Articoli marcati con tag ‘marijuana’

Lab57   &   Forum Droghe

presentano

Transform Drug Policy Foundation
Dopo la guerra alla droga
Un piano per la regolamentazione legale delle droghe


Con questo appuntamento ci poniamo l’obiettivo di iniziare un percorso pubblico per sollevare in città un confronto laico con gli operatori che lavorano nei servizi, coi consumatori e gli amministratori locali  per trovare soluzioni pratiche e realistiche per la cittadinanza fuori  dai pregiudizi e le falsità  che affollano le pagine dei giornali quando si affronta il tema DROGA, auspicando lo sviluppo di nuove politiche di prossimità e inclusione sociale attivando servizi sociali dove si rivelano necessari, invece di delegare tutto alla repressione indicriminata delle forze dell’ordine.

Attraverso diversi altri incontri, presentazioni e interventi informativi proseguiremo il percorso iniziato il 10 dicembre, giornata mondiale per i diritti umani, con la parata
Canna-bicycle Human Motor 2011
,
all’ interno della mobilitazione nazionale della rete
Vienna 2012: verso la fine del mondo proibizionista,
che dal 10 al 16 marzo si è data appuntamento a Vienna con tutti gli altri antiproibizionisti Europei, per
OCCUPARE L’ UNODC

(Ufficio Droghe e Crimine delle Nazioni Unite)
.


IL PROIBIZIONISMO è una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI

50 anni dopo il lancio della Convenzione Unica sulle Sostanze Stupefacenti delle Nazioni Unite nel 1961, la guerra globale alle droghe è fallita, con conseguenze inattese e devastanti a livello mondiale.
E’ aumentato l’uso delle principali droghe proibite,  che sono diventate più economiche e più disponibili che mai, ma  senza quasi alcun controllo sulla qualità. Una stima prudente delle Nazioni Unite calcola che nel mondo vi siano attualmente 250 milioni di consumatori di droghe.
Le droghe illecite costituiscono attualmente la terza industria più redditizia del mondo, subito dopo quella degli alimentari e dei carburanti, con un valore stimato di 450 miliardi di dollari l’anno, e tutto sotto lo stretto controllo della criminalità.
Combattere la guerra alle droghe costa ogni anno ai contribuenti di tutto il mondo miliardi su miliardi. Si calcolano 10 milioni di persone imprigionate in tutto il mondo per delitti legati alle droghe, per la maggior parte “pesci piccoli” – semplici consumatori e piccoli spacciatori.

La corruzione tra i tutori dell’ordine e i politici, in particolare nei paesi produttori e di transito, si è diffusa in maniera esponenziale, la stabilità, la sicurezza e lo sviluppo sono minacciati dalle conseguenze della guerra alle droghe, come lo sono i diritti umani. Decine di migliaia di persone muoiono nel corso della guerra alle droghe.

In Italia le condizioni di invivibilità che caratterizzano le carceri nostrane sono per lo più dovute al sovraffollamento causato dall’attuazione della legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti, che si è accanita soprattutto sui consumatori, piccoli coltivatori e microcriminalità, mentre ha rafforzato e consolidato il controllo sul territorio delle narcomafie.  Solo nell’ultimo anno ci sono stati 9.298 arresti e 11.905 giorni di reclusione (fonte http://droghe.aduc.it).
Le leggi proibizioniste sono più pericolose delle droghe stesse: uccidono, generano ignoranza e clandestinità, e rendono impossibile qualsiasi controllo sulla qualità delle sostanze in circolazione, con conseguenze gravissime per la salute.

“Quale può essere in concreto un percorso per superare l’ultracentenario regime mondiale di proibizione delle droghe definito dalle Convenzioni delle Nazioni Unite?
Quali sono le opzioni possibili per la regolamentazione legale della produzione, dell’offerta e del consumo di tutte le droghe, illegali e legali? Attraverso quali tappe si deve procedere? Come distinguere fra le varie sostanze?
Il volume di Transform, la fondazione britannica impegnata da anni sul terreno della riforma della politica sulle droghe, ha l’ambizione di rispondere a questi quesiti, offrendo per la prima volta una impalcatura normativa per tutte le sostanze psicoattive ad uso non medico. Con pragmatismo tipicamente anglosassone, gli autori scelgono i mattoni e presentano i plastici di costruzione del nuovo edificio legale che potrebbe sorgere dall’auspicabile «cambio di paradigma». Una riforma ormai inevitabile perché sono molti i segni di crisi della «guerra alla droga»: nonostante l’insistente retorica, imponenti evidenze ne documentano ormai la bancarotta politica, scientifica, etica. Non si tratta di uno scritto di mera testimonianza e neppure, come gli autori amano ribadire, di un testo «radicale ». Al contrario, l’estremismo ideologico è appannaggio dei proibizionisti.
La legalizzazione è un orizzonte possibile, a patto di discuterne con documentazione, discernimento e senza pregiudizi.
Questo libro è un contributo in tal senso.” (tratto dalla presentazione).

Vienna 2012: verso la fine del mondo proibizionista

Lab57
Laboratorio Antiproibizionista Bologna

VALORI NUTRIZIONALI DEI SEMI DI CANAPA SATIVA
Nessun alimento vegetale può essere paragonato ai semi di canapa per quanto riguarda il valore nutritivo”. “Le proteine contenute nei semi di canapa forniscono al corpo tutti gli amminoacidi essenziali necessari per una buona salute e la loro composizione corrisponde esattamente a quello di cui il corpo umano ha bisogno per produrre il plasma sanguigno, l’albumina e la globulina, elementi essenziali che rivestono un ruolo importante nel sistema immunitario.
Da Udo Erasmus – Fats that Heal, Fats that Kill – Alive Books, 1993.

Un solo seme quindi racchiude, in buona proporzione e in forma altamente digeribile, tutti e otto gli aminoacidi principali che sostengono la sintesi proteica e l’azione del sistema immunitario, una combinazione assolutamente unica nel mondo vegetale in grado di soddisfare le necessità nutrizionali dell’essere umano. Questa combinazione è in grado di fornire al nostro corpo la base su cui creare altre proteine come le immunoglobuline: anticorpi che respingono le infezioni prima ancora che arrivino i primi sintomi percepibili.
I semi di canapa sativa contengono naturalmente Omega-6 ed Omega-3 in rapporto 3/1, che in natura è quello più vicino al rapporto ideale per l’uomo. Analogo rapporto si trova soltanto nell’olio di pesce, che però, al di la di considerazioni etiche, deve essere chimicamente trattato per essere estratto.

Queste caratteristiche rendono i semi di canapa sativa un “vaccino nutrizionale”, persino il Ministero della Salute (circolare del 22 maggio 2009) ha riconosciuto il contributo eccezionale dei semi di canapa  sativa e derivati quali olio e farina. Sono infatti altamente indicati per l’organismo umano, in qualsiasi stato di salute esso si trovi, in particolare per:

–  prevenire malattie cardiovascolari,
–  ridurre i livelli di colesterolo LDL,
–  rafforzare il sistema immunitario
e coadiuvare le terapie in diverse patologie.

I SEMI DI CANAPA SATIVA A TAVOLA
Sono ottimi tostati, da soli o insieme ad altri semi, e da utilizzare per insaporire insalate, verdure, primi piatti, interi o schiacciati come si fa col pepe in grani, oppure si possono frullare, sempre da soli o con altri semi, in modo da ottenere un composto pastoso dal sapore delicato, che ricorda il burro, da spalmare o da utilizzare come condimento su bruschette o per insaporire i vostri piatti. Dal seme di canapa si estrae a freddo l’ olio che conserva le straordinarie caratteristiche del seme e si presta insieme all’extravergine di oliva come eccellente integratore in una sana ed equilibrata dieta quotidiana.

A scanso di equivoci e in risposta alla disinformazione ‘volutamente’ diffusa in materia (la canapa fa concorrenza a troppi settori, costa poco e funziona tanto): i semi di canapa sativa non contengono THC, il principio psico-attivo alla base dell’uso della canapa come sostanza stupefacente ricreativa.

CANAPA E AMBIENTE
Coltivata da almeno 3000 anni, non necessita di pesticidi o diserbanti per crescere rigogliosamente. Con le sue radici profonde rigenera il terreno e lo depura da sostanze tossiche e inquinanti, è uno dei migliori foto-convertitori di anidride carbonica in ossigeno.

Trova impiego per circa 50000 utilizzi, tra cui:
– prodotti alimentari ed integratori
– cosmesi ed igiene
personale e detersivi per uso domestico bio-degradabili al 100%
biodiesel naturale (negli anni 30  Henry Ford costruì un prototipo di automobile in cui sia la carrozzeria che gli interni e persino i vetri dei finestrini erano fatti di canapa. Quest’auto pesava 1/3 di meno e il carburante era olio di canapa. Fu la prima auto ecologica, mai più riprodotta per interesse dello stesso Ford, costruttore di auto e petroliere.
carta, cartoni, tele, vele, corde, tessuto (è uno dei tessuti più resistenti, completamente naturale e biodegradabile al 100%), plastica ecologica
medicine (cura la depressione, gli stati d’ansia e l’epilessia, l’artrite reumatoide, il glaucoma, allevia i dolori mestruali, etc…

>>fonte:
Semi di Canapa: Concentrato di Salute e Benessere dalla Natura

>> Vedi il nostro flyer informativo sulla CANNABIS
>> Vedi
tutte le ultime applicazioni terapeutiche, studi e ricerche sulla cannabis

dal sito P.I.C. Pazienti Impazienti Cannabis

>> Iscriviti alla nostra Newsletter!!!
Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti su ricerche scientifiche, leggi, mobilitazioni e le info sui nostri prossimi interventi a conferenze, dibattiti, assemblee, eventi musicali, free party, street parades, etc..

 

ANTIPROIBIZIONISMO e DINTORNI

Un evento inserito nella rassegna:
LA BELLA ITALIA
Un viaggio tra luci e ombre, restrizioni e resistenze

Venerdì 9 dicembre

h 17 Aperitivo musicale + dj set Reggae

h 18.30 Dibattito VIAGGIARE INFORMATI con Beatrice Bassini (dottoressa SERT), attivisti ed avvocati del Laboratorio Antiproibizionista di Bologna – LAB57 –

h 20.30 VegeTiAmo – Cena sociale a base di vegetali di stagione

h 21.30 Proiezione di “L’ebra proibita – tutto quello che avreste voluto sapere sulla marijuana”


Vag61 Spazio Libero autogestito

Via Paolo Fabbri 110
Bologna

“Bere una birra in strada non è reato”.  “Birra e Marijuana Za-zà”.

Contro l’ordinanza proibizionista del Comune di Modena.

Appuntamento in Piazza S. Agostino, Modena , ore 21.
Spazio Sociale LIBERA Modena, Spazio occupato SOVERTE Carpi, Fassbinder Sassuolo, Anarcotrafficanti Modena.

Modena come Chicago.
Occhio, stare all’occhio, inventarsi soluzioni creative.
500 euro di multa per girare con una lattina in mano sono tante.
Il Proibizionismo come metodo educativo e per aumentare il controllo sociale, bravo Pighi, bei metodi.
Aumenteranno come prima le code ai negozietti fino alle 20. Ovvio, siamo anche noi contrari a gettare lattine e bicchieri per terra o guidare sotto effetto di sostanze compresi psicofarmaci che elargite copiosamente.
Ma che c’entra questo col bere seduti su di una panchina coi tuoi amici dopo una giornata di lavoro?
Quali invenzioni troveremo per continuare a fare quello che riteniamo giusto e non passare sotto le grinfie del Podestà Pighi?
Intanto facciamo questa camminata in centro, con buona musica e buoni amici, facciamo sentire che non siamo disposti a subire passivamente.
La cassazione ha stabilito che non si può essere repressi e condannati per una piantina di marijuana coltivata sul balcone, e allora regaliamo balconi a chi non li ha.
Facciamoci questo Corteo in allegria e brindiamo alla liberalizzazione contro la mafia che si arricchisce con l’illegalità e contro lo stato che con queste leggi può avere tra le mani altri Cucchi da distruggere.

http://anarchicicarpi.noblogs.org/
http://www.libera-unidea.org/home.htm

Aggiornamenti:

Venerdì 15 luglio
CORTEO notturno Antiproibizionista.“Bere una birra in strada non è reato”.“Birra e Marijuana Za-zà”.
Contro l’ordinanza proibizionista del Comune di Modena. Piazza S. Agostino ore 21.
Spazio Sociale LIBERA Modena, Spazio occupato SOVERTE Carpi, Fassbinder Sassuolo, Anarcotrafficanti Modena.
Si esibirà Dj SambaColbao+Bottigliette Colorate.

Proibire e Ricattare è l’educazionismo degli stupidi.

“Ma vi siete bevuti il cervello? NO al Proibizionismo.

ECCO L’ORDINANZA INCRIMINATA
“Ordinanza in materia di sicurezza urbana per contrastare l’abuso di alcol negli spazi ed aree pubbliche”, “che talvolta si accompagnano a condizioni di potenziale pericolo per i fruitori degli spazi pubblici”, “sono accompagnate a volte da episodi di inciviltà e degrado”, “strategie di prevenzione del fenomeno dell’alcolismo”.

ECCO LA PUNIZIONE
“è fatto altresì divieto su aree pubbliche o soggette a uso pubblico, di consumare o detenere a scopo di consumo ogni genere di bevanda alcolica in contenitori di ogni genere. sono soggette all’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da € 50,00 ad € 300,00”.

300 EURO SE HAI UNA LATTINA IN TASCA E GIRI PER IL CENTRO.

Bisogna opporsi con determinazione contro queste derive fallimentari, bisogna evitare che queste leggi proibizioniste siano sempre più invasive. Il proibizionismo crea marginalità e aumenta a dismisura il potere e gli affari delle varie mafie.
Materiali per la discussione:

PARERI MILANESI SULL’ORDINANZA CHE VIETA LA VENDITA AI MINORI DI 16 ANNI.
“Ridicola. La nuova ordinanza che vieta il consumo e vendita di alcool ai minorenni a Milano è ridicola. Solo un gruppo di matusalemme che non è mai uscito dall’Italia, o peggio dalla propria città, poteva riproporre un concetto così grossolano che è fallito dappertutto quando è stato applicato. Il proibizionismo degli alcolici esiste già in altri paesi come la Svezia ed è aggirato in modo semplicissimo.

Di tutta l’erba, un fascio
“Il cosiddetto processo alle intenzioni è partito e si sta dilagando… togliere la possibilità a una persona di bere ritenendo che questa si ubriacherà di sicuro (fatti suoi poi, se non guida…) è un processo alle intenzioni.”

Risalire alla fonte
“Che qualcuno abbia potuto pensare che vietare non solo la vendita (quella è sanzionata dall’art.689 del codice penale da un bel pezzo) ma anche il consumo di alcol agli adolescenti fosse un’iniziativa intelligente è qualcosa che davvero va al di là della mia comprensione. […] allora, dico io, facciamo un altro piccolo sforzo e vietiamo pure il desiderio. Dice, e come fai a impedirlo il desiderio? Ma perché, la detenzione è più facile?”

Prima sfruttati, poi vietati
“Nella cultura conviviale italiana è intessuto e profondamente radicato, il ricorso ludico all’alcool; […] gli adolescenti respirano questo da sempre ed inoltre il proliferare in tutti i posti di locali e localini dove si punta alla grande sui momenti di “sballo” ha fatto delle città enormi macchine da degustazione e relative pisciate pubbliche. […] Quindi si corre ai ripari, vietando, more solito. Il divieto dopo il businnes. Sola logica possibile?

 

I DANNI DEL PROIBIZIONISMO

1) Il proibizionismo è la prima causa della criminalità. Il profitto annuo mondiale sul commercio illegale delle droghe è di circa 800.000 miliardi di lire. Questo traffico è l’8% dell’economia mondiale ed è l’80% degli introiti totali della malavita. In USA il proibizionismo ha causato, negli ultimi 10 anni, un incremento annuo dei profitti della criminalità del 500%. In molti paesi, la corruzione relativa al commercio delle droghe è diventata quasi una questione di abitudine e la sicurezza pubblica viene messa in pericolo dalle bande armate che si contendono apertamente questo mercato così profiquo. Nelle città principali l’80% della micro crirminalità è relativa al “mondo delle droghe”.

2) Il danno economico e finanziario è enorme. L’economia viene distorta dall’enorme flusso di denaro “sporco” e alcune nazioni sono diventate altamente dipendenti dal commercio illegale. Gran parte dei soldi versati dai contribuenti vengono sprecati per combattere i crimini che il proibizionismo stesso ha creato. Negli States, l’equivalente di 30.000 miliardi di lire vanno ad alimentare il budget annuale federale per il controllo delle droghe e il costo totale per i danni, per il lavoro delle forze pubbliche e i costi delle incarcerazioni ammonta ad un multiplo di questa cifra.

3) Il proibizionismo causa dei danni sociali e personali su scala mondiale. Un numero enorme di persone messe in galera, famiglie divise, fenomeni di vagabondaggio, prostituzione legata all’eroina, paura di uscire soli e/o di notte, case sigillate per la paura, vita cittadina difficile e molto altro.

4) Il proibizionismo non ha raggiunto nessuno degli scopi prefissati. Mentre la criminalità aumenta, il numero dei consumatori di droghe cresce e la situazione sanitaria peggiora.

5) Gli standard morali sono in declino per colpa del proibizionismo. L’uso e il possesso di droghe fa divenire fuorilegge e criminali la gente comune, causando una mancanza di rispetto per le regole e degli standard morali che la società ha imposto. Viviamo in una società dove l’80% dei crimini sono dovuti al proibizionismo. Se il nostro è realmente un discorso moralista, bisogna eliminare prima di tutto la causa di tutti questi problemi: il proibizionismo.

6) Il “mostro della droga” è un inganno. I problemi sanitari che il proibizionismo si era prefissato di risolvere sono di poco conto rispetto ad altri problemi salutari. Il tabacco causa il 6% della mortalità totale nel mondo. In USA, ogni anno, 400.000 persone muoiono a causa del tabacco, 100.000 per l’alcool e 5.000 per le droghe. In Inghilterra le cifre relative sono: 110.000, 30.000, e 1.000. Generalmente le proporzioni sono: 50 e 10 contro 1.


Droga, la svolta dei grandi del mondo
“E’ il momento di legalizzarla”

Clamoroso cambiamento di strategia nel rapporto della Global Commission on Drug Policy dopo gli anni della repressione che hanno rappresentato un fallimento. “Va trattata come una questione sanitaria”. Nell’organismo Kofi Annan, Paul Volcker, Mario Vargas Llosa, Richard Branson

dal nostro inviato ANGELO AQUARO
NEW YORK – Cinquant’anni di guerra alla droga hanno fallito e all’Onu non resta che prenderne atto. Dicendo basta alla criminalizzazione e trattando l’emergenza mondiale per quello che è: una questione sanitaria. Di più: legalizzando il commercio delle sostanze stupefacenti – a partire magari dalla cannabis. Firmato: l’ex presidente dell’Onu che di questa politica fallimentare è stato uno dei responsabili, cioè Kofi Annan. Ma anche Ferdinando Cardoso, George Schultz, George Papandreu, Paul Volcker, Mario Varga Llosa, Branson. I grandi del mondo della politica, dell’economia e della cultura mondiale – che certo nessuno si sognerebbe mai di associare a un battagliero gruppo di fumati antiproibizionisti.

La clamorosa dichiarazione verrà resa nota oggi a New York in una conferenza stampa: il primo atto di una grande campagna mondiale che raccoglie e rilancia tante idee di buon senso che troppi governi (compresi quelli che loro amministravano) continuano a negare. Lo slogan è efficace: “Trattare i tossicodipendenti come pazienti e non criminali”. E l’obiettivo è più che ambizioso: cambiare radicalmente i mezzi che Stati e organismi internazionali hanno fin qui inutilmente seguito per sradicare la tossicodipendenza. Il traguardo è una petizione da milioni di firme che verrà presentata proprio alle Nazioni Unite per adottare le clamorose conclusioni dei “saggi”: su cui certamente si scatenerà adesso un dibattito internazionale.

“La guerra mondiale alla droga ha fallito con devastanti conseguenze per gli individui e le comunità di tutto il mondo” si legge nel rapporto presentato dalla Global Commission on Drug Policy. “Le politiche di criminalizzazione e le misure repressive – rivolte ai produttori, ai trafficanti e ai consumatori – hanno chiaramente fallito nello sradicarla”. Non basta. “Le apparenti vittorie nell’eliminazione di una fonte di traffico organizzato sono annullate quasi istantaneamente dall’emergenza di altre fonti e trafficanti”. Basta dare un’occhiata alle statistiche raccolte dal rapporto. Nel 1998 il consumo di oppiacei riguardava 12.9 milioni di persone: nel 2008 17.35 milioni – per un incremento del 34.5 per cento. Nel 1998 il consumo di cocaina riguardava 13.4
milioni: dieci anni dopo 17 milioni – 27 per cento in più. Nel 1998 la cannabis era consumata da 147.4 milioni di persone: dieci anni dopo da 160 milioni – l’8.5 per cento in più. Sono i numeri di una disfatta.

A cui si accompagna un’altra debacle. “Le politiche repressive rivolte al consumatore impediscono misure di sanità pubblica per ridurre l’Hiv, le vittime dell’overdose e altre pericolose conseguenze dell’uso della droga”. Da un’emergenza sanitaria a un’altra: un disastro che è anche un tragico spreco. “Le spese dei governi in futili strategie di riduzione dei consumi distraggono da investimenti più efficaci e più efficienti”. L’elenco delle personalità coinvolte è impressionate. Il panel è l’organismo che a più alto livello si sia mai pronunciato sul fenomeno: tutti esponenti della società politica e civile internazionali che prima o poi si sono occupati ciascuno nel proprio campo dell’emergenza. Da Kofi Annan all’ex commissario Ue Javier Solana. Dall’ex segretario di Stato Usa George P. Schultz all’imprenditore miliardario e baronetto Richard Branson. Dal Nobel Vargas Llosa all’ex presidente della Fed Paul Volcker. Ci sono quattro ex presidenti: il messicano Ernesto Zedillo, il brasiliano Fernando Cardoso, il colombiano Cesar Gaviria, la svizzera Ruth Dreifuss. C’è l’ex premier greco George Papandreu. C’è lo scrittore messicano Carlos Fuentes. C’è il banchiere e presidente del Memoriale di Ground Zero John Whitehead. La loro voce sarà rilanciata adesso dall’organizzazione no profit Avaaz che conta già nove milioni di iscritti in tutto il mondo.

Non è solo la denuncia del fallimento della politica internazionale. E’ anche la prima sistematica proposta di una risposta globale. Invitando i governi a sperimentare “forme di regolarizzazione che minino il potere delle organizzazione criminali e salvaguardino la salute e la sicurezza dei cittadini”. Ma anche di quelle persone negli ultimi gradi del sistema criminale: “Coltivatori, corrieri e piccoli rivenditori: spesso vittime loro stessi della violenza e dell’intimidazione – oppure essi stessi tossicodipendenti”. Il rapporto presenta e analizza una serie di “casi critici” dall’Inghilterra agli Usa passando per la Svizzera e i Paesi bassi. Evidenziando quattro principi.

Principio numero uno: le politiche antidroga devono essere “improntate a criteri scientificamente dimostrati” e devono avere come obiettivo “la riduzione del danno”. Principio numero due: le politiche antidroga devono essere “basate sul rispetto dei diritti umani” mettendo fine alla “marginalizzazione della gente che usa droghe” o è coinvolta nei livelli più bassi della “coltivazione, produzione e distribuzione”.  Principio numero tre: la lotta alla droga va portata avanti a livello internazionale ma “prendendo in considerazione le diverse realtà politiche, sociali e culturali”. Non sorprende il coinvolgimento di tante personalità dell’America Latina: quell’enorme mercato che finora si è cercato di sradicare soltanto a colpi di criminalizzazione e che è invece – dice proprio l’ex presidente colombiano Gaviria “il risultato di politiche antidroga fallimentari”. Principio numero quattro: la polizia non basta e le politiche antidroga devono coinvolgere dalla famiglia alla scuola. “Le politiche fin qui seguite hanno soltanto riempito le nostre celle – dice Branson, l’inventore del marchio Virgin – costando milioni di dollari ai contribuenti, rafforzando il crimine e facendo migliaia di morti”.

E’ una rivoluzione. Sostanziata dalle raccomandazioni contenute nei principi. Una su tutte: “Sostituire la criminalizzazione e la punizione della gente che usa droga con l’offerta di trattamento sanitario”. Come? “Incoraggiando la sperimentazione di modelli di legalizzazione” a partire dalla cannabis. L’appello è secco. Bisogna “rompere il tabà sul dibattito e sulla riforma” dicono i saggi. Che concludono con uno degli slogan che hanno portato alla Casa Bianca Barack Obama: “The time is now”. Il momento è questo. Non abbiamo già buttato cinquant’anni?

(02 giugno 2011)

http://www.libera-unidea.org/home.htm


>>PROIBIZIONISMO E CONTROLLO SOCIALE: APPELLO CANAPISA 2011

>>Il CANAPISA e’ SOTTO ATTACCO!!!!
Leggi le ultime news…

>>INFO STREET

Il Lab57 sarà presente al Canapisa col suo caratteristico camper ed i suoi operatori per sostenere questa manifestazione di libertà.

>>Vedi tutte le foto e video del Canapisa 2011!!!!

Prossimo intervento Lab57 – Alchemica:
MILLION MARIJUANA MARCH XI
ROMA – 7 MAGGIO 2011 –
ore 16.00 – partenza da Piazza dei Partigiani
ore 23.30 – arrivo a Piazza Bocca della Verità
>>Leggi il comunicato
>>Vai al sito:http://www.millionmarijuanamarch.info/

NELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA’ NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL’USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3) DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL’UMANITA’.

SABATO 7 MAGGIO 2011, UNDICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M. 100% REGGAE.

DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI.

0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’ FINO ALLE 23.30.

attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, ne’ saranno ammessi camion non preautorizzati con musica diversa dal REGGAE) per ciclofficine, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l’appuntamento e’ sul viale sotto il palazzo ACEA.

SUL CAMION UFFICIALE M.M.M. SI ALTERNERANNO:

ONE LOVE HP
SOUL ROOTS
MR LATER
VILLA ADA SOUND
DABADUB
BABABOOM TIME
MARIO DREAD
POWAFLOWA (Varese)
MA DE KE (Roma’s Castles)
MR MAD (Frosinone)
LOVE MASSIVE
NOCE – RUDE VIBES – (Arezzo)
BIZZARRI FAMILY – LION D (Modena)
ROOTS REALITY HI-FI (Bari)

 

Europa sud orientale, penisola mediterranea denominata ‘Italia’, secondo anno del secondo decennio nel secondo millennio, 411 anni dopo il rogo con cui l’inquisizione arse vivo Giordano Bruno in Piazza Campo dei fiori a Roma, la barbarie e l’arroganza del potere che si autoassolve e’ preminente sull’evoluzione della specie.
Gli interessi economici di pochi criminali valgono piu’ dei diritti di moltissimi esseri umani che vengono rinchiusi in galera perche inosservanti della tassa sul consumo di sostanze, affidata in regime di monopolio alle narcomafie, decidono di auto produrre il proprio consumo coltivando un pezzo del patrimonio botanico del pianeta che appartiene all’ umanita’: la Cannabis.
Incredibile ma purtroppo drammaticamente vero, si finisce in galera anche per una sola pianta e a volte purtroppo non se ne esce vivi.
Aldo Bianzino, ebanista quarantenne, viveva isolato dal mondo in una casa sui monti vicino Perugia, era la persona piu’ pacifica del mondo, scendeva in citta’ raramente e solo per vendere i suoi mobili, coloro che lo conoscevano raccontano che mai, nemmeno una volta, gli avevano visto alzare la voce.
Aldo, arrestato per la coltivazione di alcune piante di Cannabis nel suo orto, moriva misteriosamente in carcere dopo poco piu’ di un giorno di galera il 14 ottobre 2007, gli amici, i figli e i parenti aspettano ancora giustizia.
Pianeta terra, stesso periodo temporale, assurdo ma vero: e’ possibile costruire legalmente centrali nucleari, mettendo a repentaglio la futura vivibilita’ del pianeta, ponendo una seria ipoteca sull’esistenza di future generazioni. Centrali che se va tutto bene senza incidenti creano comunque un consistente livello di radioattivita’ nelle zone limitrofe, producono come scarto di esercizio scorie altamente radioattive che vanno poi stoccate in depositi radio isolati in attesa che venga inventata una tecnologia, al momento inesistente, in grado di renderle inoffensive.
Centrali che se invece, come e’ gia’ piu’ volte accaduto, vanno in avaria, contaminano irreversibilmente intere aree del pianeta, producendo milioni di morti per leucemia e cancro anche a distanza di anni.
Basti pensare che se alcuni componenti del combustibile usato nei reattori hanno un tempo di dimezzamento breve come lo IODIO 131 che ha un’emivita di soli 138 giorni o relativamente breve come il CESIO 137 che si dimezza dopo trenta anni, altri anno un’emivita molto piu’ lunga del tempo trascorso dalla comparsa del genere umano sul pianeta Terra.
Il PLUTONIO 239 e’ letale per l’umano alla dose di un milionesimo di grammo, ossia un solo grammo puo’ uccidere un milione di persone e ha un tempo di dimezzamento di 24.200 anni, l’URANIO 238 si dimezza dopo 4,51 miliardi di anni e l’URANIO 234 si dimezzera’ dopo 247.000 anni.
Parte delle scorie radioattive vengono smaltite trasformandole in proiettili all’uranio ‘impoverito’ da spargere in territorio ‘nemico’ nell’immancabile guerra di turno.
Attila in confronto era un benefattore altro che barbaro, in fondo spargeva solo del sale nei territori conquistati.
E tutto cio’, ovviamente, senza che mai nessuno paghi per i gravissimi disastri prodotti nonostante questi siano crimini oltre che contro l’Umanita’ anche contro il Pianeta tutto, nessuna specie animale e vegetale esclusa.
Il nucleare è inoltre una tecnologia costosa e sorpassata, come obsoleti sono i combustibili fossili, ma continueranno a estrarli e a trasformarli nonostante tutto perchè sono gli unici monopolizzabili.

>>Guarda come potrebbero essere alimentati i motori e il boicottaggio sistematico delle alternative al petrolio)

Apparentemente dopo il disastro dei quattro reattori Giapponesi sono tutti o quasi contro il nucleare, ma leggetevi, grazie a Wikileaks che li ha divulgati, che genere di accordi sulla cooperazione nucleare tra Italia e Usa firmava assieme al Segretario dell’Energia degli Stati Uniti d’America Bodman nel dicembre del 2007 l’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, in un cable firmato dall’ex Amabasciatore Usa a Roma Ronald Spogli
>>versione in italiano
>>versione originale in inglese
Bersani era stato eletto nel maggio 2006 nel secondo governo Prodi che restò in carica 722 giorni, nel programma di governo con cui chiesero il voto ai cittadini c’era anche la cancellazione della legge 49/2006, tristemente nota come legge Fini/Giovanardi fatta furbescamente passare negli ultimi mesi del precedente Governo Berlusconi nel decreto per le olimpiadi di Torino.
Ovviamente nulla fecero una volta eletti nonostante molto si spesero nel contrastarne il varo per fini antiberlusconiani e preelettorali, assicurando che l’ avrebbero cancellata appena fossero stati eletti. Cosi’ come Bersani ha fatto un’ inversione di marcia a 180 gradi sul nucleare dopo aver visto i sondaggi successivi a Fukushima, sicuramente farebbero altrettanto se gli capitasse un sondaggio sulle reali proporzioni del fenomeno del consumo di Cannabis, ma noi non ci facciamo ingannare, fumiamo Ganja ma non siamo cojoni autolesionisti, i movimenti ricordano, un esempio? Chiedete all’ex governatrice del Piemonte, Mercedes Bresso se gli e’ convenuto tradire la fiducia del movimento NO TAV.
Chiedetevi perche l’astensionismo e’ in crescita costante e ha raggiunto con il 20% il massimo nelle ultime elezioni del 2008 dal dopoguerra a oggi, e’ la popolazione lontana dalla politica o viceversa?.
Nonostante l’Articolo 11 della Costituzione reciti chiaramente che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta’ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, l’ Italia e’ sempre pronta a entrare in guerra se c’e’ da assicurare il passaggio di un gasdotto o se ci sono giacimenti petroliferi da razziare, dai Balcani all’ Irak fino all’ Afganistan, sempre pronti a esportare democrazia con i bombardamenti sulla popolazione civile.
Nei bombardamenti sulla ex Iugoslavia l’ Italia partecipo’ assieme a paesi come la Turchia, che di difesa dei diritti delle minoranze se ne intende, sono decenni che praticano il genocidio dei Curdi, negandogli perfino il diritto a parlare la propria lingua.
Per giustificare i bombardamenti italiani su Belgrado, l’ allora premier Massimo Dalema disse che non erano azioni di guerra ma di ‘difesa integrata’, nonostante mai un solo colpo sia arrivato sul nostro territorio.
I Palestinesi vengono sterminati da decenni in Palestina, solo nei ventitre giorni dell’ operazione ‘piombo fuso’ iniziata il 27 dicembre 2008 furono uccisi circa 1500 palestinesi, nella stragrande maggioranza civili, donne, bambini e anziani, fu bombardata una scuola con le effigi dell’ O.N.U., ma mai abbiamo visto, nonostante le varie risoluzioni inapplicate, nessuna sanzione, neanche blanda, neanche economica nei confronti di Israele.
Il nostro fratello Vittorio Arrigoni, inguaribile sognatore, unico italiano in Palestina in quei giorni bombardata dal cielo e dal mare continuava nell’ orrore totale a urlarci, nonostante tutto, di restare umani.
Ogni guerra porta dietro di se uno strascico di disperazione e tragedie che si protraggono per anni.
Nell’ Afganistan investita da esportazione di democrazia ci dicono i rapporti annuali UNOP che la produzione di oppio e’ in continuo costante aumento da quando e’ iniziata l’ occupazione occidentale.
Pero’ in Italia per reati connessi all’ uso di sostanze, si finisce in galera e piu’ di un terzo della popolazione carceraria deve la propria carcerazione alla Fini/Giovanardi.
Piu’ che una legge e’ un vero mostro giuridico, oltretutto in piu’ punti di dubbia costituzionalita’.
E’ emblematico il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu’ e piu’ volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent’ anni e questo perchè, non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l’autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione.
Ma possibile che al Berlusconi indagato come usufruitore della prostituzione minorile che si giustifica dicendo che in casa propria ognuno e libero di fare cio’ che vuole, nessuno abbia spiegato che se il principio valesse per tutti, bisognerebbe scarcerare migliaia di coltivatori beccati con le piante d’ erba nell’ armadio sotto lampada?
Ma possibile che nessuno abbia mai spiegato a Berlusconi che nessuna legge entra cosi pesantemente nella sfera del privato, nelle scelte personali dell’ individuo, nessuna criminalizza stili di vita come quella sul consumo di sostanze, la 49/2006 o Fini/Giovanardi varata dal suo governo nel 2006 a legislatura ormai conclusa?
Ma se veramente non ne fosse consapevole? Per favore qualcuno spieghi a Berlusconi che con il suo scudo fiscale, che ha permesso di far rientrare patrimoni esportati illegalmente senza doverne giustificare la provenienza, ha fatto alle narcomafie il regalo piu’ gradito, soprattutto se considerato assieme alla 49/2006 che gli permette oltretutto il rafforzamento del monopolio dell’ importazione, produzione e distribuzione di sostanze illecite gia’ garantito dalla precedente 309/90, varata quella dal suo padrino politico Bettino.
Ma possibile che nessuno abbia mai spiegato al Berlusconi che si autoassolve legalizzando il falso in bilancio, che ha raggiunto piu’ volte la prescrizione evitando il verdetto dei giudici grazie al legittimo impedimento e sta inseguendo la prescrizione breve per salvarsi dagli altri processi che Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Aldo Bianzino non sono mai scappati da nessun processo? Non ci sono semplicemente mai arrivati perché uccisi prima.
Federico Aldovrandi addirittura non e’ mai arrivato in nessuna caserma, barbaramente trucidato in una strada di notte solo perchè sospettato di essere “drogato”, in una sorta di appartaid culturale che indica nel consumatore di sostanze il “paria” il senza diritti, il quasi cittadino di serie B, non molto in grado di intendere e volere sul quale si ritiene di poter commettere qualsiasi abuso e anche questo e’ un effetto collaterale della legge.
E’ inoltre un formidabile strumento di controllo e repressione, ancora più pericoloso se consideriamo che il parlamento Italiano ha il più alto tasso mondiale di inquisiti per mafia e camorra, senza contare la folta schiera di ufficialmente “non più fascisti” cresciuti facendo il saluto romano a Predappio alla tomba di Mussolini.
La battaglia antiproibizionista e’ una battaglia culturale di liberta’ e civilta’, la liberalizzazione della Cannabis contrasta con gli interessi delle narcomafie, delle multinazionali farmaceutiche e dell’ industria chimica delle plastiche derivate dal petrolio.
Non possiamo cambiare la legge a meno che non iniziamo a raccogliere firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. Ciò che possiamo e dobbiamo fare è lavorare per cambiare il clima culturale, mettendo fuori gioco i parassiti del palazzo e rafforzando i legami tra i movimenti, colpendo negli interessi i nostri nemici, negandogli i nostri spazi, solo cosi’ riusciremo a liberarci di loro.
Il business della privatizzazione dell’acqua da solo vale 9 miliardi di euro e coinvolge in maniera bipartisan tutto il palazzo, basti osservare che la 133/2008 e la 135/2009 sono passate raccogliendo più voti di solo quelli nella disponibilità della PDL, ecco perchè c’è quest’assordante silenzio su i referendum del 12 e 13 giugno.
Nella Million Marijuana March non ci sarà spazio per le bandiere di nessun partito ma sul nostro carro c’è spazio per la campagna per la ripublicizzazione dell’acqua bene pubblico e contro il nucleare perchè le nostre piante vogliamo annaffiarle con acqua pubblica e non radioattiva.
Al referendum andremo a votare quattro si per dire no, due per l’acqua uno per il nucleare e uno per il legittimo impedimento, perche odiamo i monopoli e il nucleare e inoltre l’unico legittimo impedimento che riconosciamo è il nostro diritto come genere umano di impedirgli di continuare a fare disastri.
Coltiviamo liberazione guardando a sud-est verso l’altra sponda del mediterraneo, lo scirocco profuma di gelsomino, e non è il vento del deserto, è il vento della rivoluzione dei gelsomini.
Aveva ragione Monicelli quando diceva che “sto popolo de miserabili ha solo una possibilità de riscatto se ancora c’ha un pò de dignità : la rivoluzione”. Ciao Mario, vedrai che prima o poi la faremo.

Buona MILLION MARIJUANA MARCH a tutti e tutte.

Dal sito italiano è possibile accedere ai tantissimi siti M.M.M. di tutto il pianeta linkati, tra i quali segnaliamo:

* http:/www.cannabisculture.com
* http://www.Millionmarijuanamarch.com
* http://www.pot-tv.net
* http://www.marihemp.com
* http://www.cures-not-wars.org
giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

Inizia il percorso di iniziative, eventi e dibattiti che ci porteranno alla
11^ streetparade antiproibizionista
.
Il CANAPISA il 28 maggio 2011 invaderà le strade di Pisa

– per una libera e consapevole cultura dell’uso di sostanze psicoattive
– contro ogni forma di criminalizzazione, contro la persecuzione di massa innescata dalla Legge Fini-Giovanardi e le successive riforme securitarie!!

LIBERI di DISSENTIRE, LIBERI di MANIFESTARE……
LIBERI dal PROIBIZIONISMO!

Venerdì 8 Aprile ore 16.30 – POLO CARMIGNANI – Pisa
MARJUANA: UNA GUERRA INFINITA – dibattito

interverranno :
LEGALIZZIAMO LA CANAPA.ORG TEAM
MASSIMO LORENZANI – LAB57 ALCHEMICA (Bo)
FRANCO D’AGATA – INFOSHOCK -CSOA GABRIO (To)
FEDERICO GIUSTI – RSU COBAS – COMUNE PISA

CANAPISA BEGINS NOW!!!!!
INIZIA LA PRIMAVERA ANTIPROIBIZIONISTA a Pisa… IMPOSSIBILE MANCARE!!
Ovviamente sarà presente la nostra unità mobile LAB57, il camper che ha vissuto più streetparades d’Italia!!!

>>Vedi il manifesto del dibattito

Immigrati e consumatori di cannabis
Il rischio schizofrenia è più alto
I ricercatori: «Mancano i fattori protettivi»
Ecco un altro esempio di RICERCA DROGATA: purtroppo questi  ricercatori sono anni che spendono soldi pubblici per queste ricerche di propaganda Serpelloniana, questa volta degne di Goebbels viste le insinuazioni razziali!!

Se non ci credete questo è lo studio completo
http://www.ossdipbo.org/pdf/Tarricone_berardi.pdf
che è stato pubblicizzato in varie confezioni da 2 anni a questa parte, ricerche volute e pagate bene dal Dipartimento Antidroga per demonizzare la cannabis sia con pubblicazioni che con convegni a cui sia l’Osservatorio Epidemiologico di Bologna che l’Università di Bologna si prestano sempre volentieri per avere denaro e passerelle sui media.

Il tema dei problemi dati dall’uso di cannabis ad alcune persone con disagi psichici pregressi, latenti o meno, è reale e documentato, da noi sempre sostenuto perchè i casi reali esistono, li conosciamo e non li abbiamo mia sottovalutati
Conosciamo tuttavia diversi casi altrettanto documentati di malati diagnosticati psicotici o schizzofrenici ( e qui ce ne sarebbe da dire su come si fanno queste diagnosi) che trovano giovamento e aiuto dalla cannabis.

Questi psichiatri maniaci della genetica invece vorrebbero dimostrare che è la cannabis la causa della psicosi, e come potete leggere dalle loro conclusioni, si smentiscono da soli!!!
«Nei migranti che arrivano dai Paesi terzi la presenza dell’ uso di sostanze tra i fattori di rischio è molto basso, in generale tra gli immigrati lo sviluppo della malattia avviene dopo qualche anno. Si parla di una discrepanza tra le aspettative con cui sono partiti nei Paesi di provenienza e la disillusione di quando sono qui».

Hanno solo stabilito una relazione generica tra immigrazione, uso di cannabis e psicosi.
Se aggiungevano il consumo di tabacco tra i fattori studiati, la percentuale sarebbe stata altissima, fino al 90%!!, perchè è ben noto quanto sia diffuso l’uso e l’abuso di fumare tabacco tra i pazienti psichiatrizzati, soprattutto sotto psicofarmaci, ma figuriamoci se questi grandi scienziati si sognerebbero mai di suggerire che è il tabacco a generare la psicosi!!! Immaginate le multinazionali del tabacco quanti miliardi di querele gli confezionerebbero!!!
Infatti basta leggere uno dei tanti studi su questo argomento:
Fumo e disturbi psichiatrici
http://www.policlinico.mo.it/centroantifumo/Seminario29settembre2010/Ricci/Modena%2029%20settembre.pdf

L’abuso di tabacco è molto più diffuso tra i pazienti con schizofrenia (58% -90%) e pazienti con disturbo bipolare (51% -63%) rispetto alla popolazione generale (28% -30 %).

L’uso moderato di cannabis, soprattutto come rilassante e antidolorifico, non ha mai creato danni a nessuno, il suo abuso soprattutto nei più giovani può invece creare disturbi nella socialità e nell’apprendimento, fermo restando che a livello soggettivo esistono casi documentati di elevata ipersensibilità alla cannabis, o al contrario di elevata tolleranza senza particolari disturbi, elementi che ci confermano una volta di più che ogni persona deve trovare il suo limite ed il suo equilibrio con le sostanze, la cannabis non fa eccezione, se non per un elemento forse, che è infinitamente meno pericolosa di alcool , tabacco e psicofarmaci, sostanze legali e sponsorizzate da interessi incalcolabili.
Si veda lo studio recentissimo di un luminare come David Nutt e la nuova tabella di classificazione dei danni delle diverse sostanze

Comunque i genetisti sono decenni che le sparano grosse e anno dopo anno vengono puntualmente e clamorosamente smentiti:
ad esempio a metà degli anni 90 dicevano di avere finalmente trovato il gene ereditario che causa l’omosessualità!!!

poi è toccato a quello dell’epilessia, dell’ anoressia e ora va molto di moda il gene dell’ Alzheimer… ricerche spesso taroccate a partire dalle loro premesse per fare notizia e finire sulle riviste internazionali.

In ogni caso per demolire quest’ultima ricerca, dagli inquietanti toni pseudo-razzisti, su immigrazione e cannabis, basta accendere il cervello e leggere i risultati di queste nuove ricerche:

USA – Schizofrenia. Studio: la cannabis migliora ‘in modo significativo’ le funzioni cognitive dei pazienti

USA Contrordine: il Thc migliora i sintomi della schizofrenia

USA – Cannabis non influisce su funzioni cognitive dei fumatori abituali

David Nutt: le mie opinioni sulla classificazione delle droghe
Cannabis e schizofrenia
I fumatori di cannabis hanno all’incirca 2,6 probabilità in più di avere una esperienza psicotica rispetto a chi non la fuma. Per confrontare questa cifra ad altre: i fumatori di tabacco hanno 20 probabilità in più di sviluppare un cancro al polmone, rispetto a chi non lo fuma. Fumare cannabis comporta un rischio relativamente piccolo di disturbi psicotici, in confronto a un forte rischio di cancro al polmone per chi fuma il tabacco. L’altro paradosso è che la schizofrenia sembra andare scomparendo (dalla popolazione generale) anche se l’uso di cannabis è aumentato marcatamente negli ultimi 30 anni.

La cannabis provoca schizofrenia? Studio: nessun dato convincente

Thc e schizofrenia: due ricerche mettono in dubbio la vulgata proibizionista

CANADA – Cannabis. Studio: diffusa fra schizofrenici per alleviare sintomi malattia

Non rimane che fare i complimenti a questi futuri nobel della ricerca scientifica…..
E’ ORA DI PIANTARLA!!
in tutti i sensi….

>> New!! 5 gennaio 2011: USA – Cannabis, principio attivo efficace contro la schizofrenia in quattro casi clinici

per info sulla manifestazione:
http://www.millionmarijuanamarch.info/

311 CITTA’ NEL MONDO IN MARCIA PER LA LIBERTA’ DI CURA DI COLTIVAZIONE E DI UTILIZZO Di UN PATRIMONIO BOTANICO DELLA UMANITA’:
LA CANAPA

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA EDIZIONE ROMANA DELLA MILLION MARIJUANA MARCH
Sabato 8 maggio 2110, ore 11,30
c/o Studio Ice Badile,via Basilio Bricci 37,
Roma
Interverranno tra gli altri:

– Mefisto – Million Marijuana March- Roma
– Rudra Bianzino
– Enrico Fletzer – Coordinamento europeo per politiche giuste ed efficaci sulle droghe Encod
– Alberto Sciolari – Collettivo Pazienti ed impazienti cannabis (PIC)

Sono stati invitati
– Luca Cardinalini, autore di “Impiccati” Derive & Approdi e Martina La Penna
– Un rappresentante di Fuoriluogo, http://www.fuoriluogo.it/

La million marijuana march e’ un’iniziativa mondiale lanciata nel 1999 dal movimento Cure non guerre da Dana Beal, presente sul sito http://www.cures-not-wars.org. Sbarcatata in Italia il 5 maggio 2001 con la campagna di autodenuncia di massa “Signor giudice ho piantato un seme” che raccolse circa 1100 autodenunce tra Palermo, Milano e Roma dove il 05-05-01 furono consegnate 645 autodenunce assieme ad alcune piantine di cannabis alla caserma dei carabinieri di piazza Venezia da una delegazione di nove persone al termine di una street antiproibizionista partita da piazza della Repubblica e aperta da una delegazione di indiani Lakota. Il giudice per le indagini preliminari prosciolse i nove in istruttoria preliminare stabilendo che non vi era reato e la vicenda si concluse quindi senza conseguenze penali oltre che per la delegazione anche per tutti gli autodenunciati nei confronti dei quali non fu mai iniziata nessuna azione legale. Da allora ogni anno il primo fine settimana di maggio l’Italia partecipa con Roma all’iniziativa mondiale che, partita dalle poche decine di città del 1999, coinvolge nel 311 città del mondo con la richiesta di liberare:

1) i consumatori
2) la medicina
3) una pianta che fa parte del patrimonio botanico del Pianeta.

Comunicato stampa

L’incontro presenterà la decima edizione della Million Marijuana March che partendo da Piazza dei Partigiani raggiungerà, questa volta non solo metaforicamente, la Bocca della Verità. Sottolineiamo non solo simbolicamente ma anche materialmente anche perché quest’anno la Million sarà terreno di sperimentazione di una inedita alleanza con i familiari e le vittime del proibizionismo.

Tra genitori e figli in caso di guerra sono spesso questi ultimi spesso vengono a mancare. E’ prorpio il caso della guerra alle droghe all’italiana di Fini e Giovanardi con leggi scellerate che hanno inutilmente cercato di abolire il principio secondo cui la matematica non è un opinione oltre che ogni tipo di logica, il primo paese al mondo dove dei ciarlatani eletti osano ribaltare il principio di base della medicina moderna secondo il quale “è la dose che fa il veleno” ( Paracelso).

Noi vorremmo promuovere una alleanza o meglio un percorso che noi fondiamo a differenza dei proibizionisti sul rispetto delle differenze, sul terreno della libertà e della ricerca scientifica con la liberazione del potenziale terapeutico, intellettivo ed industriale di una pianta, la cannabis sativa, che costituisce un acclarato patrimonio culturale ed industriale dell’umanità.

La marcia globale per la libertà di cui Roma è il 311 pezzo in rappresentanza di centinaia di milioni di esseri umani, è dedicata a tutte le vittime del proibizionismo uccise o suicidate in luoghi deputati dalla nostra Costituzione a garantire salute, custodia, cure, cautela e sicurezza per tutti e per tutte.

Tutti questi buoni propositi vengono raramente applicati quando si tratta di fare la guerra agli uomini e alle piante. Addirittura in Italia si sono intentati processi agli organizzatori di raduni reggae, una musica accusata di incitare all’uso di canapa.

Saranno presenti alcuni familiari delle vittime di una ondata senza precedenti di trattamenti disumani e degradanti avvenuti nel nostro paese.

Proprio mentre tutti gli studi dimostrano come il proibizionismo sia fallito come dimostra il recente rapporto di Peter Reuter e Franz Trautmann per conto della Comunità europea che dimostra come sui mercati illegali e i consumi la repressione abbia un impatto risibile.

A parte l’Italia in molti paesi europei ma soprattutto nelle Americhe tutto è in evoluzione. L’ondata verde sta sommergendo la California dove sono alcune migliaia di dispensari della cannabis terapeutica. Solo a Los Angeles ne sono sorti un migliaio con circa 3-400.000 pazienti registrati.

In Europa alcuni paesi hanno intrapreso una strada più pragmatica come il Portogallo che ha preso immediatamente contatto con la realtà decriminalizzando il possesso di ogni tipo di sostanza ed incidendo positivamente sui consumi problematici. In Belgio,Slovenia e Repubblica Ceca si è legalizzata la coltivazione per uso domestico anche grazie al lavoro dei cannabis social club. Sorti soprattutto in Belgio e in Spagna .

In California il governatore Schwarzenegger ha solennemente affermato di voler applicare la decisione del popolo di autogovernarsi in termini federali, un fenomeno che vista la immobilità dell’Onu tende a diffondersi sempre di più tra i paesi democratici.

L’Italia continua a fare pena secondo il diktati di leggi come la Fini Giovanardi o la Bossi Fini secondo le quali sono criminalizzate le piante ed anche gli esseri umani.

Saranno presenti per l’incontro con la stampa gli organizzatori della MMM, i rappresentanti dei collettivi dei pazienti che si curano con la cannabis,i famigliari di alcune vittime e degli esponenti della società civile

MILLION MARIJUANA MARCH 2008
Dal 1999 ogni primo sabato di maggio si celebra la Million Marijuana March.Attualmente sono 239 le città che in tutto il mondo aderiscono a questa iniziativa e l’italia vi partecipa dal 2001.I principali punti rivendicativi che portano per le strade migliaia di persone in tutto il mondo: fine delle persecuzioni per i consumatori, diritto all’uso terapeutico della Cannabis per i Pazienti,diritto a coltivare liberamente una pianta patrimonio botanico del Pianeta.

>> il sito internazionale
>> il sito italiano
>> ascolta l’intervento radiofonico di Mefisto dalla Million Marijuana March 2008
>> guarda la galleria fotografica

by Lab57 feat Reporter_Libertario

Cerca
Archivio