Archivi per la categoria ‘Sostanze’

Su stimolo del Coordinamento Operatori bassa soglia Piemonte,
decidiamo di aggiungere notizie ed esperienze sul caso Mefedrone che già da inizio marzo ha attirato la nostra attenzione grazie alla segnalazione di Maniglione Antipanico di Piacenza.
Subito abbiamo raccolto informazioni e immagini di pasticche e polveri analizzate in Europa mettendole subito on-line su questo sito:
New Drugs: Mefedrone, Metilone, MDPV
Poi esplose il caso dei due ragazzi inglesi morti nel sonno in seguito, pare, all’uso di mefedrone, ma la causa delle due morti non è stata accertata, anzi sembra concomitante abuso di alcool e sedativi.

Il 14 aprile il Dipartimento antidroga ha inviato l’allerta 2 Mefedrone a tutti i sert italiani che potete trovare a questi link: Allerta2_mefedrone
Scheda tecnica Mefedrone

Rispetto a quanto detto nella nostra scheda di marzo, non ci sono ancora prove nè in Italia nè in Europa di una particolare maggiore tossicità del mefedrone rispetto alle anfetamine o all’ MDMA, certo è pericolosa perchè è nuova e non sperimentata, quindi i consumatori sono tutti cavie a rischio di effetti imprevisti e potenzialmente dannosi, ma renderla illegale sicuramente ha aggiunto un’altra sostanza al business violento del mercato nero, e mentre ora si trova ancora pura se acquistata on-line, presto sarà tagliatissima con le peggio schifezze col nome accattivante di mefedrone, tutto merito della irresponsabilità scientifica e politica di chi l’ha resa illegale senza le prove sicure di una sua tossicità reale.

A questo riguardo vi segnalo un ottimo articolo dal NEW SCIENTIST su Erowid che decrive esperienze, effetti e demolisce tre miti metropolitani nati in Regno Unito ed arrivati tristemente in parte anche a noi.
1. il mefedrone fa sparire lo scroto e a volte i testicoli!! era uno stupido scherzo diffuso dai media senza alcuna verifica.
2. è un fertilizzante per piante !! giustamente il giornalista dice: ma chi diavolo può pensare che esista un fertilizzante che costa 12 sterline al grammo!!!? una cantonata clamorosa messa in giro anche da BBC e Guardian.
3. dei 27 morti in tutta europa attribuiti al mefedrone solo una ragazza svedese sembra essere realmente legata all’aasunzione di mefedrone

vi consiglio la lettura di tutto l’articolo:
Miaow-miaow on trial: Truth or trumped-up charges?

per chi ha problemi con l’inglese, tradotto da google…
Miao-miao sotto processo: Verità o accuse inventate?

..CI PERMETTIAMO POI DI DUBITARE DEL DIPARTIMENTO ANTIDROGA( visti i precedenti..)
quando nella Scheda tecnica Mefedrone afferma che il marquis non reagirebbe con alcuni composti di mefedrone, senza aver documentato con fotografie nè i test col marquis, nè le controprove cromatografiche, inoltre dubitiamo che qualcuno al dipartimento antidroga o ai laboratori di tossicologia abbia usato il marquis, infatti nelle precedenti allerte non è mai stato citato dal alcun laborotario forense il marquis come test tossicologico o probatorio.
Inoltre ci sono diversi composti di meta-catinone o mefedrone, non uno solo, e finchè nessuno li ha testati tutti quanti col marquis è sbagliato dire che non reagiscono!!
INFATTI….
Noi, Lab57, il 1 maggio, nelle Marche, vicino Jesi, ad un festival Goa, abbiamo testato diverse volte con marquis e mandelin 2 tipi diversi di mefedrone, di cui uno era stato acquistato on-line e l’altro venduto come mdma, ma risultando negativo al test, è uscito fuori il nome del mefedrone
i risultati sono abbastanza simili:
– al Marquis: per entrambi reazione rosso tenue scuro( non arancio come per Speed- anfetamine) riconducibile a tracce di speed.
– al mandelin: reazione verde( molto molto tenue) in un caso, e nessuna reazione nell’altro. il verde pisello corrisponde appunto allo speed.

Quindi è comunque il caso di TESTARE SEMPRE, potendo, per avere dati certi, anche perchè dai sequestri di polizia o analisi di intossicazione ma mefedrone, non ci sono prove di mefedrone tagliato con speed, cosa che comunque uno spacciatore farebbe malvolentieri per evidenti motivi economici.
In Usa non sono state ancora testate pasticche o polveri con mefedrone da questo laboratorio storico che indica sempre la controanalisi con test rapidi marquis e mecke:
http://www.ecstasydata.org/results.php
le uniche analisi che trovate nel database sono quelle svizzere che avevamo segnalato a Marzo, gli svizzeri però non hanno mai usato il test-rapido, purtroppo… aspettiamo evidenze reali quindi..

per avere maggiori informazioni sul test rapido delle sostanze( marquis-mandelin-mecke, i più usati)
http://lab57.indivia.net/materiali/articoli/test-rapido/

per info sulla manifestazione:
http://www.millionmarijuanamarch.info/

311 CITTA’ NEL MONDO IN MARCIA PER LA LIBERTA’ DI CURA DI COLTIVAZIONE E DI UTILIZZO Di UN PATRIMONIO BOTANICO DELLA UMANITA’:
LA CANAPA

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLA EDIZIONE ROMANA DELLA MILLION MARIJUANA MARCH
Sabato 8 maggio 2110, ore 11,30
c/o Studio Ice Badile,via Basilio Bricci 37,
Roma
Interverranno tra gli altri:

– Mefisto – Million Marijuana March- Roma
– Rudra Bianzino
– Enrico Fletzer – Coordinamento europeo per politiche giuste ed efficaci sulle droghe Encod
– Alberto Sciolari – Collettivo Pazienti ed impazienti cannabis (PIC)

Sono stati invitati
– Luca Cardinalini, autore di “Impiccati” Derive & Approdi e Martina La Penna
– Un rappresentante di Fuoriluogo, http://www.fuoriluogo.it/

La million marijuana march e’ un’iniziativa mondiale lanciata nel 1999 dal movimento Cure non guerre da Dana Beal, presente sul sito http://www.cures-not-wars.org. Sbarcatata in Italia il 5 maggio 2001 con la campagna di autodenuncia di massa “Signor giudice ho piantato un seme” che raccolse circa 1100 autodenunce tra Palermo, Milano e Roma dove il 05-05-01 furono consegnate 645 autodenunce assieme ad alcune piantine di cannabis alla caserma dei carabinieri di piazza Venezia da una delegazione di nove persone al termine di una street antiproibizionista partita da piazza della Repubblica e aperta da una delegazione di indiani Lakota. Il giudice per le indagini preliminari prosciolse i nove in istruttoria preliminare stabilendo che non vi era reato e la vicenda si concluse quindi senza conseguenze penali oltre che per la delegazione anche per tutti gli autodenunciati nei confronti dei quali non fu mai iniziata nessuna azione legale. Da allora ogni anno il primo fine settimana di maggio l’Italia partecipa con Roma all’iniziativa mondiale che, partita dalle poche decine di città del 1999, coinvolge nel 311 città del mondo con la richiesta di liberare:

1) i consumatori
2) la medicina
3) una pianta che fa parte del patrimonio botanico del Pianeta.

Comunicato stampa

L’incontro presenterà la decima edizione della Million Marijuana March che partendo da Piazza dei Partigiani raggiungerà, questa volta non solo metaforicamente, la Bocca della Verità. Sottolineiamo non solo simbolicamente ma anche materialmente anche perché quest’anno la Million sarà terreno di sperimentazione di una inedita alleanza con i familiari e le vittime del proibizionismo.

Tra genitori e figli in caso di guerra sono spesso questi ultimi spesso vengono a mancare. E’ prorpio il caso della guerra alle droghe all’italiana di Fini e Giovanardi con leggi scellerate che hanno inutilmente cercato di abolire il principio secondo cui la matematica non è un opinione oltre che ogni tipo di logica, il primo paese al mondo dove dei ciarlatani eletti osano ribaltare il principio di base della medicina moderna secondo il quale “è la dose che fa il veleno” ( Paracelso).

Noi vorremmo promuovere una alleanza o meglio un percorso che noi fondiamo a differenza dei proibizionisti sul rispetto delle differenze, sul terreno della libertà e della ricerca scientifica con la liberazione del potenziale terapeutico, intellettivo ed industriale di una pianta, la cannabis sativa, che costituisce un acclarato patrimonio culturale ed industriale dell’umanità.

La marcia globale per la libertà di cui Roma è il 311 pezzo in rappresentanza di centinaia di milioni di esseri umani, è dedicata a tutte le vittime del proibizionismo uccise o suicidate in luoghi deputati dalla nostra Costituzione a garantire salute, custodia, cure, cautela e sicurezza per tutti e per tutte.

Tutti questi buoni propositi vengono raramente applicati quando si tratta di fare la guerra agli uomini e alle piante. Addirittura in Italia si sono intentati processi agli organizzatori di raduni reggae, una musica accusata di incitare all’uso di canapa.

Saranno presenti alcuni familiari delle vittime di una ondata senza precedenti di trattamenti disumani e degradanti avvenuti nel nostro paese.

Proprio mentre tutti gli studi dimostrano come il proibizionismo sia fallito come dimostra il recente rapporto di Peter Reuter e Franz Trautmann per conto della Comunità europea che dimostra come sui mercati illegali e i consumi la repressione abbia un impatto risibile.

A parte l’Italia in molti paesi europei ma soprattutto nelle Americhe tutto è in evoluzione. L’ondata verde sta sommergendo la California dove sono alcune migliaia di dispensari della cannabis terapeutica. Solo a Los Angeles ne sono sorti un migliaio con circa 3-400.000 pazienti registrati.

In Europa alcuni paesi hanno intrapreso una strada più pragmatica come il Portogallo che ha preso immediatamente contatto con la realtà decriminalizzando il possesso di ogni tipo di sostanza ed incidendo positivamente sui consumi problematici. In Belgio,Slovenia e Repubblica Ceca si è legalizzata la coltivazione per uso domestico anche grazie al lavoro dei cannabis social club. Sorti soprattutto in Belgio e in Spagna .

In California il governatore Schwarzenegger ha solennemente affermato di voler applicare la decisione del popolo di autogovernarsi in termini federali, un fenomeno che vista la immobilità dell’Onu tende a diffondersi sempre di più tra i paesi democratici.

L’Italia continua a fare pena secondo il diktati di leggi come la Fini Giovanardi o la Bossi Fini secondo le quali sono criminalizzate le piante ed anche gli esseri umani.

Saranno presenti per l’incontro con la stampa gli organizzatori della MMM, i rappresentanti dei collettivi dei pazienti che si curano con la cannabis,i famigliari di alcune vittime e degli esponenti della società civile

Questo il nostro comunicato spedito a tutti i giornali e agenzie stampa dopo gli articoli infamanti riguardo le attività del Livello57 e del Lab57, apparsi il 16 aprile su diversi giornali bolognesi riguardanti la sentenza di condanna per alcuni attivisti dell’ esperienza C.A.C.U.B.O.

INFORMAZIONE DROGATA

SE L’ART. 79 DELLA LEGGE FINI GIOVANARDI VALESSE PER TUTTI….

TUTTI I SINDACI ANDREBBERO PROCESSATI E CONDANNATI perché NELLE STRADE DELLE LORO CITTA’ si consuma e si spaccia !!!!

Il 24 luglio 2009 si è concluso il processo contro il Livello 57, con la piena assoluzione per tutti gli attivisti del centro sociale dall’art. 79 legge 309/90 (agevolazione al consumo), che erano stati imputati “per aver adibito il locale ad uso abituale di consumo e spaccio di sostanze stupefacenti”, mentre per l’attività denominata coffee-shop, svolta unicamente nell’ambito delle iniziative antiproibizioniste, tre attivisti sono stati condannati a 6 mesi con pena sospesa e non menzione.

Questa sentenza ha riconosciuto la legittimità dell’attività politica antiproibizionista condotta dal Livello 57 per più di 10 anni, ha fatto chiarezza sulla montatura orchestrata dai carabinieri e dalla Procura di Bologna con l’unico obbiettivo di chiudere e mettere a tacere coloro che si oppongono da sempre alla legge Fini Giovanardi che non fa altro che causare morti, far prosperare le mafie e riempire le carceri gia’ sovraffollate con oltre il 60% di reclusi per reati legati alle sostanze illegali.

In merito agli articoli comparsi il 16 aprile sulle pagine locali bolognesi riferimento alle condanne del CA.CU.BO, dove viene richiamata la vicenda giudiziaria del Livello 57 vi proponiamo alcuni stralci delle motivazioni della sentenza del Giudice A. Gamberini, affinché sia chiaro la montatura dell’accusa e l’illegittimità dell’art. 79.

LE MOTIVAZIONI della sentenza iniziano così:

“L’indagine che ha portato al presente procedimento ha avuto come oggetto il centro sociale ‘livello57’ … uno dei più importanti luoghi di aggregazione per il movimento antiproibizionista nella nostra regione, tanto da organizzare da almeno un decennio la c.d. ‘street rave parede’, corteo che si svolge nelle vie cittadine per sensibilizzare sui temi della ‘riduzione del danno’ nell’uso di stupefacenti e per chiedere la liberalizzazione della vendita delle c.d. droghe leggere.”

“La contestazione muove dall’assunto che, all’interno dell’ass. Livello 57 vi fosse una sorta di cartello tra spacciatori……….. secondo tale prospettazione , si sarebbe trattato di un’attività di spaccio consentita e addirittura incentivata dall’associazione ……. “

“Secondo questo giudice , questo assunto non ha trovato alcuna dimostrazione …. Se non addirittura è stato smentito.”

“Non vi è dubbio che quanto contenuto nell’informativa …” (dei carabinieri) “sia per lo più il frutto di suggestioni o dell’esagerazione di informazioni ricevute da poco attendibili confidenti. Tuttavia anche ciò che è stato rappresentato dagli operatori sotto copertura appare spesso il frutto di affrettate congetture di spericolati salti logici.”

Il giudice Conclude in merito all’imputazione di spaccio (art. 73)

“Deve quindi concludersi …… CHE IN CAPO AGLI IMPUTATI , NON POSSA CONFIGURARSI ALCUNA RESPONSABILITA’ PENALE, NEMMENO SOTTO IL PROFILO DEL CONCORSO MORALE.

In merito all’art. 79 (agevolazione) il giudicante scrive:

“NON VI E’ DUBBIO CHE I LOCALI DEL LIVELLO 57 FOSSERO ADIBITI A FINALITà LECITE (SERATE MUSICALI CONCERTI INIZIATIVE CULTURALI) parimenti , tuttavia risulta evidente come, durante le serate vi fosse da parte degli avventori, un uso di sostanze stupefacenti ….. (COME PER ALTRO AVVIENE IN TUTTE LE DISCOTECHE). “

“Verosimilmente, come affermato dal teste……, per il numero notevole dei frequentatori, in locali come CA.CU.BO. e il Livello 57, l’organizzazione non era in grado di controllare il fenomeno dello spaccio”

“di conseguenza ……tutti gli imputati debbono essere mandati assolti dall’imputazione (art. 79) perché IL FATTO NON SUSSISTE.

Alla luce di questi estratti dalla sentenza chiediamo agli organi d’informazione tutti di rettificare qualsiasi informazione errata e offensiva apparsa il 16 aprile in merito al nostro procedimento legale e alle nostre attivita’ pubbliche e professionali.

INOLTRE VOGLIAMO RIBADIRE CHE L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE LIVELLO 57, TUTTORA , NONOSTANTE L’ACCANIMENTO POLITICO E POLIZIESCO, CONTINUA A LAVORARE AL FIANCO DEI CONSUMATORI E DELLE VITTIME DI QUESTA REPRESSIONE VERGOGNOSA, ORGANIZZANDO MOBILITAZIONI ED INIZIATIVE CULTURALI PUBBLICHE CONTRO LA LEGGE FINI GIOVANARDI E IN GENERALE CONTRO TUTTE LE POTICHE DISCRIMINATORIE E AUTORITARIE.
MENTRE L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE LA57-ALCHEMICA, NON HA MAI SMESSO DI OFFRIRE SPORTELLI INFORMATIVI , CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E INTERVENTI DI RIDUZIONE DEI RISCHI IN EVENTI COME STREET PARADES, FREE PARTY, FESTIVALS, ETC.. A BOLOGNA E IN TUTTA ITALIA, AUTO-FINANZIANDOSI DEL TUTTO, ESSENDO DA OLTRE 6 ANNI SENZA ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO.

L’ARTICOLO 79 E’ UNA FORMA SUBDOLA E VIOLENTA DI CONTROLLO SOCIALE USATA SPESSO PER COLPIRE GLI INDIVIDUI PIU’ LIBERI E GLI SPAZI AUTOGESTITI.

NOI CONTINUIAMO A LOTTARE PER CANCELLARE QUESTA LEGGE criminogena!

Diamo la nostra solidarietà a tutti coloro che sono colpiti in vario modo dall’ingiustizia di questa legge, e alle famiglie di coloro che hanno pagato con la vita le politiche proibizioniste.

Siamo comunque contenti di vedere sugli stessi giornali la notizia che giovani liceali hanno votato simbolicamente per la liberalizzazione delle sostanze leggere, perche’ ci segnala, in questo momento di crescente oscurantismo, che sempre piu’ giovani si rendono conto del danno che producono le POLITICHE proibizioniste.

http://www.livello57.org/

http://lab57.indivia.net/

In questi giorni i media stanno diffondendo questo nuovo ennesimo ALLARME DROGA senza risparmiarci esagerazioni scandalistiche e clamorose inesattezze tipoiche di un paese come l’Italia che ha la legge più proibizionista d’Euoropa in materia di sostanze.

Si veda ad esempio La Nuova Venezia, dove si parla di DANNI CEREBRALI IRREVERSIBILI senza specificare o documentare alcunchè.
Tutto è nato dall’ Allerta grado 2 diffusa dal Dipartimento Politiche Antidroga e giunta a noi il 3 marzo attraverso il Coordinamento Regionale Unità di strada Emilia Romagna, riguardo 6 intossicazioni da cannabinoide sintetico avventute a inizio febbraio nel nord-Italia.
Si tratta essenzialmente di ricoveri in ospedale di giovani in stato confusionale a volte  incoscienti più un caso di una donna di 55 anni già in cura con psicofarmaci. Tutti avevano fumato questa miscela di erbe chiamata N-Joy e acquistata in smart shop come profumatore d’ambiente alludendo con immagini che si dovesse in realtà fumarla senza nessuna ulteriore informazione.
Nessun danno cerebrale irreversibile, quindi, tutti i soggetti sono stati dimessi il giorno dopo senza apparenti conseguenze, ma ci sembra veramente indecente vendere con pubblicità allusive sostanze sintetiche studiate solamente per eludere i controlli polizieschi fregandosene dei reali effetti sulla salute, lucrando sull’ignoranza proibizionista in cui siamo costretti a vivere in questo paese.
Apprezziamo molto la scientificità documentata del Sitema Nazionale di Allerta Precoce costruito sul modello europeo dell’ EMCDDA, ma il dott. Serpelloni, direttore del Dipartimento Antidroga di questo governo, dovrebbe ben sapere che tutta la responsabilità del proliferare delle narcomafie criminali e di questi irresponsabili venditori di fantomatiche nuove droghe è solo delle politiche repressive e probizioniste del suo governo che mirano solo al controllo sociale attraverso la paura e se ne infischiano della nostra salute.

Di seguito la scheda completa dei casi di intossicazione e delle analisi di laboratorio di questo cannabinoide sintetico JWH-018.
Nell’arco di 5 giorni, a partire dal 12 di febbraio, sono stati registrati 6 casi di intossicazione acuta (1 a Milano, 4 a Venezia, 1 a Portogruaro) che hanno necessitato di ricovero ospedaliero a seguito del consumo della miscela aromatica venduta in Internet e smart shops come profumatore ambientale con il nome “n-Joy”.

I soggetti intossicati riferiscono di aver acquistato la miscela via Internet.I risultati preliminari evidenziano la presenza del cannabinoide sintetico JWH-018 (1-pentyl-3-(1-naphthoyl)indole).

1. Il 12 febbraio u.s. alle ore 21.30 è stata ricoverata a Milano donna di 55 anni, che riferiva di aver assunto per via inalatoria (fumo) una miscela aromatica (“erbe per profumare ambiente”) successivamente identificata con il nome di “n-Joy”.
La donna è stata trovata in casa propria in stato confusionale, dopo una probabile crisi comiziale (convulsiva). Portata in Pronto Soccorso, è stata ricoverata in stato di agitazione ed eccitazione e trattata con benzodiazepine. Il soggetto risulta essere affetto da disturbo bipolare ed è in trattamento con valproato di sodio. La paziente ha riferito di aver fumato una miscela aromatica chiamata “N-joy” nel pomeriggio e di aver acquistato il prodotto dal sito www.alkemico.com.

2. Altri 4 casi analoghi sono stati registrati la sera del 16 febbraio a Venezia. Uno dei soggetti, donna di 35 anni, ha contattato il Centro Antiveleni di Pavia cui ha riferito che i quattro avevano fumato la miscela “N-joy”, acquistata da una persona del gruppo dal sito Internet www.n-joyaroma.com. Secondo quanto riferito dalla donna, visitata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Venezia, tutti e 4 avrebbero fumato il prodotto e lo avrebbero aspirato 1-2 volte ciascuno. Le due persone che lo avrebbero aspirato solo una volta avrebbero manifestato effetti meno importanti, e sono stati in grado di avvertire i soccorsi.
La donna ha riferito di aver provato un forte stato di agitazione, allucinazioni, percezione alterata del proprio corpo, confusione mentale, parestesie, attacchi di panico e tachicardia. Tali sintomi sono perdurati, in misura minore, anche il giorno successivo. L’informazione è stata confermata anche dal medico che ha preso in carico la paziente in Pronto Soccorso. Gli altri soggetti coinvolti hanno mostrato sintomi analoghi ma di minor intensità, l’età dei 4 soggetti intossicati è compresa tra 25 e 35 anni.

3. Il 25 febbraio, il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda Cà Granda ha segnalato di essere stato contattato la notte del 13 febbraio dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Portogruaro per un ragazzo di 19 anni che, dopo aver fumato un poutpourry di fiori secchi ed estratti aromatici, giungeva in stato di “insufficienza cerebrale” in ospedale. Il ragazzo ed i suoi amici riferivano di aver già fumato in passato questa sostanza senza però presentare alcun disturbo. Le altre 3 persone che erano con lui non hanno manifestato sintomi nemmeno in questa circostanza. In questo caso, gli esami tossicologici hanno rivelato una leggera positività per THC. La mattina successiva il ragazzo ha ripreso conoscenza ed è stato affidato ai genitori. Intervistato dal medico, aveva riferito che la miscela fumata si chiamava “n-Joy”.

Il 24 febbraio il Sistema Nazionale di Allerta Precoce è entrato in possesso della miscela “n-Joy” direttamente dalla rete di vendita. Il prodotto è stato analizzato dal laboratorio di Medicina legale dell’Azienda Ospedaliera Integrata di Verona e dal Laboratorio Antidoping di Orbassano (TO).
Le analisi preliminari della miscela effettuate in GC-MS hanno messo in evidenza
cromatogrammi nei quali erano presenti lo ione molecolare (m/z 341) e molteplici frammenti riferibili alla molecola nota come JWH-018 (1-pentyl-3-(1-naphthoyl)indole), come componente principaledell’estratto. Tale analita era presente in tutti gli estratti finora analizzati. Una stima della concentrazione di tale principio attivo si può valutare in circa 10 microgrammi/mg di materiale di origine (ulteriori accertamenti sono in corso).
Da un’indagine condotta dal Sistema Nazionale di Allerta precoce, il prodotto “n-Joy” viene venduto su siti Internet di smart shops italiani. Viene generalmente inserito nella categoria “smart drugs”, sottocategoria “blends”.“N-Joy” viene promozionato come una miscela aromatica con estratti di prodotti vegetali. Viene descritto come articolo non destinato al consumo umano, ma le immagini che lo pubblicizzano riportano giovani nell’atto di fumare. Il suo costo è di 20-25 € per 2 grammi di prodotto.

Scheda tecnica “JWH-018”

Nome
1-Pentyl-3-(1-naphthoyl)indole (JWH-018)

Formula di struttura
C24H23NO

Aspetto
JWH-018 è un composto secco, marrone, leggermente appiccicoso e grumoso. Allo stato grezzo è estremamente denso con colorazione più scura nelle porzioni che appaiono più dense. Dopo semplice triturazione o per cristallizzazione, l’aspetto varia notevolmente. Tagliando con una lama affilata si ottengono dei fiocchi di un colore marrone chiaro. Cristallizzando lo stesso campione, si ottengono dei cristalli fini di colorazione marrone ancora più chiara, forma nella quale spesso viene distribuito il
prodotto.

Farmacologia

L’ aminoalchilindolo JWH018 è un ligando del recettore cannabinoide 1 (CB1) ed inibisce la produzione di cAMP nelle cellule CHO che esprimono il recettore CB1. Sperimentalmente gli autori hanno studiato l’effetto del JWH018 sulla trasmissione neuronale in colture di neuroni dell’ippocampo per verificare la cascata di risposta dei recettori CB1 attivata dal composto.
Il JWH018, principale componente di numerose preparazione vegetali (herbal mix) commercializzate per i loro effetti psicoattivi, si è dimostrato essere un potente ed efficace agonista del recettore CB1 ed è in grado di attivare diversi segnali di risposta. Quindi, presumibilmente, concludono gli autori, gli effetti del prodotto “Spice” sono dovuti all’attivazione
del recettore cannabinoide CB1 da parte del JWH018, addizionato alla miscela di erbe.

Effetti
Gli autori dell’articolo descrivono un caso di astinenza fisica e sindrome da dipendenza sviluppata dopo il consumo di “Spice.” Nello specifico, un paziente di 20 anni ha riportato di aver fumato “Spice Gold” ogni giorno per 8 mesi. Ha sviluppato tolleranza e velocemente aumentato la dose a 3 g al giorno. Provava un continuo desiderio per la sostanza e continuava ad usarla nonostante lo sviluppo di disturbi cognitivi persistenti. L’uso della sostanza lo ha allontanato dalle attività lavorative. Lo screening sulle urine era negativo al momento dell’ingresso in ospedale. Tra il quarto e il settimo giorno in ospedale, ha sviluppato profonda agitazione, craving, incubi notturni, sudorazione, nausea, tremori e cefalea. La sua pressione sanguigna è rimasta elevata per 2 giorni con valori massimi pari a 180/90 mmHg accompagnata da una frequenza cardiaca di 125/min. Il paziente ha dichiarato di aver provato sintomi simili, qualche settimana prima, a causa di indisponibilità del prodotto e che tali sintomi erano scomparsi dopo aver consumato nuovamente il prodotto “Spice”. Gli autori interpretano i sintomi come sindrome di astinenza corrispondente ai criteri dell’ICD-10 e del DSM-IV. La sindrome di astinenza fisica osservata somiglia fortemente a quella che si manifesta nel caso della dipendenza da cannabis. Gli autori ipotizzano che la sindrome descritta dal paziente fosse dovuta all’assunzione di cannabinoidi sintetici come il JWH-018 e il CP 47497 presenti nello “Spice Gold”. Gli autori inoltre evidenziano il fatto che sia il JWH-018 che il CP-47-497 non sono mai stai studiati in termini di tossicità e sicurezza, sull’uomo.

1 FONTE:
• Pub Med
• ISS
• EMCDDA

Atwood BK, Huffman J, Straiker A, Mackie K. JWH018, a common constituent of ‘Spice’ herbal blends, is a potent and efficacious cannabinoid CB(1) receptor agonist. Br J Pharmacol. 2010 Jan 22. [Epub ahead of print]
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20100276

Zimmermann US; Winkelmann PR,Pilhatsch M, Nees JA, Spanagel R, Schulz K. Withdrawal phenomena and dependence
syndrome after the consumption of “spice gold”. Dtsch Arztebl Int. 2009 July; 106(27): 464–467.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2719097/

Grazie alla segnalazione del progetto MANIGLIONE ANTIPANICO L.I.L.A. Piacenza, abbiamo deciso di documentarci su queste nuove sostanze eccitanti che da qualche mese stanno prendendo piede, essendo del tutto legali, tra i consumatori inglesi e nord-europei coi nomi di:

MEFEDRONE, METILONE e MDPV

Vengono vendute come surrogati e sostituti della più nota MDMA o Ecsatsy.
Le modalità di consumo più diffuse sono l’inalazione (sniffate/fumate), ma si sta diffondendo rapidamente e con sempre maggiore frequenza l’ingestione in forma liquida mentre rara e molto più rischiosa la via iniettiva.

In Italia è stata segnalata la presenza di queste sostanze a Piacenza e in generale nel Nord-Italia, restando comunque un consumo sporadico e sommerso per il momento.
Si sa pochissimo degli effetti a lungo termine, delle interazione con altre sostanze o farmaci, quindi si consiglia molta prudenza, essendo difficili da riconoscere rispetto alle altre sostanze illegali pià note, per quanto riguarda il MEFEDRONE, i consumatori riferiscono che ha un forte odore simile al pesce.

Qui potere trovare immagini e analisi di laboratorio di alcune di queste sostanze a cura del progetto di Zurigo saferparty.ch


Per info tossicologiche ed esperienziali ecco qualche sito:

per MDPV:
http://en.wikipedia.org/wiki/MDPV
http://www.erowid.org/chemicals/mdpv/mdpv.shtml

http://community.girlpower.it/methylone-mephedrone-prima-esperienza-vt167008.html

per MEFEDRONE:       
http://en.wikipedia.org/wiki/Mephedrone

http://www.erowid.org/experiences/subs/exp_4Methylmethcathinone.shtml#General
http://brainfactor.it/index.php?option=com_content&view=article&id=304:droga-allarme-mephedrone&catid=1:dipendenze&Itemid=3

per METILONE:
http://en.wikipedia.org/wiki/Methylone

http://www.erowid.org/chemicals/methylone/methylone.shtml

http://www.know-drugs.ch/it/it-subst/vendute.htm

Analisi metilone da EcstasyData.org

Sabato 27/02/2010

Benefit Party di auto-finanziamento per il progetto Lab57-Alchemica
La tribe torinese Revolt 99 protagonista della scena free-party Tekno degli ultimi anni nel nord ovest italiano è graditissima ospite dello spazio autogestito Xm24 per una serata danzante
Break/Elettro/Drum/Tek a sostegno del Laboratorio Antiproibizionista di Bologna che spesso è intervenuto nella scena rave torinese.
I REVOLT99 rappresentano un’esperienza molto particolare e quasi unica in Italia perchè al loro interno sono presenti operatori di strada di un progetto Piemontese, Neutravel, che lavora su base regionale e oltre intervenendo specificamente nei Rave parties auto-organizzati praticando la risuzione dei rischi secondo modalità molto vicine allo spirito del Lab57, che infatti è stato invitato diverse volte a effettuare docenze formative a Torino.

inizio ore 23:00

Ex mercato 24 – via Fioravanti 24 – Bologna

http://isole.ecn.org/xm24/article/1265/0227-sabato–lab57laboratorio-antiproibizionista–

SABATO 30 GENNAIO 2010
dalle ore 16.30 presso
ARTERIA,  vicolo Broglio 1 – Bologna

RICADUTE SOCIALI DELLA LEGGE PROIBIZIONISTA FINI-GIOVANARDI IN MATERIA DI SOSTANZE

Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Alberto Mercuriali, Giuseppe Ales… e tanti altri, vittime di una legge liberticida e infame, legge che colpisce il 60% della popolazione carceraria, i lavoratori sottoposti illegalmente ai test sulle sostanze, la delegittimazione della pratiche di riduzione del danno, la svalutazione dei servizi pubblici, la repressione dei contesti giovanili, danno il quadro degli effetti devastanti prodotti dalla legge Fini-Giovanardi.
Legge che colpisce indiscriminatamente i soggetti più deboli e ricattabili nella nostra società, legge usata come controllo sociale e come mezzo per chiudere e reprimere spazi sociali ed esperienze culturali in tutta Italia, come per il Livello 57 di Bologna, lo Spazio Blu di Monfalcone, la rassegna musicale Rototom.
Consideriamo inoltre che i guadagni della criminalità organizzata derivanti dal mercato delle sostanze stupefacenti non si siano per niente assottigliati, anzi sono in continua espansione.
In questo scenario i danni che produce questa legge si estendono quotidianamente su chi consuma sostanze stupefacenti illegali e legali, danni prodotti dall’ignoranza dei consumatori e dalle difficoltà che incontrano le poche esperienze rimaste sul territorio che lavorano sull’informazione e riduzione del danno.
In questa realta’delirante e più che mai urgente ritessere reti sulle pratiche, sulla ricerca, nel sapere, e nella formazione e di una cultura sociale sulle droghe alternative a quella istituzionalmente dominante.
Per coltivare ancora una speranza che questa ignobile legge venga abolita o quantomeno che l’iniziativa antiproibizionista riesca a tamponare gli effetti più beceri, sentiamo la necessità di affrontare un ragionamento sul “libro bianco sugli effetti carcerari della Fini-Giovanardi “ realizzato da Forum Droghe e dall’Associazione Antigone.

Presentazione del Libro Bianco sugli effetti della Legge Fini-Giovanardi
a cura di Associazione Antigone e Forum Droghe
intervengono:

Giuseppe Campesi – Associazione Antigone – per i diritti dei detenuti
L’ATTIVITA’ OSSERVATORIO SUL CARCERE di Antigone per Emilia Romagna.

Vincenzo Scalia – Associazione Antigone – per i diritti dei detenuti e Professore università di Cambridge.
L’EMERGENZA  DEI DIRITTI: oltre le carceri e la legislazione speciale

Beatrice Bassini – Forum Droghe
SANZIONI AMMINISTRATIVE E QUALITA’ DELLA VITA

Franco Corleone – Forum Droghe e Garante per i diritti del detenuto Firenze
IMPATTO PENALE E SANZIONATORIO DELLA LEGGE ANTIDROGA. IL CONTESTO  REGIONE TOSCANA.

L’utilizzo contro gli spazi sociali del reato diagevolazione allo spaccio e al consumo di sostanze
intervengono:

LIVELLO57 – Bologna – Come la sentenza di Bologna restituisce dignità ai soggetti culturali, politici, e ai protagonisti del livello57 a tre anni dalla persecuzione giudiziaria del movimento bolognese antiproibizionista. Saranno presenti gli avvocati.

OFFICINA SOCIALE –  Monfalcone –  Febbraio 2009 sei attivisti di Officina  furono arrestati  accusati formalmente di cessione a titolo gratuito o oneroso di marijuana o hashish. L’accusa  è  di “consumare” hashish e marijuana, abitualmente ed in pubblico, passando la canna ad altri. Questo diventa “cessione” e soprattutto “induzione al consumo”. Siccome il giro di amici è di otto persone, diventano un’associazione organizzata. Siccome i “fatti” avvengono poi anche all’interno di un luogo che è sede di varie associazioni, i presidenti delle suddette sono da considerarsi “colpevoli” di non averli impediti, di averli tollerati.

ROTOTOM FESTIVAL – Udine – Il festival reggae più grande d’Europa, un evento musicale e culturale antirazzista e anticolonialista che ogni estate da 16 anni porta 150 mila persone a Osoppo è attualmente nel mirino delle autorità, con il presidente indagato per agevolazione al consumo di sostanze stupefacenti a causa della legge Fini-Giovanardi sulle droghe.

a seguire  SCAMBIO DI IDEE APERITIVO ANTIPROIBIZIONISTA  e Dj Set

Livello57               http://www.livello57.org/
Lab57-Alchemica


DA INIZIO DICEMBRE SONO QUINDICI  I CASI DI INFEZIONE DA
BACILLUS ANTHRACIS
IN ASSUNTORI DI EROINA PER VIA INIETTIVA

E’ stato registrato un nuovo decesso per infezione da Bacillus anthracis in un consumatore di eroina nell’area di North-Rhine-Westphalia, in Germania. Esiste un’ipotesi che questo caso possa essere legato ai 14 casi confermati di infezione da antrace, di cui 7 decessi, inconsumatori di eroina segnalati in Scozia dal Servizio Nazionale per la Protezione della Salute Pubblica. Leggi il resto di questo articolo »

Un viaggio nel controverso mondo dei rave parties illegali
insieme al LAB57 ALCHEMICA e MEDICIN DU MONDE:
tutto quello che avete sempre voluto sapere e non avete mai osato chiedere…
Video girato durante l’intervento del Lab57 al  free party Tekno  dei
Mad Factory, Pyrotek, Nonem di giugno 2009 in Liguria

Una produzione TELEIMMAGINI !!!

>> SCARICA IL VIDEO AD ALTA QUALITA’

25 settembre 2009

Condividiamo il comunicato di denuncia dell’ ADUC dell’ ennesimo inutile provvedimento repressivo sulle sostanze di un sindaco del Pd che evidentemente non sa fare altro che rincorrere la destra sul suo terreno preferito, dando ai giovani studenti un messaggio di totale sconfitta culturale se a scuola non rimane che mandare la polizia con cani anti-droga per scoraggiare condotte di vita a rischio!!

Eppure a Bologna il sindaco avrebbe tante possibilità di spendere meglio quelle stesse risorse per mettere finalmente in piedi uno straccio di progetto di intervento di riduzione dei rischi sia rivolto ai tossicodipendenti che si rifugiano nei deserti della speculazione immobiliare giusto dietro alla sede del nuovo Comune, sia rivolto ai consumatori più inesperti e giovani che popolano pub, clubs ed eventi autorizzati o meno nelle notti di Bologna e provincia, dove da anni si è quasi smesso di intervenire lasciando tutto al volontariato del Lab57-Alchemica o nelle mani energiche dei buttafuori e delle forze dell’ordine con risultati pessimi.
Non ci rimane che sottolineare che le alternative ci sono e vanno potenziate e non ignorate, nelle scuole si può e si deve fare di più, informando con linguaggi adeguati proposti da operatori esperti e credibili una volta tanto, lo stesso vale per gli sportelli pubblici che devono essere accessibili e in grado di dare risposte immediate e competenti.

A questo proposito Lab57-Alchemica segnala l’apertura dello sportello pubblico nella sede di H.U.B. inaugurata il lo scorso 25 settembre, dove ogni venerdì dalle 16.00 alle 19.00 è attivo il punto d’ascolto, informazioni e consulenze anche legali in materia di sostanze psicoattive legali e illegali.

LEGGI IL COMUNICATO DELL’ ADUC

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