Archivi per la categoria ‘Repressione’

1gbe7z1H01qap9uuo1_500_zpsfec3e250Buone notizie sul fronte cannabis terapeutica,
no, non e’ uno scherzo di fine estate:

“Marijuana per uso terapeutico. Via libera alla produzione di Stato, a coltivare la cannabis sarà l’esercito italiano
L’Huffington Post
05/09/2014

A prima vista potrà sembrare un paradosso: lo Stato italiano produrrà marijuana. Di più: a produrla sarà l’esercito italiano, nello stabilimento chimico militare di Firenze. A dare la notizia del via libera, questa mattina, è il quotidiano di Torino La Stampa.

Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti. Come spiega La Stampa:

Pinotti (Pd) aveva dato da tempo il suo ok. Lorenzin (Ncd) è stata più prudente, non solo per un approccio culturale diverso: soprattutto perchè le questioni che il suo ministero deve affrontare sono diverse e molto delicate dal punto di vista tecnico. Era stato istituito un tavolo di lavoro dove la questione è stata esaminata anche con l’istituto farmaceutico militare. Adesso, spiegano al dicastero della Salute, sono in via di stesura i protocolli attuativi. A questo punto, non è escluso che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi saranno già disponibili nelle farmacie italiane. ……

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A questo proposito condividiamo in pieno la dichiarazione di Maria Stagnitta, Presidente di Forum Droghe:
“L’affidamento all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze della produzione italiana di marijuana terapeutica è un’ottima notizia. Era ora che si colmasse un ritardo imbarazzante che ha generato disagi e sofferenze per i malati che sinora hanno dovuto affrontare trafile burocratiche indegne di un paese civile, e costi esorbitanti, per garantirsi il diritto alla cura. Del resto questa era già una richiesta del Parlamento italiano: ora è necessario facilitare l’accesso alle cure a base di canapa naturale attraverso la prescrizione del medico di base evitando inutili e costose visite specialistiche e ricoveri ospedalieri. Rimane aperta, nonostante la Ministra Lorenzin, il tema della legalizzazione della canapa a fini ricreativi, sulla scia delle riforme di Uruguay e Colorado.”

 

– Altra buona notizia arriva dalla recente sentenza di assoluzione della Cassazione sulla coltivazione di canapa per autoconsumo (29 luglio 20141), commentata da Franco Corleone per la rubrica di Fuoriluogo su Il Manifesto del 3 settembre 2014:

Una pianta di canapa non è reato

ovviamente è solo una sentenza non vincolante per il nostro sistema giuridico, ora serve  SUBITO la depenalizzazione completa della coltivazione per uso personale:

Una recente sentenza della Cassazione, la numero 33835 del 29 luglio 2014, ha affermato con nettezza che la coltivazione di poche piante di marijuana in un vaso, destinate ad uso esclusivamente personale non costituisce reato secondo quanto previsto dall’art. 73 della legge sulla droga 309/90.

La VI Sezione Penale (presidente Milo, relatore Di Stefano) ha accolto il ricorso del Procuratore generale della Corte d’Appello di Sassari avverso la condanna confermata dalla stessa Corte d’Appello il 7 febbraio 2013 contro P.A. per aver coltivato due piante di canapa indiana.

 

La decisione assume un particolare rilievo perché viene dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la 32/2014 che ha annullato l’unificazione del trattamento sanzionatorio per le diverse droghe previsto dalla Fini-Giovanardi e in qualche modo sollecita il Parlamento ad affrontare finalmente un punto controverso che provoca assurde persecuzioni, soprattutto di giovani che amano prodursi la sostanza senza ricorrere al mercato illegale.
…..
>>>Leggi tutto l’articolo……


Inoltre dalla ricerca medica è arrivata una stupenda notizia per la cura dell’ EPATITE C:

“L’epatite C si cura con la cannabis”, parola dei ricercatori del WIT
01/06/2014

L’epatite C è una patologia che ha colpito milioni di persone e per la quale i ricercatori hanno provato per anni a sviluppare un vaccino ed una cura efficace. Oggi sembra che l’attesa sia finita e i pazienti devono ringraziare le virtù curative della cannabis oltre al lavoro dei ricercatori.

La notizia arriva direttamente da un comunicato stampa scritto dal dottor Matt Stone che è a capo del gruppo di ricerca del Wyoming Institute of Technology che si è occupato dello studio: “Il nostro team è lieto di annunciare che, con l’aiuto dei nostri partner farmaceutici, saremo in grado fornire un vaccino efficace per curare l’epatite C entro i prossimi 14-18 mesi e lo dobbiamo tutti alla cannabis“.

>>> Leggi l’articolo su Infoshock Torino…..

 

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>>>altre INFO sull’evento…..

>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo evento con la postazione chill-out & info point e conducendo alle 19.00 il WORKSHOP:
DROGHE – Nuovi scenari dopo la cancellazione della Fini-Giovanardi

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AUTOGESTIONE BENE COMUNE

Mercoledì 11 giugno, alle ore 21,
presso la Sala Biagi del Baraccano, in via Santo Stefano 119, Bologna

il Comitato per la Promozione e la Tutela delle Esperienze Sociali Autogestite

si presenta alla cittadinanza.

>>>> INFO………

Sono invitate a partecipare tutti coloro, singole e singoli, collettivi e gruppi informali, associazioni e spazi che riconoscono nelle Esperienze Sociali Autogestite (ESA) una ricchezza comune e credono che la loro esistenza e riproduzione debba essere garantita, oggi e domani. Il Comitato intende tutelare l’esistenza di queste esperienze, sia difendendo gli spazi dove l’autogestione vive attualmente, sia rivendicando l’assegnazione di nuovi spazi dove autogestione, autoproduzione, autorecupero e autoformazione possano esprimersi e crescere. E’ un diritto che rivendichiamo per noi, per le ESA che ancora devono nascere e per quelle che già esistono ma con cui ancora non siamo in relazione: il Comitato è uno strumento e come tale vorremmo fosse il più possibile inclusivo.

Perchè l’autogestione è un bene comune?

Perché è proprio grazie all’autorganizzazione e all’autogestione che diverse esperienze collettive hanno potuto darsi e dare risposte concrete alla generalizzazione della precarietà, dell’impoverimento e alla negazione dei diritti fondamentali, aggravate dalle politiche di austerity. Lo hanno fatto sia attraverso la riappropriazione e l’autorecupero di spazi abbandonati a scopo abitativo, sia sperimentando forme di aggregazione sociale, culturale e politica non mercificate come, ad esempio, le scuole di italiano con i migranti, i festival culturali, i mercatini biologici, le mense popolari, le banche del tempo, i laboratori di artigianato, le consultorie autogestite, i percorsi di autoformazione, le palestre popolari, le ciclofficine.

Perchè un Comitato?

Il riconoscimento dell’assemblea come unico luogo decisionale, il rifiuto della delega e della rappresentanza sono aspetti irrinunciabili delle ESA che non trovano alcun riscontro nelle forme associative verticalmente strutturate, attualmente previste dall’ordinamento. Il Comitato intende costruire una campagna per il riconoscimento di queste esperienze, anche attraverso un processo di innovazione giuridica: le forme di autorganizzazione dal basso non possono più essere forzosamente ricondotte a una “legalità” fatta di bandi, albi, burocrazia, monetarizzazione e profitto.

Perchè l’autogestione é diversa dalla sussidiarietà?

Le amministrazioni, in particolare nel nostro territorio, se da un lato si mostrano incapaci di valorizzare le ESA, dall’altro tentano continuamente di inglobarle all’interno del sistema del cosiddetto “welfare circolare” o “sussidiarietà”. Un sistema dietro il quale, in realtà, si nasconde lo sfruttamento della cooperazione sociale, per fornire a costo zero quei servizi che le istituzioni non sono più in grado e/o non vogliono più garantire. Le amministrazioni non possono pensare di trattare gli spazi autogestiti alla stregua di erogatori di servizi: luoghi di socialità, sportelli medico legali, occupazioni abitative per il diritto alla casa continueranno sempre a resistere al tentativo di essere regolamentati entro forme che non ne riconoscono la natura: una natura che è e rimarrà innanzitutto conflittuale rispetto a questo sistema. L’obiettivo delle ESA, infatti, non è quello di erogare servizi ma di costruire spazi comuni di autodeterminazione.

In questi ultimi mesi viene minacciato di sgombero un altro storico Spazio pubblico Autogestito bolognese, Atlantide, a cui continueremo a offrire la nostra massima solidarieta’ sostenendo e promuovendo le attivita’ del Comitato ESA come unica soluzione praticabile per proseguire i nostri percorsi di ricchezza, inclusività sociale e autodeterminazione.

>>> Firma la petizione per Atlantide!!!

>>> Il Lab57 – Alchemica sarà presente a questo importante confronto pubblico rivendicando e difendendo fin dalla sua nascita l’esperienza degli Spazi pubblici Autogestiti come il Livello57 l’ Ex Mercato 24 (Xm24) senza i quali sarebbe stato impossibile sviluppare e condividere i nostri progetti.
A questo proposito ci sembra doveroso informarvi sulla situazione dello Spazio H.U.B. di via Serra in cui il Lab57 svolge parte delle sue attività con diversi altri progetti sociali.

>>>>>>>>> COMUNICATO STAMPA – Spazio H.U.B. 57 <<<<<<<<<<<<<<<

L’Associazione attualmente intestataria della convenzione con Il Comune di Bologna (scaduta il 31.12.2012) di uno spazio in Via L. Serra 2h – Bologna, denominato HUB57, NON rinnova la convenzione, esce dall’albo delle Libere Forme Associative, si scioglie, per riconoscersi nel percorso del Il Comitato per la promozione e la tutela delle Esperienze Sociali Autogestite.
Delle motivazioni ne parleremo insieme alle diverse realtà, esperienze collettive e individualità che stanno incrociando i loro percorsi a partire dal riconoscimento dell’autogestione come metodo condiviso di organizzazione sociale nell’ASSEMBLEA PUBBLICA – MERCOLEDI 28 MAGGIO ORE 21, presso la Sala Biagi del Baraccano (via Santo Stefano 119, Bologna) dove il Comitato per la Promozione e la Tutela delle Esperienze Sociali Autogestite si presenta alla cittadinanza con un’assemblea pubblica.

Che cos’è HUB?
HUB (Hotte Underground Base) nato nel 2008, è uno spazio attraversato da numerosi progetti che propongono un’idea di aggregazione umana diversa dai modelli imposti da una cultura dominante che risponde solo ad esigenze precise di questo sistema economico. Il progetto di questo spazio, è sempre stato quello di fare da piattaforma di lancio e di sperimentazione di realtà sociali e culturali autogestite, senza scopo di lucro e con obiettivi concreti di cambiamento sul territorio. In questi ultimi 4 anni l’HUB ha ospitato sportelli e iniziative che si sono rivelati essere recettori delle reali condizioni di vita delle persone nel quartiere della Bolognina e nella città intera, sensibilizzando la cittadinanza alla partecipazione e al mutuo aiuto .

firmatari:
Lab57 – Laboratorio antiproibizionista, Momo – Banca del Tempo , Comuni Mappe – Libera Comune Università Bolognina.Condividono questo percorso i seguenti Progetti che hanno attraversato e attraversano lo spazio autogestito HUB – Comitato NO PEOPLE MOVER, Ass. Mutuo soccorso per il diritto di espressione, Asia/USB, Si Cobas, Ross@, Comitato Palestina, XM24.

 

 

 

>>> Serpelloni torna a casa???!!! <<<

Giovanni Serpelloni non è più a capo del Dipartimento Antidroga e torna all’ASL di Verona.
Una grande vittoria per tutto il movimento. Ora attendiamo fiduciosi il nome del sostituto.

serpelloni.jpgIl capo del Dipartimento Antidroga del Governo italiano Giovanni Serpelloni ha lasciato oggi l’incarico datogli da Carlo Giovanardi ormai nel 2008 e tornerà alla ASL di appartenenza, a Verona.
Una seconda grande vittoria per il movimento dopo la dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi a febbraio. Sono inumerevoli le associazioni di settore che ormai da anni chiedono la rimozione di Serpelloni dal ruolo di regia delle politiche antidroga italiane, da troppi anni in controtendenza rispetto alle incrinature ormai evidenti nella war on drugs e alle esperienze di nuovi approci che si stanno susseguendo in tutto il mondo.

Fonte: fuoriluogo.it, di Leonardo Fiorentini 11/04/2014

>>>> Antidroga, il business delle relazioni politiche
consumo-stupefacenti-italia-IFC-CNRStupefacenti. Il consumo di stupefacenti in Italia continua a crescere. Malgrado dai tempi di Giovanardi il capo Dipartimento Serpelloni affidi ad agenzie fidate e ben pagate l’analisi dei dati. Che sostengono il contrario.
A dif­fe­renza di quanto afferma il Dipar­ti­mento poli­ti­che anti­droga (Dpa) della Pre­si­denza del con­si­glio, i con­sumi di droga nel nostro Paese con­ti­nuano a cre­scere. Soprat­tutto tra i gio­va­nis­simi. A dirlo sono le anti­ci­pa­zioni dei risul­tati dell’indagine Espad-Italia®, una ricerca sui com­por­ta­menti d’uso di alcol, tabacco e sostanze ille­gali da parte degli stu­denti delle scuole medie supe­riori, inse­rita nell’omonimo pro­getto del Con­si­glio d’Europa. Lo stu­dio ita­liano viene con­dotto fin dal lon­tano 1995 dall’Istituto di Fisio­lo­gia Cli­nica (Ifc) del Con­si­glio Nazio­nale delle Ricer­che (Cnr), sulla base degli indi­ca­tori stan­dard richie­sti dall’Osservatorio euro­peo delle dro­ghe e delle tos­si­co­di­pen­denze di Lisbona (Emcdda).                        Uso di stimolanti 2003-2012 – Fonte IFC-CNR vs fonte privata Governo Italiano

O almeno è stato così fino alla crea­zione del Dipar­ti­mento in que­stione, il 20 giu­gno del 2008. A par­tire da quell’anno, durante il quarto governo Ber­lu­sconi nel quale sot­to­se­gre­ta­rio con delega a fami­glia, droga e ser­vi­zio civile era Carlo Gio­va­nardi, coau­tore assieme a Fini dell’omonima legge repres­siva da poco boc­ciata dalla Con­sulta che equi­pa­rava tutte le sostanze ina­sprendo le pene deten­tive, il neo Dipar­ti­mento poli­ti­che anti­droga, gui­dato allora come oggi da Gio­vanni Ser­pel­loni, ha deciso infatti di affi­dare ai pri­vati le sta­ti­sti­che ita­liane sui con­sumi. Quelle che l’Italia tra­smette poi annual­mente all’Unione euro­pea e alle Nazioni Unite. Sarà anche un caso, ma da allora, come si può vedere nelle tabelle che pub­bli­chiamo, si è regi­strato un crollo dei con­sumi di tutte le sostanze e in par­ti­co­lare di eroina, allu­ci­no­geni e stimolanti.

Uso di Cannabis 2000-2013 - Fonte IFC-CNR vs fonte privata Governo Italiano
Uso di Cannabis 2000-2013 – Fonte IFC-CNR vs fonte privata Governo Italiano

Consumo Eroina 2000-2013 - Fonte IFC-CNR vs fonte privata Governo Italiano

Consumo Eroina 2000-2013 – Fonte IFC-CNR vs fonte privata Governo Italiano

Tanto che nel 2010, il primo anno in cui il Dipar­ti­mento ha dif­fuso i suoi dati, Gio­va­nardi e Ser­pel­loni annun­ciano trion­fal­mente alla stampa che in Ita­lia ci sono un milione di tos­si­co­di­pen­denti in meno. Da allora, lo stu­dio, è stato affi­dato a diversi sog­getti. A rea­liz­zare l’ultimo, il Con­sor­zio uni­ver­si­ta­rio di eco­no­mia indu­striale e mana­ge­riale (Cueim), con sede legale a Verona, che, come lascia inten­dere il nome e il loro stesso sito web, si occupa soprat­tutto di que­stioni eco­no­mi­che e mana­ge­riali, non sem­brando invece avere alcuna pre­gressa espe­rienza nel set­tore delle dipen­denze pato­lo­gi­che o peg­gio ancora delle ana­lisi epi­de­mio­lo­gi­che, para­go­na­bile ad esem­pio a quella dell’Ifc-Cnr, un’ente pub­blico di ricerca che vice­versa opera da decenni in que­sto ambito. Dalla con­ven­zione tra il Dipar­ti­mento e il Cueim, siglata il 10 otto­bre 2011 per un importo 237 mila euro, emerge inol­tre che l’affidamento è avve­nuto in maniera diretta, quindi senza alcuna gara. E si tratta di un’altra scelta opi­na­bile, soprat­tutto quando si appalta a strut­ture non pub­bli­che ma pri­vate, poi­ché il Con­sor­zio in que­stione risulta com­po­sto non solo da uni­ver­sità, ma anche da ban­che, società di assi­cu­ra­zioni e altre società di con­su­lenza. Il con­tratto per il “Sur­vey Italy” sui con­sumi di dro­ghe, non è nem­meno l’unico com­mis­sio­nato al Cueim con una nego­zia­zione pri­vata e quindi senza com­pa­ra­zioni con altre pos­si­bili offerte.

Sarà anche que­sto un caso ma il tra i soci soste­ni­tori del Con­sor­zio in que­stione, figura anche l’Azienda Ulss 20 di Verona nella quale lavo­rava Ser­pel­loni, prima di appro­dare a Palazzo Chigi. Fatto sta che sol­tanto tra il 2010 e il 2012, il Dipar­ti­mento da lui gui­dato ha affi­dato al Cueim 7 studi e ricer­che per quasi 3 milioni di euro. Oltre al “Sur­vey Italy”, sono infatti stati com­mis­sio­nati al Con­sor­zio vero­nese anche il pro­getto Com­mu­ni­ca­tion (360 mila euro), il Sind Sup­port (un milione di euro), il pro­getto Con­sor­zio di soli­da­rietà per la pre­ven­zione (350 mila), il Pre­ve­nire (390 mila), il Promo Euro­drugs 2 Euro­trai­ning (350 mila) e La strada per una guida sicura (220 mila).

Tor­nando allo stu­dio sui con­sumi, nella loro prima rela­zione, quella 2012 ma basata ovvia­mente su dati dell’anno pre­ce­dente, l’allora mini­stro con delega al con­tra­sto alle tos­si­co­di­pen­denze, Andrea Ric­cardi (governo Monti), visto il basso tasso di rispo­sta ai que­stio­nari (pari al 33,4%) che ren­deva tale dato «dif­fi­cil­mente rap­pre­sen­ta­tivo», avrebbe impo­sto di aggiun­gere per la prima volta un inciso sulla «non vali­dità sta­ti­stica del dato».

Ma come ven­gono rea­liz­zati que­sti due studi sui con­sumi? L’Ifc del Cnr som­mi­ni­stra a un cam­pione molto ampio di ragazzi (45mila stu­denti di 500 scuole, una per pro­vin­cia) un que­stio­na­rio car­ta­ceo, che gli stu­denti pos­sono com­pi­lare auto­no­ma­mente nella pro­pria aula, seduti al loro banco. Quando hanno finito, lo inse­ri­scono in una busta che viene poi sigil­lata e inse­rita in una sca­tola. La ricerca dupli­cato, quella del Dipar­ti­mento anti­droga, pre­vede vice­versa un que­stio­na­rio web. La com­pi­la­zione avviene quindi sullo schermo a video, nell’aula infor­ma­tica della scuola, all’interno della quale ven­gono accom­pa­gnati dagli inse­gnanti che sicu­ra­mente girano poi tra le varie posta­zioni infor­ma­ti­che. Inu­tile aggiun­gere che si tratta di infor­ma­zioni deli­ca­tis­sime e basta modi­fi­care anche solo una domanda all’interno del que­stio­na­rio, per rischiare di attri­buire alle poli­ti­che di governo, piut­to­sto che a qual­siasi altra cosa, la varia­zione di un trend.

Que­sto per quanto riguarda i ragaz­zini, per­ché anche per la popo­la­zione adulta, il Dipar­ti­mento ha creato un dupli­cato dello stu­dio Ipsad con­dotto dal Cnr. Il que­stio­na­rio del Dpa è bello e pati­nato nono­stante la crisi, e inviato a casa di un cam­pione della popo­la­zione, a firma di Mario Monti (allora era lui il pre­mier). In quest’ultimo caso, il crollo dei con­sumi regi­strato è stato ancora mag­giore rispetto a quello otte­nuto coi ragazzini.

Di Alessandro De Pascale, 11.4.2014
IlManifesto.it
Fonte: http://ilmanifesto.it/antidroga-il-business-delle-relazioni-politiche/

2014 sulle orme di don gallo banner rett

 

“I_consumatori di  “droghe” che finiscono nella maglie della legge e poi in carcere (più del 30% dei detenuti) ci finiscono per illegalità commesse al fine di procurarsi le sostanze dichiarate illegali e pertanto lasciate ai mercati clandestini. Inoltre, la demonizzazione, condannando alla clandestinità i consumatori dipendenti, sospinge, soprattutto i più poveri verso pratiche ad alto rischio di vita, in assenza di tutela sanitaria, dove si consuma al buio, senza possibilità di controlli sulla qualità e i dosaggi della sostanza acquistata.”
Andrea Gallo: Il cantico dei drogati – l’inganno droga. Dogliani, Sensibili alle foglie, 2005.. Pag. 23/24


Il Lab57 interverrà venerdì 28/2 in questa conferenza nella sezione:

Parlano i drogati

Fra rappresentanza e identità.

Leggi il programma del laboratorio.

Programma

__________
Plenaria | Venerdì 28 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Accoglienza e apertura del seminario in plenaria

__________
Plenaria | Venerdì 28 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Droghe, ripartiamo da Genova.

Intervengono:
Marco Doria
Sindaco di Genova
Claudio Montaldo
Vicepresidente Regione Liguria, Assessore Salute
Don Armando Zappolini
CNCA
Fabio Scaltritti
Comunità di San Benedetto al Porto

__________
Plenaria | Venerdì 28 | ore 11
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Apertura Laboratori

I laboratori si svolgeranno nelle sale vicine.

__________
Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala Liguria Spazio Aperto | Palazzo Ducale

1. I drogati senza cure

Il sistema dei servizi fra status quo e innovazione.

Leggi il programma del laboratorio.

__________
Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Spazio Incontro | Palazzo della Regione

2. Le città e i drogati

Dalla progettazione all’uso degli spazi urbani. Vecchi e nuovi problemi nella gestione degli spazi sociali.

Leggi il programma del laboratorio.

__________
Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala di Rappresentanza | Palazzo Tursi

3. Parlano i drogati

Fra rappresentanza e identità.

Leggi il programma del laboratorio.

__________
Laboratorio | Venerdì 28 | ore 11.30-13.30/14.30-19
Sala di Storia Patria | Palazzo Ducale

4. I drogati e la legge

La legge italiana, il carcere per consumatori e tossicodipendenti e il panorama internazionale.

Leggi il programma del laboratorio.

__________
Plenaria | Sabato 1 | ore 9
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

L’ora della riforma o il trionfo del gattopardo?

La cancellazione della fini-giovanardi e il Governo Renzi alla prova.

Sintesi dei quattro laboratori.

__________
Plenaria | Sabato 1 | ore 10
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Dopo la Consulta: quali prospettive per la legge e il carcere?

Intervengono:
Luigi Saraceni
Avvocato
Giovanni Maria Flick
Avvocato, già Ministro della Giustizia

__________
Plenaria | Sabato 1 | ore 11
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Il quadro internazionale e il protagonismo del Sud America

Intervengono:
Lisa Sanchez
Responsabile del programma per l’America Latina della fondazione Transform (UK)

__________
Plenaria | Sabato 1 | ore 12
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

La parola alla politica

Intervengono:
Daniele Farina, Federico Gelli, Luigi Manconi, Ivan Scalfarotto

__________
Plenaria | Sabato 1 | ore 13
Sala del Gran Consiglio | Palazzo Ducale

Presentazione del Manifesto di Genova

conclusioni:
Domenico Chionetti, Fabio Scaltritti
Comunità di San Benedetto al Porto
Claudio Burlando
Presidente Regione Liguria

http://genova2014.fuoriluogo.it

genova2014@fuoriluogo.it

4 pensieri su “Programma”

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Missione compiuta, dopo anni di lotte la odiata legge non c’è più e finalmente possiamo/dobbiamo avanzare.
>>
Vai al sito
del cartello “ILLEGALE E’ LA LEGGE”

Ora che la odiata legge ha generato nella società gli anticorpi a se stessa sono tutti finalmente d’accordo che bisognava cancellarla, peccato che pure potendo non lo avessero già fatto negli anni precedenti, coloro che si sono succeduti nei governi tecnici e politici dal 2006 ad ora.
Ora nessuno la difende ne rimpiange, come all’indomani del 25 aprile nessuno rimpiangeva il deposto regime, tranne Giovanardi e pochi altri “giapponesi” trincerati sull’ultima isola proibizionista ignari che la War On Drug, tanto cara a Bush e alle destre nostrane, è finita e persa, il proibizionismo è platealmente fallito in tutto il mondo, è fuori dalla storia e senza futuro.
L’oceano antiproibizionista che avvolge questa ultima isola assediata è quello del cartello “ILLEGALE E’ LA LEGGE” che ha inondato le strade di Roma sabato 8 febbraio 2014 intimandogli di arrendersi dopo le vittime e i troppi danni già prodotti.
Ha intimato agli ultimi alfieri del proibizionismo nostrano di deporre le armi e farsi da parte lasciando ad altri il compito di progettare le future politiche sulle droghe.

Quello che si è palesato sabato 8 febbraio è quel movimento dal basso che non ha detto solo cancellate la legge illegale, ma ha anche e soprattutto, rammentato a governanti sordi e arroganti una regola basilare della democrazia da sempre ignorata soprattutto dalle dittature e dalle varie declinazioni dei suoi sottoprodotti: non si governa contro i movimenti senza innescare il conflitto sociale.
Questo movimento, pacifico e creativo, ma anche lucido e determinato, come la sua lunga storia testimonia, ha lanciato un ponte oltre la 49/06, affermando che dovrà essere assolutamente partecipe dei processi futuri che lo riguardano, partendo dalla rivendicazione delle ultime righe dell’appello “…e’ arrivato il momento di avanzare verso la completa depenalizzazione dell’uso personale di sostanze, iniziando dalla cannabis e dalla sua autoproduzione, come d’altronde sta già avvenendo in molti paesi del mondo.” firmato da una enorme rete di soggettività singole e collettive (centinaia), visionabili alla pagina: http://www.leggeillegale.org/it/appello.html .
>>Leggi tutto….

Quello che non possiamo permettere, è che si sposti il monopolio dalle mani delle narcomafie a quelle delle multinazionali del tabacco, ciò che reclamiamo e dobbiamo assolutamente ottenere è il diritto di ognuno/a alla autoproduzione del proprio consumo, oltre alla indispensabile depenalizzazione e desanzionamento totale dei consumi, di tutti i consumi e delle condotte ad essi legate.Giusto o sbagliato non può essere reato” non è per noi solo uno slogan che accompagna da molti anni il nostro agire collettivo e condiviso, fino dalle contestazioni alla Conferenza Governativa sulle Droghe di Genova 2000, dall’allora Movimento Di Massa Antiproibizionista, ma la sintesi del nostro sentire.Su questa base il movimento rimarrà vigile e pronto a riconvocarsi appena necessario, nei prossimi giorni dovremo fissare una data e un luogo per la prossima assemblea nazionale alla quale verranno invitate le associazioni che compongono il cartello.Una probabile data di incontro e confronto, ma forse non la prima, potrebbe essere la due giorni di incontri e dibattiti ” Sulle orme di Don Gallo” a Genova il 28 febbraio e il primo marzo, ma lo decideremo assieme molto presto.Ora che il primo obiettivo di cancellare la legge è stato raggiunto, il mio compito di portavoce del cartello è concluso e rimetto il mandato, da domani parlerò solo come MILLION MARIJUANA MARCH (Italia) e sarò l’ex portavoce , missione compiuta, cancellare la legge? Già fatto.Ora la fase della resistenza è conclusa, non ci resta che avanzare in contropiede sulle sconfitte del proibizionismo, approfittare della loro disfatta e conquistare diritti di cittadinanza prima che le loro truppe in ritirata si riorganizzino tessendo nuove alleanze con altre lobbies.Gli interessi economici che stiamo attaccando sono enormi e non fanno gola solo alle narcomafie.Dobbiamo governare la trasformazione e non subirla calata dall’alto, perche questo riguarda le nostre vite, devono decidere i diretti e le dirette interessate, senza parassiti, sanguisughe e papponi che abbiamo tenuto a debita distanza negli anni del lungo percorso che ci ha portato fin qui e che hanno tentato di imporre i loro zombie anche nella manifestazione di sabato.Sabato questi fantasmi del passato, allegoriche caricature di loro stessi, ancora una volta sono stati disinnescati e respinti come già accaduto nella Million Marijuana March del 4 maggio 2002 a Roma, dodici anni fa.
>> Vedi il nostro comunicato “NOI E I RADICALI, IL MOVIMENTO ANTIPROIBIZIONISTA  AUTORGANIZZATO E LE DIFFERENZE INCOMPATIBILI CON TUTTA LA DESTRA E I RADICALI.
L’unica volta che avevano tentato di parassitare la nostra manifestazione in tanti anni di oceaniche parate antiproibizioniste dal 2000 ad ora.Manifestazioni , tante, sempre bellissime e diverse, indipendenti, autorganizzate e autogestite ma censurate dalla stampa, tranne poche eccezioni, perche imbarazzanti per la politica, di destra e di centrosinistra, incapace e impreparata a fornire risposte alle nostre istanze.Sabato abbiamo ancora una volta rappresentato in piazza le meraviglie dell’autogestione, abbiamo dal basso prodotto una stupenda manifestazione autofinanziata.E’ filato tutto liscio senza sbavature, come sempre nelle nostre manifestazioni, senza incidenti ne malori da abusi, abbiamo dato una dimostrazione di stile e controllo della nostra piazza a chi diceva che sarebbe stato meglio manifestare dopo il parere della Consulta per non fare danni irreversibili.Abbiamo provato a costoro cosa è l’autorganizzazione e l’autocontrollo che solo un movimento maturo, vero, consapevole e competente può produrre.Noi siamo nel nostro elemento naturale senza forzature, noi siamo l’antiproibizionismo vero e non di passerella, noi siamo il pensare e l’agire collettivo, noi siamo la conoscenza e la cultura delle buone pratiche, noi siamo la filosofia della partecipazione e non dell’apparenza, noi siamo la collettività non i personalismi, per questo possiamo, solo noi e non altri, permettercelo.Non a caso non ci provano gli altri, quelli dell’antiproibizionismo finto, strumentale e finalizzato ai loro volgari interessi personali, legati a illusioni elettorali sempre più irraggiungibili dopo le loro sputtanate e collusioni con le destre di potere e i loro eletti in quegli apparati, un tempo tutti antiproibizionisti.Non deleghiamo e non permettiamo a nessuno di speculare sulle nostre lotte, offrendogli la possibilità di svendere i nostri diritti per propri fini personali e elettorali.La comunità di chi consuma sostanze illecite che già fin troppo è stata perseguitata e prezzi troppo alti ha finora pagato per costumi che competono solo alla sfera delle libere scelte personali degli individui adulti, è consapevole e autorganizzata.Non delega, si autorappresenta decidendo i percorsi in maniera orizzontale e condivisa, siamo una comunità affiatata in marcia, cosciente della propria forza.Deve essere ascoltata e avere diritto di scelta perche è della qualità delle nostre vite che si tratta, non lasceremo mai nessuno da solo a decidere dei nostri destini sulle nostre teste, statene certi e prendetene atto. Altrimenti ci troverete di traverso sulla vostra strada e saremo inamovibili, quello di sabato era solo un assaggio, torneremo presto in piazza, molto presto, statene certi, è una promessa non una minaccia ed è noto che manteniamo sempre le promesse.Alessandro “Mefisto” Buccolieri
portavoce
del cartello “ILLEGALE E’ LA LEGGE”

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Mi cercarono l’anima
Storia di Stefano Cucchi

di  Duccio Facchini

 presentazione del libro-inchiesta edito da Altraeconomia Edizioni

sarà presente l’autore

A 4 anni dalla morte – il 22 ottobre – la ricostruzione puntigliosa e fedele della storia
di Stefano Cucchi: per continuare a cercare la verità e perché non possa mai più
accadere. La vicenda minuto per minuto ma anche una ferma riflessione sulle
responsabilità dello Stato, sull’“uso esclusivo della forza”
e sulla situazione dell’istituzione carceraria.

 
Prefazione di Luigi Manconi e Valentina Calderone
e un contributo di Ilaria Cucchi

Luogo Via Nosadella, 35, 40123 Bologna, Italia

>>> Vai al sito dell’evento…

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La fiaccolata di sabato 9 novembre ’13 organizzata dal Quartiere Navile, cosi’ tristemente vuota di contenuti, assomiglia purtroppo sinistramente ad un’altra caccia alle streghe senza cappucci contro il tossico e il migrante.
Noi crediamo che in realtà si stia celebrando il funerale dei servizi sociali a ‘bassa soglia’ in questa città, dove da oltre 3 anni non esiste più un Drop-in fisso e dove le Unita’ mobili, mai viste in un quartiere critico come questo, hanno sempre meno risorse per aiutare in strada chi ha problemi di dipendenza.
Quando parliamo di DROGHE , DIPENDENZA e SPACCIO una manifestazione in quartiere dovrebbe fermarsi davanti a tutti i tabaccai, supermercati, venditori di alcool e Bar con macchinette da gioco, le sostanze più letali e dannose per la collettività sono ALCOOL e TABACCO (ogni 1000 morti 4 sono per ‘DROGA’ 80 per ALCOOL) mentre dai dati dei sequestri delle brillanti operazioni poliziesche in questo quartiere risulta che le sostanze più sequestrate sono cannabis e hashish che nessuna persona raziocinante elencherebbe tra le sostanze che creano morti né una REALE tossicodipendenza: Le ‘forze dell’ordine’, con queste operazione spettacolari, costosissime quanto inefficaci, mettono in fuga i veri narcotrafficanti, per poche ore, mentre colpiscono spesso solo i consumatori, che si nascondono sempre di più e muoiono in desolante solitudine come dimostra il triste primato di decessi per overdose della nostra città in questi ultimi 2 anni.
Invece di organizzare una ennesima inutile sfilate propagandistica il Comune di Bologna DOVREBBE pensare alla tutela della salute pubblica della città, di tutta la città, di tutti i suoi abitanti da qualsiasi latitudine provengano, investendo in servizi invece di inseguire o addirittura proporre iniziative qualunquistiche come questa dando agibilità politica a improbabili Comitati anti-degrado dietro a cui si nascondono fin troppo male razzisti, xenofobi e partiti di chiara ispirazione fascista.
Il narcotraffico e’ un problema sociale enorme, grande quanto il volume di denaro e di potere che lo sostiene, con collusioni e corruzione estesa ad ogni livello istituzionale, le cifre dicono che oltre la meta’ delle sovraffollatissime galere italiane sono riempite da leggi vergognose come la Bossi-Fini (permesso di soggiorno) e Fini-Giovanardi( droghe) per reati legati quasi esclusivamente al consumo e piccolo spaccio, mentre le Narcomafie ingrassano e ringraziano.
Come da anni è già stato sperimentato in diversi paesi europei e oltre, solo la depenalizzazione dell’ uso di sostanze e l’ autoproduzione per uso personale possono eliminare alla base questo sporco e vergognoso commercio di vite.
Partendo da queste certezze auspichiamo si apra nel quartiere e nella città un dibattito serio su queste problematiche che porti ad un percorso costruttivo in particolare nella Bolognina. Il problema non sono gli spazi occupati ma quelli vuoti e abbandonati che marciscono con dentro le persone che non hanno che come alternativa la strada.
Il recupero degli spazi vuoti a fini sociali non può che essere uno dei percorsi, insieme ai servizi di riduzione del danno, che meglio possono modificare alla radice la vita di questo quartiere.
>>> Audio su Radio Citta’ del Capo

LAB57 – Laboratorio Antiproibizionista Bologna –  via Luigi Serra 2h
XM24  – via Fioravanti 24, Bologna

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MENTI LIBERE CONTRO LA REPRESSIONE
Manifestazione – Corteo – Evento 

22 dicembre – Milano

Il 27 ottobre a Cusago un rave party viene duramente represso con un violento attacco della celere. Il bilancio dell’operazione riporta una ragazza in coma per diversi giorni, un cane ucciso e decine di ragazzi feriti, diversi dei quali gravi, nel sostanziale silenzio dei media, che si sono limitati a riportare il comunicato della questura, si è realizzato uno degli atti di polizia più violenti e insensati degli ultimi anni. L’operazione evidenzia chiare responsabilità della Questura di Milano con l’avallo del DPA (Dipartimento delle Politiche Antidroga del governo), responsabile di una dura politica repressiva e proibizionista. Le violenze di quel giorno, giustificate con motivazioni ipocrite sulla tutela della salute dei partecipanti, hanno avuto il chiaro intento di criminalizzare e reprimere un’esperienza libera ed auto-organizzata.
L’attacco si inquadra in un contesto più ampio di crescita delle azioni repressive, dalle quali si evince chiaramente quale sia la risposta messa in campo dalle istituzioni nella gestione del diffuso clima di conflitto sociale che stiamo respirando in Italia, come in tante altre parti di Europa. In questi mesi si assiste ad un inquietante aumento delle azioni violente da parte delle forze dell’ordine, con cariche a freddo contro persone, siano queste studenti, lavoratori o appartenenti a qualsiasi altro soggetto sociale politicamente attivo, “colpevoli” di manifestare dissenso per le politiche governative o per la difesa dei propri diritti, sgomberi di spazi sociali e di case occupate, perquisizioni, arresti e disparate misure restrittive a carico di attivisti, nel corso di operazioni repressive studiate a tavolino per delegittimare i movimenti di lotta.
Non possiamo accettare questa deriva violenta e autoritaria, in cui lo Stato usa il proprio braccio armato, le forze dell’ordine, ma sempre più spesso anche l’esercito, come in Valsusa, in difesa degli interessi di un sistema  economico che ha dimostrato da tempo la propria inadeguatezza.
E’ in questo scenario che quanto accaduto a Cusago non può restare senza risposta: tutti ci sentiamo chiamati in causa per difendere spazi di libertà, temporanei o stabili, nei quali continuare a coltivare la nostra opposizione al sistema vigente, attraverso lo sviluppo di pratiche controculturali vecchie e nuove, pratiche in cui riconosciamo la nostra alterità rispetto alla mercificazione dell’esistenza che contraddistingue il modello sociale in cui stiamo vivendo.
Riteniamo quindi indispensabile riportare all’attenzione collettiva temi fondanti come autogestione e autoproduzione; riaffermiamo con forza la legittimità delle pratiche di riappropriazione di spazi, tempi e saperi. 
Rivendichiamo l’attualità dell’occupazione come atto in grado di ridare vita, temporaneamente o in maniera stabile, a zone autonome e liberate. 
Sfruttando gli sprechi e l’abbandono ci sottraiamo alle logiche del potere e del profitto, creiamo spazi pubblici di socialità in grado di autoregolarsi, sperimentiamo nuove modalità di relazione tra le persone.
In base a questi presupposti si è innescato un percorso di confronto, aperto ed eterogeneo, tra soggetti di tutta Italia che in veste differente hanno a cuore la creazione di nuovi ragionamenti e pratiche comuni: tribe, spazi sociali, singole persone hanno popolato assemblee pubbliche durante le quali si è sancita la necessità di dare una prima forte risposta di piazza a tutte queste esigenze latenti, dando forma anche a interconnessioni tra differenti percorsi politici e sociali.
 
Il 22 dicembre manifesteremo per rivendicare le nostre azioni e denunciare questo clima di tensione attraverso una presenza consapevole nelle strade e nelle piazze, in grado di spezzare il meccanismo recriminatorio che ci circonda e portare la nostra voce e il nostro pensiero. Nel farlo passeremo da luoghi simbolici come il carcere di S.Vittore, spina nel cuore del tessuto urbano milanese, per portare la nostra solidarietà a tutti coloro che subiscono l’oppressione dello stato e far sentire la nostra presenza attraverso la musica.

 

Adesioni (in aggiornamento continuo…):
A.B.U. Corp – Pesaro
Art@Hack
Bass Narp – Torino
Blackquirex – Milano
Blame Society rec. – Brescia
Bodeguita Social – Milano
BUS 31-32 – FR
C.S. Le Boje – Mantova
C.S.O. Rebeldia – Pisa
Doggod – Brescia
DustiNN Crew
F.O.A. Boccaccio – Monza
Family Tek – Roma
Fattoria Crew –
IgnorArt Coll3ctive
Illegal Show Builderz
Illegal Tekno Kaos
Infoshock – Torino
Jihad507
Kernel Panik – Roma
Killanation – Milano
Kimo Sound System –
Lab57 – Bologna
Lapardè – Palermo
Lazzaretto Autogestito – Bologna

Mst – FR
Nameless – Napoli
Noize Soldiers Sound System – Aosta
Officina Tsunami – Bologna
Officina Barabana sistema sonoro
Osservatorio Antiproibizionista – Pisa
Otakon – Varese
Piraty Lab (Pirati Italiani) – Roma
Pyramid Head Music
Powaflowa –
SaboTAZ – Cremona
Souljah Rebel – Milano
Spazio sociale Laboje – Mantova

Tiby Tribe
Troublemakers – Bologna
UrbanKaos –
Xm24 – Bologna

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