Quinto appuntamento della rassegna “SENZA CHIEDERE PERMESSO”

INTERSEZIONI STUPEFACENTI

Giovedì 7 marzo 2024 SENZA CHIEDERE PERMESSO

presentazione del testo di Tobia D’Onofrio e Massimo Lorenzani

GUIDA STUPEFACENTE. Autoregolazione e riduzione dei rischi da uso di sostanze.

Ridurre i rischi da uso di droghe con le stupefacenti armi dell’informazione e della consapevolezza. Dall’alcol al tabacco, passando per i funghi allucinogeni, tutto quello che dovreste sapere prima di voler assumere una sostanza psicoattiva.

 

Programma della giornata:

Dalle 17:00 allestimento del mercatino, birrette, cibarie, consueto vin brulè benefit inguaiatx con la legge e microfono aperto!

Dalle 19:30 in diretta con Radio Spore presentazione, con gli autori Tobia D’Onofrio e Massimo Lorenzani, di “GUIDA STUPEFACENTE. Autoregolazione e riduzione dei rischi da uso di sostanze”.

A seguire cena per sostenere il Lab57 – Laboratorio Antiproibizionista di Bologna, e l’attività delle RDR autogestite.

Infine musichette e proiezioni moleste.

L’antiproibizionismo ci riguarda tuttx!
https://mercatinoautogestito.noblogs.org/post/2024/02/14/quinto-appuntamento-della-rassegna-senza-chiedere-permesso/

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ɢᴜɪᴅᴀ sᴛᴜᴘᴇғᴀᴄᴇɴᴛᴇ

ᴀᴜᴛᴏʀᴇɢᴏʟᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴇ ʀɪᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇɪ ʀɪsᴄʜɪ ᴅᴀ ᴜsᴏ ᴅɪ sᴏsᴛᴀɴᴢᴇ  

Tobia D’Onofrio, Massimo Lorenzani

⚪️ È finalmente arrivata, dopo anni di lavoro,
“Guida Stupefacente – autoregolazione e riduzione dei rischi da uso di sostanze”,
una lettura necessaria per chi si confronta quotidianamente con droghe legali e illegali.
Quasi cinquecento pagine di informazioni e suggerimenti per un utilizzo consapevole delle sostanze psicoattive.

Uno strumento, per giovani e meno giovani, consumatori, operatori o semplici curios*.
Scritto da Tobia D’Onofrio , autore di “Rave New World” e Massimo Lorenzani, pioniere della riduzione del danno in Europa.

Dalla prefazione di Edoardo Camurri:
“Scegliere la propria droga (o le proprie droghe) è quindi un atto politico; è la scommessa in una vibrazione capace di cambiare non solo noi stessi ma la configurazione di ciò che, provvisoriamente, potremmo ancora definire “realtà”.
Una “realtà” come la nostra, pervasa da cocaina e antidepressivi, è, per esempio, una società basata sulla paura e sulla violenza; chi la vuole cambiare deve conoscere che cosa fanno queste sostanze e deve trovare le alternative capaci di costruire un’alterazione spirituale e un contro-contagio al malocchio imperante.”

⚪️ In libreria dal 15 marzo 2024,
ordinabile in 1-2 giorni al link:
🟢 https://www.agenziax.it/guida-stupefacente

in vendita in cascina Torchiera a Milano e al Lab57 a Bologna
scrivendo a
https://t.me/Lab57_Bologna
https://www.facebook.com/tobia.donofrio

Scriviamo questo testo come report dell’Albaniatek 2023 per provare a restituire la complessità di quanto accaduto nella prima settimana di festa. 

La quarta edizione del teknival si è svolta nello stesso luogo dell’anno scorso, la spiaggia di Vile-Bashtove, oggetto recente di interessi turistici dove sono presenti diversi lidi, alcuni ancora in costruzione. Già prima del suo inizio, si prevedeva che la festa sarebbe stata molto più grande degli anni precedenti e pareva che nessunx avesse pensato alla riduzione del danno.

                       

Su sollecitazione di alcuni sound systems e di tante persone che sarebbero andate al Teknival, il Lab57 ha deciso di fare una chiamata più ampia possibile nel tentativo di organizzare un intervento di Riduzione dei Rischi (RdR), con la collaborazione di persone della rete Smash Repression e amicx che si sono unitx durante la festa, che hanno dato un contributo fondamentale. 

Preferiamo parlare di Riduzione dei Rischi come i progetti francesi piuttosto che di Riduzione del Danno poiché riteniamo che i danni non siano necessariamente presenti se si attuano pratiche adeguate a se stessx e al contesto.

Il nostro approccio non si basa sul semplice assistenzialismo che medicalizza l’uso delle sostanze trattando chi le usa come malatx da curarepiuttosto tenta di responsabilizzare tutte le persone in festa, ovviamente aiutando chi è in difficoltà, ma fornendo tutte le informazioni necessarie in modo che chiunque sia consapevole di cosa decide di assumere e delle conseguenze che ne derivano, stimolando così l’autogestione e l’autoregolazione nell’uso di sostanze.

Sempre nell’ottica della responsabilizzazione, abbiamo deciso di distribuire ai referenti di tutti i sound systems le Linee Guida di RdR che spiegano il nostro lavoro in chill-out, la lista di materiali utili per RdR da tenere a disposizione in ogni stage, elementi di primo soccorso e cosa fare in caso di molestie. Inoltre, ogni sound systems aveva numeri di telefono da chiamare in caso di emergenza e ha messo a disposizione qualche persona da destinare ai turni in chill-out.

 

L’1 settembre, una volta arrivatx, ci siamo resx conto dell’effettiva vastità che stava assumendo il teknival: più di 15 muri si stavano pian piano erigendo su un’area molto estesa della spiaggia, lunga almeno 2,5 km, grazie al lavoro di più di 50 crew (albanesi, italiane, francesi, spagnole, ceche,turche, etc.), e intorno a essi lentamente si stava steroide componendo una città-accampamento di almeno 10mila persone che si estendeva anche nella pineta retrostante la spiaggia,fino ad arrivare a 15-20 mila persone di massimo afflusso.

 

Insieme alla vastità della festa ci colpisce anche l’ingente quantità di spazzatura presente sulla spiaggia: il mare che abbiamo attraversato è una discarica, così come il resto degli Oceani, nei quali ogni anno si scaricano fino a 12 milioni di tonnellate di plastica. A ripulire la nuova spazzatura che produciamo e che si accumula ai lati della strada che attraversa il teknival troviamo ragazzx del posto che la differenziano a mani nude per pochi lek.

Sebbene siamo coscienti che alcune persone dei sound si siano impegnate per cercare di ripulire il posto per quanto possibile, ci sembra comunque venire meno il principio basilare delle TAZ di cura del luogo, rigenerandolo dopo averlo lasciato.

Attraversando la festa ci rendiamo conto che sono pochissime le persone del luogo che vi stanno effettivamente partecipando. Ma forse è un pensiero che non ci passa davvero neanche per la testa, perché la festa non la stiamo costruendo anche per loro. Ci autoassolviamo dicendoci che alla fine gli portiamo soldi e che sono così tanto gentili, parlano addirittura la nostra lingua. Forse non ci ricordiamo di una delle pagine del colonialismo spesso celate e dimenticate: nel 1939 il governo fascista occupò l’Albania, rimanendovi fino all’armistizio del 1943 – presenza già inaugurata negli anni Venti.

 

Mentre in Italia la repressione ci schiaccia, per il quarto anno di fila si conclude in terra albanese il giro dell’est di molte crew.

Il privilegio di potersi divertire in un territorio più povero senza incappare nei rischi che avremmo incontrato in altri luoghi in Europa si fa sentire e la domanda che ci poniamo è quella relativa alla redistribuzione delle risorse che abbiamo.

 

Nelle feste che vorremmo, il contatto con il territorio è un nodo nevralgico. Nella costruzione di queste zone temporaneamente autonome, vogliamo stare a contatto con quello che è il passato e il presente dei luoghi nei quali balliamo, per costruire insieme momenti di condivisione reale. 

 

All’interno della festa c’è anche chi ha proposto momenti di incontro e compenetrazione culturale: è stato il caso del progetto Melting Pot, che ha ospitato uno dei momenti più belli di tutto il teknival. Durante la sera del primo settembre abbiamo potuto assistere ai canti iso-polifonici albanesi (qui un video di una performance del 2014 del coro Violinat E Lapardhase https://www.youtube.com/watch?v=IXHA3qTA5CQ&t=76s). 

Questi spazi di incontro sono preziosi e andrebbero implementati, per mettersi in relazione sincera con le persone e provare insieme a costruire qualcosa. Quali sono i desideri e i bisogni di chi vive questi luoghi? Quali sono le criticità che si manifestano davanti a una festa di queste dimensioni in un contesto come questo?

 

Il teknival era molto dispersivo, ci volevano più di 20 minuti per percorrerlo da un capo all’altro. Grazie al sostegno fondamentale dello stage Melting Pot, montiamo la chill-out più o meno al centro.

Nonostante le difficoltà ci rendiamo conto fin da subito che la presenza della chill-out è diventata un punto di riferimento per le persone che attraversavano il Teknival, avendo messo a disposizione di tuttx:

– acqua, cibo e succhi gratis
– materiali informativi multilingua su sostanze, pratiche di RdR e consenso
– materiale sanitario come etilometro, preservativi, materiale per lo sniffo pulito, ecc.
– servizio gratuito di Drugchecking (analisi delle sostanze)
– un’area chill-out per riposare e dormire.
– una piccola infermeria di primo soccorso con 2 medicx e farmaci di base.
– aiuto alle persone in difficoltà per l’uso di sostanze o a causa di aggressioni o di violenze di genere.

 

Questi interventi si sono rivelati fondamentali. In questi 7 giorni centinaia di persone si sono rivolte a noi e siamo riuscitx a evitare almeno 20 ospedalizzazioni per uso di sostanze e almeno 3 interventi molto critici fortunatamente senza conseguenze (2 crisi epilettiche e un attacco di cuore). Abbiamo inoltre curato anche decine di ferite accidentali, fratture, distorsioni, abbiamo supportato almeno una decina di persone in Bad Trip.

    

Durante il quinto giorno di festa, un gruppo di persone si rivolge a noi riportandoci un caso di stupro particolarmente efferato avvenuto nella notte precedente. Pressoché nello stesso momento veniamo a sapere di un’altra violenza.

Attraverso lx amicx offriamo supporto alle persone nel caso volessero parlare con noi e al contempo decidiamo con loro di scrivere dei cartelli da apporre nelle prossimità dei sound. Ci diamo un appuntamento nel pomeriggio per costruire i materiali e a questo si presentano tantissime persone, tra cui alcunx che hanno preso parte all’organizzazione del teknival.

Si è quindi creata un’assemblea spontanea,dato che nel frattempo la notizia delle violenze si era diffusa a macchia d’olio. Durante questa prima assemblea un’altra ragazza racconterà di aver subito molestie da parte di alcuni uomini italiani mentre si spostava da un sound all’altro.

Si prova a capire come reagire alla situazione: ci troviamo davanti ad alcuni – il maschile plurale non è casuale– che provano a mettere in dubbio che le violenze siano davvero avvenute, pretendendo prove e tentando di sminuire la gravità della situazione, mentre per fortuna tante persone tentano in maniera propositiva di trovare soluzioni affinchè non si replichino dinamiche violente nella festa stessa.

Secondo alcunx la cosa migliore sarebbe interrompere subito e smontare, per altrx continuare. A quel punto, però, erano ormai le 19, e si è ritenuto che spegnere da un momento all’altro non fosse una buona idea. Si tentano perciò delle strategie: chi era presente delle crew si impegna a illuminare il più possibile le zone limitrofe ai sound; un gruppo di persone scrive su cartelloni un messaggio tradotto in almeno 7 lingue che verrà appeso in ogni sound, di questo messaggio ne viene fatta anche una versione audio che alcuni muri inizieranno a trasmettere.

A chi sostiene che questo abbia “alimentato delle paranoie” rispondiamo che l’unica cosa che dovrebbe spaventarci è il tentativo di silenziare violenze in nome di una festa che deve necessariamente continuare.

 Alcune di noi che hanno partecipato alla RdR hanno allestito una distro con materiali incentrati sulle questioni di genere con fanzine che spaziavano dalla restituzione di lotte alle riflessioni sulle relazioni che costruiamo, ma anche sulla violenza stessa, sulla sua strutturalità e sulle strategie messe in campo per gestirla.

Ci diamo appuntamento per il giorno dopo per valutare se le pratiche messe in atto avessero funzionato, ritrovandoci in una assemblea molto più partecipata della precedente (almeno 200 persone), durante la quale tutti i sound spengono per qualche ora per permettere che si svolga al meglio. Altre ragazze raccontano di molestie e gli stupri salgono a treCi troviamo nuovamente davanti a maschi che provano a negare ciò che sta accadendo per far sì che la festa continui indisturbata. Per tantx invece l’unica cosa da fare a quel punto è spegnere. Alcune crew si rifiutano di farlo e dicono di voler rimanere fino al 10 (la data di chiusura stabilita originariamente), altre decidono invece che il giorno dopo avrebbero spento, smontato e lasciato l’area. Ci si trova comunque a dover affrontare un’altra notte. 

 

La discussione va avanti per ore: in moltx iniziano a sostenere che le violenze vengano esclusivamente da persone intrufolate ad hoc nella festa, dai locals albanesi che arrivano la sera in macchina. E ci ritroviamo, davanti a un muro spento, in ascolto di un vecchio motivetto: “dobbiamo difendere le nostre donne”. Queste narrazioni le conosciamo bene: il cosiddetto “pericolo nero” ha rappresentato un’arma fondamentale nel colonialismo storico, arma che si protrae ancora oggi, permettendo violenze di stampo razziale attraverso la riproduzione dell’idea patriarcale delle donne come dei soggetti indifesi che necessitano della protezione di un uomo. 

 

Viene da domandarsi, inoltre, se la festa si sarebbe fermata se il primo caso di violenza non avesse avuto dei tratti così efferati. Una buona parte di persone presenti all’assemblea rigetta la narrazione razzista e mostrificante proposta da alcuni. In moltx si rifiutano di responsabilizzarsi davanti alle violenze puntando il dito fuori, ma, si ragiona invece su quanto sia facile riprodurre un mondo patriarcale anche in festa. Sappiamo bene che ad agire violenza non è un mostro, un raver, un tossico, un albanese o un pazzo: colui che stupra è un uomo. 

 

Le proposte sono le più disparate, alcune finirebbero per essere ulteriormente violente. Alla fine si decide di formare dei gruppi, cosiddetti teamcare, che girino per tutta la festa per garantire dei presidi itineranti di cura nel caso ci fossero persone sole in condizione di necessità, qualcunx mette a disposizione dei walkie-talkie e si organizzano dei turni durante tutta la notte. Viene ribadito più volte che non si devono creare escalation di violenza (e così è stato). Vengono inoltre create piccole safer zone vicine a ogni sound e tutte le crew si prendono la responsabilità di essere dei punti di riferimento per chi ha bisogno. 

teamcare hanno funzionato: oltre a dare un grande supporto alla RdR segnalando persone in difficoltà, hanno disinnescato diverse situazioni di violenza di genere e razzista, che si stavano verificando contro persone albanesi in modo del tutto arbitrario. 

Alcune ragazze iniziano a disegnarsi delle “X” in parti visibili del corpo, pratica che prende spunto dalle fascette colorate utilizzate come riconoscimento nelle strade da parte del movimento femminista Ni Una Menos.

 

Siamo consapevoli della parzialità di alcune pratiche adottate ma riteniamo che nessunx di noi abbia soluzioni in tasca, replicabili in ogni contesto: crediamo nella potenza che si costruisce collettivamente, stando a contatto con contraddizioni e problematiche che nascono nei processi. Poiché la violenza di genere, così come quella razziale, è strutturale, non abbiamo la presunzione di sentirci al di fuori del problema, ma invece cerchiamo di starci a contatto: vogliamo metterci in relazione, tenendo conto delle posizioni di ognunx.

Proprio per questo le pratiche di cura delle comunità che costruiamo hanno centralità, senza scadere nell’assistenzialismo e nella delega, ma orientate a una partecipazione attiva e capillare in ottica di autogestione che tenga conto di umani, non umani (anche i cani sono parte delle nostre comunità!) e luogo. 

 

Che riguardi la riduzione dei rischi relativa alla sostanze, la violenza di genere, quella di stampo razziale o la cura dei luoghi che attraversiamo il nostro sguardo è intersezionale. La festa per noi è un momento in cui sperimentare un modo di costruire un mondo diverso, in cui provare a vivere in libertà, dando spazio alla gioia e non al produttivismo capitalista senza riprodurre le molteplici forme di violenza su cui la società che viviamo è costruita.

 

Il giorno dopo, 7 settembre, come da nostro programma, smontiamo la chillout e ce ne andiamo. Con noi smontano anche la maggior parte dei sound.

Nel frattempo è ormai iniziata quella valanga di informazioni che nel passaparola si ingigantiscono sempre di più e vengono peggiorate da avvisi sui social. C’è chi parla di regolamenti di conti, bande armate organizzate che aspettano i ravers all’uscita della festa. Noi usciamo in grande tranquillità, senza incontrare nessunx.

Qui si ferma il nostro report. Le crew che sono rimaste con gli ultimi stage attivi hanno proseguito la festa e iniziato a staccare dal 10/09, l’ultimo sound si è spento il 12 settembre.

 

Al ritorno in Italia pensavamo di dedicarci subito a questo testo, ma siamo statx pian piano raggiuntx da voci sempre più numerose che negavano le violenze. 

“Dove sono le prove? E poi chi sono queste ragazze? E’ stata una paranoia collettiva”. 

Arriviamo a leggere commenti e proposte sempre più problematiche. C’è chi sostiene che le persone albanesi non avrebbero nemmeno dovuto avvicinarsi all’area, o che le violenze fossero tutte fake news.

Ci intristisce molto vedere con quanta facilità si neghino o sminuiscano delle violenze per difendere “la reputazione” della festa piuttosto che interrogarsi e proporsi rispetto alle pratiche sperimentate; fa rabbia vedere con quanta facilità non si creda a una violenza perché le persone che l’hanno subita non ne hanno fatto un racconto dettagliato ad alcuni che pensano di avere non si sa quale autorità in un contesto antiautoritario quale è una festa (e che poi si rivolgono agli sbirri per accertarsi che non ci siano delle denunce!).

D’altra parte è per noi fondamentale riportare quanto è accaduto: non avevamo mai visto un Teknival fermarsi e il crearsi di assemblee spontanee in seguito a violenze di genere.

La festa non è fatta solo dalle crew che organizzano e montano, è fatta da tuttx quellx che vi partecipano e ballano davanti a quelle casse. 

Vogliamo ballare liberx dalla violenza. 

Vogliamo che le nostre feste siano anche luoghi di cura.

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Conferenza nazionale sulle droghe di Genova

A dodici anni dall’ultima e fallimentare manifestazione “governata” da Giovanardi, il nuovo incontro del 27 e 28 novembre spinto dalla ministra pentastellata Dadone punta a mettere sul tavolo proposte che cambino l’approccio dello Stato sulle dipendenze. Ma tra accuse di “inutile vetrina” e di scarso peso politico della ministra, è alto il rischio che finisca tutto in un niente di fatto.

->Vedi articolo di Alessandro de Pascale su L’Espresso
https://espresso.repubblica.it/attualita/2021/11/25/news/conferenza_droghe_genova_cannabis_dadone-327745916/

NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI
Il Lab57 farà sentire la sua voce durante i lavori della

Conferenza autoconvocata – FuoriConferenza
“Stop war on drugs: Facciamo la pace con le droghe e con chi le usa”


Vai al programma

La Guerra alla Droga ha fallito, la sancisce anche l’ONU, le vittime continuano a crescere e sono solo le persone che usano sostanze dichiarate illegali, incarcerate, discriminate, ammazzate mentre le Narcomafie ingrassano aumentando i profitti approfittando di tutte, del commercio di armi, droghe e migranti.

IL PROIBIZIONISMO È UN SERIAL KILLER!!
Solo la Depenalizzazione di tutte le condotte legate all’uso di sostanze può stroncare gli introiti delle Narcomafie, lo si vede in ogni  stato nel mondo dove è stato legalizzata la cannabis , ad esempio.

Nella realtà quotidiana invece servono strumenti per tutelare la salute delle persone che usano le sostanze illegali che lo Stato non riesce ( o non vuole) impedire che siano messe in circolazione, come il

DRUGCHECKING o Analisi delle Sostanze

vedi la nostra scheda Test rapido delle sostanze

In occasione della Conferenza Nazionale delle Droghe, dove 20 anni fa proprio in occasione della Conferenza Governativa, il Movimento di Massa Antiproibizionista ( MDMA acronimo scelto accuratamente…) una street parade e diverse incursioni nelle conferenza ricordarono ai politici che il rispetto e la voce dei diritti delle persone non si possono silenziare,  praticando  nei corridoi della Conferenza il Test colorimetrico delle Sostanze.

Oggi, 20 anni dopo, vi ri-proponiamo la visione di un piccolo estratto video sul Drugchecking di qualche anno fa

Cos’è il Drugchecking o analisi delle sostanze?

Tra i rarissimi video in Italia, per chi se lo fosse perso, una dimostrazione pratica di analisi REALI di sostanze documentata dalla trasmissione Rai, Presa Diretta, nella puntata “Erba del vicino” del 14 settembre 2014″
http://lab57.indivia.net/wp-content/uploads/Max-Presa-Diretta-WEB.mp4

“La tecnica colorimetrica di analisi consente di dare rapidamente informazioni qualitative e semi-quantitative, ma per informazioni precise servono test con dispositivi più precisi, come FTIR a infrarossi, un dispositivo portatile già usato da Gran Bretagna, USA, Canada, Australia, ova Zelanda, etc.. ma non in Italia, purtroppo,
acquistabile a partire da soli 6000 euro incluse librerie aggiornabili online con le ultime NPS(Nuove Sostanze Psicoattive), una spesa insignificante per tutelare la salute pubblica!!”.

Per maggiori informazioni sulle diverse tecniche di Drugchecking nel panorama mondiale è disponibile consultando l’abstract dell’intervento del Lab57 al Webinar nazionale: Drugchecking e Riduzione del Danno del 20-11-2020:
“Lab57 – Bologna: 20 anni di Drug-Checking tra esperienza e innovazione“ 
https://lab57.indivia.net/wp-content/uploads/Lab57-Drugchecking-Webinar-2020.pdf 
con riferimenti a decine di articoli scientifici internazionali riguardo efficacia, costi, criticità e innovazioni.

 

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Giornata Internazionale Support Don’t Punish:
Una guerra contro di noi, 25 Giugno, Torino

In occasione della giornata mondiale di “Support Don’t Punish” come tutti gli anni ci incontriamo per un momento di condivisione e sensibilizzazione sui temi della Riduzione del Danno e dei diritti delle persone che usano sostanze.
Support Don’t Punish da molti anni interviene sui concetti base della Riduzione del Danno per cui le persone che usano sostanze più che punite devono essere supportate attraverso percorsi di autonomia e di autoefficacia.
Quest’anno Support Don’t Punish verrà declinato sulla rivendicazione dei diritti, spesso negati, dei consumatori e sulla promozione di empowerment.

L’evento si terrà al Parco Dora di Torino dalle ore 15.00 alle ore 18.30.
https://www.facebook.com/events/145203567582709
Con il supporto di Radio Banda Larga che curerà sia la parte musicale che la parte tecnica si susseguiranno vari interventi:
Drop In, CanGo (ASL Città di Torino)
DropIn Alessandria
Servizio Endurance (ASL TO 3)
ItaNPUD, Rete Italiana Delle Persone Che Usano Droghe
ITARDD – Network Italiano Riduzione del Danno
Marijtuana – Collettivo Antiproibizionista
Lab57 – Bologna : Attention Teknival!!
25 anni di interventi in free parties: repressione, pandemia, autogestione

Chemical Sisters : Genitorialità de.genere.
Per l’occasione insieme a noi collaborerà un writer
Inoltre verranno distribuiti materiali vari:
Manuale di sopravvivenza in uno stato proibizionista (ItaNPUD) –> Scarica il Manuale
– T-shirts e gadget
– Chemical Kit

Il Lab57 vi invita a partecipare al 31 Marzo 2021

5a GIORNATA MONDIALE ANALISI SOSTANZE (Drug Checking)!!!

Era il lontanissimo 1998 quando il Lab57 portò per primo in Italia, e tra i primissimi in Europa, il test colorimetrico delle sostanze, mutuandolo dai progetti di Riduzione dei Rischi Olandesi e diffondendolo in tutta Italia, garantendo una media di 1500-2000 test ogni anno.
La Giornata Internazionale del Drug Checking è un’iniziativa di un gruppo eterogeneo di tutte le organizzazioni che svolgono un ruolo attivo nell’ organizzazione di iniziative di riduzione del danno. 

Il 31 marzo in tutto il mondo ci impegniamo per diffondere una crescente consapevolezza sulla necessità di testare le “droghe” in circolazione.
Qui si intende non solo l’analisi pratica delle sostanze, ma l’obiettivo è anche ricordare alle persone di riflettere e mettere alla prova le loro conoscenze sulle droghe e sui loro effetti. Dopo tutto, prendere un farmaco o una “sostanza” illegale comporta sempre dei rischi.
Aumentare la consapevolezza e la condivisione delle conoscenze può moltiplicare le possibilità di ogni individuo e di ogni comunità per ridurre tali rischi. 
Che cosa ci si può aspettare dal Lab57 il 31 Marzo?  
– Risposte ad ogni tipo di domanda sulla Riduzione del danno da operatori esperti 
– Suggerimenti e consigli su come analizzare le sostanze
– Come partecipare alla community e dare voce ad altre campagne internazionali
In che modo tu puoi partecipare??

- Hai notizie su sostanze "strane" nel  tuo territorio? Vuoi saperne di più? 
- Conosci persone che vorrebbero poter analizzare sostanze?

Scrivi liberamente nella chat Anonima dedicata su Telegram del Lab57!!!
---> @Lab57_Bologna      https://t.me/Lab57_Bologna
La Giornata internazionale del drugchecking è un’iniziativa portata avanti da un gruppo eterogeneo di organizzazioni che svolgono un ruolo attivo nella fornitura di servizi di riduzione del danno e dei rischi. Si tratta di una partnership tra progetti istituzionali, ONG (come il Lab57) e attivisti che credono che il modo migliore per proteggere le persone sia garantire una corretta informazione perchè possano scegliere nel modo migliore. 
Sebbene non sia possibile regolare o controllare il mercato delle droghe illecite, il drugchecking offre un modo per proteggere le persone che assumono droghe dal consumo di sostanze indesiderate, inaspettate o dannose.
– Per informazioni riguardo il servizio di analisi delle sostanze a Bologna contatta il Lab57:
>>> http://lab57.indivia.net/contattaci/
>>> e-mail: lab57@indivia.net
>>> chat su Telegram: @Lab57_Bologna https://t.me/Lab57_Bologna
-—Consulta la nostra guida sul Drugchecking:
Test rapido delle sostanze 
http://lab57.indivia.net/materiali-informativi/test-rapido-delle-sostanze/

--Scarica l'abstract dell’intervento del Lab57 al Webinar nazionale: Drugchecking e Riduzione del Danno del 20-11-2020:  
“Lab57 – Bologna: 20 anni di Drug-Checking tra esperienza e innovazione
Una sintetica descrizione delle diverse tecniche di Drugchecking nel panorama mondiale, con decine di studi su efficacia, costi, criticità e innovazioni.
https://lab57.indivia.net/wp-content/uploads/Lab57-Drugchecking-Webinar-2020.pdf

ALLERTA Cannabinoidi Sintetici: pericolosi per la salute!!!

Proprio in queste settimane in Italia stanno circolando diversi tipi di Cannabis adulterata con pericolosi Cannabinoidi sintetici, molecole sconosciute con effetti anche molto gravi, collegati con diversi decessi in Europa, campioni di fiori di cannabis mescolati con cannabinoidi sintetici sono stati sequestrati in Svizzera dall’inizio del 2019.
Qui sotto potete trovare le allerte diffuse all'inizio di Marzo dal progetto Neutravel di Torino e dal progetto Danno.ch in Svizzera che ringraziamo per il prezioso lavoro di Drugchecking svolto. 
--Qui potete trovare una Scheda sui Cannabinoidi Sintetici molto dettagliata su danni e rischi, del progetto Svizzero INFODRUG.CH

Sopra un esempio di Tabella dei risultati di analisi colorimetriche dal sito di https://www.dancesafe.org/,  pionieri di questa pratica dal 1998, mettendo a disposizione  gratuitamente tutte i risultati da Europa e USA di test di laboratorio  HPLC e GC/MS comparati con analisi colorimetriche.
https://www.ecstasydata.org/results.php
Come funzione l’analisi colorimetrica delle sostanze?
Tra i rarissimi video sul drugchecking in Italia, per chi se lo fosse perso,
è sempre disponibile on-line sul nostro sito, una dimostrazione pratica di analisi REALI di sostanze durante la trasmissione del programma di Rai 3 Presa Diretta
http://lab57.indivia.net/archivio/video/ 
Presa Diretta : “L’erba del vicino” 
In onda Domenica 14 settembre 2014 alle 21:05
In questa puntata di Presa Diretta, dopo alcune discutibili affermazioni sui danni veri o presunti danni della Cannabis, si parla finalmente di ANALISI SOSTANZE,
troverete la parte sulle attività del Lab57 dal minuto 47,20
http://www.raiplay.it/video/2014/09/Presa-diretta—Lerba-del-vicino-del-14092014-d3d7a842-b7d1-4679-a9ab-ba44d90bd629.html


Ciao Andrea ….
te ne vai così,
senza poterci neanche salutare.. dopo 1000 battaglie insieme al Lab57, tanti interventi impossibili
e una vita, la tua, sempre spesa per gli altri…
sarai sempre con noi fratello

Vi lasciamo il ricordo di:

– ITANPUD (Network Italiano delle persone che usano droghe)
Andrea, cosa ci ha lasciato cosa dobbiamo farne
https://itanpud.org/2021/03/13/andrea-cosa-ci-ha-lasciato-cosa-dobbiamo-farne/

Fuoriluogo – Forum Droghe & Diritti
Ci mancherai Andrea
https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/ci-mancherai-andrea/

– Il saluto di Frenky di Infoshock Torino che facciamo nostro
https://www.facebook.com/groups/187558907951602/permalink/5720264388014332/

Ciao Andrea vivrai per sempre nei nostri cuori.

Il dolore per la tua improvvisa scomparsa è ancora troppo forte ed il vuoto che ci hai lasciato difficilmente potrà essere colmato. Si dice che il tempo e la memoria siano in grado di farci guarire dal peso della tua assenza, e dopo averti dato l’ultimo saluto, i ricordi del tempo passato insieme emergono molto forti. Prima di tutto il modo in cui sapevi starci accanto, la tua presenza magnetica sempre interessata, curiosa e disponibile ad ascoltare e a raccontarsi.
La tua generosità rimane indelebile, ci ha riempito, nutrito e rincuorato perfino nei momenti difficili. La passione che mostravi per l’attivismo politico ci rapiva e ci motivava, eri sempre dalla parte degli ultimi, degli oppressi, dagli emarginati: ti facevano incazzare le ingiustizie, le prevaricazioni, l’arroganza dei potenti nei confronti di chi non ha nulla, l’indifferenza nei confronti della fragilità.
Le competenze che negli anni hai costruito sul lavoro ed in tutto quello che da volontario mandavi avanti sono sempre state un punto di riferimento fondamentale per noi; ti ricordiamo serio, costante, critico, sempre disposto ad impegnarti per migliorare.
Sentiamo di doverti tanto di quello che oggi abbiamo anche perché dedicavi il tuo tempo ad un sacco di cose: eri infilato ovunque tra reti locali, nazionali, internazionali; mettevi tutto in collegamento e questa era una risorsa preziosa.
Le tue idee hanno contribuito a costruire relazioni, collettivi, network, progetti politici e di utilità sociale, e tanto altro. Infoshock, ITARDD, ITANPUD, COBS, Isola di Arran, Indifference Busters sono solo alcune delle realtà che esistono o sono esistite e oggi ti ringraziano. Sarà difficile abituarsi al fatto che non ci vedremo o sentiremo più, al fatto che non potremo più godere del tuo prezioso confronto, che non potremo più ridere e piangere insieme.
Te ne sei andato troppo in fretta, poche e pochi di noi hanno avuto la fortuna di poterti salutare o di poterti parlare per l’ultima volta. Vorremmo dirti un sacco di cose ancora, ognuna e ognuno di noi a modo proprio. Ma una cosa è certa… continuerai ad essere presente dentro di noi, nel ricordo del tuo modo di essere, dei tuoi insegnamenti, nei progetti che hai costruito e che andranno avanti fieri di averti incontrato e di avere abitato le tue prossimità.
Fratello, amico, compagno di viaggio e di tante lotte e’ arrivato il momento di salutarci; ti promettiamo che l’immenso dolore che stiamo provando presto ci renderà forti nel proseguire quello che insieme abbiamo cominciato. E che ci prenderemo cura della tua famiglia, di tua moglie Elena e di tuo figlio Olgher, come tu hai sempre fatto con tutte e tutti noi.
E salutaci Nick, Walter, Beppe, Katia, Annina, Nino, Anna, Walter, Don Gallo, Fio e tutte e tutti le amiche ed amici che come te continuano e continueranno a vivere nei nostri cuori.

I tuoi amici e le tue amiche

Programma del Webinar Nazionale “Drugchecking e Riduzione del Danno”

Pubblichiamo l’intervento integrale del Lab57 a questo appuntamento di carattere nazionale per fare il punto sulla situazione odierna in Italia dopo oltre 20 anni di Analisi delle sostanze sul campo:
Lab57 – Bologna: 20 anni di Drug-Checking tra esperienza e innovazione

Una sintetica descrizione delle diverse tecniche di Drugchecking nel panorama mondiale, con decine di studi su efficacia, costi, criticità e innovazioni.
Scarica il Pdf!!
https://lab57.indivia.net/wp-content/uploads/Lab57-Drugchecking-Webinar-2020.pdf

Nuove linee guida per le persone che usano sostanze psicoattive scritte da:

Sono disponibili in diverse lingue, tra cui svedese, greco , portoghese, ed includono indicazioni specifiche: da come valutare alcuni sintomi dell’infezione, sino alle precauzioni generali anche per chi è, o intende assumere, terapia sostitutiva, C’è molto insomma nel nuovo documento nato su iniziativa di EuroNPUD ed INPUD che hanno chiesto la collaborazione delle diverse associazioni PUD delle varie nazioni.
Ora l’importante è farle circolare , con la speranza che chiunque le diffonda sottolinei che l’iniziativa nasce per far circolare competenze e fare riduzione del danno e prevenzione tra pari. Tutto quanto è riportato nel documento infatti nasce nel confronto tra persone che usano sostanze. Nel finale del documento la raccomandazione a promuovere autosostegno e supporto tra pari.
Qui trovate il file in Pdf per stampare e diffondere:
https://lab57.indivia.net/wp-content/uploads/COVID-19-EuroNPUD-ITALIAN-1.pdf

Inoltre è importante tenere presente le INTERAZIONI TRA FARMACI SOSTITUTIVI DEGLI OPPIACEI (METADONE, BUPRENORFINA, BENZODIAZEPINE, etc..) e i FARMACI per il COVID-19 (idrossiclorochina, azitromicina, lopinavir, ritonavir, etc..),
si veda questo articolo dal blog della SITD (Società Italiana Tossicodipendenze)
https://blog.sitd.it/2020/03/21/interazione-metadone-farmaci-covid-19/
e, più in generale, il sito http://www.covid19-druginteractions.org/ che presenta tutte le interazioni dei farmaci per il Covid-19, includendo anche gli altri antivirali e il tocilizumab. in continuo aggiornamento, ovviamente sono informazioni dedicate a Medici e infermieri,
NO FAI DA TE!!!

Per finire il Lab7 invita tuttx a visitare le pagine di

CHEMICAL SISTERS:
un collettivo transfemminista, antiproibizionista, antifascista e antirazzista
appena nato a Torino
https://www.facebook.com/chemicalsisters420/

Era il 6 agosto 2019 quando la ruspa democratica del PD bolognese abbatteva le mura di XM24 mettendo fine a un’esperienza di autogestione comunitaria dal basso lunga diciassette anni.
Lo sgombero era atteso, era infatti da più’ di due anni che il Comune ci voleva fuori da XM24 millantando progetti diversi pur di cacciarci: prima una caserma, poi una Casa della Cultura e infine la costruzione di un Cohousing.  L’Amministrazione comunale di questa città, schiava quanto le destre del diktat neoliberista, agisce oramai da anni a colpi di repressione e privatizzazioni per fare della Bolognina un quartiere vetrina, imponendo un processo di gentrificazione forzata funzionale agli interessi delle oligarchie economiche che sempre più’ determinano le scelte politiche in questa città mercificata.  A nulla sono valsi gli appelli in difesa di XM24 di centinaia di cittadini, né le 10 000 persone scese in piazza per la grande manifestazione del 29 giugno 2019. Le decisioni continuano ad essere imposte forzosamente dall’alto, schiacciando i modelli di partecipazione reale presenti in città, messi al bando da ormai troppi anni.

Ex Telecom / Student Hotel

Il 6 agosto XM24 è stato sottratto a questa città da un’Amministrazione che ha dichiarato la nostra esperienza un

problema di ‘ordine pubblico’ che va contro lo ‘sviluppo sociale’ in Bolognina. Sarebbe interessante capire di quale ‘sviluppo sociale’ parla l’Amministrazione: del processo di militarizzazione della Bolognina, della costruzione dello Student Hotel (un ostello/studentato per ricchi) o del cantiere tuttora aperto del faraonico progetto residenziale della Trilogia Navile? Lo chiamano ‘sviluppo sociale’, ma significa ‘decoro’ e speculazione….

La verità è che lo sgombero di Xm24 ha aperto una ferita e lasciato un grande vuoto nel quartiere Bolognina e in città.   Infatti, ad un anno dalle ruspe, l’urgentissimo cantiere del Cohousing non è affatto partito ed anzi il progetto ha già subito nuove (brutte) varianti e una consistente lievitazione dei costi di costruzione, trasformandosi nell’ennesima macchina mangiasoldi.

La Comunità che girava attorno a XM24 è tuttora senza casa nonostante l’impegno sottoscritto dal pluri assessore Matteo Lepore lo stesso giorno dello sgombero, quando le/i compagnx erano ancora asserragliatx sul tetto, nel quale si impegnava a trovare una nuova sede per XM24 entro il 16 novembre dello stesso anno a partire da una serie di spazi pubblici in stato di abbandono da noi proposti come alternativa.  Fin da subito è stato evidente come non ci fosse nessuna volontà da parte delle istituzioni di trovare una soluzione reale e percorribile per la nostra esperienza. Uno dopo l’altro tutti gli spazi oggetto della trattativa sono stati scartati dall’amministrazione, mentre sul piatto è comparso uno stabile mai menzionato prima situato vicino alle piste dell’aeroporto, scelta che avrebbe rappresentato un Daspo per la nostra comunità e campo libero alla speculazione in Bolognina, un quartiere oggi ormai completamente smembrato, svenduto, cantierizzato, svuotato da ogni esperienza di socialità solidale autogestita.   

Di fronte alla sordità dell’amministrazione, abbiamo deciso di riprenderci in quartiere uno spazio da restituire alla città e il 16 novembre 2019 è stata occupata l’ex caserma Sani, di petto e di cuore, per dimostrare come l’autodeterminazione di teste e cuori possa dare luogo all’impossibile. In pieno inverno centinaia di persone con un lavoro mastodontico hanno reso una caserma abbandonata da decenni un luogo attraversato e attraversabile. Mentre le urgenze sociali e ambientali avrebbero imposto il contrario, il 16 gennaio 2020 anche l’ex Caserma Sani è stata sgomberata. Sgomberare per speculare, sgomberare per svendere. Sgomberare per togliere spazi di libertà e pensiero critico.    Nel frattempo, l’emergenza sanitaria data dal Covid ha sconvolto le esistenze di tante e tanti ed esacerbato le criticità della società in cui viviamo. La gestione securitaria della pandemia ha spianato la strada alla repressione già in atto. A maggio di quest’anno il parco adiacente a quello che fu XM24 è stato distrutto con un’azione vile un giovedì pomeriggio, a poche ore dal mercato contadino di Campi Aperti e poi recintato: l’ennesimo abuso di potere con la scusa di un cantiere inesistente. Sono state divelte fioriere e panchine attorno agli alberi piantati in memoria del nostro compagno Rocco, sradicate le aiuole, distrutti tavoli, sedie e tutto quanto era stato costruito con cura dalla spinta della libera socialità che si era venuta a creare in questo luogo a partire dal giorno dello sgombero di XM24. Non paghi di averci privato dei nostri spazi autogestiti, ci hanno voluto togliere anche la libertà di incontrarci in un parco, perché chi come noi non è addomesticabile non è funzionale a questo sistema, e perciò deve scomparire.   

Ci troviamo oggi di fronte ad un bivio: da un lato il sistema economico capitalista neoliberista votato al denaro e alla produzione, dall’altro la possibilità di essere una comunità che sappia accogliere e sviluppare reali processi dimutuo aiuto e riappropriazione, che sappia prendersi cura di tutte e tutti, senza lasciare nessunx indietro. Senza lasciare barche alla deriva, in attesa della morte o di nuovi aguzzini. Fuori il mondo non migliorerà, nessuno dice che sia semplice, ma conosciamo l’amore di cui siamo capaci: quell’idea folle che viene colta e diventa forza collettiva, sogno ad occhi aperti, dragone bianco su cui volare, quel profumo di libertà che da soli non potremmo mai costruire ma che in tante/i possiamo realizzare.                                                          
Non ci arrendiamo. La “melassa anarcoide senza referenti” r/esiste ancora e non si fermerà.  Il nostro Galeone continua a navigare spinto dalla forza della burrasca, della necessità della non omologazione perché siamo nave dei folli e non vogliamo la normalità strumentalizzata dal potere.  Continuiamo a lottare perché possano esistere tanti altri luoghi come XM24, spazi di autogestione e critica al sistema che sono un prezioso argine alla furia neoliberista che fagocita ogni cosa creando disuguaglianza, povertà, distruzione dell’ambiente.   Oggi 6 agosto 2020 la rabbia è forte, ma l’amore per la lotta lo è ancora di più.Siamo determinatx a trovare uno spazio in città per riprenderci gli Spazi di vita e di (R)esistenza di cui abbiamo bisogno!Tocca fa’ qualcosa!  
Bolognina, 6 agosto 2020

6 Agosto 2020
@17:30–21:00
parco dietro XM24
Via Gobetti
Bologna

https://www.facebook.com/events/389508885363591/

Xm24Ghosthousing – Il fantasma del cantiere

Ad un anno dallo sgombero il nostro Galeone vola ancora.

Tutte e tutti i sopravvisutx al Nulla, ai finti cantieri, al caldo, ai posti di blocco, sono invitax al parchetto dietro xm24 (via Gobetti) dalle 17:30 per l’inaugurazione del cantiere fantasma!

Radio Spore, piscina volante, guerra di gavettoni, taglio del nastro e sorprese!
Porta il tuo contributo per allestire la recinzione del cantiere fantasma, il tuo #rivoglioxm24perchè

Puoi contribuire anche se non sei a Bologna! Mandaci le tue foto o i tuoi messaggi alla mail 6agostoxm24@autistici.org
Qui trovi tutti i contributi a Xm24!!
http://www.ecn.org/xm24/2020/08/04/verso-il-6-agosto-xm24ghosthousing-i-contributi/

#xm24toccafaqualcosa

http://www.ecn.org/xm24/2020/08/04/verso-il-6-agosto-xm24ghosthousing-i-contributi/
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