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18a Edizione Italiana
MILLION MARIJUANA MARCHROMA – SABATO 30 GIUGNO 2018

#DICIOTTO

Da 18 anni manifestiamo in piazza, a Roma ed in centinaia di altre città nel resto del mondo, per rivendicare a gran voce tre punti globalmente condivisi:

1) Fine della persecuzione nei confronti degli assuntori di cannabis;

2) Accesso incondizionato all’uso terapeutico da parte dei pazienti;

3) Riappropriazione del Diritto di poter legittimamente coltivare una pianta che appartiene al patrimonio botanico del pianeta che è dell’umanità intera.

Siamo ancora quA e ci resteremo finché non avremo ottenuto ciò che reclamiamo da 18 anni.
In tutto questo tempo della gente innocente è finita in galera solo per aver aver coltivato una pianta ed alcuni, purtroppo, ci sono perfino morti.

Arrendetevi prima di fare altri danni irreparabili, tanto il futuro appartiene a noi ed è chiaro che il proibizionismo ha fallito.

ARRENDETEVI, SIETE CIRCONDATI.

WWWW.MILLIONMARIJUANAMARCH.INFO
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Seguirà Percorso e  Comunicato ufficiale, abbiamo intenzione di difendere la Costituzione e il diritto di manifestare che oggi tentano di negare a noi, ma in futuro, se passasse questo principio, potrebbe colpire chiunque.Invitiamo tutte e tutti a diffondere ovunque questo post e il nostro imminente comunicato.

Million Marijuana March Italia


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www.osservatorioantipro.org

CANAPISA STREETPARADE 2018
SABATO 19 MAGGIO torna il carnevale antiproibizionista che da 18 anni inonda la città di Pisa con musica, gioia e giusta informazione

Partenza ore 16 da Piazza Sant’Antonio (Pisa)

 

Osservatorio Antiprobizionista-Canapisa crew
www.osservatorioantipro.org
canapisa@inventati.org

CANAPISA 2018
FINO ALLA FINE DEL MONDO PROIBIZIONISTA
Il proibizionismo è una scelta politica, un approccio ideologico, costoso e devastante, imposto a
livello globale dalle convenzioni dell’ONU, i cui nefasti effetti non ricadono solo sui consumatori
di sostanze ma sull’intera collettività.
Un “mondo senza droga” è pura utopia, la “guerra alla droga” un fallimento, il proibizionismo un
serial killer che, quando non uccide, limita le libertà personali, stravolgendo, in tutto il mondo, le
vite di intere comunità.
Il proibizionismo ha fallito persino nel principale obiettivo che si era prefissato: ridurre la
disponibilità e il consumo di sostanze ritenute illecite. Allo stesso tempo ha alimentato le tasche e il
potere di organizzazioni criminali e mafiose, e ha normalizzato, per la gioia delle multinazionali che
li vendono, l’uso di psicofarmaci non meno dannosi delle sostanze vietate, a partire dalla cannabis i
cui benefici sono di fatto negati persino ai pazienti cui spetterebbe di diritto.
L’unico evidente risultato raggiunto dalle politiche proibizioniste sono le decine di milioni di
persone che hanno riempito le carceri o sono state condannate a morte per droga (280 giustiziati
soltanto nel 2017), distruggendo così vite e intere famiglie.
Il proibizionismo è la principale causa di carcerazione nel pianeta, provoca il sovraffollamento dei
penitenziari con trattamenti disumani e vittime, imponenti blitz nelle scuole e nelle stazioni spesso
solo per qualche spinello, perdita del lavoro e della patente, suicidi e stigmatizzazione.
In Italia, il 43% dei detenuti è in carcere per violazione della legge sulle droghe, di cui il 79% per
cannabis, pianta che ricordiamo non ha mai ucciso nessuno, i cui benefici sono ormai riconosciuti
dalla comunità scientifica a livello mondiale. Nel 2016 sono aumentate del 17% anche le
segnalazioni amministrative con un vergognoso picco del +237% per i minorenni, chiaro tentativo
di uniformare e conformare gli stili di vita.
Le grandi contraddizioni del proibizionismo sono sotto gli occhi di tutti: si tollera e si concedono
deroghe per l’emissione nell’ambiente di sostanze inquinanti e velenose per esseri umani, animali e
vegetali, mentre c’è tolleranza zero per le persone che, con una scelta libera e individuale, usano
sostanze su loro stesse, venendo invece classificate come malati e criminali.
Dopo oltre mezzo secolo di scempi è arrivata l’ora di invertire la rotta. Come? Partendo da una
corretta informazione e dalla diffusione di buone pratiche, riducendo i rischi del consumo edepenalizzando il possesso il sostanze, mettendo così fine alla repressione, a favore del rispetto dei
diritti umani e individuali
Nei Paesi produttori, ostaggio di guerre e narcomafie, vanno poi adottati modelli alternativi, nel
rispetto delle culture e tradizioni dei popoli, dei loro diritti, della loro economia. In altre parole,
vanno cancellate le attuali politiche e strategie sulla droga, orientate dall’ideologia e dalla
convenienza politica, a favore di scelte pragmatiche e responsabili, basate sulla scienza, sulla salute,
sulla sicurezza e sui diritti umani
In tutto il mondo, infatti, diversi Stati hanno già intrapreso percorsi di depenalizzazione,
regolamentazione o legalizzazione del consumo di sostanze, sulla spinta di un numero sempre
maggiore di persone e organizzazioni, che chiedono a gran voce un cambio di paradigma a livello
globale
In Italia, il proibizionismo è nato nel periodo fascista ed è stato rilanciato dalla legge Jervolino-
Vassalli, resuscitata dopo l’incostituzionalità della norma più repressiva d’Europa, la Fini-
Giovanardi, che ha inciso sulle nostre vite per ben 8 anni.
Per contrastare questo braccio repressivo di decisioni calate dall’alto, nel 2012 è nata dal basso la
Rete Nazionale Antiproibizionista “La fine del mondo proibizionista”, frutto della precedente
esperienza del MDMA (Movimento di Massa Antiproibizionista). Ne è parte attiva anche
l’Osservatorio antiproibizionista-Canapisa crew, che organizza diversi momenti d’incontro,
approfondimento e discussione su questi temi, da 18 anni in piazza con la street parade Canapisa.
Anche quest’anno invaderemo in massa le strade della città, gioiosamente e a suon di musica per
rivendicare i diritti, nostri e di milioni di persone, finché la rotta non sarà invertita.
E continueremo a farlo, fino alla fine del mondo proibizionista.

CANAPISA STREETPARADE
SABATO 19 MAGGIO 2018
ORE 16 PIAZZA SANT’ANTONIO – PISA
CANAPISA,
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIPROIBIZIONISTA,
È ANTIPSICHIATRICA, ANTIFASCISTA, ANTISESSISTA E ANTIRAZZISTA

INFO STREET

Canapisa è una manifestazione politica antiproibizionista, che fa scendere in strada il dissenso attraverso la musica e varie espressioni artistiche. Una chiara e forte critica all’attuale regime
proibizionista, che massimizza i danni, personali e sociali, aumentando invece i profitti di
narcomafie e case farmaceutiche. Un tema scottante e di interesse collettivo, sul quale bisogna
abbandonare l’approccio ideologico a favore di politiche pragmatiche, per creare una cultura del
consumo critico e consapevole. L’inversione di rotta passa per la depenalizzazione del possesso e
dell’uso di sostanze, per l’autoproduzione e per la diffusione di politiche e pratiche di riduzione del
danno e del rischio.

Chiediamo quindi a tutt* di manifestare gioiosamente e festosamente, nel rispetto di alcune regole fondamentali:

– Solo i furgoni concordati in assemblea potranno partecipare alla street e accedere all’area di arrivo
(per gli stand del mercatino, che ci hanno contattato all’indirizzo canapisa@inventati.org
comunicando anche il numero di targa, l’appuntamento all’area dell’arrivo è alle ore 14)

– No vetro – no business – no pushers – no fasci
– Aiutaci a tenere pulita la strada, utilizza i cestini della spazzatura!
– L‘acqua sarà distribuita gratuitamente da ogni furgone
– Riduci il danno !!!… evita di bere superalcolici o fare mix pericolosi !!!
– Lungo il percorso della street saranno presenti 2 SERVIZI DI RIDUZIONE DEL DANNO, con
OPERATORI E MEDICI ai quali rivolgersi per eventuali malori o info

Segnatevi tutti questo numero: 3484987311 (in caso di malori chiamatelo !!!)
– Lasciate i cani a casa… stanno meglio lì !!! Ma se non avete alternative, occupatevi di loro,
FATELI BERE e TENETELI LONTANO DAL CAOS!
– La manifestazione terminerà alle ore 24: chiediamo di rispettare l’orario concordato e collaborare
nel liberare e ripulire l’area di arrivo

Canapisa è una manifestazione antifascista, antisessista e antirazzista!!!

PARTECIPA IN MODO CONSAPEVOLE: RISPETTA TE STESSO, GLI ALTRI, LA
CITTÀ E CIÒ CHE TI CIRCONDA, DIFENDI I TUOI DIRITTI E TIENI LONTANO CHI
NON RISPETTA TUTTI QUESTI PRINCIPI, SFRUTTANDO LA SITUAZIONE E
METTENDO A RISCHIO LA STREET !!!

COME ARRIVARE:
Meglio un treno o un mezzo pubblico, partiamo da una piazza a pochi metri dalla stazione !
Se venite in auto o in camper, è bene sapere che nell’area dell’arrivo possono accedere solo i
mezzi che partecipano alla street !
Per ripartire, l’ultimo treno per Firenze è alle 1:12, per Roma alle 1:38, per Milano e Torino alle
4:25
Non mettetevi alla guida in nottata, prima riposatevi !!!

PERCORSO
Concentramento ore 16 p.zza San’Antonio – viale Bonaini – Piazza Guerrazzi – via Sangallo –
Lungarno Fibonacci – Ponte dellaFortezza – Lungarno Buozzi – via del Borghetto – via Luschi – via
Gioberti – via Garibaldi – via Canavari (di fianco al carcere Don Bosco)
L’arrivo è previsto attorno alle ore 20 in un parco di fianco al carcere Don Bosco

Saremo lì per far sentire il nostro sostegno ai detenuti e alle vittime di queste leggi infami, ricordando a tutt* che è nostro interesse rispettare le esigenze dei reclusi.
Per questo vi
chiediamo di non creare tensioni che potrebbero avere conseguenze all’interno del carcere!
Al
nostro arrivo cercheremo di lanciare un forte messaggio a tutt* i detenut* e spegneremo la musica, solo per qualche minuto.

FACCIAMO SENTIRE FORTE LA NOSTRA VOCE !!!
PORTIAMO SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO !!!

Per adesioni e maggiori informazioni:
www.osservatorioantipro.org
canapisa@inventati.org

>>  Il Lab57 sarà presente con la postazione chill-out , info point SOStanze, Primo Soccorso, analisi sostanze <<

 

SABATO 5 MAGGIO 2018
dalle ore 16
eXploit – Via Largo Pontecorvo, 2 – Pisa

L’Osservatorio antiproibizionista-Canapisa Crew invita tutte le realtà interessate a partecipare alla prossima Assemblea nazionale delle Rete Nazionale Antiproibizionista, stavolta in programma a Pisa, sabato 5 maggio dalle ore 16 al Polo didattico Porta Nuova (Via Padre Bruno Fedi)

Un “mondo senza droga” si è dimostrato essere pura utopia, la “guerra alla droga” un fallimento, il proibizionismo un serial killer che, quando non uccide, limita le libertà personali stravolgendo le vite di intere comunità

Dopo oltre mezzo secolo di politiche repressive sulla pelle dei consumatori, rivelatesi costose, inutili, fallimentari e senza alcun beneficio reale per l’intera società, è arrivata l’ora di invertire la rotta

Come? Partendo da una corretta informazione e dalla diffusione di buone pratiche, riducendo i rischi del consumo e depenalizzando il possesso di sostanze, mettendo così fine alla repressione, a favore del rispetto dei diritti umani e delle libertà individuali

L’Assemblea nazionale della Rete continua ad essere un momento di incontro e confronto, per condividere esperienze e pratiche, con l’obiettivo di determinare un cambiamento, cancellando ciò che non funziona, alla ricerca di alternative valide e pragmatiche

La Rete Nazionale Antiproibizionista nasce dal basso nel 2012, sulla base dell’esperienza delle precedenti Rete Mdma (Movimento di Massa Antiproibizionista) e Dipende da Noi, mettendo insieme collettivi, movimenti e associazioni, proprio con l’obiettivo di superare le attuali politiche proibizioniste e repressive.

 

COMUNICATO URGENTE
ASSEMBLEA NAZIONALE ANTIPROIBIZIONISTA
SABATO 5 MAGGIO ORE 16
eXploit ex-Aula Seminari Dipartimento di Matematica
Largo Bruno Pontecorvo, 2
Pisa

Come molti di voi sapranno, l’Osservatorio antiproibizionista – Canapisa Crew, ha convocato un’assemblea della Rete nazionale antiproibizionista, aperta a tutti gli interessati, per sabato 5 maggio presso il Polo didattico Porta Nuova dell’università di Pisa.

Alle 14:20 di venerdì 4, l’università ha comunicato, via mail agli studenti che da tempo avevano richiesto l’aula, l’indisponibilità del Rettore Prof. Paolo Maria Mancarella, a concederla per lo “svolgimento di una assemblea nazionale”.

Ci preme fare alcune considerazioni in merito a questa vicenda che crediamo essere solo l’ennesimo attacco alla nostra attività politica, mirato all’oscurantismo e alla non condivisione dei saperi, così come il proibizionismo globale tenta di fare sulle nostre vita da oltre mezzo secolo.

La prima valutazione riguarda la modalità e i tempi di comunicazione del divieto: ricevere una mail alle 14:20 di venerdì, cioè 10 minuti prima della chiusura degli uffici del rettorato fino al lunedì successivo, per noi significa solo spegnere sul nascere qualsiasi possibilità di confronto, imponendoci un diktat dall’alto dei palazzi del potere. I signori hanno così deciso e noi dovremmo sottostare a queste ingiustificate imposizioni.
In secondo luogo, ci sembra davvero vergognoso che proprio l’università, che dovrebbe essere luogo deputato alla trasmissione e alla condivisione dei saperi, neghi, ad un gruppo di studenti, la possibilità di concretizzare un momento di grande scambio di informazioni, quale sarebbe stata l’assemblea nazionale che vede il coinvolgimento di tante realtà provenienti da diverse città italiane che da anni si occupano di antiproibizionismo.
Ecco che anche in questo caso si rende esplicita la logica proibizionista che non solo vuole imporci determinati stili di vita ma vuole anche impedire la circolazione e la diffusione di alcune informazioni, proprio quelle troppo scomode per la classe politica e dirigente, così come per i baroni che popolano le università, due facce della stessa dispotica medaglia, in continua collusione tra loro pur di mantenere inalterati privilegi e status quo.

Ovviamente il tutto sulle spalle di chi, invece, vorrebbe rompere questo meccanismo anche attraverso iniziative all’interno dell’università, luogo pubblico, che se davvero mira ad una formazione di alto livello degli studenti, non può esimersi dall’apertura al confronto, al sapere e alle idee.

Per tutti questi motivi, non intendiamo affatto rinunciare allo svolgimento dell’assemblea nazionale antiproibizionista che, così come stabilito, si terrà a Pisa, sabato 5 maggio dalle ore 16, presso eXploit, aula studio occupata autogestita del dipartimento di matematica, vero luogo dove i saperi circolano, si incontrano e si contaminano.
L’università che vorremmo.

Osservatorio antipro – CanapisaCrew

 

 

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Giovedì 29 marzo Xm24
H20.00 “La battaglia di Cable Street – La disfatta delle camicie nere inglesi e la nascita dell’antifascismo militante europeo.” Ne parliamo con Silvio Antonini – Redstar Press e Infoshock Xm24
H21.00 cena popolare a cura del collettivo antipsichiatrico Altrementi – Xm24
H22.00 Void Forger [anarchist metal/crust/sludge Romania]
Human Host Body [anarchist crust/sludge Slovenia]
Statis [crust-core Modena e Bologna]

***

Domenica 8 aprile
STRADA PARTIGIANA
Parco della Zucca
H14.30 Passeggiata antifascista in Bolognina: luoghi, storie e canzoni partigiane

Xm24
H18.00 “Mappa Interattiva Antifascista e il Libro Bianco sulle aggressioni fasciste”. Ne parliamo con www.ecn.org/antifa e WuMing1
H20.00 Cena a cura del collettivo Circonfusi – Xm24
H21.00 La BaLotta Continua [Militant Ska Bologna]

***

Gioved’ 12 aprile
Xm24
H19.00 “Emilia Antifa” dossier di monitoraggio sui fascismi nei territori di Bologna, Carpi, Reggio Emilia e Modena. Ne parliamo con Rete Emilia Antifascista
H20.00 Pizzata benefit a cura di OLÉ – oltre l’editoria
H21.00 Bologna Elettrica preview Delmore FX – Jealousy Party – Dj Balli

***

Domenica 15 aprile
CATERINA LA RACCATTACANZONI
Xm24
H16.00 Laboratorio sui canti sociali di Caterina Bueno con Tore Panu
H18.00 Presentazione del documentario “Caterina” (inedito) di Francesco Corsi e incontro col regista
H20.00 Cena e canti sociali

***

Giovedì 19 aprile
Xm24
H19.30 Presentazione della rete “Campagne in Lotta”
H20.00 Cena Sociale a cura di SIM – Xm24 e benefit Rete Campagne in Lotta
H21.00 “Fascismo e Sessismo: le politiche sociali che Forza Nuova riserva alle donne”. Ne parliamo con il Collettivo Femminista Mujeres Libres Bologna.
A seguire aggiornamenti sull’esperienza di contrasto all’azione dei gruppi cattolici. Ne parliamo con la rete @“Stop agli integralisti cattolici e ai neofascisti”

***

Venerdì 20 aprile
Xm24
H19.00 Malco [Mix] / Still Life – Reading a due voci, di Adriano Padua e Lorenzo Mari
H20.00 cena a cura del collettivo Eat the Rich – Xm24
H21.00 ANTIFASCISMO E’ RESISTENZA OGGI ne parliamo con Claudia Pinelli e le MadriPerRomaCittàAperta, modera Alessandro Cannella – Radio città Fujiko
H23.00 Les Fauves Trio [Gipsy Jazz Speed Manouche]

***

Sabato 21 aprile
Piazza dell’Unità
H17.30 Presentazione di “Fionda arma semplice 4meno1” , incursioni artistiche e live printinga cura della Serixm – Xm24

Xm24
H19.00 Presentazione del fumetto “De core” con Aladin
(Roma)
H20.00 cena sociale
H21.00 in collaborazione con PERCHE’ NO – # MAI PIU’ FASCISMI : Tommaso Aicardi [cantautore]
Francesco Beni [cantautore] Gattini Hardcore [Punk
HC] Blue Rays & Alfa [Massive Recordz Rap] River’s
End [Alternative Rock] e EMILY Collettivo Musicale
[Antifa Folk Rock da Parma]

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Domenica 22 aprile
LIBERAZIONE A COLORI
Piazza dei colori
H10.00 In occasione della Domenicata Antifascista organizzata da Campi Aperti e dalle associazioni della piazza dei colori, saremo in piazza con :
H14.00 allenamenti collettivi di pugilato e di tessuti aerei a cura dei collettivi Palestra Popolare Stevenson e Circonfusi – Xm24

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MERCOLEDI’ 25 APRILE

CORTEO ANTIFASCISTA
CITTADINO

H 10.00 partenza dalla Rotonda Domenico “Dodi” Maracino

Link: http://drugcheckingday.com/

Facebook dell’evento:

►►► https://www.facebook.com/events/713144312217077/ ◄◄◄

– per informazioni riguardo il servizio di analisi delle sostanze contatta il Lab57
>>> http://lab57.indivia.net/contattaci/
>>>Test rapido delle sostanze

 

Dopo quasi 20 anni di impegno pionieristico nel campo dell’analisi delle sostanze in Italia e in Europa, (vedi la nostra guida al Test rapido delle sostanze)
il Lab57 è lieto di invitarvi a  partecipare alla

 SECONDA GIORNATA MONDIALE ANALISI SOSTANZE (Drug Checking)!!! 

La Giornata Internazionale del Drug Checking è un’iniziativa di un gruppo eterogeneo di tutte le organizzazioni che svolgono un ruolo attivo nell’ organizzazione di iniziative di riduzione del danno.

Il 31 marzo in tutto il mondo saremo concetrati per diffondere una crescente consapevolezza sulla necessità di testare le “droghe” in circolazione.
Qui si intende non solo l’analisi pratica delle sostanze, ma l’obiettivo è anche ricordare alle persone di riflettere e mettere alla prova le loro conoscenze sulle droghe e sui loro effetti. Dopo tutto, prendere un farmaco o una “droga” illegale comporta sempre dei rischi.
Aumentando la consapevolezza e la condivisione delle conoscenze speriamo di estendere le possibilità di ogni individuo e di ogni comunità per ridurre tali rischi.

Che cosa ci si può aspettare da noi il 31 marzo?

–  Risposte ad ogni tipo di domanda sulla Riduzione del danno da esperti in ogni lingua

– Suggerimenti e consigli su come analizzare le sostanze

– Come partecipare alla community e dare voce ad altre campagne internazionali

Per ricevere tutte le informazioni aggiornate Seguire questo evento o iscriversi alla nostra mailing list sul sito web:

Link: http://drugcheckingday.com/

In che modo puoi partecipare??

Hai notizie su sostanze analizzate nel tuo territorio? Vuoi saperne di più? Conosci persone che vorrebbero poter analizzare sostanze?
Frequenta e scrivi nel Blog, chat e Tweet!!

Partecipa subito alle nostre chat!!!!

#DrugChecking #JustSayKnow#IDCDay2017#TestIt
►►► https://www.facebook.com/events/713144312217077/ ◄◄◄

Quali organizzazioni stanno partecipando?
Cerca sulla mappa  tutti i partners a livello planetario!!
►► https://goo.gl/maps/uRzUBLwBaeN2 ◄◄

La Giornata internazionale del drug checking è un’iniziativa ospitata da un gruppo eterogeneo di organizzazioni e parti interessate che svolgono un ruolo attivo nella fornitura di servizi di riduzione del danno e dei rischi. Si tratta di una partnership tra organizzazioni e attivisti che credono che il modo migliore per tenere le persone al sicuro sia che siano informate e abbiano accesso alle scelte migliori. Sebbene non possiamo regolare o controllare il mercato delle droghe illecite, il drug checking offre un modo per proteggere le persone che assumono droghe dal consumo di sostanze indesiderate, inaspettate o dannose. Tra le realtà italiane che hanno aderito alla campagna internazionale, oltre che Lab57, Infoschock Csoa Gabrio (Torino), ci sono anche Forum Droghe, ITARDD e Neutravel che hanno prodotto un video informativo.
https://youtu.be/2Mpvqjl_w_s

Link: http://drugcheckingday.com/

Facebook dell’evento:

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– per informazioni riguardo il servizio di analisi delle sostanze contatta il Lab57
>>> http://lab57.indivia.net/contattaci/

>>> Test rapido delle sostanze

tra i rarissimi video sul drugchecking in Italia, per chi se lo fosse perso,
è sempre disponibile on-line sul nostro sito, analisi REALI di sostanze in  … Presa Diretta, appunto…
http://lab57.indivia.net/archivio/video/

Presa Diretta : “L’erba del vicino”

In onda Domenica 14 settembre 2014 alle 21:05

In questa puntata di Presa Diretta, dopo le solite discutibili e spesso false affermazioni sui fantomatici danni della Cannabis,
si parla finalmente di ANALISI SOSTANZE,
troverete la parte sulle attività del Lab57 dal minuto 47,20…

—-

 


https://www.facebook.com/events/299483593790864/

A noi le strade a voi i privè
Torino 28_09_17 H19
Parcheggio Torino Esposizioni

N 45.0501702
E 7.6823459

Reclaim the street non è solo uno slogan!

Non può esserlo a Torino e non può esserlo in questo tempo.
Riprendersi le strade è un imperativo categorico. A Torino il 28 settembre, mentre i sette grandi della Terra si rinchiuderanno nella reggia di Venaria per decidere come sfruttarci meglio e come creare maggiori guadagni distruggendo l’ambiente, noi saremo per le strade a dire con forza che questo sistema non siamo più disposti a subirlo e che, i nostri nemici, hanno un nome, un cognome e dei volti e sono tutti coloro che mettono i profitti davanti alle persone.

Noi, invece, siamo i precari, gli studenti, i lavoratori, i disoccupati, i migranti, gli uomini e le donne che non sono più disposti ad accettare le passerelle dei grandi della Terra che, con questa farsa dei G7 sparsi per l’Europa, stanno cercando la propria legittimità. Amburgo, a luglio, ha dato una risposta chiara su cosa pensiamo di loro: giovani e meno giovani, provenienti da tutta Europa, hanno detto chiaramente che gli sfruttatori dell’ambiente e delle persone non sono i benvenuti nelle nostre città.
L’idea di fare una street parade serale è strettamente collegata proprio a questa nostra composizione: un insieme di persone precarie, nel lavoro e nell’esistenza, che spesso sono private
di quella divisione chiara tra tempo libero e tempo di lavoro, che spesso non hanno il diritto di scioperare, che sono private del diritto di maternità e paternità, alle quali in sostanza viene imposto
di vivere in funzione del mantenimento del proprio lavoro sottopagato (quando ce l’hanno) rinunciando ad ogni forma di autodeterminazione.
Ci riprendiamo le strade per i riders di foodora, deliveroo e tutte le aziende della cosiddetta new economy che sfrutta giovani lavoratori in tutta Europa, definisce “lavoretto”; un lavoro che migliaia di persone fanno per sopravvivere alla crisi, reintroduce il cottimo chiamandolo “impegno” o “autoimprenditoria”.
Ci riprendiamo le strade per abbattere ogni forma di barriera che impedisce alle persone di circolare liberamente, per dire che alla “fortezza Europa” opponiamo un Europa solidale che rifiuti
le frontiere e che si opponga all’omicidio di Stato al quale assistiamo tutti giorni sulle coste del nostro paese e che i media chiamano “tragica fatalità”.
Riprendersi le strade è anche il diritto di viaggiare, spostarsi e migrare.
Ci riprendiamo le strade per dire che le “strade sicure” le fanno le donne e gli uomini che le vivono e non certo le forze dell’ordine come apprendiamo con rabbia in questi giorni in relazione al caso
dei due Carabinieri a Firenze: come sempre la vostra sicurezza uccide, priva delle libertà fondamentali, umilia e perseguita.
Ci riprendiamo le strade per la liberazione dei nostri corpi e delle nostre personalità dal giogo del lavoro e del consumo. Attraverseremo con la nostra street i quartieri della movida parola che per noi non vuole dire nulla. Per noi la movida sono migliaia di ragazzi e ragazze precari e precarie: noi crediamo nel diritto di tutti e tutte a divertirsi, a fare festa per liberare nelle strade i propri
desideri. Per fare questo sappiamo che il primo passo deve essere quello del rifiuto e della distruzione delle gabbie costruite ad hoc per imprigionare il nostro tempo libero, per incarcerare i
nostri desideri e per asservire ogni nostro gesto al mercato ed al consumo.
Noi rifiutiamo tutto questo e al contrario rivendichiamo il diritto a fare festa e divertirci fuori dalle logiche di mercato così come rifiutiamo ogni forma di lavoro sfruttato, a cottimo, senza precisi orari lavorativi.
Ogni forma di limitazione delle nostre libertà è il nostro nemico. Nella Torino militarizzata e impaurita dal G7 noi pretendiamo i nostri spazi materiali e immateriali, spazi dove esprimere le nostre soggettività, dove stare insieme, liberi dalle logiche di sfruttamento. La nostra risposta ai G7 è una risposta di duro attacco al sistema nella sua interezza, se la loro idea di lavoro è un’attività
alienante, a cottimo, sottopagata e senza orari chiari non c’è più spazio per alcun tipo di mediazioni: la nostra risposta è la libertà di fare ciò che vogliamo, di autodeterminarci di pretendere tutto e subito

A noi le strade a voi i privè
Torino 28_09_17 H19
Parcheggio Torino Esposizioni

N 45.0501702
E 7.6823459

Il percorso della street sarà accompagnato da vari sound:
– Reggae and more a cura di:csoa gabrio
– Tekno a cura di: Mad Family crew
– Djset trash a cura di: Internazionale Trash Ribelle

>>> Il Lab57  sarà presente col suo inconfondibile Camper: postazione chill-out , info point SOStanze, Primo Soccorso, …!!!!

 

RITROVIAMO IL VERO SPIRITO DELLE T.A.Z.

Siamo alcune sound, progetti RDD (primo soccorso e riduzione del danno) e collettivi della Rete Nazionale Antiproibizionista, che hanno partecipato al teknival che celebrava i 20 anni di Shockraver, evento aperto a tutte le realtà che volevano portare il proprio contributo.
Nel bel mezzo dell’iniziativa, e proprio mentre stavano arrivando la maggior parte delle persone, abbiamo saputo della morte di Christian, a quanto pare accidentale, risucchiato dalle correnti del fiume Ticino, mentre si stava rinfrescando con un amico a causa del forte caldo, in una zona isolata della riserva. La voce si è sparsa immediatamente e in pochi minuti tutti hanno spento la musica, per poi riunirsi e capire insieme il da farsi. Eravamo in migliaia presenti in quel momento (e non 500 come riportato da alcuni media) e questo dato escludeva a priori la possibilità di defluire tutti in poco tempo. Inizialmente la sensazione era che ci fosse comunque la volontà da parte di tutti di terminare la festa, lasciando i muri di suono spenti o al massimo solo qualche cassa spia, comunicando l’accaduto attraverso cartelli appesi in ogni sound, per avere tutto il tempo necessario per smontare e accogliere con un messaggio chiaro e forte le altrettante persone ignare che stavano arrivando. Purtroppo, di lì a poco, sono iniziate a emergere posizioni contrastanti, di chi, per ragioni che non ci sentiamo di condividere, credeva e sosteneva che la cosa migliore sarebbe stata quella di proseguire con la musica. Un successivo confronto tra alcune realtà presenti non ci ha permesso di arrivare a una scelta condivisa: da quel momento ognuno ha fatto ciò che ha voluto. Ovviamente siamo rimasti coerenti con la nostra posizione, avvisando tutti i nostri contatti che erano in viaggio, o che ancora dovevano partire, di non venire, in quanto per noi la festa era finita. Ognuno con i propri tempi, alcune sound hanno smontato e sono ripartite tra la nottata e il giorno dopo, mentre i progetti RDD hanno continuato responsabilmente il loro servizio alle persone fino al tardo pomeriggio del giorno dopo.
Non spetta a noi giudicare chi ha deciso di proseguire con il party dopo la notizia della morte di Christian, a questo ci penseranno già le loro coscienze e forse le comunità di cui fanno parte. Vogliamo però dire la nostra, perché ci rifiutiamo di essere assimilati a loro. Se uno di noi muore ad un nostro evento, per qualsiasi ragione, la FESTA E’ FINITA, si smonta e si va via appena possibile. Non ci prendiamo in giro, se qualcuno che viene con noi non torna, non c’è più nulla da festeggiare in quel momento. E non ce ne frega niente dei chilometri, dei soldi spesi, dello sbattimento che abbiamo fatto e di tutto il resto.
Quel modo di agire ha invece chiaramente palesato l’inconsistenza di un movimento che in questa difficile circostanza non è riuscito a prendersi la responsabilità collettiva di fare una scelta opportuna e condivisa, l’unica che ci avrebbe permesso come gruppo di sentirci realmente diversi rispetto a tutto ciò che quotidianamente avversiamo, anche con le pratiche che mettiamo in campo. Già, perché una cosa è occupare illegalmente un luogo in autogestione per sottrarsi alle logiche proibizioniste e speculative di un sistema che vuole farci pagare a caro prezzo la musica che ci piace ballare, e in generale i nostri momenti di svago, ben altro è rimanere insensibili di fronte alla morte di uno di noi, continuando la festa come se nulla fosse, magari anche, come ipocritamente azzardato da qualcuno, per “celebrarlo” e ricordarlo. Come se la sensibilità e il tempo normale della nostra coscienza venissero improvvisamente annientati da un delirio fatto di individualismo sfrenato e di interessi che mai ci hanno rappresentato o hanno motivato il nostro agire.
Il free party per noi nasce primordialmente da una necessità esistenziale, che va ben oltre la pura contestazione politica e sociale e la ludicità fine a se stessa. Una necessità esistenziale, che ci allontana da logiche economiche e di potere, che ci spinge verso la riappropriazione del nostro tempo, del nostro benessere. Una necessità esistenziale, che ci insegna l’Antisessismo, l’Antifascismo, l’Antirazzismo e l’Antiproibizionismo, mettendo il valore della vita di chiunque al di sopra di qualsivoglia gretto interesse, sia esso economico o finalizzato alla notorietà, oppure motivato da qualsiasi questione tecnica. Abbiamo deciso – in quanto sound system e collettivi partecipanti alla manifestazione – di spegnere la musica, lasciando montato, ma spento, il muro di casse. Volevamo creare un momento di riflessione, che avrebbe dovuto coinvolgere organizzatori e partecipanti.
La vita di un essere umano non ha prezzo, e non ci si può accontentare di due ore simboliche di silenzio per poi continuare la festa, completamente desensibilizzati alla morte di chi poteva essere un nostro amico, un nostro compagno, uno qualsiasi di noi…
La T.A.Z. dovrebbe essere un momento di liberazione, di gioia, di coscienza, di autogestione, di benessere, di collettività. L’autogestione di uno spazio è possibile solo se tutelata da ciascuno di noi attraverso la coscienza e la partecipazione attiva!

Troppo spesso in questi vent’anni di teknival, vere o finte T.A.Z. o free party, abbiamo assistito alla crescente svendita commerciale di questi eventi, nati con ben altro spirito di liberazione. E’ evidente che la società umana si è deteriorata sempre di più, le guerre globali e coloniali hanno svenduto e massacrato il pianeta e tutte le sue forme di vita, non solo quella umana, ma questo non può essere un alibi per riprodurre il disastro quotidiano che viviamo ogni giorno. E’ inutile, quindi, piangere una vita che se ne va o un parco naturale lasciato sporco e deturpato, senza fare nulla per darsi strumenti efficaci, per ridurre i danni e minimizzare al massimo i rischi per tutelare le persone e l’ambiente che ci ospita.
In tutti questi anni diversi sound system e tribe hanno guadagnato la notorietà nei free party, per poi farsi un nome da usare per guadagnare suonando nei locali, organizzando eventi senza nessuna responsabilità e attenzione al benessere dei partecipanti, senza zone chill-out di primo soccorso e riduzione del danno, spesso finendo l’acqua molto prima della birra, etc..

E’ ora di dare un segnale forte, soprattutto ai partecipanti, perché una T.A.Z. funziona se tutti contribuiscono alla condivisione: se d’ora in poi evitiamo tutt@ di partecipare a eventi vuoti e insensati, forse qualcosa di nuovo succederà.
Crediamo serva un momento di riflessione collettiva, che possa restituire senso e significato ad un movimento che ha smarrito la propria identità, rischiando fortemente di essere fagocitato dalle modalità di quello stesso sistema che si propone di contrastare e superare.
Free party e rave rimangono parole vuote se si perdono quei valori su cui queste pratiche negli anni si sono fondate, ovvero la condivisione, il rispetto, la solidarietà, l’autogestione, la responsabilità.

Questo appello non vuole essere né una condanna ai “cattivi” di turno, né uno sterile lamento, quanto piuttosto una riflessione (auto)critica aperta.

Scrivete ad appellotaz@tracciabi.li
per aderire e/o dare altri contributi, con la finalità di trovare a breve un momento collettivo per discutere seriamente di cosa è accaduto e di come trovare, insieme, una strada diversa e condivisa per le T.A.Z.

 

una BOLOGNA LOVES XM24
venerdi 30 giugno e sabato 1 luglio
http://www.ecn.org/xm24/evento/bologna-❤-xm24/

https://www.facebook.com/events/1695914037371772/

VENERDI 30 GIUGNO
UNA FESTA NON CONVENZIONALE
Con una lettera (mai ritirata), ci hanno chiesto di lasciare, il 30
giugno, lo spazio vuoto, “libero da cose e persone”. Il 30 giugno lo troveranno pieno, di cose e persone libere: le nostre persone, e le cose che costruiamo insieme, in autogestione, pezzi di un puzzle che costiuisce l’altra città che resiste.

dalle 18 suoneranno:
Wumingcontingent,
Egle Sommacal,
ALESSIO LEGA,
Signor K.,
Inoki Ness,
Angela Baraldi,
Mara Redeghieri

———

SABATO 1 LUGLIO
Cotechino D’oro 2017 – X Edizione
Da 27 anni (dal 1989 all’Isola nel Kantiere) e ogni tre anni:
il più eccezionale, spettacolare e micidiale show musicale dell'”altra città”.


Firma anche tu a questo link
http://ilovexm24.indivia.net/appello/

https://www.facebook.com/events/817704518385036/

Difendere #XM24, per tornare a respirare. Una valanga di firme contro la #Bologna che sgombera e cementifica
http://www.wumingfoundation.com/giap/2017/05/difendere-xm24/

Dal 2013 al 2016 il grande affresco Occupy Mordor, dipinto da Blu sulla parete di XM24, ha messo in scena una battaglia per la città: le truppe del sindaco Sauron – armate di ruspe, mortadelle e sfollagente – si scontravano con un popolo che suonava, ballava, pedalava, leggeva, hackerava, coltivava e lanciava angurie con le catapulte.

Oggi l’affresco non c’è più, ma la battaglia è in pieno svolgimento. Proprio come in quella raffigurazione, la città ufficiale ha la forza dei partner economici per imporsi ai suoi avversari, ha la forza poliziesca per reprimerli, e ha mezzi enormi – infinitamente più grandi di un muro – per mettersi in scena e magnificarsi.

La Bologna ufficiale è una città boriosa, soffocante, sempre più allergica a poveri e marginali. Una città che sogna di sterilizzarsi dai germi del dissenso, e una di queste mattine potrebbe risvegliarsi sterile.

L’altra città è invece fatta di collettivi, spazi autogestiti, associazioni, circoli culturali, sportelli sociali, gruppi di lettura, utenti di biblioteche pubbliche, artisti, gruppi teatrali, italiani e migranti. È la Bologna plurale che si è manifestata il 4 marzo scorso, nella prima iniziativa a sostegno di XM24 e delle realtà autogestite; ed è la stessa che quattro giorni dopo, in occasione dello sciopero mondiale delle donne, ha inondato Bologna di drappi fucsia. Una città che vive soltanto della propria fantasia, grazie alla capacità di organizzarsi, di stare nelle strade, di tessere relazioni, di usare gli spazi urbani con intelligenza.

Per questo, deve fare i conti con una repressione crescente, in nome del «decoro» e della «legalità». Un «decoro» sempre più idealizzato e irrealistico, da salottino con la cera sul pavimento, e una «legalità» altrettanto feticizzata, fuori dal mondo, irraggiungibile.

Dall’alto del decreto Minniti giù fino alle pignole prescrizioni di un presidente di quartiere, è diventato pressoché impossibile organizzare un’iniziativa pubblica senza avere alle spalle soggetti istituzionali o sponsor di peso.

Eppure, tra una manganellata e uno sgombero, la Bologna ufficiale si rende conto che l’altra città è una risorsa. Così alla repressione si alterna la vampirizzazione:

  • – i graffiti illegali vengono staccati dai muri, tolti dallo spazio pubblico e chiusi in una mostra a pagamento;
  • – i percorsi guidati sul ’77 bolognese, pubblicizzati in un volantino dell’Urban Center, sono illustrati con un murale dedicato a Francesco Lorusso (un murale odierno e non autorizzato, dunque parte di quello che le istituzioni chiamano «degrado»);
  • – gli spazi urbani inutilizzati cadono nella tela del mondo Coop/Unipol, attraverso bandi culturali, fondi per l’innovazione e altre retoriche «rigenerative»;
  • – ci si riempie la bocca coi diritti della comunità LGBTQ, e si mantiene viva l’immagine di Bologna isola felice per le persone di tutti gli orientamenti sessuali, ma non ci si è fatti scrupolo a sgomberare il circolo LGBTQ Atlantide. «Non accetto pressioni dalle lobby gay», disse il sindaco in quell’occasione;
  • – la mobilitazione «I XM24» viene scimmiottata dalle istituzioni, che rispondono con «I Bolognina», arruolando l’Estragon – locale rock molto vicino alla città ufficiale – in una campagna che gioca sulla fittizia contrapposizione tra quartiere e spazio autogestito.

È vampirizzazione anche l’appello alla «sussidiarietà», proposta con insistenza dai più avveduti tra gli amministratori. «Sussidiarietà» significa: occupatevi della disperazione sociale prodotta dalle nostre politiche, ma senza criticare queste ultime. La città ufficiale vorrebbe le idee dell’altra città, vorrebbe i suoi progetti, le sue reti di sostegno, ma senza il conflitto, senza quel che le rende scomode.

Ma l’altra città non è inclusiva solo nel mutuo soccorso: lo è anche nelle lotte contro la città ufficiale ed escludente. Nella prassi di ogni giorno, i corsi d’italiano con migranti sono inseparabili dalla muraglia meticcia che si oppone a sfratti e sgomberi.

La Bologna ufficiale pensa la «creatività» solo come un tappabuchi, stucco colorato negli interstizi tra un grande progetto e l’altro.

E ce ne sono tanti, di progetti. Così tanti che addirittura si sovrappongono, occupano gli stessi spazi, si pestano i piedi, perché l’amministrazione, nella sua frenesia cementizia, fa promesse a tutti, anche in contrasto l’una con l’altra. E così la Virtus avrà un nuovo centro sportivo all’Arcoveggio (Progetto Arco Campus)… esattamente dove è previsto l’allargamento della tangenziale. Allo stesso modo, viene annunciato un ampliamento del polo fieristico (Revamping Fiera)… sullo stesso terreno dove Autostrade piazzerà il cantiere per il Passante di mezzo. Evidentemente non basta una sola Bologna, servono universi paralleli per contenere tutte le promesse, tutte le Grandi Opere, i Grandi Eventi e le trasformazioni urbane, tutto nel segno di un rilancio – con soldi dei cittadini – del cemento impastato alla finanza.

La Bolognina, quartiere vivo e popolare, ha la sfortuna di essere il piedistallo per uno di questi progetti. Da almeno un paio d’anni, una martellante campagna giornalistica e politica dipinge il quartiere come degradato ed «esplosivo», per aprire la via a una ristrutturazione che alzerà il costo della vita ed espellerà la parte più debole della popolazione. Gli allarmi eccessivi per la criminalità, la militarizzazione, l’arrivo della «creative class», l’apertura di locali «carini», gli sfratti, la speculazione immobiliare… È un copione già recitato in molte altre città; è un format, una narrazione seriale, fintamente originale come quella delle lavagnette-menu di certi ristorantini. La sola cosa non scritta, in questa storia, è il suo esito.

XM24 è stato definito dal capogruppo del Pd Mazzanti «incompatibile con la realtà» della Bolognina, e invece è perfettamente compatibile con la parte migliore di quel quartiere – la stessa che aveva un altro, straordinario polo nell’ex-Telecom occupata, ora in procinto di diventare un hotel per studenti ricchi.

XM24 resiste, e per questo rovina la messinscena della «rigenerazione». Apertamente schierato con gli esclusi dal banchetto della città del cibo, del turismo e dell’università «meritocratica», XM24 è capace di scompaginare tutti i discorsi. Anche quelli che lo riguardano:

  • lo ha fatto nel 2013 ottenendo una convenzione col Comune, accordo sui generis che non tradiva la sua natura assembleare;
  • lo ha fatto nel 2016 condividendo con Blu la scelta di cancellare Occupy Mordor, l’opera che pure aveva scongiurato il parziale abbattimento dell’edificio;
  • lo sta facendo oggi, nel 2017, coinvolgendo la città su un tema, l’autogestione, che sembrava sprofondato nella palude del legalitarismo e della repressione.

La battaglia per XM24 è la battaglia per la Bolognina, e la battaglia per la Bolognina è la battaglia per la città intera, per la sua capacità di essere inclusiva, solidale, creativa, dunque all’altezza della parte migliore della propria storia.

In ordine di sottoscrizione:

  1. Wu Ming (scrittori)
  2. Wolf Bukowski (scrittore)
  3. Maurizio Bergamaschi (docente Unibo)
  4. Milena Magnani (scrittrice)
  5. Agostino Giordano (educatore)
  6. Monica Dall’Asta (docente Unibo)
  7. Girolamo De Michele (scrittore)
  8. Luca Gavagna (fotografo)
  9. Compagnia Fantasma (gruppo teatrale)
  10. Cristina Chiavari (ricercatrice)
  11. Elena Monicelli (educatrice)
  12. Sergio Rotino (scrittore e critico)
  13. Paolo Vachino (pubblicista)
  14. Enrico Tabellini (operatore museale)
  15. Domenico Perrotta (sociologo)
  16. Edoardo Balletta (docente Unibo)
  17. Alessandro Canella (giornalista)
  18. Kai Zen (scrittori)
  19. Alessandro Peregalli (dottorando Univ. Nacional Autónoma de México)
  20. Michele Lapini (fotografo)
  21. Alberto Lofoco (promoter musicale)
  22. Giuliano Santoro (scrittore e giornalista)
  23. Antonio Schiavulli (dipendente Unibo)
  24. Claudia Grazioli (impiegata)
  25. Lorenzo Alberghini (Comitato No People Mover)
  26. Luigi Bevilacqua (grafico)
  27. Valerio Monteventi (pubblicista e scrittore)
  28. Franco Berardi Bifo (scrittore e saggista)
  29. Claudio Borgatti (Venti Pietre)
    …… etc….

+ 600 firme raccolte in 6 ore al Pratello in cartaceo durante la festa del 25 aprile;
→ Firma anche tu!

17a Edizione Million Marijuana March Italia

«ANTIMONOPOLISMO CANNABINICO»
#ROMA, Sab 27 Maggio 2017
▒▒▒▒▒ ORARI & PERCORSO ▒▒▒▒▒

>>  #Partenza da Piazza della Repubblica

➞ Concentramento dalle ORE 14:00

(…e non fate tardi, che ve accannamo
e poi ve tocca raggiungerci in Metro!)

◉ Via delle Terme di Diocleziano,
◉ Via Giovanni Amendola,
◉ Via Cavour,
◉ Piazza dell’Esquilino,
◉ Via Liberiana,
◉ Piazza di S. Maria Maggiore,
◉ Via Merulana,
◉ Viale Manzoni,
◉ Via Emanuele Filiberto,

>> #Arrivo in Piazza San Giovanni

➞ Concentramento fino alle ORE 22:30
_______________________________

ISCRIVITI ALLA PAGINA EVENTO PER
RICEVERE AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE:

www.facebook.com/events/594322327433533

PER MAGGIO INFO:

● WEB: www.millionmarijuanamarch.info
● FB: www.facebook.com/MMMItalia
● EMAIL: giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

COMUNICATO 17A EDIZIONE:

bit.ly/MMM-ITALIA-27-05-2017
_______________________________

Manifestiamo da 17 anni a ROMA ed in migliaia di altre città in tutto il resto del mondo, per reclamare a gran voce 3 PUNTI GLOBALMENTE CONDIVISI:

① Fine di ogni persecuzione (sociale, penale ed amministrativa) nei confronti dei semplici assuntori;

② Accesso incondizionato all’utilizzo terapeutico da parte dei pazienti che intendono sperimentare le indiscutibili proprietà benefiche della cannabis;

③ Riappropriazione del DIRITTO per tutt* di poter legittimamente coltivare una pianta che appartiene al patrimonio genetico dell’umanità.

Foto , video e suoni di diverse edizioni della M.M.M. a Roma
https://youtu.be/MTU3ZpyDZsg

> WEB: www.millionmarijunamarch.info
> FB: www.facebook.com/MMMItalia
> EMAIL: giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

Pur essendo impossibile essere presenti alla Million quest’anno, il Lab57 sostiene la manifestazione e invita tutt@ a partecipare in massa…!!!!!

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