>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo evento con la postazione chill-out & info point e conducendo alle 19.00 il WORKSHOP:
DROGHE – Nuovi scenari dopo la cancellazione della Fini-Giovanardi
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>>>>>> Vai al sito Lsoa Buridda per info e aggiornamenti!!!!!
>>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo evento con la postazione chill-out & info point!! <<<<…
AUTOGESTIONE BENE COMUNE
Mercoledì 11 giugno, alle ore 21,
presso la Sala Biagi del Baraccano, in via Santo Stefano 119, Bologna
il Comitato per la Promozione e la Tutela delle Esperienze Sociali Autogestite
si presenta alla cittadinanza.
Sono invitate a partecipare tutti coloro, singole e singoli, collettivi e gruppi informali, associazioni e spazi che riconoscono nelle Esperienze Sociali Autogestite (ESA) una ricchezza comune e credono che la loro esistenza e riproduzione debba essere garantita, oggi e domani. Il Comitato intende tutelare l’esistenza di queste esperienze, sia difendendo gli spazi dove l’autogestione vive attualmente, sia rivendicando l’assegnazione di nuovi spazi dove autogestione, autoproduzione, autorecupero e autoformazione possano esprimersi e crescere. E’ un diritto che rivendichiamo per noi, per le ESA che ancora devono nascere e per quelle che già esistono ma con cui ancora non siamo in relazione: il Comitato è uno strumento e come tale vorremmo fosse il più possibile inclusivo.
Perchè l’autogestione è un bene comune?
Perché è proprio grazie all’autorganizzazione e all’autogestione che diverse esperienze collettive hanno potuto darsi e dare risposte concrete alla generalizzazione della precarietà, dell’impoverimento e alla negazione dei diritti fondamentali, aggravate dalle politiche di austerity. Lo hanno fatto sia attraverso la riappropriazione e l’autorecupero di spazi abbandonati a scopo abitativo, sia sperimentando forme di aggregazione sociale, culturale e politica non mercificate come, ad esempio, le scuole di italiano con i migranti, i festival culturali, i mercatini biologici, le mense popolari, le banche del tempo, i laboratori di artigianato, le consultorie autogestite, i percorsi di autoformazione, le palestre popolari, le ciclofficine.
Perchè un Comitato?
Il riconoscimento dell’assemblea come unico luogo decisionale, il rifiuto della delega e della rappresentanza sono aspetti irrinunciabili delle ESA che non trovano alcun riscontro nelle forme associative verticalmente strutturate, attualmente previste dall’ordinamento. Il Comitato intende costruire una campagna per il riconoscimento di queste esperienze, anche attraverso un processo di innovazione giuridica: le forme di autorganizzazione dal basso non possono più essere forzosamente ricondotte a una “legalità” fatta di bandi, albi, burocrazia, monetarizzazione e profitto.
Perchè l’autogestione é diversa dalla sussidiarietà?
Le amministrazioni, in particolare nel nostro territorio, se da un lato si mostrano incapaci di valorizzare le ESA, dall’altro tentano continuamente di inglobarle all’interno del sistema del cosiddetto “welfare circolare” o “sussidiarietà”. Un sistema dietro il quale, in realtà, si nasconde lo sfruttamento della cooperazione sociale, per fornire a costo zero quei servizi che le istituzioni non sono più in grado e/o non vogliono più garantire. Le amministrazioni non possono pensare di trattare gli spazi autogestiti alla stregua di erogatori di servizi: luoghi di socialità, sportelli medico legali, occupazioni abitative per il diritto alla casa continueranno sempre a resistere al tentativo di essere regolamentati entro forme che non ne riconoscono la natura: una natura che è e rimarrà innanzitutto conflittuale rispetto a questo sistema. L’obiettivo delle ESA, infatti, non è quello di erogare servizi ma di costruire spazi comuni di autodeterminazione.
In questi ultimi mesi viene minacciato di sgombero un altro storico Spazio pubblico Autogestito bolognese, Atlantide, a cui continueremo a offrire la nostra massima solidarieta’ sostenendo e promuovendo le attivita’ del Comitato ESA come unica soluzione praticabile per proseguire i nostri percorsi di ricchezza, inclusività sociale e autodeterminazione.
>>> Firma la petizione per Atlantide!!!
>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo importante confronto pubblico rivendicando e difendendo fin dalla sua nascita l’esperienza degli Spazi pubblici Autogestiti come il Livello57 e l’ Ex Mercato 24 (Xm24) senza i quali sarebbe stato impossibile sviluppare e condividere i nostri progetti.
A questo proposito ci sembra doveroso informarvi sulla situazione dello Spazio H.U.B. di via Serra in cui il Lab57 svolge parte delle sue attività con diversi altri progetti sociali.
>>>>>>>>> COMUNICATO STAMPA – Spazio H.U.B. 57 <<<<<<<<<<<<<<<
L’Associazione attualmente intestataria della convenzione con Il Comune di Bologna (scaduta il 31.12.2012) di uno spazio in Via L. Serra 2h – Bologna, denominato HUB57, NON rinnova la convenzione, esce dall’albo delle Libere Forme Associative, si scioglie, per riconoscersi nel percorso del Il Comitato per la promozione e la tutela delle Esperienze Sociali Autogestite.
Delle motivazioni ne parleremo insieme alle diverse realtà, esperienze collettive e individualità che stanno incrociando i loro percorsi a partire dal riconoscimento dell’autogestione come metodo condiviso di organizzazione sociale nell’ASSEMBLEA PUBBLICA – MERCOLEDI 28 MAGGIO ORE 21, presso la Sala Biagi del Baraccano (via Santo Stefano 119, Bologna) dove il Comitato per la Promozione e la Tutela delle Esperienze Sociali Autogestite si presenta alla cittadinanza con un’assemblea pubblica.
Che cos’è HUB?
HUB (Hotte Underground Base) nato nel 2008, è uno spazio attraversato da numerosi progetti che propongono un’idea di aggregazione umana diversa dai modelli imposti da una cultura dominante che risponde solo ad esigenze precise di questo sistema economico. Il progetto di questo spazio, è sempre stato quello di fare da piattaforma di lancio e di sperimentazione di realtà sociali e culturali autogestite, senza scopo di lucro e con obiettivi concreti di cambiamento sul territorio. In questi ultimi 4 anni l’HUB ha ospitato sportelli e iniziative che si sono rivelati essere recettori delle reali condizioni di vita delle persone nel quartiere della Bolognina e nella città intera, sensibilizzando la cittadinanza alla partecipazione e al mutuo aiuto .
firmatari:
Lab57 – Laboratorio antiproibizionista, Momo – Banca del Tempo , Comuni Mappe – Libera Comune Università Bolognina.Condividono questo percorso i seguenti Progetti che hanno attraversato e attraversano lo spazio autogestito HUB – Comitato NO PEOPLE MOVER, Ass. Mutuo soccorso per il diritto di espressione, Asia/USB, Si Cobas, Ross@, Comitato Palestina, XM24.
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MANIFESTAZIONE NAZIONALE – STREET PARADE ANTIPROIBIZIONISTA
SABATO 31 MAGGIO 2014 ORE 16 – PIAZZA SANT’ANTONIO – PISA
Per adesioni e maggiori informazioni: canapisa@inventati.org – www.osservatorioantipro.org
APPELLO CANAPISA 2014
“NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI”
Con la cancellazione per illegittimità costituzionale della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, è rientrata in vigore la precedente normativa del 1990, la Jervolino-Vassali.
Dopo mezzo secolo di escalation proibizionista, la legge Fini-Giovanardi (dal 2006 al 2014) aveva rappresentato un ulteriore inasprimento delle politiche antidroga e la sua cancellazione fa rivivere le politiche architettate per il contesto culturale degli anni 80-90. Ma dagli anni novanta ad oggi la diffusione delle sostanze è aumentata e non riguarda più solo quei soggetti considerati marginali.
Gli unici ad affermare il contrario sono i rappresentanti del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA), organismo istituito ad Hoc nel 2006 dalla legge appena dichiarata incostituzionale e che rimane inspiegabilmente ancora in piedi. Quest’apparato politico travestito da istituto scientifico pretende di dettare la verità assoluta sulle droghe e con i suoi poteri straordinari , conferitigli da una delega governativa, rappresenta il maggior nemico alla liberazione della canapa ed ad un approccio pragmatico, sensato e socialmente condiviso delle politiche sulle droghe. Dai suoi annunci traspare con chiarezza l’intenzione di perseverare con la linea ultra proibizionista contro i drogati, fondata su concetti come la deterrenza, la repressione, le cure forzate.
L’attuale programma del DPA considera quella delle droghe una questione esclusivamente medica e criminale e promuove l’uso delle droghe legali, come gli psicofarmaci, per “curare” con la forza i drogati.
Da anni ormai il movimento antiproibizionista denuncia l’inutilità e i danni delle politiche repressive contro le persone che usano sostanze, arrivando a parlare di una vera e propria “questione proibizionismo”, in quanto molti dei problemi provenienti dal fenomeno dell’uso di droghe sono da ricondurre principalmente alle politiche antidroga stesse.
Lottando contro il proibizionismo si va a toccare una delle più importanti economie del pianeta e vengono a galla molti scheletri nascosti dai quali il fragore della guerra ai drogati vuole distogliere l’attenzione.
Il progetto di una società senza droghe ad ogni costo è un’idea cieca e disumana che cela agli sguardi gli interessi di coloro che ci guadagnano effettivamente.
Le conseguenze nefaste della guerra ai drogati sono sotto gli occhi di tutti e i costi sono di gran lunga superiori ai benefici, che tra l’altro non si capisce nemmeno quali siano. Le uniche conseguenze evidenti sono il sovraffollamento delle carceri, con tutto il loro portato di trattamenti disumani e morti, imponenti blitz nelle scuole, nelle stazioni per poi ritrovare qualche spinello, suicidi , perdita del lavoro e della patente, stigmatizzazione. Le leggi sulle droghe sono la principale causa di carcerazione nel pianeta.
Tanta ferocia sta rendendo i consumi sempre più clandestini e nascosti, ne incrementa di conseguenza i rischi, favorisce la diffusione di relazioni false e ipocrite, fa calare il mistero e rafforza l’ignoranza su di una pratica presente nelle culture umane di ogni tempo e territorio.
Si tratta di una persecuzione di massa, di una caccia alle streghe, di una vera e propria crociata che rafforza il mito trasgressivo della droga: le narcomafie e le compagnie farmaceutiche ringraziano , perché sono le sole a guadagnarci.
La lotta per la liberazione della canapa è l’emblema del movimento antiproibizionista che si batte contro questa infame guerra alle persone. Non c’è più tempo da aspettare, è necessario superare queste colossali ed insopportabili ingiustizie perpetrate dal proibizionismo.
Si tollera e si concedono deroghe per l’emissione nell’ambiente di sostanze inquinanti e velenose per gli esseri umani, per gli animali e i vegetali, mentre c’è tolleranza zero e vengono ridotte a malate e criminali le persone che usano sostanze su loro stesse.
Si pratica e si diffonde nuovamente l’elettroshock considerata una terapia di comprovata efficacia nel disagio mentale, mentre l’apparato proibizionista si accanisce con inaudita violenza verso chi usa cannabis per fini ricreativi e ne ostacola la diffusione dell’uso per fini terapeutici.
Le contraddizioni sono sempre più evidenti e pericolose per la libertà e l’incolumità stessa delle persone. Tutto questo è inaccettabile.
Dopo 14 anni di movimento dalla nascita di Canapisa rimangono pressoché intatti i motivi per lottare contro un tale stato di cose.
Come antiproibizionisti crediamo che le persone siano in grado di autoregolare i propri stili di assunzione quando hanno la possibilità di accedere ad un’informazione libera da pregiudizi, luoghi comuni e discriminazioni. La società deve contribuire alla realizzazione di condizioni ambientali che favoriscano l’autonomia e l’autogestione delle persone invece che contrastarle.
Per un avanzamento culturale, politico e sociale:
-Sosteniamo le pratiche e le esperienze di riduzione dei rischi.
– Sosteniamo i cannabis social club (CSC) a fini medici e ricreativi.
– Contrastiamo la cultura securitaria e la carcerazione di massa. Amnistia subito!
– Contrastiamo la medicalizzazione della società di cui psicofarmaci e elettroshock sono simboli emblematici.
– Consideriamo la canapa come una valida alternativa ecologica nell’ambito medico, alimentare e manifatturiero.
Autorganizzazione e Autoproduzione Unica Soluzione
COLTIVIAMO IL FUTURO ALLA LUCE DEL SOLE, NON UN PASSO INDIETRO!!!!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
STREET PARADE ANTIPROIBIZIONISTA
SABATO 31 MAGGIO 2014
APPUNTAMENTO ORE 16 – PIAZZA SANT’ANTONIO – PISA
Per adesioni e maggiori informazioni: canapisa@inventati.org – www.osservatorioantipro.org
>>>>>>>>> MAPPA UFFICIALE CANAPISA 2014 e BUS <<<<<<<<<<<
*** LINE UP UFFICIALE DELLA STREETPARADE !
(in ordine casuale )
*CANAPISA CREW “OFFICIAL ” truck :
RootsMilitantHiFi – JuniorKinky – DrDubious – TuShungPeng crew – MarkOne – NicoRoyale – Rastadely & guests
*OFFLABEL-RESISTRANCE truck :
Manu – Offlabel – Giagian PB – Alert – Grouge – Enomys – Barah -Garuda – Jungle Ice -120 cel – Terapeutica – Nino Signal – Omicrontauri & more …
*FREE TAZ truck :
Kimo crew & more(work in progress)
*URBAN TRUCK :
Monkeyman – Molesto Dj – Gaviman – Mirkino Dub – Bugh – Oner Rikisan
> live set : Villasound + RedFaida
*LA CUPA truck:
Bubble Organization – La cupa – Elektrorganizm orkestra
*NOCIVITA’ truck: BassSquad – Jak Keta – Krix -TixUp – RedNoize & more guests.
*TDN :
csoa “terra di nessuno” crew – Genova (work in progress)
*LAB 57 :
Laboratorio di riduzione del danno (Bo)
*Extreme :
Operatori di riduzione del danno (Fi)
VADEMECUM PER LA BUONA RIUSCITA DI CANAPISA 2014
Street parade antiproibizionista nazionale
Canapisa lotta per l’affermazione di una cultura critica e consapevole sull’uso di sostanze psicoattive e per la diffusione di politiche e pratiche di riduzione del danno.
Manifestiamo gioiosamente e festosamente nel rispetto di alcune regole
condivise:
.Teniamo PULITO utilizzando i sacchi della spazzatura(sacchi NERI per i rifiuti indifferenziati, sacchi TRASPARENTI per lattine e bottiglie di vetro e di plastiche) e collaborando nelle pulizie.
.No vetro, No business.
.ACQUA distribuita GRATUITAMENTE.
.Non eccedere nell’uso di bevande ALCOLICHE, in particolare se associate ad altre sostanze.
.In caso di BISOGNO rivolgersi agli operatori dei 2 Camper in STREET o chiamarli al 3484987311.
.Se hai un CANE ricordati di averlo.
.Cooperazione, amore e fratellanza.
PERCORSO STREET 2014
PARTENZA DA PIAZZA SANT’ANTONIO
VIALE BONAINI – PIAZZA GUERRAZZI – LUNGARNO – PONTE DELLA FORTEZZA
LUNGARNO – VIA DEL BORGHETTO – VIA LUSCHI – VIA GIOBERTI – VIA GARIBALDI
ARRIVO IN VIA CANAVARI
Durante il percorso FLASH MOB ANTIPSICHIATRICO.
* DIETRO IL CARCERE DON BOSCO
Performance di fuoco, mercatino artigianale, Elfi, informazione.
CONCLUSIONE DELLA MANIFESTAZIONE A MEZZANOTTE.
NON METTERSI AL VOLANTE SE SI E’ STANCHI, OCCHIO ALLA STRADA.
BUONA CANAPISA 2014 A TUTT*
>>>>>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo evento con la postazione chill-out & info point!! <<<<<<<…
Carta dei diritti delle persone che usano sostanze
NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI – Genova 2014 >>> Scarica il Pdf della CARTA-DEI-DIRITTI-DELLE-PERSONE-CHE-USANO-SOSTANZESiamo persone che usano o hanno usato sostanze; persone prima di tutto, dotate di dignità e del diritto a condurre un’esistenza libera nelle comunità cui apparteniamo e nel mondo intero.
Siamo persone, che usano sostanze perché riteniamo ciò una scelta, possibile e insindacabile nel rispetto del valore della persona umana.
Noi conduciamo un’esistenza fatta di relazioni e affetti, impegnata sotto il profilo professionale e civico, ma minacciata da norme che tendono a punirci come criminali.
Siamo persone che hanno visto e rischiano di vedere calpestata la propria dignità a causa dello stigma e del pregiudizio.
Siamo persone che hanno subito crimini in nome di una “guerra alla droga” il cui fallimento è palese a livello mondiale. Guerra alla droga che in realtà è una guerra alle persone che ne fanno uso.
Vogliamo che nelle università, nelle scuole, nella società tutta siano prese in considerazione ricerche sociali e scientifiche che trattino il fenomeno dell’uso di sostanze in modo diverso da quelle di chiara impronta proibizionista che ostacolano la convivenza civile, alimentano atteggiamenti d’intolleranza per le diversità, distanze reciproche e disuguaglianze.
Vogliamo impegnarci per favorire un percorso di uscita dall’epoca buia del proibizionismo, le cui conseguenze hanno prodotto e producono alienazione, malattia, stigma e violazione dei diritti umani.
Pensiamo che questo cambiamento culturale possa portare a eliminare o ridurre gli aspetti problematici legati all’assunzione di sostanze, come si è constatato laddove si è adottato un approccio meno repressivo e punitivo come ad esempio quello olandese; in ogni caso riconosciamo il valore e l’importanza dei servizi di riduzione del danno e di prevenzione dei rischi, e ne sosteniamo l’implementazione e la diffusione capillare.
Considerati lo stigma, la discriminazione, la sistematica violazione e privazione della libertà personale che siamo costretti a subire nel nome del proibizionismo; e poiché crimine e violenza sono generati proprio dal paradigma proibizionista, che dietro i precetti morali tutela, di fatto, i profitti delle narcomafie e i molteplici interessi apparentemente legittimi e notoriamente intrecciati con quelli criminali.
Riteniamo non più derogabile il pieno riconoscimento della non punibilità e del non sanzionamento delle persone per l’uso di sostanze e per tutte le condotte che non violino o ledano la libertà altrui e che siano riconducibili all’uso personale o di gruppo.
Riteniamo che nuove e comuni politiche sulle droghe, basate sull’evidenza del fallimento del proibizionismo e ispirate ai diritti, siano ormai una necessità globale.
Per tali motivi, nel novembre 2013, a Napoli, nell’ambito del Seminario nazionale dedicato al ruolo delle persone che usano sostanze e degli operatori pari nella strategia e negli interventi di rdd, promosso dalla Rete Italiana per la Riduzione del Danno ITARDD, con il contributo di alcuni rappresentanti delle drug users union europee abbiamo iniziato a ragionare in merito all’esigenza di percorsi diretti a sviluppare l’attività di advocacy. In seguito abbiamo rilanciato e reso concreto questo concetto al Convegno nazionale “Sulle orme di Don Gallo”, svoltosi a Genova nel febbraio di quest’anno, con l’inizio della stesura di una Carta dei diritti delle persone che usano sostanze. Questi due importanti appuntamenti hanno dato impulso a un lavoro collettivo che ha coinvolto una rete sempre più ampia costituita da persone impegnate a vari livelli nelle istituzioni e nella società civile, e da differenti realtà, gruppi e associazioni, per affermare la libertà di scelta e l’uguaglianza fra tutti gli esseri umani indipendentemente dall’assunzione di qualunque sostanza.
La presentiamo, invitando tutte e tutti a riconoscersi nei suoi punti e diffonderla.
Sostengono e condividono i principi della Carta: Comitato Spontaneo Utenti Ser.T. Viale Suzzani, 239 – Milano, Associazione I Ragazzi Della Panchina Onlus – Pordenone, Associazione Isola di Arran – Torino, Indifference Busters – Torino, Indifference Busters – Torino, COBS Piemonte – Torino, Associazione Tipsina – Venezia, PIC – Pazienti Impazienti Cannabis. Csoa Forte Prenestino – Roma, LAB57 Laboratorio Antiproibizionista – Bologna, ENCOD – European Coalition for Just and Effective Drug Policies, Osservatorio Antipro Canapisa – Pisa, Million Marijuana March Italia, Csoa Terra di Nessuno – Genova, Collettivo Infoshock Csoa Gabrio – Torino, Centro sociale Strike – Roma, Sn.info sportello antiproibizionista – Roma. ITARDD – Rete Italiana di Riduzione del Danno, Forum Droghe, Associazione Antigone – Roma, Lila Onlus – Lega Italiana per la lotta contro l’Aids, Comunità San Benedetto al Porto – Genova, Associazione Insieme Onlus – Firenze, Associazione Psicologi Senza Frontiere ONLUS, Associazione Culturale Le Oasi – Torino, ITACA Società Cooperativa Sociale – Bergamo, Gesco Consorzio Cooperative Sociali – Napoli, Associazione Mastropietro & C. – Cuorgnè (TO), Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione – Sesto San Giovanni (MI), Cooperativa Il Cammino, NPS Italia Onlus, Donneinrete Onlus.
Per contatti e adesioni scrivere a: carta.assuntori@gmail.com.
Carta dei diritti delle persone che usano sostanze
1 – La ricerca di stati modificati di coscienza è una pratica transculturale che caratterizza le società umane di ogni luogo e tempo attraverso una molteplicità di strumenti e tecniche (deprivazione sensoriale, meditazione, musica, danza, trance, assunzione di sostanze psicoattive, ecc…) che esprimono nella loro ricchezza la profonda interazione tra individuo, società e ambiente circostante. L’assunzione volontaria di sostanze psicoattive per modificare e modulare i propri stati di coscienza appartiene alla sfera delle libertà individuali e come tale esige rispetto, pertanto non è perseguibile, sanzionabile, criminalizzabile né può essere motivo di discriminazione e stigmatizzazione sociale e culturale. >>>>>>>> Continua a leggere…...........