LA PROPOSTA DELL’INTERGRUPPO PARLAMENTARE ” CANNABIS LEGALE “: VERSO IL MONOPOLIO SULLA CANNABIS
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In questi mesi si parla molto di questa proposta di legge, sperando che possa essere  ancora migliorata segnaliamo alcuni gravi problemi e pericoli più o meno evidenti,  per non perdere anche questa OCCASIONE e avere il sostegno di chi lotta da decenni per la COMPLETA DEPENALIZZAZIONE coltivazione per uso PERSONALE di cannabis

Di seguito questo articolo da

Million Marijuana March Italia

che entra nel merito sulla proposta legge parlamentare del senatore Benedetto Della Vedova sostenuta trasversalmente in Parlamento.

 

IL GIOCO DELLE TRE CARTE-
LA PROPOSTA DELL’INTERGRUPPO PER IL MONOPOLIO SULLA CANNABIS

Carta vince, carta perde, ma chi vince è sempre il banco, un altro monopolio che sostituisce il precedente e che produrrà ancora ricchezza per pochi e galera per tanti e tante.

A perderci è quella enorme parte di popolazione che si vedrà ancora rubare il diritto a coltivare una pianta che è parte del patrimonio botanico del pianeta, il diritto naturale di usufruire di un bene comune.

Lo avevamo detto e ripetuto più volte e con largo anticipo che il rischio imminente sarebbe stato quello della spartizione del monopolio del mercato delle sostanze illegali tra le narcomafie (che lo detengono attualmente) e le multinazionali del farmaco e del tabacco, cominciando proprio dalla Cannabis.

Non a caso l’edizione 2014 della M.M.M. (Italia) l’abbiamo intitolata “UMANOPOLIO” e l’edizione 2015 “CANNABIS BENE COMUNE”.

Non ci rassegneremo alla beffa di dover comprare in un regime di monopolio e ai loro prezzi, solo le varietà imposte dalle multinazionali con le loro tecniche di coltivazione, consci che il monopolio è appunto appannaggio degli amici degli amici e solo per loro.

Ossia, chi ne sarà fuori e deciderà per l’autoproduzione, continuerà a finire in galera, com’è sempre accaduto e accade in tutto il mondo laddove le mafie devono difendere i loro interessi.

Le guerre le fanno sempre i governi contro i popoli, tutti i popoli, interni ed esterni, per garantirsi grossi introiti economici: il proibizionismo è il classico esempio di collusione tra governi e mafie.

Se poi questa PL fosse convertita in legge, la collusione sarebbe con le lobby affaristiche che ne gestirebbero il mercato e non ci sorprenderebbe se a giochi fatti, scoprissimo anche alcuni suoi proponenti tra gli investitori.

Del resto ricordiamo gli investimenti economici personali dei ministri del vecchio pentapartito nelle fabbriche di specchietti retrovisori alla vigilia delle leggi che li resero obbligatori, moltiplicando il profitto di quelle aziende.

Siamo allarmati da come la becera propaganda affaristica spacci per prospettiva di legalizzazione la proposta di molti parlamentari di diversi gruppi politici noti come “Intergruppo Parlamentare per la Legalizzazione” e riteniamo sia un grande imbroglio sul quale occorre fare chiarezza.

È dichiarato esplicitamente l’intento del MONOPOLIO di STATO (vedi Art.5 «TITOLO II-BIS MONOPOLIO DELLA CANNABIS “..Art. 63-bis. – (Oggetto del monopolio). – 1. La coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica..”).

Risulta evidente la finalità del reperire risorse con la cannabis tramite le concessioni ai rivenditori, con il meccanismo delle licenze descritto all’articolo 63, in negozi a questo esclusivamente dedicati (che sarebbero l’evoluzione degli attuali grow shop) “..Art. 63-sexies. – (Licenza di vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti da essa derivati). – 1. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli può autorizzare la vendita al dettaglio della cannabis e dei prodotti da essa derivati a persone maggiorenni, in esercizi commerciali destinati esclusivamente a tale attività.)”.

Siamo assolutamente certi, vista l’impostazione della Proposta di Legge tutto monopolio e business, che le 5 piante della sbandierata e apparentemente consentita auto coltivazione casalinga per uso personale e le 5 piante a testa per gli iscritti ai CSC, siano solo uno specchietto per le allodole.

appello-autoproLa possibilità di auto coltivazione infatti è solo lo zuccherino necessario ad addolcire la pillola e a creare quel consenso popolare necessario alla sua approvazione, molto sostenuta dalla parte commerciale del panorama cannabis, come le ditte di settore e quelle catene che attualmente vendono semi, lampade e concimi che in futuro potrebbero diventare i beneficiari delle concessioni del MONOPOLIO.

Alla prima finanziaria, verrebbe individuata la causa del mancato obiettivo di bilancio, ossia entrate minori degli introiti previsti per lo Stato, nella concorrenza delle coltivazioni casalinghe e nei CSC, che tornerebbero illegali come ora ma con l’aggravante che poi l’autocoltivazione, (essendo in contrasto con gli interessi del monopolio…) diverrebbe contrabbando, punito con pene molto severe e la confisca preventiva dei beni, oltre a salate multe calcolate per ogni grammo del materiale illegale com’è già adesso per i tabacchi.

Se così non fosse, non si capirebbe perché comunicarne anche il luogo della coltivazione al’ufficio di competenza regionale dei monopoli di stato come previsto sia per le 5 piante casalinghe che per i CSC ai seguenti articoli 1-bis e 1-ter della proposta di legge:

« 1-bis. “…Chiunque intenda coltivare cannabis ai sensi del periodo precedente invia, allegando la copia di un documento di identità valido, una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, recante l’indicazione dei propri dati anagrafici e del luogo in cui intende effettuare la coltivazione.

E lo stesso vale per i CSC:

« 1-ter. È consentita la coltivazione di cannabis in forma associata, ai sensi del titolo II del libro primo del codice civile, nei limiti quantitativi di cui al comma 1-bis, in misura proporzionata al numero degli associati. A tale fine il responsabile legale invia una comunicazione all’ufficio regionale dei monopoli di Stato territorialmente competente, ai sensi del citato comma 1-bis..”.

Poi ci domandiamo perché ai Monopoli e non alla Prefettura? E sarebbe comunque bizzarro e anomalo, visto che tutte le leggi della Repubblica stabiliscono cos’è legale e cosa non lo è, oppure oltre quale limite una condotta diventa illegale.

Se fino a cinque piante fosse veramente legale non si dovrebbe comunicare nulla a nessuno: in autostrada è lecito guidare fino ad una velocità di 130 KM orari, ma non risulta fino ad ora che prima di imboccarla si debba inviare comunicazione alla motorizzazione civile nella quale si dichiari luogo di partenza e destinazione, che saranno percorsi senza oltrepassare i limiti consentiti e di non avere bevuto alcolici!

Eventualmente se poi si venisse trovati a guidare con un tasso alcolico oltre lo 0,5% consentito oppure ad una velocità superiore al limite, scatterebbero le sanzioni. Allora perché non scrivere più semplicemente che l’autocoltivazione è legale fino ad un numero tot di piante ed è illegale oltre?

Perché in questo modo le sezioni regionali dei Monopoli di Stato avrebbero già il database con gli indirizzi delle porte alle quali andare a bussare nel caso in cui la prima finanziaria successiva alla trasformazione in legge di questa proposta, rendesse nuovamente illegale l’autocoltivazione.

Noi contrasteremo questa PL che vorrebbe monopolizzare la cannabis perché non vogliamo finire dalla padella nella brace!

Se ora sempre più sentenze interpretano la legge riconducendo all’uso personale le piccolissime coltivazioni di due o tre piante, in questo modo non sarebbe più possibile, poiché con la nuova legge, nessuno negherebbe l’accesso alla cannabis, che sarebbe però acquistabile esclusivamente in regime di monopolio, ai loro prezzi e solo per le qualità da loro commercializzate.

Non a caso pare che alcuni imprenditori stiano già pensando a marchi in franchising, vedi l’intervista a dolcevita del proprietario del marchio “NATIVA”, che inizia così: “L’obiettivo è chiaro: conquistare il multimilionario mercato italiano della cannabis ricreativa..”, vedi link: http://www.dolcevitaonline.it/nativa-il-franchising-italiano-per-la-cannabis-che-punta-sulla-legalizzazione/

Ed è chiaro che le aziende di settore, i grow shop e tutto il lato commerciale del fenomeno, comprese le finte associazioni di imbonitori, svolgono il ruolo che nel sindacalismo dello scorso secolo fu dei “sindacati gialli”, pagati ed organizzati dalle stesse classi patronali per difendere i loro stessi interessi.

Tutto quel mondo imprenditorial-cannabico, molto attivo in rete ma non radicato nel sociale, incapace di riempire le piazze ma al massimo le fiere commerciali di settore, ha ovviamente dalla sua parte in questo business i media nazionali espressione di grandi gruppi imprenditoriali e finanziari, ma non può e non dovrebbe avere il consenso di chi rivendica il diritto a coltivare una pianta per liberarla dalle speculazioni del mercato.

Abbiamo sottoscritto e coprodotto la “Carta dei diritti delle persone che usano sostanze- Genova 2014” (vedi link http://www.millionmarijuanamarch.info/approfondimenti/17-carta-dei-diritti-delle-persone-che-usano-sostanze.html ) in cui agli articoli 12, 13 e 14 è rappresentata la nostra posizione, che non esclude neanche il mercato per chi decidesse di non volerla coltivare in proprio o in associazione, garantendo così la libertà di scelta. Per questi motivi appoggiamo la proposta contenuta nel “Sesto Libro Bianco 2015” di Forum Droghe che mette al centro i diritti delle persone invece che gli interessi economici, vedi link: http://ungass2016.fuoriluogo.it/2015/11/18/seconda-edizione-del-6-libro-bianco-sulla-legge-sulle-droghe/

Diffidate degli imbonitori, presenti solo in rete e nei palazzi del potere legislativo e della finanza, contro i quali ci prepariamo a mobilitarci scendendo nelle nostre piazze per smascherarne l’inganno.

L’abbiamo sempre fatto e lo continueremo a fare non rassegnandoci mai a scambiare i nostri diritti con gli interessi economici degli amici dei soliti furbetti che confondono volutamente la politica con gli interessi privati di pochi.

Million Marijuana March Italia
Nè con le mafie, nè con le multinazionali del farmaco e del tabacco, per l’ ‪#‎Umanopolio‬, ‪#‎CannabisBeneComune‬!

vedi anche:
“E SE FOSSERO LE TABACCHERIE A VENDERE LA CANNABIS?”
http://www.assotabaccai.it/…/uploads/2015/09/tmag_4_2015.pdf

 

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>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente con la postazione chill-out , info point SOStanze, Primo Soccorso, etc…!!!! <<<<<

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29GenXM24
CIRKO DELIRIO & PROPRIETA’ PIRATA
presentano

 
dalle 21:00
 
***PIZZATA PRE SERATA***
 
Live Music con
-EH?!- Rock
https://www.facebook.com/ehrockband1/?fref=ts&__mref=message_bubble
 
a seguire
DJ SET:
 
***TRON_K.O. Faida System
***PALA.OB Officina Barabana
 
LIVESET:
***ORGONAUTH Pyramid-Head Music/Brutal Toys Records
https://soundcloud.com/orgonauth
 
***PERFORMANCE DI ARTI CIRCENSI
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-RESPECT THE PLACE
-RESPECT THE PEOPLE AND YOURSELF
-GOOD VIBEZ ARE WELCOME

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La GUERRA con la DROGA

Giovedì 28 gennaio

Xm24 – Spazio Pubblico Autogestito
via Fioravanti 24
Bolognina

Ore 19:30
Aperitivo/cena benefit antipro per il Lab57, il Laboratorio Antiproibizionista di Bologna

– Ore 21:00
Presentazione “La guerra con la droga”

Un viaggio fatto di storie, immagini e testimonianze che lega il narcotraffico mondiale ai conflitti vecchi e nuovi. Dai traffici di oppiacei dei militari in Afghanistan a quelli dell’Uck nel Kosovo protetto dalla Nato, dall’anfetamina usata dai Top Gun statunitensi alle droghe sintetiche prodotte dallo Stato Islamico, dai due confitti mondiali alla cosiddetta “eroina di Stato”, il rapporto tra stupefacenti e conflitti è vecchio quasi quanto la guerra stessa.

Spazio anche al sottile filo rosso che collegherebbe l’attività militare Salvatore Parolisi, condannato per l’orrendo assassinio della moglie Melania Rea, che ha sconvolto l’Italia nel 2011, alla camorra, al traffico internazionale di stupefacenti ed alcuni componenti dei contingenti Isaf della Nato schierati in Afghanistan. Una storia raccontata nel libro “Il caso Parolisi: sesso, droga e Afghanistan” scritto da A. De Pascale e A. Parisi (Imprimatur-Rcs 2013).

A cura del reporter di guerra e giornalista Alessandro De Pascale

Il teaser della presentazione è visibile al seguente indirizzo: https://tiny.cc/guerradroga

Alessandro De Pascale è un giornalista d’inchiesta e reporter di guerra.
Autore di diversi libri è da sempre impegnato nel cercare verità che vanno oltre le versioni ufficiali.
Ha lavorato per testate nazionali quali Left, Il Manifesto, La Voce delle Voci, Il Punto, Terra, La Nuova Ecologia

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https://www.facebook.com/events/1672409239710895/

c.s.a. Kavarna
– Via Corte 11 / Via Maffino Maffi 2A (Cascinetto)

– Cremona

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CSOA Terra Di Nessuno
Genova
>>> Info @ https://www.facebook.com/events/1735107996774746/

LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ ARMA, USIAMOLA!

Il 16 gennaio 2016 il CSOA Terra di Nessuno organizzerà la ormai tradizionale festa Tekno-Solidale.
Anche quest’ anno gli utili derivati dalla serata saranno Benefit per sostenere la spese legali di collettivi e compagni attivi nei movimenti antagonisti colpiti dalla repressione!

Questi soldi, si trasformeranno in un arma importantissima,quella della solidarietà.

Verranno divisi e messi a sostegno:

Per le spese legali di alcuni compagni del CSOA TDN, processati a vario titolo per le manifestazioni del 6 Maggio 2011 e de 13 Ottobre 2013.

Per le spese legali sostenute dalla Tribe Double Drop , dopo lo sgombero del Free Party svoltosi tra il 26 ed il 27 settembre nella zona di Ceva , dove la polizia in modo estremamente violento ed aggressivo ha posto sotto sequestro il sound e i materiali della chill-out InfoShock di Torino.

Per le spese legali a sostegno di Sam, compagno di Brescia, che ha partecipato attivamente per qualche anno alla militanza in terriorio Genovese e ora sotto processo per la manifestazione Antifascista tenutasi a Cremona, il 24 Gennaio scorso in risposta all’aggressione del 18 Gennaio da parte dei neofascisti di Casapound nei confronti di alcuni compagni del Csa Dordoni, uno dei quali, Emilio, finì in coma per il pestaggio subito.

La nostra solidarietà va a tutt* i compagn* colpiti dalla repressione “legale” dello Stato.

L’ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA!

CSOA Terra di Nessuno

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A partire dalle 23.00

***LINE UP***

– X-TECH OKUPÈ
– SIMON FREESOUND
– Dj CAPANEO
– ALE&UMBE Vlz Crew
– SICI & ViCTOR Double Drop
– ANDREW 23
– DOME Ejekt Sound
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RESPECT THE PLACE !!!
NO FASCI – NO BUSINESS – NO POLIZIA !!! (Le tre regoline d’oro)

***STAY TUNED***…

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MARTEDI 5 GENNAIO 2k16
AT C.S.A CAPLONEA
Faenza Via Volta 9
ALTRE INFO A BREVE ……………………..……

https://www.facebook.com/events/1534260820225740/

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TEKNO PARTY BENEFIT
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A SEGUIRE DELLE MANIFESTAZIO NOEXPO AVENUTE A MILANO MOLTI MANIFESTANTI HANNO AVUTO PROBLEMI CON LA LEGGE . (detta in poche parole )
LA PROPOSTA CI è PERVENUTA DA I RAGAZZI DEL PROGETTO ULABULA/NEWSPECIES
PER CUI NOI MOLTO A FOVORE CON QUESTA IDEA ABBIAMO DECISO DI ORGANIZZARE QUESTO BENEFIT
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TEKNO / OLDSCHOOL / HARDTEK / ELECTRO /TEKNOTRIBE
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>> NEW SPECIES (DjSet

>> SYSTEMCRASH Crew
> Sportina ( LiveSet )
> Zaro ( LiveSet )
> Orlo ( LiveSet )
> ………………..

>> HARDBEATS Crew
> Peppio Lpf ( LiveSet)

And FRIENDS ………

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ALTRE INFO A BREVE ……………………..……

https://www.facebook.com/events/1534260820225740/

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