mercoledì 23 novembre
ore 17.00 – 19.00
Sala del consiglio, Facoltà di Lettere Università di Genova,
Via Balbi 4,
Genova, Italy
Incontro- lezione pubblica:
discuteremo con esperti ed attivisti di tipologie di consumo, repressione e proposte per il futuro.
Acquisiamo informazioni e consapevolezza per andare oltre persecuzione, sfruttamento ed abuso.
Perchè il consumo consapevole è un diritto non un crimine!
INTERVERRANNO:
Alessandra Viazzi, Pazienti Impazienti Cannabis.
Max, LAB57 Bologna,
Gabriella Zanone, SERT Genova
Laura Tartarini, avvocato Genova.
Moderazione: CSOA Terra di Nessuno
VERSO IL 10 DICEMBRE 2011 GIORNATA DEI DIRITTI PER IL DIRITTO AL CONSUMO!
VERSO VIENNA 2012! LA FINE DEL MONDO PROIBIZIONISTA!
PARTECIPATE NUMEROSI! PER SCONFIGGERE IL SISTEMA BISOGNA AVER LA TESTA PIENA!!
COMUNICATO FESTA DEL RACCOLTO CSOA TERRA DI NESSUNO:
Un vento di cambiamento sembra scuotere le politiche repressive e proibizioniste che governano il mondo, una luce di speranza sembra illuminare i tantissimi che da molto tempo lottano contro mafie e poteri forti ad esse collegati per poter esercitare il loro diritto ad un consumo autonomo e consapevole, senza dover patire il controllo repressivo di affaristi e sfruttatori.
Sempre più la cannabis viene tollerata e legalizzata, aprendo nuovi spazi di consumo e discussione.
Dobbiamo però chiederci, come nel caso della crisi economica, chi è incaricato di gestire questa transizione. Ed ecco che la luce di speranza inizia ad affievolirsi, perchè ci accorgiamo che sono gli stessi fautori di proibizionismo e repressione che oggi pretendono di riscrivere le normative sul consumo di sostanze.
E non è difficile immaginare quali logiche queste riforme seguiranno. Saranno ancora una volta le logiche delo sfruttameto, del controllo e della repressione. Perchè se la galera verrà (forse) messa da parte come elemento di deterrenza, saranno sempre più numerose le limitazioni a cui i “malati di consumo” dovranno sottostare. Sì, perchè il nuovo status del consumatore di sostanze sarà quello di malato, invece che di criminale, e questo significa limitazioni nell’accesso alle sostanze, imposizioni dal punto di vista economico, restrizioni nella vita privata e sul lavoro derivanti dalla condizione di “malato”.
Cambieranno quindi le parole, la forma delle prigioni e dei carcerieri, ma rimarranno invariati il controllo, lo sfruttamento economico e la repressione. Si inizierà a morire negli ospedali invece che nelle carceri come succede oggi, si perderà il lavoro per un certificato medico invece che per una denuncia, per non parlare delle ovvie conseguenze relazionali.
Ma c’è un’alternativa a tutto questo, e siamo noi.
Come la risposta alla crisi economica non può essere costruita da chi questa crisi l’ha voluta e realizzata, così la legislazione relativa alle sostanze non può essere affrontata dagli stessi che hanno creato la spaventosa situazione attuale: dominio delle mafie, disinformazione e aumento del consumo senza regole tra i giovani, repressione durissima e conseguenti omicidi per abuso o suicidi in carcere.
Dobbiamo essere noi a formare collettivi antiproibizionisti, parlare, proporre, lottare attivamente per cambiare la situazione secondo le esigenze reali dei consumatori, e non quelle strumentali degli sfruttatori.
Dobbiamo fare rete, sta già accadendo in tutta Italia, e scavare la via verso l’autonomia e la consapevolezza di consumo.
La festa del raccolto è un inizio, un collettivo antiproibizionista è nato al terra di nessuno ed è apeto a tutti, il 10 dicembre in tutta Italia ci sarà un primo forte evento che rilancierà le nostre idee e voglia di lottare. La rivoluzione antiproibizionista si muove, fai una mista e unisciti a noi!