Archivi per la categoria ‘Sostanze’


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Giovedì 27 luglio

dalle ore 20.00

Spazio Pubblico Autogestito Occupato XM24
Via Fioravanti 24, Bologna

LAB57 – Laboratorio Antiproibizionista Bologna –
http://lab57.indivia.net/

presenta
”GUERRA & DROGA”
Incontro e Presentazione del libro con l’autore
ALESSANDRO DE PASCALE

Spazio Pubblico Autogestito Occupato XM24
Via Fioravanti 24, Bologna

Con nota di Antonio Maria Costa
Postfazione di Lab57- Bologna – http://lab57.indivia.net/
e Infoshock – Torino – https://infoshocktorino.noblogs.org/

Dagli oppiacei assunti – e spesso trafficati – dai contingenti internazionali in Afghanistan a quelli dell’Uck nel Kosovo protetto dalla Nato; dall’anfetamina usata dai Top Gun e dalle forze speciali statunitensi alle metanfetamine prodotte dai nazisti ieri e dallo Stato Islamico oggi, passando per il boom di psicofarmaci prescritti a reduci e soldati, in qualche caso provocandone addirittura la morte. Cui si aggiungono gli interessi dei servizi segreti, in campo a condurre esperimenti, anche su civili inconsapevoli, con nuove sostanze psicoattive, usate persino contro gli oppositori politici o per finanziare conflitti clandestini tramite il narcotraffico. Sostanze che riducono inibizioni e paure, che aiutano a sopportare la fatica e ad aumentare la soglia del dolore o usate come “arma tattica” per rendere inabile il nemico a combattere. Un rapporto, questo tra guerra e droga, che ha origini antiche quasi quanto la guerra stessa. Sullo sfondo, la sottile linea, tutta politica, che divide le sostanze considerate legali, da quelle ritenute illegali, per capire come gli usi/abusi generati dalle guerre siano stati sfruttati strumentalmente per imporre il proibizionismo, il cui fallimento è ormai sotto gli occhi di tutti. In questo libro si ricostruisce una fotografia del passato e del presente attraverso i numerosi viaggi in Medio Oriente (Balcani, Iraq, Siria, Libano, Libia, Afghanistan, Turchia) che l’autore compie da più di dieci anni e grazie a documenti ufficiali desecretati negli Archivi di Stato di Usa, Gran Bretagna e Germania.

”GUERRA & DROGA”
autore
ALESSANDRO DE PASCALE
Collana RX – Pp. 430 – 19.50 €

ALESSANDRO DE PASCALE
Giornalista d’inchiesta, filmaker e reporter di guerra. È autore di Telecamorra (2012), Il caso Parolisi. Sesso, droga e Afghanistan (con Antonio Parisi, 2013), La compravendita (Castelvecchi, 2014). In Italia le sue inchieste sono state pubblicate su «Left», «il manifesto», «Vice», «La Voce delle Voci», «Il Punto», «Terra», «La nuova ecologia». Attualmente scrive su «il Venerdì di Repubblica», sempre quest’anno è uscito anche il suo primo documentario per il mercato televisivo europeo, «The Burning Issue. When the bioenergy goes bad» (Gb 2017), sui danni all’ecosistema provocati dall’uso incontrollato e sovvenzionato dall’Ue di alcune bioenergie in Europa.

 

13901446_1128412533864730_8101061663671805790_nautoproduz soluzRiportiamo questo importante contributo tecnico-politico dal sito Million Marijuana March Italia e condiviso dalla rete nazionale Fine del mondo proibizionista:

Intervista al Giurista Giovanni Russo Spena:
confermati tutti i nostri peggiori timori sull’impianto della legge truffa per il MONOPOLIO TOTALE senza possibilità di autocoltivazioni

Da gennaio 2016 abbiamo individuato molti lati negativi e ingannevoli nella PL dell’intergruppo per la (finta) legalizzazione finalizzata al monopolio, lo abbiamo fatto evidenziando numerose contraddizioni e divulgando documenti autentici che la propaganda pro monopolio avrebbe preferito non venissero diffusi e conosciuti dalle persone interessate.

Lo abbiamo fatto non solo per un generico seppur sacrosanto “diritto di cronaca”, ma perché le persone interessate all’argomento sono persone nate e vissute in regime proibizionista, hanno avuto in larga parte (purtroppo) modo di saggiarne le persecuzioni e sognano di vederne la fine.

Giudichiamo pessime le modalità con le quali è stato fatto passare un messaggio mediatico che ha usato parole chiave nell’immaginario collettivo come “AUTOCOLTIVAZIONE”, facendo leva su un sentimento comune ad una considerevole fascia della popolazione, illudendola e ingannandola per pubblicizzare un progetto che non lo ha mai contemplato e che anzi, è il suo esatto contrario.

In questo surreale esempio di regime mediatico orwelliano da terzo millennio, continuiamo la nostra opera di decodifica della loro propaganda, esorcizzandola con la molto meno appetibile dura realtà, l’incubo non è ancora giunto alla sua fine e quando avverrà, non sarà certo grazie a leggi con questo impianto.

Oggi affrontiamo la PL nel suo testo base, come era fino agli emendamenti presentati a fine luglio (http://www.millionmarijuanamarch.info/2-non-categorizzato/67-emendamenti-cannabis-legale.html ) .
Certamente il testo sarà ulteriormente peggiorato dopo le votazioni per approvare o bocciare ogni singolo emendamento nelle commissioni alla Camera, poi tornerà in aula per la votazione.
Se il testo verrà approvato in aula alla Camera, sarà poi inviato al Senato dove proseguirà il suo iter con inevitabili altri emendamenti, secondo lo stesso copione della Camera e solo alla fine, se anche al Senato verrà approvato nelle commissioni e in aula, tornerà alla Camera per il definitivo varo.
Quello che è certo, è che se questo testo arrivasse alla fine del suo percorso, potrebbe solo peggiorare, grazie anche al suo impianto finalizzato al monopolio.

Non sappiamo quali e quanti di questi emendamenti verranno da settembre approvati nelle commissioni alla Camera e come sarà modificato questo testo ma, quello che sappiamo per certo, è che gli emendamenti presentati entro il termine ultimo utile del 19 luglio, sono nella quasi totalità di molto peggiorativi, quindi in questa intervista, analizzeremo il testo base senza gli emendamenti.
Nessuno, neanche dell’Intergruppo, ha presentato emendamenti per tentare di rimuovere i punti peggiori di questa PL come la comunicazione delle proprie generalità e l’ubicazione delle coltivazioni alle più vicine sedi regionali dei monopoli oppure, le sanzioni amministrative dell’immutato codice della strada oltre ai vari pericoli del monopolio in agguato che sono il tema di questa intervista.

Questi punti dovrebbero rimanere immutati, le comunicazioni alle sedi regionali del monopolio, potrebbero si sparire, ma solo se con gli emendamenti sparissero proprio e fin da ora, anche le 5 piante delle auto coltivazioni private e in CSC.

Abbiamo quindi chiesto a Giovanni Russo Spena, un autorevole parere tecnico da Giurista, frutto della sua lunga esperienza, sia come Docente di Diritto all’Università di Napoli, che come legislatore in precedenti governi.
……
>>> Leggi tutto l’articolo….

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Gli (incredibili) emendamenti dell’Intergruppo Cannabis Legale al DDL “Cannabis Legale”

Fonte: Million Marijuana March (Italia) – 25 luglio 2016

Inizia così, nel peggiore dei modi, l’iter alla Camera della proposta di legge truffa per l’istituzione di un Monopolio sulla cannabis, mascherato da finta “legalizzazione”

A partire da oggi, lunedì 25 luglio 2016, è previsto l’avvio della discussione in Aula alla Camera del DDL “Cannabis Legale” (vedi: http://bit.ly/Atto-Camera-3225), inclusi i 1.555 emendamenti che sono stati presanti lo scorso 19 luglio (vedi: http://bit.ly/Allegato-Bollettino-Camera-679)…

A tal proposito, sebbene non ci si possa affatto meravigliare del fatto che i vari gruppi parlamentari, attraverso gli emendamenti, intendano far valere le proprie posizioni nei confronti di una riforma normativa di tale portata, il numero di modifiche proposte, assolutamente sproporzionato rispetto all’effettiva necessità, ha destato in particolar modo l’attenzione delle agenzie di stampa, sollevando aspre critiche da parte di tutti i sostenitori della “Cannabis Legale”.

Il principale artefice di quello che è stato definito un vero e proprio tentativo di bloccare l’iniziativa dell’Intergruppo Cannabis Legale è Area Popolare (NCD-UCD), che ha presentato ben 1.229 emendamenti per proporre la cancellazione di tutti e 10 gli articoli del suddetto disegno di legge, l’inasprimento dell’attuale impianto proibizionista del DPR 309/90 ed una serie di altre amenità varie che non vale la pena nemmeno menzionare.

Tuttavia, per quanto si voglia giustamente stigmatizzare l’atteggiamento tutt’altro che democratico di Area Popolare, occorre anche precisare che gli altri gruppi parlamentari non sono stati certamente da meno, avendo presentato un numero di emendamenti molto più basso, ma che nel contenuto non si discostano chissà quanto dalle posizioni proibizioniste di NCD e UDC:

  • 170 emendamenti dal Gruppo Misto;
  • 59 emendamenti da Democrazia Solidale – Centro Democratico;
  • 39 emendamenti dal Partito Democratico;
  • 25 emendamenti da Forza Italia – Il Popolo delle Libertà;
  • 18 emendamenti da Fratelli d’Italia;
  • 12 emendamenti da Lega Nord;
  • 2 emendamenti dal Movimento 5 Stelle;
  • 1 emendamento da SEL.

Per quel che ci riguarda, poichè sarebbe inutile analizzarli tutti, dato che la maggior parte di questi emendamenti sono l’uno la copia dell’altro e semplicemente intendono cancellare gli articoli del disegno di legge, ci sembra doveroso entrare nel merito esclusivamente di alcune modifiche proposte dai membri stessi dell’Intergruppo Cannabis Legale, evidenziando la posizione di coloro che si dichiarano “favorevoli alla legalizzazione”, ma come al solito senza specificare IN QUALI TERMINI ed IN CHE MISURA:

  1. Mantenendo illegale la coltivazione personale di cannabis, sia individuale, che in forma associata;
  2. Mantenendo illegale la detenzione di cannabis NON contrassegnata dal bollino del Monopolio di Stato;
  3. Legalizzando la vendita di cannabis, pur mantendo illegale la cessione gratuita;
  4. Istituendo un regime di Monopolio della cannabis senza deroghe per quanto riguarda la coltivazione personale, sia individuale, che in forma associata;
  5. Affidando al CREA la selezione delle varietà di cannabis coltivabili ed allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze la produzione farmaceutica;
  6. Riducendo la durata massima di una prescrizione di cannabis terapeutica da 6 mesi a 3 mesi;
  7. Destinando il 25% (anzichè il 5%) dei proventi della legalizzazione al Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga.

Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati. C. 3235 Giachetti.

EMENDAMENTI ED ARTICOLI AGGIUNTIVI:
….
>>> Leggi tutto l’articolo: Gli (incredibili) emendamenti dell’Intergruppo Cannabis Legale al DDL “Cannabis Legale” 

>> Vedi anche:
DDL “Cannabis Legale”: 340 emendamenti contro la Coltivazione Personale
Fonte: Associazione FreeWeed

>> Un’ altro approfondimento:
L’unico prodotto agricolo valutato in grammi oltre la cannabis è lo zafferano (e il lattice essiccato delle corolle incise di Papaverum Somniferum)
Fonte: Million Marijuana March (Italia)

 

 

A16020
Diffondiamo questa Allerta in collaborazione col Progetto BAONPS

12 Luglio 2016

IN DATA 25 GIUGNO 2016 a Perugia, viene sottoposto ad analisi un campione che il soggetto ritiene essere LSD 125µg.
Il campione è un blotter (cartoncino) rosso e nero.Il campione viene sottoposto ad analisi con RAMAN Spectometry ed il risultato è:

INCONCLUSIVE

Il campione viene sottoposto ad analisi con test colorimetrico da  Lab57.
Viene analizzato con EHRLICH ma non vi sono reazioni.
>> Info sul Test Rapido colorimetrico

Viene analizzato con EHRLICH ma non vi sono reazioni.

Il campione viene inviato in laboratorio e sottoposto ad analisi con GC-MS ed il risultato è

25I-NBOMe

Il campione sottoposto ad analisi era pari a circa 1/9 dell’intero blotter ed è risultato contenere 60ug. Non avendo potuto effettuare l’analisi dell’intero blotter (in foto) non è possibile stabilire con certezza il dosaggio del trip in oggetto. 

Maggiori informazioni sulla sostanza qui.

Rapid info:
il 25I-NBOMe è un derivato del 2C-I;
risulta classificato tra le fenetilamine e viene considerata una sostanza che mima gli effetti dell’LSD. Risulta essere uno psichedelico potente ed il viaggio può durare fino ad oltre 12 ore. IL 25I-NBOMe RISULTA ESSERE UNA NUOVA SOSTANZA PSICOATTIVA: non vi sono sufficienti studi su di essa e non vi è storia sull’uso di questa sostanza da parte dell’uomo.

Fino al 2014 sono stati registrati 25 decessi (21 negli USA e 4 in Europa) in seguito all’uso di 25B-NBOMe; sempre al 2014 sono stati registrati numerose severe intossicazioni (32 in Europa).

Per queste caratteristiche si configura come SOSTANZA AD ALTO RISCHIO DI EFFETTI COLLATERALI NON CONOSCIUTI E POTENZIALMENTE DANNOSI.

Qui trovate un’altra allerta simile in Svizzera quasi contemporanea dal progetto Danno.ch

25I-NBOMe venduto come 2C-B
http://it.drugchecking.ch/pdf.php?p=639

 

13413524_10208801803179135_2860719230021833008_nMercoledì 22 giugno

dalle ore 19:00 alle ore 22:00

Libreria modo infoshop

via Mascarella, 24/b,
40126 Bologna

Pensavamo che l’eroina fosse diventata ormai una vecchia storia, invece, dalle cronache cittadine -fra disimformazione e appelli alla repressione e lotta al degrado- apprendiamo di morti da overdose e di cittadini che denunciano abbandoni di numerose siringhe sia in zone del centro che in periferia.

Cercando di uscire dalla pericolosa disinformazione dei mass media, parleremo di proibizionismo e di politiche di riduzione del danno;
senza pregiudizi ideologici o moralismi parleremo del come e perchè l’eroina si sta riaffermando sul mercato delle droghe moderne, arrivando a nuovi e giovani consumatori.

Ne parleremo con:

Salvatore Giancane, autore del libro “Eronia. La malattia da oppioidi nell’era digitale e medico tossicologo con una lunghissima esperienza nell’assistenza ai tossicodipendenti da eroina, nei Ser.t e nell’unità di strada . Da oltre venti anni si occupa di riduzione del dannno.

e

Max Lorenzani, Coordinatore del Lab57 – LABORATORIO ANTIPROIBIZIONISTA BOLOGNA, che ormai da 20 anni si propone di fornire supporto informativo ascolto psicologico e punto di primo soccorso per evitare le conseguenze dannose provocate dall’abuso di sostanze psicoattive legali ed illegali o più in generale causate da comportamenti e stili vita a rischio.

 

12373244_204052153268962_7704542692408416737_nDiffondiamo questa Allerta in collaborazione col Progetto BAONPS

martedì, 31 maggio 2016

IN DATA 28 MAGGIO 2016 a Pisa, viene sottoposto ad analisi un campione che il soggetto ritiene essere LSA ( vedi info https://wiki.tripsit.me/wiki/LSA)Il campione è un blotter (cartoncino) bianco con un pallino rosa al centro.Il campione viene sottoposto ad analisi con RAMAN Spectometry ed il risultato è:

INCONCLUSIVE

Il campione viene sottoposto ad analisi con test colorimetrico da Infoshock e Lab57.
Viene analizzato con EHRLICH ma non vi sono reazioni.
>> Info sul Test Rapido colorimetrico

Il campione viene inviato in laboratorio e sottoposto ad analisi con GC-MS ed il risultato è

25B-NBOMe

quantità:  1000µg = 1 mg

Nel campione analizzato vi è un FORTE DOSAGGIO DI 25B-NBOMe! !!

Sopra i 700 µg il trip è molto potente e a dosi superiori  i 1000 µg si può andare incontro a rischi molto importanti, come il decesso.

E’ stata analizzato soltanto ½ blotter per cui è difficile stabilire la composizione esatta del blotter intero

Negli Stati Uniti ed in Europa sono stati registrati due decessi relativi all’assunzione eccessiva di questa sostanza.

La sostanza presente nel campione analizzato è  definita NPS, cioè Nuova Sostanza Psicoattiva. Le NPS sono composti che mimano gli effetti delle c.d. sostanze tradizionali e che vengono immessi sul mercato per eludere i controlli. Essendo sostanze “nuove” non vi sono studi clinici su rischi e danni che si possono avere dall’assunzione di queste droghe ed inoltre si hanno scarse informazioni circa i mix di NPS (sono presenti solo racconti di chi ha già sperimentato la sostanza e/o eventuali mix).

Per il fatto che la conoscenza di rischi e danni su queste sostanze è molto limitata, esse si rivelano allo stato attuale delle cose POTENZIALMENTE PERICOLOSE E DANNOSE.

Rapid info: il 25B-NBOMe è un derivato del 2-CB; risulta classificato tra le fenetilamine e viene considerata una sostanza che mima gli effetti dell’LSD. Risulta essere uno psichedelico potente ed il viaggio può durare fino a 16 ore. IL 25B-NBOMe RISULTA ESSERE UNA NUOVA SOSTANZA PSICOATTIVA: non vi sono sufficienti studi su di essa e non vi è storia sull’uso di questa sostanza da parte dell’uomo. Negli USA si è registrato il decesso di un ragazzo di 17 anni in seguito all’uso di 25B-NBOMe. Per queste caratteristiche si configura come SOSTANZA AD ALTO RISCHIO DI EFFETTI COLLATERALI NON CONOSCIUTI E POTENZIALMENTE DANNOSI.

A16005-NBOMe-300x22525B-NBOMe
>>> qui da scheda completa da danno.ch

Il 25B-NBOMe*HCl fa parte della famiglia delle fenetilamine.

Dose

0.7 mg. Da 0.7 mg a 0.8 mg sono considerate molto forti.

Effetti
Il 25B-NBOMe ha i tipici effetti dei trip di fenetilamine: intensificazione delle percezioni, intense sensazioni a livello gastrointestinale e forte sensibilità al tatto. Effetti visivi sono possibili, ma sono meno evidenti rispetto all’LSD. Secondo i consumatori gli effetti del 25B-NBOMe*HCl cambiano di volta in volta e non sono prevedibili anche se si mantiene il medesimo dosaggio. Il consumo non riduce l’appetito, provoca invece bocca secca, sensazioni strane in bocca (gusto) e si differenza in modo significativo da LSD, DOI, 2C-B e 2C-I. Se assunto a livello sublinguale, gli effetti appaiono dopo circa 15-120 min. (!), per inalazione, dopo 5 -60 min. (!). Durata degli effetti: sublinguale, 6-10 ore (!), per inalazione, 4-6 ore.

Effetti collaterali
Il consumo di 25B-NBOMe provoca una costrizione vascolare periferica che dovrebbe essere trattata a livello clinico. Tra i sintomi si possono elencare dita fredde, labbra blu, intorpidimento degli arti. Senza trattamento medico, il torpore negli arti periferici può essere percepito fino ad una settimana dopo il consumo. Il consumo può inoltre provocare gonfiore alle mani, ai piedi e al viso. A causa dei rischi legati alla modalità di assunzione, bisogna evitare di assumere più dosi di 25B-NBOMe.

 

giovanni_serpelloniGiovanni Serpelloni, arrestato per tentata concussione l’ex capo del Dipartimento antidroga di Palazzo Chigi

da Il Fatto Quotidiano 13/5/16

E’ finito agli arresti domiciliari per tentata concussione e turbativa d’asta Giovanni Serpelloni,  capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dal 2008 al 2014, medico vicino a Carlo Giovanardi e noto per le sue posizione proibizioniste e intransigenti in fatto di stupefacenti. I fatti contestati riguardano il suo successivo incarico di direttore del Sert, il servizio tossicodipendenze, di Verona, per episodi accaduti tra il 2012 e il 2014. La Guardia di Finanza ha notificato il provvedimento a lui e ad altri due dirigenti dell’Ulss 20: Maurizio Gomma e Oliviero Bosco. Altre tre persone sono indagate per gli stessi reati. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona, riguardano l’appalto del software gestionale utilizzato in Sert (i servizi pubblici per le dipendenze) di tutta Italia.

Di Serpelloni e del caso del software contestato si era occupato nei mesi scorsi anche ilfattoquotidiano.it. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero preteso illegittimamente dalla società assegnataria dell’assistenza e manutenzione del software prima una percentuale sulle somme incassate e successivamente, a nome dell’Ulss 20 ma all’insaputa della direzione generale, 100mila euro a titolo risarcitorio, minacciando la revoca dell’incarico.  Nel corso delle indagini è emerso che la successiva gara sarebbe risultata essere stata turbata, e assegnata, con collusione e mezzi fraudolenti, a una società compiacente; i soci-amministratori risultano a loro volta indagati nel procedimento.

>>> continua a leggere l’articolo
images.duckduckgo.com
Questa in sintesi la cronaca giudiziaria, che speriamo metta fine alla lunga lista di disastri dello Zar Anti-Droga in Italia, compagno, anzi camerata, del Senatore Carlo Giovanardi nella folle e tragica Caccia alle Streghe Proibizionista che negli ultimi 10 anni ha provocato decine di migliaia di arresti, morti e miliardi di soldi pubblici sprecati o rubati, come nel caso dell’ esimio professore.

Non riusciamo a gioire pensando alle vittime di questa guerra, agli insulti alle loro famiglie nel nome di una guerra falsa, corrotta e senza nessuna base scientifica, come sempre abbiamo sostenuto.

Vale la pena di ricordare l’inchiesta profetica di Alessandro De Pascale su il manifesto dell’aprile 2014, su appalti per 3 milioni di euro, affidati senza gara e senza valutare altre offerte, agli “amici” veronesi al posto del Cnr, anche per ridurre i dati sul consumo di sostanze in Italia, a beneficio della “loro” legge Fini-Giovanardi, poi cancellata della Consulta perché incostituzionale:

Antidroga, il business delle relazioni politiche

Ora però ci restano le macerie del Dipartimento Antidroga, bloccato dopo Serpelloni, incapace di diramare allerte nazionali ai servizi su sostanze pericolose o letali, proprio a causa di quel software gestionale oggetto dell’ inchiesta bloccato indebitamente da Serpelloni, mentre in Italia si continua a morire nell’ ignoranza Proibizionista senza nessun segnale dal governo omertoso di Renzi, troppo attento ai sondaggi e ai  tornaconti elettorali per occuparsi di chi è ancora in galera per una legge cancellata, per porre fine alla persecuzione dei consumatori di cannabis, senza nessuna base scientifica, depenalizzando finalmente l’uso e la coltivazione ad uso personale, togliendo così un mercato enorme alle Narcomafie.
Qui sotto trovate una rassegna dei falsi studi scientifici e delle costose campagne mediatiche di Serpelloni, grazie ad un articolo su DolcevitaOnline di Aprile 2014:

In memoria di Serpelloni. Una raccolta dei suoi capolavori

LA SCIENZA DEL DPA (come divulgare ricerche condotte e approvate da sé stessi e farle passare per verità). 
Il metodo sviluppato per i dati sui consumi di droga non è certo un’eccezione per Serpelloni, il quale in questi anni si è fatto notare anche per il suo superattivismo editoriale. In soli quattro anni ha fondato una quantità spropositata di siti internet (nel sito del Dpa ne sono citati 15) con nomi come “Cannabis e danni alla salute” e “La strada per una guida sicura”. Ma non solo perché, come rivelato da una inchesta della Lila, Giovanni Serpelloni è anche colui che firma gli articoli pubblicati dall’Italian Journal of Addiction, diretto da Serpelloni stesso, e pubblicato e finanziato dal Dpa, di cui a capo c’era appunto Giovanni Serpelloni. L’Italian Journal of Addiction è la stessa testata che spesso Serpelloni citava come “autorevole pubblicazione scientifica” quando parlava delle sue teorie più bislacche, tipo quella della cannabis che provoca i buchi nel cervello. Insomma, il Dipartimento Antidroga, fa anche ricerca: se la commissiona, se la finanzia, se la giudica e se la pubblica. Una perfetta garanzia di indipendenza scientifica, non trovate?
….

Della Teoria bufala dei buchi nel cervello della cannabis, a noi restano solo i buchi del bilancio dei finanziamenti pubblici, mentre invitiamo a riflettere ed agire di conseguenza a chi in questo buio decennio tra politici, medici, amministratori di servizi pubblici ha avallato e diffuso queste politiche criminali in molti casi usandole per fare carriera.

Noi non dimentichiamo.

Vedi anche:
Serpelloni, i reati e le responsabilità
Proibizionismo. L’arresto dell’ex zar antidroga fa emergere le forzature ideologiche e politiche

di Il Manifesto del

million-marijuana-march-2016-ciaone-la-repubblicaLa censura Proibizionista però non si è  certo fermata di fronte a questo arresto eccellente, guardate infatti cosa sono riusciti a inventarsi riguardo alla grande manifestazione  antiproibizionista di sabato scorso:
Million Marijuna March @ Manifestazione Nazionale StopTTIP, Sabato 7 Maggio, Roma

Pubblichiamo la smentita dal sito degli organizzatori della manifestazione:

 “La Repubblica” delle cazzate: in Piazza dei Cinquecento, la polizia disperde i partecipanti alla Million Marijuana March

Sabato sera, 7 maggio 2016, è apparsa sui siti ADUC Droghe e Roma.Repubblica.it una notizia falsa e priva di fondamento, anche detta “bufala”, che riguarda la Million Marijuana March (Italia).

Sia ADUC che Repubblica affermano, infatti, che «I MILLE» partecipanti al «MARIJUANA DAY» sarebbero stati dispersi dalla polizia, per via di una presunta «MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA».
>>> leggi tutto l’articolo…

 

 

Si avvicinano le elezioni amministrative in molte città chiave per il governo, e puntualmente riesplode la follia persecutoria proibizionista contro la Cannabis, facile argomento per acchiappare voti capitalizzando l’ignoranza prodotta ad arte nel bel paese da politici senza scrupoli e istituzioni omertose e compiacenti.
Fortunatamente la denuncia e la contro-informazione restano armi potenti e puntuali se condivise e diffuse, grazie anche a professionisti nel campo medico e della ricerca, che non hanno paura di continuare a cercare e condividere le evidenze scientifiche condivise e accertate a livello internazionale.

Iniziamo dalla più recente madornale castroneria prodotta nella capitale dal fresco candidato sindaco del centro-destra che in tv così di presenta:

Alfio-MarchiniMio figlio si svegliò dal coma perché non fuma le canne, il delirio di Marchini su La7

da un puntuale articolo su Dolcevita online del 4 maggio

«Mio figlio purtroppo ebbe un incidente, rimase in coma e fu miracolato. In quella settimana di angoscia, lo dico a tutti i giovani che stanno qua, mi dissero: se suo figlio ha avuto un recupero è solo perché non si è mai fatto delle canne. Perché anche una sola canna causa danni seri al cervello». Parole di Alfio Marchini, candidato a sindaco di Roma appoggiato da Forza Italia e Nuovo Centro Destra, durante un’intervista al programma Piazza Pulita andato in onda su La7.

Marchini entra così sul dibattito sulla legalizzazione che negli ultimi giorni ha caratterizzato il dibattito tra i candidati romani, dopo l’appello per la legalizzazione della candidata dei 5 stelle Virginia Raggi.

Il candidato di Berlusconi e Alfano si lancia anche in una spericolata spiegazione scientifica: «Io ho fatto uno studio approfondito su cosa succede nella testa di un giovane che ha avuto un incidente, sa cosa succede? Si crea una frattura nel cervello e quindi l’input tra una parte e l’altra della testa riesce a trovare un altro sentiero e quindi a riconnettere le parti del cervello che hanno subito un danno». Per Marchini, quindi, questo processo diventerebbe impossibile nei giovani che hanno fumato anche una sola canna.

Gli “studi approfonditi” di Alfio Marchini vanno però, purtroppo per lui, nella direzione opposta a quella della comunità scientifica. A confermarlo a Dolce Vita è il professor Vidmer Scaioli (neurologo all’Istituto Carlo Besta di Milano): «Marchini racconta delle fantasie – afferma – che non so dove abbia raccolto. Non solo la mia esperienza quotidiana ma anche la ricerca scientifica lo smentisce ed anzi va in direzione opposta, visto che si stanno scoprendo sempre più evidenti facoltà neuroprotettive da parte dei cannabinoidi».

«Uno studio condotto dal Los Angeles Biomedical Research Institute su quasi 500 pazienti colpiti da traumi celebrali – continua Scaioli – ha addirittura mostrato che i pazienti che consumano cannabis hanno recuperi nettamente migliori e una minore probabilità di decesso a seguito di incidenti, appunto grazie alle facoltà neuroprotettiva dei cannabinoidi» (una sintesi dello studio in questione è consultabile in questo articolo, ndr).

Insomma, a quanto pare Alfio Marchini è in possesso di studi talmente approfonditi da essere sconosciuti alla letteratura scientifica. A questo punto siamo in attesa di sapere quando li presenterà in qualche convegno di neurologia.

Ora torniamo invece a Bologna, dove appena 15 giorni fa ha perso la vita un 19enne studente di Rimini probabilmente per un tragico e inconsapevole mix fatale di alcool e traquillanti, ma la stampa e la Procura di Bologna, invece,  ha già la sua diagnosi con conseguente anatema, senza attendere i risultati dell’autopsia nè pareri medici più sensati:

“Con nessun tipo di droga si può ormai scherzare, comprese quelle che ancora vengono definite, secondo me non correttamente, droghe leggere”.

Queste dichiarazioni sui media hanno costretto i genitori a fare luce su questa tragedia, nel dolore infinito per la perdita del figlio, trovando la forza per dire la verità, e rifiutare lo stigma e la colpa sulla memoria del figlio:

Morto a 19 anni . “Mio figlio prendeva le medicine per dormire”

«Voglio che la gente non si faccia strane idee in testa: mio figlio non era un drogato – dice Lorenzetti, in lacrime – Piergiorgio non assumeva sostanze, e prendeva regolarmente alcuni medicinali solo perché aveva problemi di sonno».

A questo punto non ci resta che lasciare la parola a un articolo puntuale e documentato del Dottor Salvatore Giancane, professionista accreditato con una lunga storia di interventi sia accademici che sul campo nel nostro territorio:

Sulla presunta overdose da cannabis e farmaci avvenuta a Bologna

da DEDIZIONI – Il Blog della SITD del 30 aprile

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“Considerando le informazioni fornite dalla stampa, gli unici dati di fatto sono l’assunzione di alcol, benzodiazepine e cannabis prima del ricovero e la morte cerebrale prima del decesso. Non sono state fornite informazioni sulla quantità di sostanze assunte, in particolare per quanto riguarda l’alcol ed i farmaci, sulla scansione temporale e sull’eventuale valore dell’alcolemia. Le benzodiazepine, in genere, hanno una scarsa tossicità e provocano raramente overdose, il più delle volte non fatale. E’ comunque noto che l’assunzione contemporanea di alcol o di altre sostanze con effetto depressivo sul sistema nervoso centrale (come i derivati dell’oppio), specie nei soggetti privi di tolleranza, può condurre nei casi più gravi ad una profonda depressione dei centri del respiro, con conseguente insufficienza respiratoria. Per questa ragione il foglietto illustrativo dei farmaci a base di benzodiazepine sconsiglia sempre l’assunzione contemporanea di alcol (o di altri farmaci e droghe con azione depressiva sul sistema nervoso centrale). Secondo il Substance Abuse and Mental Health Services Administration il 25% delle ammissioni al pronto soccorso degli ospedali americani per overdose è stato dovuto all’assunzione contemporanea di benzodiazepine ed alcol.[1] Per quanto riguarda le sostanze illegali, le interazioni note delle benzodiazepine che possono condurre ad un esito letale, oltre l’alcol, riguardano soprattutto i derivati dell’oppio e non la cannabis.[2],[3]

Il farmaco assunto dal ragazzo, in particolare, sarebbe l’alprazolam. Vi sono numerose evidenze scientifiche che documentano come la tossicità di questo farmaco sia superiore rispetto a quella delle altre benzodiazepine così come maggiore sarebbe la sua capacità di provocare overdose in particolari condizioni o in associazione con altre sostanze.[4],[5][6],[7]  In altri termini, assumendo alcol assieme all’alprazolam, la tossicità di quest’ultimo aumenta esponenzialmente. Negli USA, dove muoiono circa 45.000 persone l’anno per overdose da farmaci e droghe e sono avvenuti parecchi decessi di questo tipo, questa è una consapevolezza diffusa, al punto che basta fare una semplice ricerca in google sui possibili rischi dell’assunzione combinata di alcol ed alprazolam per trovare decine di pagine di risultati in proposito su siti medici, blog di esperti, siti scientifici specializzati eccetera. Ne riportiamo solo tre a titolo di puro esempio.[8], [9], [10]

Sempre secondo quanto riportato dalla stampa, durante il ricovero in rianimazione è stata constatata la morte cerebrale del ragazzo. L’ipotesi più verosimile (e statisticamente probabile) è che questa sia stata provocata da una condizione di prolungata ipossia cerebrale, come esito dell’insufficienza respiratoria provocata dall’effetto combinato di alprazolam ed alcol. La cannabis non ha azione deprimente sul SNC e sui centri del respiro e quindi non provoca insufficienza respiratoria; semmai essa provoca broncodilatazione, che migliora la ventilazione, al punto che in passato è stata utilizzata per la cura dell’asma bronchiale, anche in Italia.[11] Un’altra eventualità, peraltro assai rara, è la possibilità di insorgenza di leucoencefalopatia, ovvero di una sofferenza grave e selettiva della sostanza bianca del cervello, che comunque riconosce una genesi ipossica e dunque ancora una volta legata all’insufficienza respiratoria.[12]

Anche se l’assunzione contemporanea di cannabis non ha migliorato certamente la situazione, va sottolineato che nelle statistiche americane, malgrado i numeri oltremodo drammatici di quel Paese, non sono riportati casi di overdose da cannabis né casi in cui la cannabis abbia avuto un ruolo determinante nel provocare il decesso quando assunta in associazione con altre sostanze. E’ invece assai comune, data la grande diffusione della sostanza, che le vittime di overdose per altre sostanze risultino positive alla cannabis. In ultimo, consultando il sito informativo sulle droghe che il National Institute of Drug Abuse (NIDA) ha messo a punto per gli adolescenti americani si può chiaramente leggere che non esiste un’overdose da cannabis, mentre esistono le reazioni acute avverse da cannabis e fra queste la più diffusa è l’attacco di panico.[13]
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L’abuso di farmaci da prescrizione da parte di giovani e giovanissimi sta diventando, anche nel nostro Paese, una triste realtà, così come lo è quello di alcol. Secondo i dati preliminari della survey ESPAD-CNR, diffusa proprio nei giorni scorsi, il 4% degli adolescenti della Toscana e della Basilicata ha già sperimentato l’uso non medico degli analgesici oppioidi. Negli Stati Uniti l’abuso di farmaci uccide più di quello di droghe illegali ed il loro abuso, purtroppo, è sempre più diffuso fra i giovani americani. I farmaci coinvolti sono soprattutto gli analgesici oppioidi, che periodicamente tornano alla ribalta per un decesso che riguarda un personaggio famoso (l’ultimo in ordine di tempo è quello di Prince), seguono le benzodiazepine quando assunte in associazione con alcol, farmaci o droghe con azione depressiva sul sistema nervoso centrale. Altrettanto frequenti sono le overdose accidentali, ovvero non dovute alla ricerca di un effetto psicoattivo, ma provocate da una maldestra automedicazione o dal non rispetto di alcune precauzioni, come proprio evitare l’assunzione contemporanea di benzodiazepine ed alcol.

Non è dato sapere se nel caso prima analizzato l’alprazolam fosse stato regolarmente prescritto o se il ragazzo se lo fosse procurato autonomamente, così come non sono note le dosi assunte. Quello che invece è certo è che si è persa un’occasione preziosa per informare i giovani in maniera autorevole circa i rischi connessi con l’abuso (o con il non rispetto delle prescrizioni) dei farmaci e quello di alcol. Si è preferito invece porre l’accento sulla cannabis e sulla pericolosità delle cosiddette droghe leggere, quando questa rimane l’ipotesi meno verosimile sul piano delle evidenze scientifiche ed epidemiologiche. ”
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Per finire ci teniamo a diffondere queste informazioni riguardo la diffusione del Fentanyl, per cui nè il Ministero della salute, nè il Dipartimento Antidroga o altre istituzioni si sono preoccupate fino ad ora di dare nessun tipo di informazione,  per cui ringraziamo nuovamente il Dott. Salvatore Giancane per le precise valutazioni:

fentanyl-heroin colorsAbuso di fentanyl: la stampa segnala i primi casi in Italia

da DEDIZIONI – Il Blog della SITD del 5 maggio 2016

Oggi è stata diffusa la notizia della denuncia di 6 medici di base della Calabria per prescrizione impropria di preparati a base di fentanyl a tossicodipendenti da eroina. Senza entrare nello specifico degli aspetti attualmente oggetto di indagine (i medici si difendono affermando di essere stati minacciati), la parte importante della notizia è che l’abuso di fentanyl è sbarcato fra i tossicodipendenti da eroina italiani e questo, alla luce delle disastrose conseguenze della sua diffusione negli Stati Uniti, è un fatto molto allarmante.  Per questo motivo ritengo opportuno condividere, oltre alla notizia, alcune importanti informazioni per gli addetti ai lavori e per gli stessi eroinomani, anche in un’ottica di riduzione del danno.

Il fentanyl è un potente analgesico oppioide sintetico, appartenente alla classe delle fenilpiperidine. Come antidolorifico oppioide il fentanyl è circa 100 volte più potente della morfina. Per quanto si riferisce in particolare all’attività analgesica, 0.1 milligrammi di Fentanyl equivalgono approssimativamente a 30 mg di morfina pura (o a 15 mg di eroina). Si tratta di un agonista forte del recettore μ, dotato di elevatissima attività oppioide intrinseca. Il farmaco è utilizzato da circa 20 anni soprattutto per le cure palliative oncologiche in forma di cerotti, lecca-lecca, soluzioni oromucosali e spray sublinguali o nasali. Per avere un’idea della potenza del fentanyl, basti pensare che esso ha provocato la morte di due agenti di polizia americani che avevano imprudentemente toccato una grossa partita sequestrata senza utilizzare i guanti: nell’assorbimento transdermico, infatti, la biodisponibilità del fentanyl supera il 95%. Come agonista puro degli oppioidi il fentanyl può provocare molto facilmente overdose ed insufficienza respiratoria nei soggetti privi di tolleranza o con scarsa tolleranza agli oppioidi, anche a dosaggi bassissimi. La potenza e l’emivita del farmaco (7 ore) rendono problematico l’uso del naloxone in caso di overdose e richiedono somministrazioni ripetute dell’antagonista. Il fentanyl è tristemente famoso anche per essere stato diffuso dai russi attraverso l’impianto di condizionamento durante la crisi del Teatro di Dubrovka, provocando la morte di quasi 200 persone: questo, ancora una volta, restituisce l’idea della potenza del farmaco. Tutte queste caratteristiche fanno del fentanyl un farmaco poco maneggevole e molto problematico per il medico stesso. E’ comunque da sottolineare che il fentanyl, come tutti gli altri analgesici oppioidi, utilizzato in pazienti selezionati da parte di medici competenti si dimostra estremamente utile ed efficace nel campo delle cosiddette ‘terapie compassionevoli’ o cure palliative, sempre più rivalutate in quanto in grado di dare sollievo a persone in condizioni di grande sofferenza e che quindi rispondono alla parte più antica e nobile della professione medica. ”

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Noi aggiungiamo che grazie ad uno strumento ancora poco diffuso in Italia, cioè

il Test rapido delle sostanze

è possibile identificare la presenza di Fentanyl nell’ eroina da strada,  come potete osservare nella foto a fianco, ovviamente si tratta di uno strumento colorimetrico qualitativo e non quantitativo,  per cui si raccomanda massima cautela  e di segnalare subito ad altri consumatori e alle Unità di Strada effetti avversi e dubbi sulla qualità delle sostanze, come sempre.
Il Lab57 sta cercando di diffondere al massimo sul tutto il territorio nazionale la pratica dell’analisi delle sostanze, nell’ ottica di avere presto un database unico coi dati delle intossicazioni gravi di sostanze , delle analisi dei sequestri polizieschi e delle analisi sul campo, in strada o durante eventi:
è da quasi 20 anni che lo ripetiamo, e non ci stancheremo finchè non succederà davvero, come in buona parte di Europa già esiste da decenni.

 

eroina 1
eroina 2

 

 

 

LA PROPOSTA DELL’INTERGRUPPO PARLAMENTARE ” CANNABIS LEGALE “: VERSO IL MONOPOLIO SULLA CANNABIS
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In questi mesi si parla molto di questa proposta di legge, sperando che possa essere  ancora migliorata segnaliamo alcuni gravi problemi e pericoli più o meno evidenti,  per non perdere anche questa OCCASIONE e avere il sostegno di chi lotta da decenni per la COMPLETA DEPENALIZZAZIONE coltivazione per uso PERSONALE di cannabis

Di seguito questo articolo da

Million Marijuana March Italia

che entra nel merito sulla proposta legge parlamentare del senatore Benedetto Della Vedova sostenuta trasversalmente in Parlamento.

 

IL GIOCO DELLE TRE CARTE-
LA PROPOSTA DELL’INTERGRUPPO PER IL MONOPOLIO SULLA CANNABIS

Carta vince, carta perde, ma chi vince è sempre il banco, un altro monopolio che sostituisce il precedente e che produrrà ancora ricchezza per pochi e galera per tanti e tante.

A perderci è quella enorme parte di popolazione che si vedrà ancora rubare il diritto a coltivare una pianta che è parte del patrimonio botanico del pianeta, il diritto naturale di usufruire di un bene comune.

Lo avevamo detto e ripetuto più volte e con largo anticipo che il rischio imminente sarebbe stato quello della spartizione del monopolio del mercato delle sostanze illegali tra le narcomafie (che lo detengono attualmente) e le multinazionali del farmaco e del tabacco, cominciando proprio dalla Cannabis.

Non a caso l’edizione 2014 della M.M.M. (Italia) l’abbiamo intitolata “UMANOPOLIO” e l’edizione 2015 “CANNABIS BENE COMUNE”.

Non ci rassegneremo alla beffa di dover comprare in un regime di monopolio e ai loro prezzi, solo le varietà imposte dalle multinazionali con le loro tecniche di coltivazione, consci che il monopolio è appunto appannaggio degli amici degli amici e solo per loro.

Ossia, chi ne sarà fuori e deciderà per l’autoproduzione, continuerà a finire in galera, com’è sempre accaduto e accade in tutto il mondo laddove le mafie devono difendere i loro interessi.

Le guerre le fanno sempre i governi contro i popoli, tutti i popoli, interni ed esterni, per garantirsi grossi introiti economici: il proibizionismo è il classico esempio di collusione tra governi e mafie.

Se poi questa PL fosse convertita in legge, la collusione sarebbe con le lobby affaristiche che ne gestirebbero il mercato e non ci sorprenderebbe se a giochi fatti, scoprissimo anche alcuni suoi proponenti tra gli investitori.

Del resto ricordiamo gli investimenti economici personali dei ministri del vecchio pentapartito nelle fabbriche di specchietti retrovisori alla vigilia delle leggi che li resero obbligatori, moltiplicando il profitto di quelle aziende.

Siamo allarmati da come la becera propaganda affaristica spacci per prospettiva di legalizzazione la proposta di molti parlamentari di diversi gruppi politici noti come “Intergruppo Parlamentare per la Legalizzazione” e riteniamo sia un grande imbroglio sul quale occorre fare chiarezza.

È dichiarato esplicitamente l’intento del MONOPOLIO di STATO (vedi Art.5 «TITOLO II-BIS MONOPOLIO DELLA CANNABIS “..Art. 63-bis. – (Oggetto del monopolio). – 1. La coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica..”).

Risulta evidente la finalità del reperire risorse con la cannabis tramite le concessioni ai rivenditori, con il meccanismo delle licenze descritto all’articolo 63, in negozi a questo esclusivamente dedicati (che sarebbero l’evoluzione degli attuali grow shop) “..Art. 63-sexies. – (Licenza di vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti da essa derivati). – 1. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli può autorizzare la vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti da essa derivati a persone maggiorenni, in esercizi commerciali destinati esclusivamente a tale attività.)”.

Siamo assolutamente certi, vista l’impostazione della Proposta di Legge tutto monopolio e business, che le 5 piante della sbandierata e apparentemente consentita auto coltivazione casalinga per uso personale e le 5 piante a testa per gli iscritti ai CSC, siano solo uno specchietto per le allodole.

appello-autoproLa possibilità di auto coltivazione infatti è solo lo zuccherino necessario ad addolcire la pillola e a creare quel consenso popolare necessario alla sua approvazione, molto sostenuta dalla parte commerciale del panorama cannabis, come le ditte di settore e quelle catene che attualmente vendono semi, lampade e concimi che in futuro potrebbero diventare i beneficiari delle concessioni del MONOPOLIO.

Alla prima finanziaria, verrebbe individuata la causa del mancato obiettivo di bilancio, ossia entrate minori degli introiti previsti per lo Stato, nella concorrenza delle coltivazioni casalinghe e nei CSC, che tornerebbero illegali come ora ma con l’aggravante che poi l’autocoltivazione, (essendo in contrasto con gli interessi del monopolio…) diverrebbe contrabbando, punito con pene molto severe e la confisca preventiva dei beni, oltre a salate multe calcolate per ogni grammo del materiale illegale com’è già adesso per i tabacchi.

Se così non fosse, non si capirebbe perché comunicarne anche il luogo della coltivazione al’ufficio di competenza regionale dei monopoli di stato come previsto sia per le 5 piante casalinghe che per i CSC ai seguenti articoli 1-bis e 1-ter della proposta di legge:

« 1-bis. “…Chiunque intenda coltivare cannabis ai sensi del periodo precedente invia, allegando la copia di un documento di identità valido, una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, recante l’indicazione dei propri dati anagrafici e del luogo in cui intende effettuare la coltivazione.

E lo stesso vale per i CSC:

« 1-ter. È consentita la coltivazione di cannabis in forma associata, ai sensi del titolo II del libro primo del codice civile, nei limiti quantitativi di cui al comma 1-bis, in misura proporzionata al numero degli associati. A tale fine il responsabile legale invia una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, ai sensi del citato comma 1-bis..”.

Poi ci domandiamo perché ai Monopoli e non alla Prefettura? E sarebbe comunque bizzarro e anomalo, visto che tutte le leggi della Repubblica stabiliscono cos’è legale e cosa non lo è, oppure oltre quale limite una condotta diventa illegale.

Se fino a cinque piante fosse veramente legale non si dovrebbe comunicare nulla a nessuno: in autostrada è lecito guidare fino ad una velocità di 130 KM orari, ma non risulta fino ad ora che prima di imboccarla si debba inviare comunicazione alla motorizzazione civile nella quale si dichiari luogo di partenza e destinazione, che saranno percorsi senza oltrepassare i limiti consentiti e di non avere bevuto alcolici!

Eventualmente se poi si venisse trovati a guidare con un tasso alcolico oltre lo 0,5% consentito oppure ad una velocità superiore al limite, scatterebbero le sanzioni. Allora perché non scrivere più semplicemente che l’autocoltivazione è legale fino ad un numero tot di piante ed è illegale oltre?

Perché in questo modo le sezioni regionali dei Monopoli di Stato avrebbero già il database con gli indirizzi delle porte alle quali andare a bussare nel caso in cui la prima finanziaria successiva alla trasformazione in legge di questa proposta, rendesse nuovamente illegale l’autocoltivazione.

Noi contrasteremo questa PL che vorrebbe monopolizzare la cannabis perché non vogliamo finire dalla padella nella brace!

Se ora sempre più sentenze interpretano la legge riconducendo all’uso personale le piccolissime coltivazioni di due o tre piante, in questo modo non sarebbe più possibile, poiché con la nuova legge, nessuno negherebbe l’accesso alla cannabis, che sarebbe però acquistabile esclusivamente in regime di monopolio, ai loro prezzi e solo per le qualità da loro commercializzate.

Non a caso pare che alcuni imprenditori stiano già pensando a marchi in franchising, vedi l’intervista a dolcevita del proprietario del marchio “NATIVA”, che inizia così: “L’obiettivo è chiaro: conquistare il multimilionario mercato italiano della cannabis ricreativa..”, vedi link: http://www.dolcevitaonline.it/nativa-il-franchising-italiano-per-la-cannabis-che-punta-sulla-legalizzazione/

Ed è chiaro che le aziende di settore, i grow shop e tutto il lato commerciale del fenomeno, comprese le finte associazioni di imbonitori, svolgono il ruolo che nel sindacalismo dello scorso secolo fu dei “sindacati gialli”, pagati ed organizzati dalle stesse classi patronali per difendere i loro stessi interessi.

Tutto quel mondo imprenditorial-cannabico, molto attivo in rete ma non radicato nel sociale, incapace di riempire le piazze ma al massimo le fiere commerciali di settore, ha ovviamente dalla sua parte in questo business i media nazionali espressione di grandi gruppi imprenditoriali e finanziari, ma non può e non dovrebbe avere il consenso di chi rivendica il diritto a coltivare una pianta per liberarla dalle speculazioni del mercato.

Abbiamo sottoscritto e coprodotto la “Carta dei diritti delle persone che usano sostanze- Genova 2014” (vedi link http://www.millionmarijuanamarch.info/approfondimenti/17-carta-dei-diritti-delle-persone-che-usano-sostanze.html ) in cui agli articoli 12, 13 e 14 è rappresentata la nostra posizione, che non esclude neanche il mercato per chi decidesse di non volerla coltivare in proprio o in associazione, garantendo così la libertà di scelta. Per questi motivi appoggiamo la proposta contenuta nel “Sesto Libro Bianco 2015” di Forum Droghe che mette al centro i diritti delle persone invece che gli interessi economici, vedi link: http://ungass2016.fuoriluogo.it/2015/11/18/seconda-edizione-del-6-libro-bianco-sulla-legge-sulle-droghe/

Diffidate degli imbonitori, presenti solo in rete e nei palazzi del potere legislativo e della finanza, contro i quali ci prepariamo a mobilitarci scendendo nelle nostre piazze per smascherarne l’inganno.

L’abbiamo sempre fatto e lo continueremo a fare non rassegnandoci mai a scambiare i nostri diritti con gli interessi economici degli amici dei soliti furbetti che confondono volutamente la politica con gli interessi privati di pochi.

Million Marijuana March Italia
Nè con le mafie, nè con le multinazionali del farmaco e del tabacco, per l’ ‪#‎Umanopolio‬, ‪#‎CannabisBeneComune‬!

vedi anche:
“E SE FOSSERO LE TABACCHERIE A VENDERE LA CANNABIS?”
http://www.assotabaccai.it/…/uploads/2015/09/tmag_4_2015.pdf

 

 

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