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L’ informazione DROGATA.. sempre di più..
Mentre opinionisti improvvisati esperti del fenomeno “DROGA” già si esibivano in acrobatiche analisi socio economiche per compiacere il governo e giustificare il crollo dei consumi di sostanze in Italia, passano due giorni e già arriva l’ennesima figuraccia, la smentita clamorosa dei ricercatori del CNR che denunciano sia i metodi di indagine, poco rispettosi della privacy e quindi poco affidabili per il timore che il campione interpellato ammetta l’uso di sostanze, sia il giro di appalti che ha escluso dalla ricerca in Cnr e la sua indiscussa affidabilità professionale a vantaggio di una società privata, Explora che non segue gli standard di indagine europei.
Mentre quindi dalle lobby delle comunità di tossicodipedndenti già iniziava l’ignobile piagnisteo per i tagli possibili ai fondi statali senza preoccuparsi minimamente dei semplici consumatori, arrestati, incarcerati e ammazzati ogni giorno di più, chi lavora sul campo, chi come noi conosce i consumatori ed i loro problemi reali, non ha creduto un minuto a queste veline di regime uscite per giustificare la crociata repressiva che dura da molti anni ormai.
Gli stili di consumo sono più nascosti, più frenetici e confusi di fronte alla paura di finire in galera ammazzati come Bianzino, Cucchi, Uva, ecc… le narcomafie prosperano ora più che mai con la connivenza dello stato e delle multinazionali farmaceutiche che, come emerge dalla denuncia del Cnr, (gli psicofarmaci: «E’ la vera new entry, in due anni gli adolescenti che hanno ingerito Tavor sono saliti dal 10,4% all’11,8%) guadagnano fette di mercato sempre più grandi tra i giovani con gli psicofarmaci e contemporaneamente sono alleati dell’industria dello spaccio fornendo una varietà enorme di surrogati chimici di cocaina e oppiacei con cui tagliare in infiniti modi le sostanze in strada senza nessun controllo della purezza.
Perchè i Sert e le comunità non dicono queste cose, perchè nessuno denuncia l’assenza in Italia di un sistema reale di monitoraggio delle sostanze che circolano? Certo, sarà la crisi, sarà la paura dei tagli ai fondi sia statali che regionali che comunali ai servizi di “prossimità” e riduzione del danno, ma sinceramente oltre a piangere soldi, c’è tanto troppo silenzio di fronte alla mole di stupidaggini e falsità che circolano intorno al fenomeno DROGA, questa “prossimità” i consumatori non la sentono, o peggio, la temono in molti casi.
Possibile che i servizi pubblici non riescano a mettere in atto strategie comunicative con i consumatori alternative alla tolleranza zero?
Fortunatamente qualche ricercatore tanto onesto quanto precarizzato e qualche giornalista sveglio e non corrotto ci consentono ancora di sapere come si costruisce la propaganda di regime taroccando i dati col gioco delle tre carte.
Si veda ad esempio la ricerca dell’Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR sulle concentrazioni di sostanze psicotrope nell’aria di molte città italiane. A guardarli bene, la ricerca e i suoi risultati suscitano non poche perplessità, soprattutto per la notevole sproporzione tra la loro ovvietà e le risorse impegnate.
(La Stampa) Sarà pur vero che, come sostiene la Relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, gli italiani, causa la crisi, si drogano meno, Ma quanto meno? A smentire gli entusiastici dati di Palazzo Chigi arrivano quelli dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, secondo cui, seppur in calo tendenziale, il consumo di stupefacenti è assai lontano da quel roseo -25% sbandierato trionfalmente dal governo.
«C’è una leggera flessione ma, per esempio, ci risulta che tra gli studenti l’uso di cannabis sia sceso del 2% e non del 9%» spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr e responsabile per l’Italia di Espad, il progetto del Consiglio d’Europa che ogni 4 anni analizza il mercato della droga di 39 paesi. Fino al 2007 svolgeva lo stesso lavoro anche per l’ufficio tossicodipendenze della Presidenza del Consiglio poi, dopo le elezioni, l’incarico è stato revocato: la Relazione al Parlamento è passata nelle mani dell’università Tor Vergata e il gruppo di ricercatori coordinati dalla Molinaro ha continuato a raccogliere dati sullo stesso argomento per l’Espad, giungendo a conclusioni piuttosto diverse da quelle di Palazzo Chigi.
Primo, le droghe pesanti:
«Tra il 2008 e il 2009 eroina, cocaina e stimolanti sono diminuiti ma solo dello 0,6%, dello 0,2% e dello 0,3%». Secondo, il picco del ricorso al bicchiere: «Lungi dall’aumentare, come denuncia il governo, il consumo di alcol si è ridotto dell’1,7% e le ubriacature sono passate dal 43% del 2007 al 40% attuale». Last but not least, gli psicofarmaci: «E’ la vera new entry, in due anni gli adolescenti che hanno ingerito Tavor sono saliti dal 10,4% all’11,8%. Tutti trend lievi comunque, lontanissimi da quelli pubblicizzati martedì».
Palazzo Chigi replica sfidando chi contesta al confronto. «I nostri dati, più aggiornati perché relativi al 2010, sono supportati dalla conferma contemporanea di 7 fonti qualificatissime», afferma il capo del Dipartimento nazionale antidroga Giovanni Serpelloni.
Nessun rimpianto, lascia intendere, per l’antico sodalizio con il Cnr: «La collaborazione si è interrotta perché quel determinato gruppo del Cnr, che aveva creato un monopolio sulla materia, non ci dava le garanzie necessarie né i dati di base».
Sabrina Molinaro sostiene che quella richiesta fosse scorretta:
«Per mesi il dottor Serpelloni mi ha indicato per email di girare il mio database, pagato con soldi pubblici, al dottor Bruno Genetti, consulente del dipartimento antidroga ma anche statistico della società privata . Una cosa folle, alla fine ho messo su un server quello che voleva».
Lui mostra i conti che, a suo giudizio, non tornano: «Ho trovato un contratto con il Cnr da un milione e 800 mila euro di cui la metà ancora da pagare, il budget della relazione di quest’anno è di 115.500 euro». Dopo la rottura, gran parte dei 40 ricercatori che lavoravano con la Molinaro sono rimasti a casa, scienziati per vocazione e per necessità precari.
Chi ha ragione? Bisognerebbe chiederlo agli interessati, consumatori di ogni età più o meno abituali che però non sono stati interpellati nello stesso modo dai due gruppi di studiosi. Gli analisti del CNR si sono rifatti al modello europeo con il questionario cartaceo in buste bianche mentre il dipartimento nazionale antidroga ha optato per quello da compilare sul computer. E se i primi mettono i dubbio la sincerità con cui gli studenti avrebbero risposto sapendo d’essere facilmente individuabili attraverso il web, Serpelloni garantisce «l’assoluto anonimato della metodologia utilizzata per la Relazione annuale».
Il sottosegretario Carlo Giovanardi prova a smorzare la polemica argomentando che «in fondo, anche il Cnr, punto percentuale più o meno, conferma il calo del consumo di stupefacenti».
Ma la distanza tra le due ricerche non è così facile da colmare.
Anche perché, nota il sociologo Guido Blumir, uno dei massimi esperti italiani di tossicodipendenze, l’eventuale contrazione del mercato non ha per niente indebolito chi lo controlla: «La ‘ndrangheta, massimo importatore europeo, si è già adattata alla crisi abbassando tagli e prezzi: se prima un grammo di cocaina costava 200 euro oggi si compra con 80».
Articolo di Francesca Paci, La Stampa del 24.06.2010
Su Fuoriluogo il rapporto 2010 completo
i commenti di Franco Corleone e di Leonardo Fiorentini
LIBERTA’ e SICUREZZA: ma per chi?
Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino, promuove due giorni di confronto e riflessione,su autoritarismo, proibizionismo, carcere e sicurezza il 25 e il 26 giugno 2010 per essere agenti di memoria collettiva, e praticare forme di solidarietà attiva che disinneschino nuove richieste di archiviazione e mettano in luce tutte le contraddizioni e le distorsioni delle “verità” di Stato, per costruire insieme delle buone pratiche di autodifesa da abusi, repressioni e pestaggi, venduti come atti di legalità.
PROGRAMMA
25 Giugno 2010, ore 17.00
Sala della Vaccara, Piazza 4 Novembre, Perugia
Incontro con i familiari e i comitati delle vittime della violenza di Stato
Partecipano:
i familiari e il Comitato Verità per Aldo Bianzino, i familiari di Stefano Cucchi, Assemblea dei parenti, amici e solidali di Stefano Frapporti, DonAndrea Gallo, Comitato “Amici di Alberto Mercuriali”, Cristina Gambini,
sorella di Luca, morto nel reparto S.P.D.C. di Perugia, Checchino Antonini – Giornalista di Liberazione.
25 Giugno 2010, ore 23.00
Centro Sociale Ex-Mattatoio, Via della Valtiera, Ponte San Giovanni Perugia
Reggae DanceHall con One Love hi Powa & LampaDread
26 Giugno 2010, ore 9.30 alle 17.00
Casa dell’associazionismo Via della Viola n°1, Perugia
Una Giornata di riflessione e approfondimento su carcere, sicurezza, proibizionismo, informazione
ore 9.30 – 11.00
Focus 1: Istituzioni Totali – Carceri – Psichiatria
Partecipano:
Nicola Valentino – editrice Sensibili alle foglie
Stefano Anastasia – Ass. Antigone e Forum Droghe
Operatori del C.A.B.S. (Centro a Bassa Soglia) Perugia
Giuseppe Tarallo – Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni
Coffee Break
ore 11.30 -13.30 Focus 2:
Informazione “dopata” – il ruolo dell’informazione nella creazione dello stigma e dell’insicurezza
Partecipano:
Guido Blumir – Sociologo e presidente Comitato Libertà e Droga
Anna Pizzo – Carta
Comitato “Amici di Alberto”
Alessandro Antonini – Giornalista Corriere dell’Umbria
Luca Cardinalini – Giornalista
Pausa Pranzo
ore 15.00 – 17.00 Focus 3:
Buone pratiche di riduzione dei rischi e di autodifesa da abusi, repressioni e pestaggi
Partecipano:
Max Lorenzani – Livello 57 – Alchemica
Osservatorio Antiproibizionista Pisa
Elia de Caro – Avvocato
Sportello Legale – Roma
Alessandro Mefisto Buccolieri – Million Marijuna March
Alberto Sciolari – Pazienti Impazienti Cannabis
26 Giugno 2010, ore 18 Partenza Piazza Partigiani, Perugia
Manifestazione contro le violenze di Stato
Hanno finora aderito: Familiari e Comitato di Federico Aldrovandi
(Ferrara), Centro Sociale strike spa, sn.info sportello antipro (Roma),
coop.Sensibili alle Foglie, Associazione Antigone, Forum Droghe, Carta,
Comitato Stefano Frapporti (Rovereto), Comitato Mastrogiovanni (Vallo della
Lucania), Osservatorio Antipro (Pisa), Rete delle donne Anti Violenza onlus
(Perugia), Comunita San Benedetto al Porto (Genova), Don Andrea Gallo,
Attac Perugia, Centro di Relazioni Umane (Bologna), Forte Prenestino
(Roma), Maria Grazia Negrini, Daniele Barbieri, Collettivo Femminista
Sommossepg/Associazione Tana Liberetutte (Perugia), Csoa Ex Mattatoio
(Perugia), Onda Perugia, Circolo Arci Island (Perugia), Ass. Cantiere
Sociale (Trestina), InclusoMe o.n.l.u.s. (Perugia) , Ponte Solidale
s.c.s.(Perugia),Associazione di promozione sociale 1 + 1 = 3 (Lisciano
Niccone), Associazione culturale Il Colibrì (Umbertide)
“Ci vuole che la lingua abbia il permesso
La mente a dire
Ciò che il cuore sente”
Libertà: stato di chi è libero, condizione di chi ha la possibilità di
agire senza essere soggetto all’autorità o al dominio altrui.
Sicurezza: condizione di chi o di ciò che è esente da pericoli o protetto
da possibili pericoli.
Il Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino, promuove due giorni di confronto e riflessione,su autoritarismo, proibizionismo, carcere e sicurezza il 25 e il 26 giugno 2010 per essere agenti di memoria collettiva, e praticare forme di solidarietà attiva che disinneschino nuove richieste di archiviazione e mettano in luce tutte le contraddizioni e le distorsioni delle “verità” di Stato, per costruire insieme delle buone pratiche di autodifesa da abusi, repressioni e pestaggi, venduti come atti di legalità.
Ma LIBERTÀ e SICUREZZA di chi?
Dell’occhio vitreo, di quarzo che ci scruta, ci segue, cattura i nostri gesti, li memorizza e li reinterpreta in mille modi senza che noi ce ne accorgiamo. Nei parcheggi, nelle piazze, nelle strade, al lavoro, alla stazione, allo stadio, al supermercato. Telecamere…. puntate sull’effervescenza sociale, su comunità di pratiche, di espressione di dissenso dal controllo sociale di massa, pronte a generare paure allarmiste, fobie reazionarie e intolleranze sociali,
concentrate a stigmatizzare ogni pensiero critico, stili di vita non conformi all’omologazione e alla regia repressiva segregante e discriminatoria che giustifica il proibizionismo omicida.
L’arma della disinformazione di massa, la produzione di studi scientifici ambigui e tendenziosi utilizzati come base per sviluppare panico, la paura indotta, il controllo sistematico sulle nostre vite e sui nostri corpi e le logiche di ordine pubblico e di criminalizzazione dei comportamenti soggettivi sta limitando pesantemente le nostre esistenze.
Anno 2008: 142 morti.
Anno 2009: 175 morti.
Maggio 2010: 76 morti.
Dal 2000 1.674 morti.
No, non sono i dati di una guerra di bande, sono i morti in carcere in Italia.
1674 morti in carcere mentre fuori dal carcere in questi 10 anni la Cultura della “tolleranza zero”, l’ossessione della sicurezza sono diventati i nuovi dogmi del regime assoggettato alle logiche del profitto e alla chiesa internazionale del proibizionismo.
Prima si crea insicurezza alimentando precarietà, discriminazioni, ingiustizie sociali ed economiche, controlli polizieschi sui posti di lavoro e nelle scuole poi si invoca sicurezza, ordine e disciplina tolleranza zero contro chi subisce queste politiche, siano essi giovani,migranti, consumatori/trici di sostanze, casuali passanti.
Si riempiono le carceri e i centri di detenzione, che sono, sempre più, mezzi per controllare e gestire la società.
Perugia è un laboratorio avanzato di queste politiche: il centro storico con sempre meno residenti e senza aggregati di quartiere stabili, luogo di promozione di grandi eventi commerciali e territorio sempre più militarizzato. Luogo di criminalità organizzata, sede di holding del narcotraffico, riciclaggio di denaro. Usura, “affitti rapina”,
sfruttamento dell’immigrazione e della prostituzione.
Perugia è una città che pratica sperimentazioni di tecniche di controllo sociale che negano il nostro desiderio di relazioni umane paritarie e non mercificate.
E’ tempo di abbattere i muri del moralismo bigotto del salotto buono cittadino, mobilitare i territori e connettere i diversi movimenti, comitati, assemblee e praticare resistenza attiva a tutte le pratiche di controllo sociale e alle leggi proibizioniste e libertiicide come la Fini Giovanardi, la Bossi Fini e la Cirrielli.
Perché non ci sentiamo molto “safe” in uno stato dove ogni giorno si è vittime di violenze vigliacche e di abusi polizieschi protetti. Vittime di una informazione “dopata,” faziosa e chirurgica.
Perché non ci sentiamo per niente “safe”con uno stato che dialoga con il business della reclusione e con gli imprenditori del controllo e della “salute mentale”, le comunità lager e le carceri private; in cui è legale la terapia elettroconvulsiva, … la somministrazione forzata di psicofarmaci,e il ricorso alla contenzione, la restrizione de diritti del lavoro e la precarizzazione delle condizioni di vita, i centri di
detenzione, le carceri e guerra. “War on drugs”trasformate in persecuzione infinita ai consumatori di sostanze psicoattive, connivenza con un sistema economico senza scrupoli che determina tipologie, prezzi e distribuzione di sostanze (sempre più convenienti alle narcomafie) a esclusivo profitto delle lobbies dei narcos e delle multinazionali del petrolio e delle droghe legali.
E intanto nelle istituzioni totali italiane dalle carceri ai reparti psichiatrici agli ospedali psichiatrici giudiziari ai centri di identificazione e di espulsione per i migranti, si verificano abusi e violenze, torture e uccisioni. Si applicano codici
non scritti e procedure operative per mortificare la vita dei reclusi. Si muore in circostanze sospette. Si precipita nel silenzio dell’impunità e nella arroganza del potere.
Questo è successo ad Aldo Bianzino. Morto in nome della sicurezza e del proibizionismo, nel carcere di Capanne il 14 ottobre 2007.
Questo è successo a Giuseppe Ales, Federico Aldrovandi, Alberto Mercuriali. Marcello Lonzi, Manuel Eliantonio, Stefano Cucchi, Riccardo Rasmann, Giuseppe Uva, Niki Aprile Gatti, Stefano Frapporti, Francesco Mastrogiovanni, Simone La Penna, Bledar Vukaj.
Nomi diversi, posti diversi, persone diverse, tutti morti in circostanze simili.
Il comitato verità e giustizia per Aldo Bianzino propone due giorni di riflessione e mobilitazione in cui decostruire il dogma proibizionista con la messa in movimento di politiche dal basso, la diffusione di strumenti e di percorsi di criticità e consapevolezza, la sperimentazione di buone pratiche di riduzione dei rischi e dei danni,
raccontando le nostre città ed i nostri Territori.
Perugia,03/06/2010
Comitato Verità e Giustizia per Aldo Bianzino
www.veritaperaldo.noblogs.org
veritaperaldo@autistici.org
Diamo un rapido aggiornamento sul presunto allarme Mefedrone, su cui a marzo avevamo già scritto e documentato analisi e notizie, New Drugs: Mefedrone, Metilone, MDPV ,
riaggiornate a metà maggio Allarme Mefedrone?!
Vedi nuova scheda dettagliata
La notizia arriva a fine maggio e non passa certo inosservata smentendo clamorosamente il Dipartimento Antidroga Italiano, in quanto i due giovani inglesi deceduti in marzo non avevano alcuna traccia di mefedrone nelle loro analisi tossicologiche, che in Inghilterra vengono diffuse dai media contrariamente a quello che succede in Italia.
Mephedrone. Confermato che l’allarme è una bufala.
Quindi non ci eravamo sbagliati di una virgola, fin dall’inizio tra l’altro, ci siamo fidati solo della nostra esperienza e dei nostri metodi di ricerca incrociati, mentre i vari ministeri e dipartimenti antidroga superpagati e supertitolati infilano una cantonata dopo l’altra sulla pelle dei consumatori che ne sanno sempre meno.
Mentre in Inghilterra si dimettono, chiedono scusa e fanno autocritica, qui da noi gli “esperti” più le sparano grosse più fanno carriera , passando da un salotto tv all’altro, sparlano un giorno sì e l’altro pure del test rapido delle sostanze senza saperne nulla, perchè temono di essere clamorosamente smentiti sul campo quando pontificano contro la DROGA senza nessun dato reale.
Vedremo adesso se il dipartimento farà marcia indietro sull’ allarme mefedrone!? Figuriamoci!!
Certo bisogna raccogliere dati ed esperienze tossicologiche su queste nuovissime sostanze, noi del Lab57 continuiamo ad analizzare sul campo il MEFEDRONE, accumulando dati e scambiando esperienze con altre reltà che con difficoltà fanno monitoraggio in Italia, come l’ infoshock del C.S.O.A. Gabrio di Torino, queste sostanze sono nuove e la loro tossicità a medio e lungo termine è un incognita, questo va sempre detto ai consumatori, ma niente è più pericoloso dei falsi allarmi.
Purtroppo vietare l’uso di una sostanza la consegna al mercato nero aumentandone esponenzialmente la pericolosità, in quanto i mercanti di DROGHE hanno un prodotto in più da vendere sotto il cui nome vendono qualsiasi cosa.
Dopo la Gran Bretagna anche la Francia ha vietato il Mefedrone una settimana fa.
Come mai sui nuovi farmaci che le multinazionali farmaceutiche ci propinano dopo pochi mesi di sperimentazione, tutto questo circo mediatico non si scatena? Credo che sia come il segreto di Pulcinella…
a presto
Max
Lab57
Su stimolo del Coordinamento Operatori bassa soglia Piemonte,
decidiamo di aggiungere notizie ed esperienze sul caso Mefedrone che già da inizio marzo ha attirato la nostra attenzione grazie alla segnalazione di Maniglione Antipanico di Piacenza.
Subito abbiamo raccolto informazioni e immagini di pasticche e polveri analizzate in Europa mettendole subito on-line su questo sito:
New Drugs: Mefedrone, Metilone, MDPV
Poi esplose il caso dei due ragazzi inglesi morti nel sonno in seguito, pare, all’uso di mefedrone, ma la causa delle due morti non è stata accertata, anzi sembra concomitante abuso di alcool e sedativi.
Il 14 aprile il Dipartimento antidroga ha inviato l’allerta 2 Mefedrone a tutti i sert italiani che potete trovare a questi link: Allerta2_mefedrone
Scheda tecnica Mefedrone
Rispetto a quanto detto nella nostra scheda di marzo, non ci sono ancora prove nè in Italia nè in Europa di una particolare maggiore tossicità del mefedrone rispetto alle anfetamine o all’ MDMA, certo è pericolosa perchè è nuova e non sperimentata, quindi i consumatori sono tutti cavie a rischio di effetti imprevisti e potenzialmente dannosi, ma renderla illegale sicuramente ha aggiunto un’altra sostanza al business violento del mercato nero, e mentre ora si trova ancora pura se acquistata on-line, presto sarà tagliatissima con le peggio schifezze col nome accattivante di mefedrone, tutto merito della irresponsabilità scientifica e politica di chi l’ha resa illegale senza le prove sicure di una sua tossicità reale.
A questo riguardo vi segnalo un ottimo articolo dal NEW SCIENTIST su Erowid che decrive esperienze, effetti e demolisce tre miti metropolitani nati in Regno Unito ed arrivati tristemente in parte anche a noi.
1. il mefedrone fa sparire lo scroto e a volte i testicoli!! era uno stupido scherzo diffuso dai media senza alcuna verifica.
2. è un fertilizzante per piante !! giustamente il giornalista dice: ma chi diavolo può pensare che esista un fertilizzante che costa 12 sterline al grammo!!!? una cantonata clamorosa messa in giro anche da BBC e Guardian.
3. dei 27 morti in tutta europa attribuiti al mefedrone solo una ragazza svedese sembra essere realmente legata all’aasunzione di mefedrone
vi consiglio la lettura di tutto l’articolo:
Miaow-miaow on trial: Truth or trumped-up charges?
per chi ha problemi con l’inglese, tradotto da google…
Miao-miao sotto processo: Verità o accuse inventate?
..CI PERMETTIAMO POI DI DUBITARE DEL DIPARTIMENTO ANTIDROGA( visti i precedenti..)
quando nella Scheda tecnica Mefedrone afferma che il marquis non reagirebbe con alcuni composti di mefedrone, senza aver documentato con fotografie nè i test col marquis, nè le controprove cromatografiche, inoltre dubitiamo che qualcuno al dipartimento antidroga o ai laboratori di tossicologia abbia usato il marquis, infatti nelle precedenti allerte non è mai stato citato dal alcun laborotario forense il marquis come test tossicologico o probatorio.
Inoltre ci sono diversi composti di meta-catinone o mefedrone, non uno solo, e finchè nessuno li ha testati tutti quanti col marquis è sbagliato dire che non reagiscono!!
INFATTI….
Noi, Lab57, il 1 maggio, nelle Marche, vicino Jesi, ad un festival Goa, abbiamo testato diverse volte con marquis e mandelin 2 tipi diversi di mefedrone, di cui uno era stato acquistato on-line e l’altro venduto come mdma, ma risultando negativo al test, è uscito fuori il nome del mefedrone
i risultati sono abbastanza simili:
– al Marquis: per entrambi reazione rosso tenue scuro( non arancio come per Speed- anfetamine) riconducibile a tracce di speed.
– al mandelin: reazione verde( molto molto tenue) in un caso, e nessuna reazione nell’altro. il verde pisello corrisponde appunto allo speed.
Quindi è comunque il caso di TESTARE SEMPRE, potendo, per avere dati certi, anche perchè dai sequestri di polizia o analisi di intossicazione ma mefedrone, non ci sono prove di mefedrone tagliato con speed, cosa che comunque uno spacciatore farebbe malvolentieri per evidenti motivi economici.
In Usa non sono state ancora testate pasticche o polveri con mefedrone da questo laboratorio storico che indica sempre la controanalisi con test rapidi marquis e mecke:
http://www.ecstasydata.org/results.php
le uniche analisi che trovate nel database sono quelle svizzere che avevamo segnalato a Marzo, gli svizzeri però non hanno mai usato il test-rapido, purtroppo… aspettiamo evidenze reali quindi..
per avere maggiori informazioni sul test rapido delle sostanze( marquis-mandelin-mecke, i più usati)
http://lab57.indivia.net/materiali/articoli/test-rapido/
Questo il nostro comunicato spedito a tutti i giornali e agenzie stampa dopo gli articoli infamanti riguardo le attività del Livello57 e del Lab57, apparsi il 16 aprile su diversi giornali bolognesi riguardanti la sentenza di condanna per alcuni attivisti dell’ esperienza C.A.C.U.B.O.
INFORMAZIONE DROGATA
SE L’ART. 79 DELLA LEGGE FINI GIOVANARDI VALESSE PER TUTTI….
TUTTI I SINDACI ANDREBBERO PROCESSATI E CONDANNATI perché NELLE STRADE DELLE LORO CITTA’ si consuma e si spaccia !!!!
Il 24 luglio 2009 si è concluso il processo contro il Livello 57, con la piena assoluzione per tutti gli attivisti del centro sociale dall’art. 79 legge 309/90 (agevolazione al consumo), che erano stati imputati “per aver adibito il locale ad uso abituale di consumo e spaccio di sostanze stupefacenti”, mentre per l’attività denominata coffee-shop, svolta unicamente nell’ambito delle iniziative antiproibizioniste, tre attivisti sono stati condannati a 6 mesi con pena sospesa e non menzione.
Questa sentenza ha riconosciuto la legittimità dell’attività politica antiproibizionista condotta dal Livello 57 per più di 10 anni, ha fatto chiarezza sulla montatura orchestrata dai carabinieri e dalla Procura di Bologna con l’unico obbiettivo di chiudere e mettere a tacere coloro che si oppongono da sempre alla legge Fini Giovanardi che non fa altro che causare morti, far prosperare le mafie e riempire le carceri gia’ sovraffollate con oltre il 60% di reclusi per reati legati alle sostanze illegali.
In merito agli articoli comparsi il 16 aprile sulle pagine locali bolognesi riferimento alle condanne del CA.CU.BO, dove viene richiamata la vicenda giudiziaria del Livello 57 vi proponiamo alcuni stralci delle motivazioni della sentenza del Giudice A. Gamberini, affinché sia chiaro la montatura dell’accusa e l’illegittimità dell’art. 79.
LE MOTIVAZIONI della sentenza iniziano così:
“L’indagine che ha portato al presente procedimento ha avuto come oggetto il centro sociale ‘livello57’ … uno dei più importanti luoghi di aggregazione per il movimento antiproibizionista nella nostra regione, tanto da organizzare da almeno un decennio la c.d. ‘street rave parede’, corteo che si svolge nelle vie cittadine per sensibilizzare sui temi della ‘riduzione del danno’ nell’uso di stupefacenti e per chiedere la liberalizzazione della vendita delle c.d. droghe leggere.”
“La contestazione muove dall’assunto che, all’interno dell’ass. Livello 57 vi fosse una sorta di cartello tra spacciatori……….. secondo tale prospettazione , si sarebbe trattato di un’attività di spaccio consentita e addirittura incentivata dall’associazione ……. “
“Secondo questo giudice , questo assunto non ha trovato alcuna dimostrazione …. Se non addirittura è stato smentito.”
“Non vi è dubbio che quanto contenuto nell’informativa …” (dei carabinieri) “sia per lo più il frutto di suggestioni o dell’esagerazione di informazioni ricevute da poco attendibili confidenti. Tuttavia anche ciò che è stato rappresentato dagli operatori sotto copertura appare spesso il frutto di affrettate congetture di spericolati salti logici.”
Il giudice Conclude in merito all’imputazione di spaccio (art. 73)
“Deve quindi concludersi …… CHE IN CAPO AGLI IMPUTATI , NON POSSA CONFIGURARSI ALCUNA RESPONSABILITA’ PENALE, NEMMENO SOTTO IL PROFILO DEL CONCORSO MORALE.
In merito all’art. 79 (agevolazione) il giudicante scrive:
“NON VI E’ DUBBIO CHE I LOCALI DEL LIVELLO 57 FOSSERO ADIBITI A FINALITà LECITE (SERATE MUSICALI CONCERTI INIZIATIVE CULTURALI) parimenti , tuttavia risulta evidente come, durante le serate vi fosse da parte degli avventori, un uso di sostanze stupefacenti ….. (COME PER ALTRO AVVIENE IN TUTTE LE DISCOTECHE). “
“Verosimilmente, come affermato dal teste……, per il numero notevole dei frequentatori, in locali come CA.CU.BO. e il Livello 57, l’organizzazione non era in grado di controllare il fenomeno dello spaccio”
“di conseguenza ……tutti gli imputati debbono essere mandati assolti dall’imputazione (art. 79) perché IL FATTO NON SUSSISTE.
Alla luce di questi estratti dalla sentenza chiediamo agli organi d’informazione tutti di rettificare qualsiasi informazione errata e offensiva apparsa il 16 aprile in merito al nostro procedimento legale e alle nostre attivita’ pubbliche e professionali.
INOLTRE VOGLIAMO RIBADIRE CHE L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE LIVELLO 57, TUTTORA , NONOSTANTE L’ACCANIMENTO POLITICO E POLIZIESCO, CONTINUA A LAVORARE AL FIANCO DEI CONSUMATORI E DELLE VITTIME DI QUESTA REPRESSIONE VERGOGNOSA, ORGANIZZANDO MOBILITAZIONI ED INIZIATIVE CULTURALI PUBBLICHE CONTRO LA LEGGE FINI GIOVANARDI E IN GENERALE CONTRO TUTTE LE POTICHE DISCRIMINATORIE E AUTORITARIE.
MENTRE L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE LA57-ALCHEMICA, NON HA MAI SMESSO DI OFFRIRE SPORTELLI INFORMATIVI , CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E INTERVENTI DI RIDUZIONE DEI RISCHI IN EVENTI COME STREET PARADES, FREE PARTY, FESTIVALS, ETC.. A BOLOGNA E IN TUTTA ITALIA, AUTO-FINANZIANDOSI DEL TUTTO, ESSENDO DA OLTRE 6 ANNI SENZA ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO.
L’ARTICOLO 79 E’ UNA FORMA SUBDOLA E VIOLENTA DI CONTROLLO SOCIALE USATA SPESSO PER COLPIRE GLI INDIVIDUI PIU’ LIBERI E GLI SPAZI AUTOGESTITI.
NOI CONTINUIAMO A LOTTARE PER CANCELLARE QUESTA LEGGE criminogena!
Diamo la nostra solidarietà a tutti coloro che sono colpiti in vario modo dall’ingiustizia di questa legge, e alle famiglie di coloro che hanno pagato con la vita le politiche proibizioniste.
Siamo comunque contenti di vedere sugli stessi giornali la notizia che giovani liceali hanno votato simbolicamente per la liberalizzazione delle sostanze leggere, perche’ ci segnala, in questo momento di crescente oscurantismo, che sempre piu’ giovani si rendono conto del danno che producono le POLITICHE proibizioniste.
http://www.livello57.org/
http://lab57.indivia.net/
CHI HA UCCISO STEFANO CUCCHI? LA RISPOSTA UFFICIALE E’ SEMPRE LA STESSA: NESSUN COLPEVOLE, NESSUN RESPONSABILE. LA STORIA DI STEFANO E’ UNA STORIA COME TANTE. PER POCHI GRAMMI DI FUMO VIENE ARRESTATO, PICCHIATO E UCCISO IN UN COMMISSARIATO. UCCISO DALLA LEGGE FINI-GIOVANARDI. UCCISO DAL SISTEMA SANITARIO. UCCISO DALLO STATO.
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SABATO 30 GENNAIO 2010
dalle ore 16.30 presso
ARTERIA, vicolo Broglio 1 – Bologna
RICADUTE SOCIALI DELLA LEGGE PROIBIZIONISTA FINI-GIOVANARDI IN MATERIA DI SOSTANZE
Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Alberto Mercuriali, Giuseppe Ales… e tanti altri, vittime di una legge liberticida e infame, legge che colpisce il 60% della popolazione carceraria, i lavoratori sottoposti illegalmente ai test sulle sostanze, la delegittimazione della pratiche di riduzione del danno, la svalutazione dei servizi pubblici, la repressione dei contesti giovanili, danno il quadro degli effetti devastanti prodotti dalla legge Fini-Giovanardi.
Legge che colpisce indiscriminatamente i soggetti più deboli e ricattabili nella nostra società, legge usata come controllo sociale e come mezzo per chiudere e reprimere spazi sociali ed esperienze culturali in tutta Italia, come per il Livello 57 di Bologna, lo Spazio Blu di Monfalcone, la rassegna musicale Rototom.
Consideriamo inoltre che i guadagni della criminalità organizzata derivanti dal mercato delle sostanze stupefacenti non si siano per niente assottigliati, anzi sono in continua espansione.
In questo scenario i danni che produce questa legge si estendono quotidianamente su chi consuma sostanze stupefacenti illegali e legali, danni prodotti dall’ignoranza dei consumatori e dalle difficoltà che incontrano le poche esperienze rimaste sul territorio che lavorano sull’informazione e riduzione del danno.
In questa realta’delirante e più che mai urgente ritessere reti sulle pratiche, sulla ricerca, nel sapere, e nella formazione e di una cultura sociale sulle droghe alternative a quella istituzionalmente dominante.
Per coltivare ancora una speranza che questa ignobile legge venga abolita o quantomeno che l’iniziativa antiproibizionista riesca a tamponare gli effetti più beceri, sentiamo la necessità di affrontare un ragionamento sul “libro bianco sugli effetti carcerari della Fini-Giovanardi “ realizzato da Forum Droghe e dall’Associazione Antigone.
Presentazione del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi
a cura di Associazione Antigone e Forum Droghe
intervengono:
Giuseppe Campesi – Associazione Antigone – per i diritti dei detenuti
L’ATTIVITA’ OSSERVATORIO SUL CARCERE di Antigone per Emilia Romagna.
Vincenzo Scalia – Associazione Antigone – per i diritti dei detenuti e Professore università di Cambridge.
L’EMERGENZA DEI DIRITTI: oltre le carceri e la legislazione speciale
Beatrice Bassini – Forum Droghe
SANZIONI AMMINISTRATIVE E QUALITA’ DELLA VITA
Franco Corleone – Forum Droghe e Garante per i diritti del detenuto Firenze
IMPATTO PENALE E SANZIONATORIO DELLA LEGGE ANTIDROGA. IL CONTESTO REGIONE TOSCANA.
L’utilizzo contro gli spazi sociali del reato diagevolazione allo spaccio e al consumo di sostanze
intervengono:
LIVELLO57 – Bologna – Come la sentenza di Bologna restituisce dignità ai soggetti culturali, politici, e ai protagonisti del livello57 a tre anni dalla persecuzione giudiziaria del movimento bolognese antiproibizionista. Saranno presenti gli avvocati.
OFFICINA SOCIALE – Monfalcone – Febbraio 2009 sei attivisti di Officina furono arrestati accusati formalmente di cessione a titolo gratuito o oneroso di marijuana o hashish. L’accusa è di “consumare” hashish e marijuana, abitualmente ed in pubblico, passando la canna ad altri. Questo diventa “cessione” e soprattutto “induzione al consumo”. Siccome il giro di amici è di otto persone, diventano un’associazione organizzata. Siccome i “fatti” avvengono poi anche all’interno di un luogo che è sede di varie associazioni, i presidenti delle suddette sono da considerarsi “colpevoli” di non averli impediti, di averli tollerati.
ROTOTOM FESTIVAL – Udine – Il festival reggae più grande d’Europa, un evento musicale e culturale antirazzista e anticolonialista che ogni estate da 16 anni porta 150 mila persone a Osoppo è attualmente nel mirino delle autorità, con il presidente indagato per agevolazione al consumo di sostanze stupefacenti a causa della legge Fini-Giovanardi sulle droghe.
a seguire SCAMBIO DI IDEE APERITIVO ANTIPROIBIZIONISTA e Dj Set
Livello57 http://www.livello57.org/
Lab57-Alchemica
25 settembre 2009
Condividiamo il comunicato di denuncia dell’ ADUC dell’ ennesimo inutile provvedimento repressivo sulle sostanze di un sindaco del Pd che evidentemente non sa fare altro che rincorrere la destra sul suo terreno preferito, dando ai giovani studenti un messaggio di totale sconfitta culturale se a scuola non rimane che mandare la polizia con cani anti-droga per scoraggiare condotte di vita a rischio!!
Eppure a Bologna il sindaco avrebbe tante possibilità di spendere meglio quelle stesse risorse per mettere finalmente in piedi uno straccio di progetto di intervento di riduzione dei rischi sia rivolto ai tossicodipendenti che si rifugiano nei deserti della speculazione immobiliare giusto dietro alla sede del nuovo Comune, sia rivolto ai consumatori più inesperti e giovani che popolano pub, clubs ed eventi autorizzati o meno nelle notti di Bologna e provincia, dove da anni si è quasi smesso di intervenire lasciando tutto al volontariato del Lab57-Alchemica o nelle mani energiche dei buttafuori e delle forze dell’ordine con risultati pessimi.
Non ci rimane che sottolineare che le alternative ci sono e vanno potenziate e non ignorate, nelle scuole si può e si deve fare di più, informando con linguaggi adeguati proposti da operatori esperti e credibili una volta tanto, lo stesso vale per gli sportelli pubblici che devono essere accessibili e in grado di dare risposte immediate e competenti.
A questo proposito Lab57-Alchemica segnala l’apertura dello sportello pubblico nella sede di H.U.B. inaugurata il lo scorso 25 settembre, dove ogni venerdì dalle 16.00 alle 19.00 è attivo il punto d’ascolto, informazioni e consulenze anche legali in materia di sostanze psicoattive legali e illegali.
28-11-09 Piazza Castello Torino ore 15:30 MOBILITAZIONE CONTRO il convegno nazionale delle regioni La governance nel settore delle dipendenze che si terrà a Torino nei giorni 1 e 2 dicembre 2009
La Fini-Giovanardi continua ad arrestare ed uccidere i consumatori di sostanze in nome di una repressione fine a se stessa, che contrasta con la promozione di criticità e consapevolezza, strumenti fondamentali in grado di far emergere modi di agire che garantirebbero protezione individuale e collettiva, antidoti ai comportamenti a rischio da contrapporre alla spirale della dipendenza. Gli spot antidroga perseguono e affinano le logiche di tipo terroristico, appoggiati dal bio-riduzionismo del Dpa che rivela sempre più la sua volontà di smantellare le politiche di riduzione del danno.
L’antiproibizionismo deve essere rilanciato con forza, alla luce della complessità del mercato delle sostanze e sostenuto dalla necessità di affermare pratiche di autodeterminazione ed indipendenza delle scelte, nella sua accezione più ampia e a tutela della dignità di tutti i consumatori.
Ci sentiamo di sostenere l’affrancamento dalle dinamiche di potere che vorrebbero tutti omologati e assoggettati a regole morali che ubbidiscono ciecamente a logiche di controllo e di profitto, ignorando totalmente la salute ed il benessere del soggetto.
Sentiamo di dover dare una risposta chiara a queste forme di repressione e strumentalizzazione in vista del convegno nazionale delle regioni La governance nel settore delle dipendenze che si terrà a Torino nei giorni 1 e 2 dicembre 2009, con lo scopo di lanciare un chiaro messaggio in merito alle assassine politiche antidroga del governo. Invitiamo pertanto, sabato 28 novembre, i singoli e le realtà che si sentono interessate e che da anni lottano per una politica ragionevole, rispettosa della persona e antiproibizionista, a concretizzare un momento di mobilitazione quanto più possibile partecipato.
28-11-09 Piazza Castello Torino ore 15:30
Cobs – Coordinamento Operatori Bassa Soglia Piemonte
Collettivo Infoshock – Csoa Gabrio
Polvere – Giornale di strada
Associazione Isola di Arran
Venerdì 17 aprile 2009
Lab57 con XM24 Ex Mercato24 hanno dato vita a questa performance di denuncia pubblica.
Guarda le foto grafie….
Guarda il video…..
Di seguito il comunicato.
Cari abitanti della Bolognina,
oggi abbiamo deciso di riconsegnare al quartiere questo enorme piazzale dietro all’ ex mercato ortofrutticolo colpevolmente lasciato abbandonato a se stesso da ormai 10 anni.
Nel corso degli anni questo *“non luogo”* è divenuto teatro di spaccio, bivacco a cielo aperto per tossicodipendenti, stupri e morti di overdose di fronte alla più completa indifferenza dell’amministrazione comunale.
Sia chiaro che questa non vuole essere in nessun modo l’ennesima vergognosa campagna mediatica contro il “tossico” o l’immigrato spacciatore portata avanti dalla destra fascista e razzista unicamente per motivi elettorali, questa è un’assunzione di responsabilità da parte di uno spazio sociale come XM24 per ridare vita e socialità ad un luogo sempre più pericoloso e impraticabile divenuto il simbolo della desertificazione ambientale e del degrado della dignità umana che non sono altro che i frutti della speculazione edilizia esasperata di questi ultimi anni.
Dopo aver pulito una parte del piazzale da siringhe, cocci di vetro e rottami inizieremo a costruire campi da gioco, orti e giardini con l’aiuto e la collaborazione dei bambini di tutte le età che non trovano spazi di socialità in questa parte della città.
La nostra vuole anche essere una denuncia pubblica del sindaco come primo responsabile legale della salute pubblica nel territorio comunale per aver colpevolmente lasciato degradare questo spazio impedendo di fatto al camper delle unità di strada ed agli operatori di passare in questa zona,per aver tagliato parte dei fondi destinati alle Unità di strada ed al Drop-in di via Paolo Fabbri che è stato notevolmente ridimensionato e militarizzato spingendo i tossicodipendenti a nascondersi nei parchi pubblici e nelle zone dismesse come queste mettendo a repentaglio la vivibilità e la salute pubblica di tutti i residenti.
Voi abitanti di via Gobetti sapete bene cosa succede tutto il giorno in questo piazzale, vi basta guardare dalle finestre, ma forse non sapete perché vengono proprio qui questi tossicodipendenti quasi tutti non residenti a Bologna, se provate a chiedere loro il motivo, vi risponderanno quasi sempre che non sanno dove altro andare perché le forze dell’ordine li mandano qui.
In tutta Europa sono attive da anni decine e decine di “stanze del consumo sicuro” dove i consumatori possono incontrare personale medico preparato per evitare overdose e infezioni pericolose e magari iniziare percorsi di uscita dalla dipendenza. Ovunque nel mondo siano state aperte queste strutture sono diminuiti enormemente i reati di microcriminalità legati all’uso di sostanze, sono praticamente sparite le siringhe abbandonate in giardini o spazi pubblici e si sono abbassati sensibilmente i livelli di infezione da HIV ed epatite tra gli utenti delle zone circostanti.
Questi dati scientifici inconfutabili sono a disposizione da anni del sindaco e degli altri amministratori di ASL, Sert e ospedali del territorio comunale, ma il Comune preferisce investire in forze dell’ordine e repressione spostando il problema da una zona all’altra della città, mentre scoppiano le carceri della nostra regione che hanno raggiunto il 180% di sovraffollamento rispetto alla capienza “ufficiale”, primi in Italia in questa triste classifica.
Abitanti e frequentatori della Bolognina aiutateci a dire basta a questa SPECULAZIONE TOSSICA che avvelena il nostro quartiere.
Ex Mercato 24
via Fioravanti 24
Bologna
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Articolo su Repubblica Bologna