, con le sue proprietà; set sono i vissuti emotivi di ogni individuo, col suo passato e la sua progettualità, infine il setting è il contesto, l’ambiente fisico e relazionale all’interno del quale si assume la sostanza. Questo triangolo determina l’effetto finale.”

Quindi, i problemi di ansia esistevano anche con la cosiddetta cannabis classica. Inoltre, le stesse persone in fasi diverse della loro vita possono giovarne in termini di tranquillità e rilassamento o andare in ansia anche fumando lo stesso tipo identico di cannabis. ”Detto questo, è chiaro che concentrazioni esasperate di THC non controbilanciate dal CBD, ma anche da altri terpeni e principi attivi, fanno in modo che l’effetto sia più difficile da gestire,” ha spiegato Max.

Riguardo l’associazione canne-psicosi, Max assume una posizione ancora più critica. ”Sono stati documentati in letteratura casi di persone con paranoie, problemi di ansia e persecuzioni. Inoltre ci sono tutta una serie di sintomi che possono essere peggiorati dalla cannabis come da tante altre sostanze. Però da lì a dire che la cannabis provochi la psicosi ce ne passa, ci sono pochissimi e controversi studi a riguardo.”

Nella mia indagine ho contattato anche il collettivo di Milion Marijuana March Italia. La MMM è una manifestazione che nasce in Canada nel 1999 dando il via alle prime marce pacifiche contro il proibizionismo in varie città a cui, dal 2001, si è unita anche Roma. Gli obiettivi condivisi sono la fine delle persecuzioni legali e sociali nei confronti dei consumatori; l’accesso all’utilizzo terapeutico e la riappropriazione del diritto di coltivare la cannabis.

MMM Italia conferma quanto detto da Max sulle analisi delle sostanze: ”A parte alcuni centri di ricerca autorizzati, questa è una condotta borderline sia per chi ne fa richiesta, sia per chi la pratica,” mi hanno spiegato, sottolineando un altro problema: il controllo delle qualità dei prodotti, dato che secondo le loro stime in Italia circa 6 milioni di persone fanno un utilizzo regolare di cannabis per finalità terapeutiche o ricreative.

Per loro il problema si estende alla cosiddetta cannabis light. ”Si controlla che il principio attivo rimanga sotto lo 0,6 percento, e quindi ci si preoccupa che le persone non si ‘sballino’, ma oltre questo niente altro. Ad esempio, non preoccupa l’eventuale presenza di metalli pesanti e/o residui chimici derivati da una coltivazione non adeguata. Per legge, infatti, non si tratta di un prodotto destinato all’ingestione umana, ma di un fantomatico articolo ‘per uso tecnico’ e di ‘ricerca’. Tutto perché chi rappresenta lo Stato non vuole ammettere che le persone fanno regolarmente uso di Cannabis fumandola, vaporizzandola o mangiandola.”

La prossima MMM italiana si terrà l’11 maggio a Roma, e con essa verranno presentate proposte concrete contenute in un Manifesto per la cannabis libera redatto e sottoscritto da numerose realtà antiproibizioniste e da migliaia di altre persone. Il 3 giugno, le loro proposte—tra cui la legalizzazione e il tracciabilità dei prodotti—verranno sottoposte anche alle Istituzioni, in un incontro già fissato presso il Ministero della Giustizia.

In attesa di buone notizie, mi auguro una vita con meno ansia per tornare a godermi gli effetti positivi della cannabis.

https://www.vice.com/it/article/gy4b54/smettere-di-fumare-perche-lerba-e-diventata-troppo-forte?fbclid=IwAR3IF3Sd7F5QmsvuFaWvmw1DJQyy1OsoSWWC-176iCM60wGRuYz_EDZpFCM

4 – 5 Maggio
Ex Caserma Liberata
Via Giulio Petroni, 8c, Bari

https://www.facebook.com/events/594281421072177/

Collettivo Antiproibizionista Alcaloidi
presenta:

TSOA – True State of Affairs

ANTIPROIBIZIONISMO e ANTIPSICHIATRIA

Siamo convinti che la società sia un mostro destinato ad estinguersi, e ancor più convinti che non possiamo farci niente. Ma questo non é il vero stato delle cose.
É solo una profezia che si autoavvera.

La nostra generazione è vittima di un’epidemia invisibile fatta d’isolamento e dipendenza, depressione e repressione. Ci ammaliamo della nostre condizioni di vita di cui ci sentiamo responsabili. Addestrati ad essere grati del ruolo riservatoci, ci sentiamo in difetto quando questo ci stringe il collo. Forse un altro potrebbe far meglio di noi, ci diciamo.

Ma se l’altro condividesse il nostro stesso malessere? Potremmo forse rialzare lo sguardo assieme, scrollarci di dosso questo senso di colpa e dare la caccia al vero colpevole.

// SABATO 04
11.30 Apertura cancelli, inaugurazione nuovo Skatepark con contest, free skate and writing: Skateandestroy
17.30 Intro TSOA
18.00 Ambulatori popolari, esperienze a confronto
20.00 Antiproibizionismo e riduzione del danno con Ex OPG (Ezio) e LAB 57 (Max)
21.30 Dibattito
22.00 BARI New Rockers meets DJ WAR on friend SUNSHINE SOUND SYSTEM

// DOMENICA 05
12.30 Pranzo sociale
14.30 B.LSD.pop: Workshop di Primo Soccorso e Riduzione del Danno (prenotarsi con messaggio privato a Collettivo Antiproibizionista Alcaloidi)
18.30 Antipsichiatria e movimento di Psichiatria Democratica con Carlo Minervini, direttore del centro sperimentale Marco Cavallo, Brindisi e Ex OPG, Napoli
20.00 “La campana di vetro”: poesia, danza e musica con Grazia Ragnini e Luca Tomasicchio.

Guarda un video dell’evento:

https://www.facebook.com/Excasermaliberata/videos/646968139064561/

◇ Il Lab57 sarà presente con la postazione chill-out , info point SOStanze, Primo Soccorso, analisi sostanze …

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