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12373244_204052153268962_7704542692408416737_nDiffondiamo questa Allerta in collaborazione col Progetto BAONPS

martedì, 31 maggio 2016

IN DATA 28 MAGGIO 2016 a Pisa, viene sottoposto ad analisi un campione che il soggetto ritiene essere LSA ( vedi info https://wiki.tripsit.me/wiki/LSA)Il campione è un blotter (cartoncino) bianco con un pallino rosa al centro.Il campione viene sottoposto ad analisi con RAMAN Spectometry ed il risultato è:

INCONCLUSIVE

Il campione viene sottoposto ad analisi con test colorimetrico da Infoshock e Lab57.
Viene analizzato con EHRLICH ma non vi sono reazioni.
>> Info sul Test Rapido colorimetrico

Il campione viene inviato in laboratorio e sottoposto ad analisi con GC-MS ed il risultato è

25B-NBOMe

quantità:  1000µg = 1 mg

Nel campione analizzato vi è un FORTE DOSAGGIO DI 25B-NBOMe! !!

Sopra i 700 µg il trip è molto potente e a dosi superiori  i 1000 µg si può andare incontro a rischi molto importanti, come il decesso.

E’ stata analizzato soltanto ½ blotter per cui è difficile stabilire la composizione esatta del blotter intero

Negli Stati Uniti ed in Europa sono stati registrati due decessi relativi all’assunzione eccessiva di questa sostanza.

La sostanza presente nel campione analizzato è  definita NPS, cioè Nuova Sostanza Psicoattiva. Le NPS sono composti che mimano gli effetti delle c.d. sostanze tradizionali e che vengono immessi sul mercato per eludere i controlli. Essendo sostanze “nuove” non vi sono studi clinici su rischi e danni che si possono avere dall’assunzione di queste droghe ed inoltre si hanno scarse informazioni circa i mix di NPS (sono presenti solo racconti di chi ha già sperimentato la sostanza e/o eventuali mix).

Per il fatto che la conoscenza di rischi e danni su queste sostanze è molto limitata, esse si rivelano allo stato attuale delle cose POTENZIALMENTE PERICOLOSE E DANNOSE.

Rapid info: il 25B-NBOMe è un derivato del 2-CB; risulta classificato tra le fenetilamine e viene considerata una sostanza che mima gli effetti dell’LSD. Risulta essere uno psichedelico potente ed il viaggio può durare fino a 16 ore. IL 25B-NBOMe RISULTA ESSERE UNA NUOVA SOSTANZA PSICOATTIVA: non vi sono sufficienti studi su di essa e non vi è storia sull’uso di questa sostanza da parte dell’uomo. Negli USA si è registrato il decesso di un ragazzo di 17 anni in seguito all’uso di 25B-NBOMe. Per queste caratteristiche si configura come SOSTANZA AD ALTO RISCHIO DI EFFETTI COLLATERALI NON CONOSCIUTI E POTENZIALMENTE DANNOSI.

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>>> qui da scheda completa da danno.ch

Il 25B-NBOMe*HCl fa parte della famiglia delle fenetilamine.

Dose

0.7 mg. Da 0.7 mg a 0.8 mg sono considerate molto forti.

Effetti
Il 25B-NBOMe ha i tipici effetti dei trip di fenetilamine: intensificazione delle percezioni, intense sensazioni a livello gastrointestinale e forte sensibilità al tatto. Effetti visivi sono possibili, ma sono meno evidenti rispetto all’LSD. Secondo i consumatori gli effetti del 25B-NBOMe*HCl cambiano di volta in volta e non sono prevedibili anche se si mantiene il medesimo dosaggio. Il consumo non riduce l’appetito, provoca invece bocca secca, sensazioni strane in bocca (gusto) e si differenza in modo significativo da LSD, DOI, 2C-B e 2C-I. Se assunto a livello sublinguale, gli effetti appaiono dopo circa 15-120 min. (!), per inalazione, dopo 5 -60 min. (!). Durata degli effetti: sublinguale, 6-10 ore (!), per inalazione, 4-6 ore.

Effetti collaterali
Il consumo di 25B-NBOMe provoca una costrizione vascolare periferica che dovrebbe essere trattata a livello clinico. Tra i sintomi si possono elencare dita fredde, labbra blu, intorpidimento degli arti. Senza trattamento medico, il torpore negli arti periferici può essere percepito fino ad una settimana dopo il consumo. Il consumo può inoltre provocare gonfiore alle mani, ai piedi e al viso. A causa dei rischi legati alla modalità di assunzione, bisogna evitare di assumere più dosi di 25B-NBOMe.

 

Dopo le ultime figuracce riguardo  i dati taroccati sul consumo di sostanze in italia, il Dipartimento Antidroga di Giovanardi e Serpelloni non ha trovato di meglio da fare che lanciare l’ennesima crociata talebana contro i Rave party, cioè i free party auto-organizzati, diventati il nemico numero uno del governo, come al solito ignorando evidenze statistiche e dati epidemiologici che dimostrano da qualsiasi punto di vista che in questi eventi spontanei gli incidenti ed i problemi sanitari siano assolutamente trascurabili rispetto alla “movida” del business di locali, pub, discoteche, feste della birra, notti rosa e festival supersponsorizzati da marche di alcolici.

Forse non è casuale che proprio in estate venga lanciato questo anatema, in tempi di crisi le lobby dei locali e stabilimenti balneari che lottizzano le coste e di notte diventano discoteche di tendenza temono la concorrenza sleale dei free-party, salvo poi scoprire proprio in questi giorni l’evasione di milioni di euro nella riviera romagnola.

Quindi, in nome della solita legalità dei più forti, dal sito Droganews, il Dipartimento Politiche Antidroga presenta il progetto
“Rave Party Prevention”:

“I rave party sono un fenomeno in forte espansione. Molto frequentati dai giovani, sono tuttavia eventi ad alto rischio: per l’ordine pubblico, poiché si svolgono senza permessi e disturbano i residenti; per la salute di chi vi partecipa, a causa dell’alto volume della musica trasmessa e delle elevate quantità di sostanze stupefacenti e alcol che vi circolano e vengono consumate.
Per questo, il Dipartimento Politiche Antidroga ha realizzato il progetto “Rave Party Prevention”, in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni, il Sistema di Nazionale di Allerta Precoce e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) del Ministero dell’Interno, con l’obiettivo di individuare tempestivamente questi raduni, soprattutto quelli clandestini che si svolgono nel nostro Paese. Particolari controlli saranno svolti sulle comunicazioni relative ai luoghi, agli orari e alle modalità di svolgimento degli eventi che avvengono sui vari territori. La Polizia postale, una volta venuta a conoscenza del rave imminente, ne darà comunicazione alle autorità territoriali e alle Forze dell’Ordine competenti. Queste ultime interverranno presso gli organizzatori che, qualora non siano disposti a rispettare le norme di sicurezza e le legge vigenti, saranno messi in condizioni di non poter realizzare l’evento. Nel caso in cui, invece, non sia possibile impedire lo svolgimento del rave, le autorità si attiveranno per prevenire il rischio di overdose e, al termine, procederanno al sequestro delle attrezzature e all’individuazione dei responsabili, procedendo nei loro confronti secondo quanto previsto dalla legge. Un ulteriore obiettivo che il DPA si propone di raggiungere attraverso questo progetto è quello di studiare proposte per una nuova regolamentazione di tali eventi.”

A questo punto speriamo davvero che il governo, oltre a sprecare risorse per spiare siti internet, blogs e sms sui cellulari, si impegni sul serio ad attivare servizi di riduzione del danno per per prevenire il rischio di overdose”, così come dichiarato in questo surreale comunicato.
A tal proposito condividiamo del tutto le riflessioni di Pietro Yates Moretti pubblicate su ADUC-Droghe:

Rave party, droghe e polizia morale all’italiana
“Contro i rave party clandestini arriva la polizia morale all’italiana. Saranno monitorati siti Internet e messaggini sui cellulari per individuare e scoraggiare i ritrovi “clandestini”. Ovviamente è inutile spiegare ai promotori di questa iniziativa stile Teheran che, se volessero evitare i malori e decessi per overdose, basterebbe mettere a disposizione operatori sanitari per informare i partecipanti sui rischi da consumo di droghe, controllare le sostanze che circolano in quei raduni e assistere immediatamente chi si sente male. Se invece di reprimere, si garantisse la possibiltà di svolgere il rave party in sicurezza senza il timore di finire in carcere, probabilmente nessuno sentirebbe il bisogno di organizzarli e parteciparvi in clandestinità. Sinceramente, se le mie figlie finissero a un rave, preferirei di gran lunga che lo facessero sotto gli occhi vigili di medici, piuttosto che nella clandestinità tipica e inestirpabile del regime proibizionista sulle droghe.”…..

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