Articoli marcati con tag ‘cannabis terapeutica’
Giovanni Serpelloni, arrestato per tentata concussione l’ex capo del Dipartimento antidroga di Palazzo Chigi
da Il Fatto Quotidiano 13/5/16
E’ finito agli arresti domiciliari per tentata concussione e turbativa d’asta Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dal 2008 al 2014, medico vicino a Carlo Giovanardi e noto per le sue posizione proibizioniste e intransigenti in fatto di stupefacenti. I fatti contestati riguardano il suo successivo incarico di direttore del Sert, il servizio tossicodipendenze, di Verona, per episodi accaduti tra il 2012 e il 2014. La Guardia di Finanza ha notificato il provvedimento a lui e ad altri due dirigenti dell’Ulss 20: Maurizio Gomma e Oliviero Bosco. Altre tre persone sono indagate per gli stessi reati. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Verona, riguardano l’appalto del software gestionale utilizzato in Sert (i servizi pubblici per le dipendenze) di tutta Italia.
Di Serpelloni e del caso del software contestato si era occupato nei mesi scorsi anche ilfattoquotidiano.it. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero preteso illegittimamente dalla società assegnataria dell’assistenza e manutenzione del software prima una percentuale sulle somme incassate e successivamente, a nome dell’Ulss 20 ma all’insaputa della direzione generale, 100mila euro a titolo risarcitorio, minacciando la revoca dell’incarico. Nel corso delle indagini è emerso che la successiva gara sarebbe risultata essere stata turbata, e assegnata, con collusione e mezzi fraudolenti, a una società compiacente; i soci-amministratori risultano a loro volta indagati nel procedimento.
…
>>> continua a leggere l’articolo
Questa in sintesi la cronaca giudiziaria, che speriamo metta fine alla lunga lista di disastri dello Zar Anti-Droga in Italia, compagno, anzi camerata, del Senatore Carlo Giovanardi nella folle e tragica Caccia alle Streghe Proibizionista che negli ultimi 10 anni ha provocato decine di migliaia di arresti, morti e miliardi di soldi pubblici sprecati o rubati, come nel caso dell’ esimio professore.
Non riusciamo a gioire pensando alle vittime di questa guerra, agli insulti alle loro famiglie nel nome di una guerra falsa, corrotta e senza nessuna base scientifica, come sempre abbiamo sostenuto.
Vale la pena di ricordare l’inchiesta profetica di Alessandro De Pascale su il manifesto dell’aprile 2014, su appalti per 3 milioni di euro, affidati senza gara e senza valutare altre offerte, agli “amici” veronesi al posto del Cnr, anche per ridurre i dati sul consumo di sostanze in Italia, a beneficio della “loro” legge Fini-Giovanardi, poi cancellata della Consulta perché incostituzionale:
Antidroga, il business delle relazioni politiche
Ora però ci restano le macerie del Dipartimento Antidroga, bloccato dopo Serpelloni, incapace di diramare allerte nazionali ai servizi su sostanze pericolose o letali, proprio a causa di quel software gestionale oggetto dell’ inchiesta bloccato indebitamente da Serpelloni, mentre in Italia si continua a morire nell’ ignoranza Proibizionista senza nessun segnale dal governo omertoso di Renzi, troppo attento ai sondaggi e ai tornaconti elettorali per occuparsi di chi è ancora in galera per una legge cancellata, per porre fine alla persecuzione dei consumatori di cannabis, senza nessuna base scientifica, depenalizzando finalmente l’uso e la coltivazione ad uso personale, togliendo così un mercato enorme alle Narcomafie.
Qui sotto trovate una rassegna dei falsi studi scientifici e delle costose campagne mediatiche di Serpelloni, grazie ad un articolo su DolcevitaOnline di Aprile 2014:
In memoria di Serpelloni. Una raccolta dei suoi capolavori
…
LA SCIENZA DEL DPA (come divulgare ricerche condotte e approvate da sé stessi e farle passare per verità).
Il metodo sviluppato per i dati sui consumi di droga non è certo un’eccezione per Serpelloni, il quale in questi anni si è fatto notare anche per il suo superattivismo editoriale. In soli quattro anni ha fondato una quantità spropositata di siti internet (nel sito del Dpa ne sono citati 15) con nomi come “Cannabis e danni alla salute” e “La strada per una guida sicura”. Ma non solo perché, come rivelato da una inchesta della Lila, Giovanni Serpelloni è anche colui che firma gli articoli pubblicati dall’Italian Journal of Addiction, diretto da Serpelloni stesso, e pubblicato e finanziato dal Dpa, di cui a capo c’era appunto Giovanni Serpelloni. L’Italian Journal of Addiction è la stessa testata che spesso Serpelloni citava come “autorevole pubblicazione scientifica” quando parlava delle sue teorie più bislacche, tipo quella della cannabis che provoca i buchi nel cervello. Insomma, il Dipartimento Antidroga, fa anche ricerca: se la commissiona, se la finanzia, se la giudica e se la pubblica. Una perfetta garanzia di indipendenza scientifica, non trovate?
….
Della Teoria bufala dei buchi nel cervello della cannabis, a noi restano solo i buchi del bilancio dei finanziamenti pubblici, mentre invitiamo a riflettere ed agire di conseguenza a chi in questo buio decennio tra politici, medici, amministratori di servizi pubblici ha avallato e diffuso queste politiche criminali in molti casi usandole per fare carriera.
Noi non dimentichiamo.
Vedi anche:
Serpelloni, i reati e le responsabilità
Proibizionismo. L’arresto dell’ex zar antidroga fa emergere le forzature ideologiche e politiche
di
Il Manifesto delLa censura Proibizionista però non si è certo fermata di fronte a questo arresto eccellente, guardate infatti cosa sono riusciti a inventarsi riguardo alla grande manifestazione antiproibizionista di sabato scorso:
Million Marijuna March @ Manifestazione Nazionale StopTTIP, Sabato 7 Maggio, Roma
Pubblichiamo la smentita dal sito degli organizzatori della manifestazione:
“La Repubblica” delle cazzate: in Piazza dei Cinquecento, la polizia disperde i partecipanti alla Million Marijuana March
Sabato sera, 7 maggio 2016, è apparsa sui siti ADUC Droghe e Roma.Repubblica.it una notizia falsa e priva di fondamento, anche detta “bufala”, che riguarda la Million Marijuana March (Italia).
Sia ADUC che Repubblica affermano, infatti, che «I MILLE» partecipanti al «MARIJUANA DAY» sarebbero stati dispersi dalla polizia, per via di una presunta «MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA».
>>> leggi tutto l’articolo…
Buone notizie sul fronte cannabis terapeutica,
no, non e’ uno scherzo di fine estate:
“Marijuana per uso terapeutico. Via libera alla produzione di Stato, a coltivare la cannabis sarà l’esercito italiano“
L’Huffington Post – 05/09/2014
A prima vista potrà sembrare un paradosso: lo Stato italiano produrrà marijuana. Di più: a produrla sarà l’esercito italiano, nello stabilimento chimico militare di Firenze. A dare la notizia del via libera, questa mattina, è il quotidiano di Torino La Stampa.
Il via libera è stato dato dai ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, dopo varie polemiche e rallentamenti. Come spiega La Stampa:
Pinotti (Pd) aveva dato da tempo il suo ok. Lorenzin (Ncd) è stata più prudente, non solo per un approccio culturale diverso: soprattutto perchè le questioni che il suo ministero deve affrontare sono diverse e molto delicate dal punto di vista tecnico. Era stato istituito un tavolo di lavoro dove la questione è stata esaminata anche con l’istituto farmaceutico militare. Adesso, spiegano al dicastero della Salute, sono in via di stesura i protocolli attuativi. A questo punto, non è escluso che entro il 2015 i farmaci cannabinoidi saranno già disponibili nelle farmacie italiane. ……
A questo proposito condividiamo in pieno la dichiarazione di Maria Stagnitta, Presidente di Forum Droghe:
“L’affidamento all’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze della produzione italiana di marijuana terapeutica è un’ottima notizia. Era ora che si colmasse un ritardo imbarazzante che ha generato disagi e sofferenze per i malati che sinora hanno dovuto affrontare trafile burocratiche indegne di un paese civile, e costi esorbitanti, per garantirsi il diritto alla cura. Del resto questa era già una richiesta del Parlamento italiano: ora è necessario facilitare l’accesso alle cure a base di canapa naturale attraverso la prescrizione del medico di base evitando inutili e costose visite specialistiche e ricoveri ospedalieri. Rimane aperta, nonostante la Ministra Lorenzin, il tema della legalizzazione della canapa a fini ricreativi, sulla scia delle riforme di Uruguay e Colorado.”
– Altra buona notizia arriva dalla recente sentenza di assoluzione della Cassazione sulla coltivazione di canapa per autoconsumo (29 luglio 20141), commentata da Franco Corleone per la rubrica di Fuoriluogo su Il Manifesto del 3 settembre 2014:
Una pianta di canapa non è reato
ovviamente è solo una sentenza non vincolante per il nostro sistema giuridico, ora serve SUBITO la depenalizzazione completa della coltivazione per uso personale:
Una recente sentenza della Cassazione, la numero 33835 del 29 luglio 2014, ha affermato con nettezza che la coltivazione di poche piante di marijuana in un vaso, destinate ad uso esclusivamente personale non costituisce reato secondo quanto previsto dall’art. 73 della legge sulla droga 309/90.
La VI Sezione Penale (presidente Milo, relatore Di Stefano) ha accolto il ricorso del Procuratore generale della Corte d’Appello di Sassari avverso la condanna confermata dalla stessa Corte d’Appello il 7 febbraio 2013 contro P.A. per aver coltivato due piante di canapa indiana.
La decisione assume un particolare rilievo perché viene dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la 32/2014 che ha annullato l’unificazione del trattamento sanzionatorio per le diverse droghe previsto dalla Fini-Giovanardi e in qualche modo sollecita il Parlamento ad affrontare finalmente un punto controverso che provoca assurde persecuzioni, soprattutto di giovani che amano prodursi la sostanza senza ricorrere al mercato illegale.
…..
>>>Leggi tutto l’articolo……
Inoltre dalla ricerca medica è arrivata una stupenda notizia per la cura dell’ EPATITE C:
“L’epatite C si cura con la cannabis”, parola dei ricercatori del WIT
01/06/2014
L’epatite C è una patologia che ha colpito milioni di persone e per la quale i ricercatori hanno provato per anni a sviluppare un vaccino ed una cura efficace. Oggi sembra che l’attesa sia finita e i pazienti devono ringraziare le virtù curative della cannabis oltre al lavoro dei ricercatori.
La notizia arriva direttamente da un comunicato stampa scritto dal dottor Matt Stone che è a capo del gruppo di ricerca del Wyoming Institute of Technology che si è occupato dello studio: “Il nostro team è lieto di annunciare che, con l’aiuto dei nostri partner farmaceutici, saremo in grado fornire un vaccino efficace per curare l’epatite C entro i prossimi 14-18 mesi e lo dobbiamo tutti alla cannabis“.
…
>>> Leggi l’articolo su Infoshock Torino…..
VALORI NUTRIZIONALI DEI SEMI DI CANAPA SATIVA
“Nessun alimento vegetale può essere paragonato ai semi di canapa per quanto riguarda il valore nutritivo”. “Le proteine contenute nei semi di canapa forniscono al corpo tutti gli amminoacidi essenziali necessari per una buona salute e la loro composizione corrisponde esattamente a quello di cui il corpo umano ha bisogno per produrre il plasma sanguigno, l’albumina e la globulina, elementi essenziali che rivestono un ruolo importante nel sistema immunitario.
“Da Udo Erasmus – Fats that Heal, Fats that Kill – Alive Books, 1993.
Un solo seme quindi racchiude, in buona proporzione e in forma altamente digeribile, tutti e otto gli aminoacidi principali che sostengono la sintesi proteica e l’azione del sistema immunitario, una combinazione assolutamente unica nel mondo vegetale in grado di soddisfare le necessità nutrizionali dell’essere umano. Questa combinazione è in grado di fornire al nostro corpo la base su cui creare altre proteine come le immunoglobuline: anticorpi che respingono le infezioni prima ancora che arrivino i primi sintomi percepibili.
I semi di canapa sativa contengono naturalmente Omega-6 ed Omega-3 in rapporto 3/1, che in natura è quello più vicino al rapporto ideale per l’uomo. Analogo rapporto si trova soltanto nell’olio di pesce, che però, al di la di considerazioni etiche, deve essere chimicamente trattato per essere estratto.
Queste caratteristiche rendono i semi di canapa sativa un “vaccino nutrizionale”, persino il Ministero della Salute (circolare del 22 maggio 2009) ha riconosciuto il contributo eccezionale dei semi di canapa sativa e derivati quali olio e farina. Sono infatti altamente indicati per l’organismo umano, in qualsiasi stato di salute esso si trovi, in particolare per:
– prevenire malattie cardiovascolari,
– ridurre i livelli di colesterolo LDL,
– rafforzare il sistema immunitario e coadiuvare le terapie in diverse patologie.
I SEMI DI CANAPA SATIVA A TAVOLA
Sono ottimi tostati, da soli o insieme ad altri semi, e da utilizzare per insaporire insalate, verdure, primi piatti, interi o schiacciati come si fa col pepe in grani, oppure si possono frullare, sempre da soli o con altri semi, in modo da ottenere un composto pastoso dal sapore delicato, che ricorda il burro, da spalmare o da utilizzare come condimento su bruschette o per insaporire i vostri piatti. Dal seme di canapa si estrae a freddo l’ olio che conserva le straordinarie caratteristiche del seme e si presta insieme all’extravergine di oliva come eccellente integratore in una sana ed equilibrata dieta quotidiana.
A scanso di equivoci e in risposta alla disinformazione ‘volutamente’ diffusa in materia (la canapa fa concorrenza a troppi settori, costa poco e funziona tanto): i semi di canapa sativa non contengono THC, il principio psico-attivo alla base dell’uso della canapa come sostanza stupefacente ricreativa.
CANAPA E AMBIENTE
Coltivata da almeno 3000 anni, non necessita di pesticidi o diserbanti per crescere rigogliosamente. Con le sue radici profonde rigenera il terreno e lo depura da sostanze tossiche e inquinanti, è uno dei migliori foto-convertitori di anidride carbonica in ossigeno.
Trova impiego per circa 50000 utilizzi, tra cui:
– prodotti alimentari ed integratori
– cosmesi ed igiene personale e detersivi per uso domestico bio-degradabili al 100%
– biodiesel naturale (negli anni 30 Henry Ford costruì un prototipo di automobile in cui sia la carrozzeria che gli interni e persino i vetri dei finestrini erano fatti di canapa. Quest’auto pesava 1/3 di meno e il carburante era olio di canapa. Fu la prima auto ecologica, mai più riprodotta per interesse dello stesso Ford, costruttore di auto e petroliere.
– carta, cartoni, tele, vele, corde, tessuto (è uno dei tessuti più resistenti, completamente naturale e biodegradabile al 100%), plastica ecologica
– medicine (cura la depressione, gli stati d’ansia e l’epilessia, l’artrite reumatoide, il glaucoma, allevia i dolori mestruali, etc…
>>fonte: Semi di Canapa: Concentrato di Salute e Benessere dalla Natura
>> Vedi il nostro flyer informativo sulla CANNABIS
>> Vedi tutte le ultime applicazioni terapeutiche, studi e ricerche sulla cannabis
dal sito P.I.C. Pazienti Impazienti Cannabis
>> Iscriviti alla nostra Newsletter!!!
Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti su ricerche scientifiche, leggi, mobilitazioni e le info sui nostri prossimi interventi a conferenze, dibattiti, assemblee, eventi musicali, free party, street parades, etc..
Mentre in Italia decine di lavoratori da diversi mesi sono stati sospesi dal lavoro o direttamente licenziati per uno spinello fumato giorni o settimane prima, divampa la polemica estiva sui test antidroga sui lavoratori che riguarda poi direttamente altre migliaia di patenti ritirate ingiustamente.
Dopo l’articolo Test antidroga ai lavoratori, l’inutile persecuzione (che condividiamo in pieno) di Giuseppe Bortone, Responsabile tossico-dipendenze Cgil nazionale, scritto per la rubrica settimanale di Fuoriluogo pubblicata da il Manifesto il 21 luglio 2010, è arrivata (purtroppo) la risposta tutta ideologica di Giovanardi, campione nostrano di ineguagliabile inquisizione bigotta:
Test antidroga, irresponsabile chi è contrario.
Sempre sulla rubrica del Manifesto l’11 agosto risponde alle accuse arroganti di Giovanardi la nostra amica Susanna Ronconi, con questo articolo: Narcotest, l’arroganza della tolleranza zero che ci permettiamo di citare per riassumere i punti essenziali della questione:
“Conviene non far passare sotto silenzio la polemica aperta dal sottosegretario Giovanardi…. Perché è questione di civiltà, perché tocca molti lavoratori, molti di noi e perché riguarda la sicurezza di tutti.
…i test, per essere utili a prevenire danni correlati allo stato di alterazione dei lavoratori durante lo svolgimento delle loro mansioni, devono verificare a) che davvero il lavoratore abbia assunto la sostanza subito prima o durante il lavoro, e pertanto b) che sia in uno stato di alterazione tale da compromettere funzionalità, capacità e attenzione ed esporre al rischio la sicurezza altrui e propria. In assenza di questa doppia verifica – alterazione al momento e disfunzionalità correlata – i test non solo non tutelano pragmaticamente nessuno, ma finiscono con il punire non un comportamento irresponsabile bensì uno stile di vita del lavoratore. E i dati governativi danno ragione in modo inequivocabile a questa osservazione critica, quando dicono che il 64% di chi è risultato positivo (l’1,2% dei testati) lo è alla cannabis, una sostanza i cui metaboliti sono rintracciabili nell’organismo anche 30 giorni e più dopo l’assunzione.
Dunque, con le attuali metodiche di accertamento, si impone un cambiamento di mansione – con possibile perdita di reddito e ruolo, e stigma sociale annessi – a lavoratori che possono aver assunto cannabis il sabato sera, averla “smaltita” dopo poche ore, ed essere al lavoro il lunedì mattina in piena responsabilità. Facendo il parallelo con una droga legale, è come se un lavoratore brindasse a prosecco per il battesimo del figlio il sabato e andasse al lavoro il lunedì. Per capirci, stando sull’esempio: l’attuale normativa non richiede lucidità sul lavoro, impone di essere astemi. E non è la stessa cosa.”
Facciamo poi notare che oltre a noi “irresponsabili”, secondo Giovanardi, è anche la Magistratura a negare più volte negli ultimi anni la validità dei test sulle urine per rilevare l’uso di cannabis nelle ore immediatamente successive all’assunzione, cioè quando effettivamente risultano alterate le prestazioni psico-fisiche del soggetto. Ecco alcune delle ultime sentenze:
Cannabis, alla guida e positivo al test, giovane assolto: “Il fatto non sussiste”
Test positivo dopo incidente, assolto: impossibile stabilire quando aveva assunto droga(cannabis)
Assoluzione per chi guida sotto effetto di stupefacenti(cannabis)
Tribunale: esame urine non basta per condannare conducente
Tribunale: esame delle urine non sufficiente a dimostrare guida sotto effetto di stupefacenti
Queste sentenze di assoluzione relative a procedimenti riguardanti il ritiro di patenti, sono ovviamente parte dello stesso problema e della stessa battaglia di tutela dei diritti di lavoratori e cittadini ingiustamente privati di patente, auto e molto molto denaro. D’altra parte questo governo sta facendo di tutto per eliminare qualsiasi forma di dissenso o tutela istituzionale proveniente dalla Magistratura, con leggi , leggine e decreti su misura per assicurare l’impunità alla solita “cricca”, quindi nessuna sorpresa se il sottosegretario Giovanardi non si cura minimamente di queste sentenze, che invece sono importantissime per le vittime di questa insensata campagna inquisitoria, che invitiamo a fare SUBITO RICORSO rivolgendosi a legali esperti in materia, come il nostro sportello legale di consulenza gratuita: L.S.D.c (Legal Service Drug-consulting).
Per finire offriamo, come nostra abitudine una serie di studi scientifici che dimostrano dov’è la realtà e dove abita l’ideologia, la menzogna e l’ipocrisia di questi governanti senza vergogna, che preferiscono accanirsi contro chi usa cannabis per motivi
terapeutici ( Pazienti Cannabis ), dietetici ( Semi di Canapa: Concentrato di Salute e Benessere dalla Natura) o semplicemente per libera scelta personale, per rilassarsi dai ritmi forsennati di questo sistema consumi stico ormai al collasso.
Le ricerche seguenti dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che utilizzare cannabis alla sera, dopo il lavoro, non pregiudica in alcun modo le funzioni cognitive alla ripresa del lavoro il mattino seguente, neppure nei fumatori abituali.
Cannabis. Studiosi costretti a sfatare stereotipi su ipotetici effetti negativi: alterano risultati
Cannabis e lavori pericolosi. Esami delle urine non servono a niente. Studio
Cannabis non influisce su funzioni cognitive dei fumatori abituali
Criminalizzare in questo modo la cannabis significa spingere migliaia di persone ad utilizzare psicofarmaci, il cui consumo in Italia è aumentato in modo preoccupante negli ultimi anni. Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei medicinali (Osmed) dal 2000 al 2003 si è registrato un aumento del 75%. Nel rapporto ESPAD 2007 dell’Osservatorio Europeo sulle droghe e Tossicodipendenze, uno studio svolto in 35 Paesi europei su 100 mila studenti tra i 15 e i 16 anni, per stimare l’andamento del consumo di tabacco, alcol, cannabis, inalanti e psicofarmaci tra i giovani, quelli italiani sono al quinto posto per tranquillanti e sedativi.
Immaginate ora se tutti i consumatori di cannabis per rilassarsi dopo il lavoro (autisti, dottori, mulettisti, ecc..) fossero costretti a utilizzare psicofarmaci per dormire la notte o per fronteggiare lo stress, chi ha provato a svegliarsi la mattina dopo aver preso un sedativo, anche leggero, per dormire la notte precedente, sa bene in quale stato di intorpidimento fisico e mentale si ritrovi per buona parte della mattinata.
Ebbene, questo sta già succedendo in tutta Italia, con buona pace della sicurezza sui luoghi di lavoro, con il plauso e la connivenza delle multinazionali degli psicofarmaci che aumentano i profitti, e con la garanzia che con questo sistema di monitoraggio “taroccato” sarà sempre impossibile valutare la reale idoneità dei soggetti ad attività psicofisiche che richiedono prontezza e lucidità, poichè nelle urine vengono rilevati sia tutti gli psicofarmaci (sino a 7 giorni dopo l’uso) che i cannabinoidi (sino oltre 1 mese dopo l’uso) , ma gli psicofarmaci sono legali, sebbene provochino tossicodipendenza e uno stato di alterazione psicofisica che va ben oltre le poche ore descritte nelle avvertenze che trovate nei bugiardini, mentre la cannabis è proibita e va perseguitata come il demonio anche se i suoi effetti non sono un pericolo per nessuno appena terminate le 2-3 ore di azione.
Vedi anche Tracce delle sostanze (sangue-urina-capello)
Giudicate voi stessi ora il livello di arroganza, ipocrisia e totale malafede di Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Antidroga, che il 15 agosto sul Manistesto ha risposto a Susanna Ronconi, senza citare nemmeno una straccio di studio scientifico per confermare le sue farneticazioni, e senza rispondere nel merito, poichè fino a prova contraria l’alcool è uno stupefacente, una “droga“, (quello che crea più morti e più tossicodipendenti tra l’altro!!!!) e la sua assunzione saltuaria è tollerata dalla legge, anzi incoraggiata da imponenti campagne pubblicitarie.
Caro esimio inquisitore azzeccagarbugli dottor (anche se non si direbbe per nulla) Serpelloni, di tutti i danni a breve e lungo termine dell’alcool sappiamo tutto, eppure sua maestà ci concede persino di crepare di coma etilico a norma di legge, a patto che lo facciamo alle ore da vossignoria ritenute adeguate, invece sui danni, le overdose e le tossicodipendenze da cannabis non sa proprio niente nessuna società scientifica o rivista specializzata, sappiamo invece che la Cannabis è uno dei più potenti antiepilettici e antitumorali esistenti in natura, giusto per citare solo alcune delle malattie curabili:
Lo sa persino uno dei Ministeri del suo Governo, uno a caso, il Ministero della Salute:
Applicazione dei Medicinali cannabinoidi dal sito del Ministero della salute italiano!!!
Cannabinoidi inibiscono la crescita del cancro mammario
Vedi anche la nostra scheda sulla Cannabis
Vedi tutte le ultime applicazioni terapeutiche, studi e ricerche sulla cannabis
dal sito P.I.C. Pazienti Impazienti Cannabis
Se non fosse tutto penosamente vero, sembra di rivedere un famoso film di Fantozzi, dove la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal mare abbatte una ad una le autorità disponibili nel tentativo di varare una nave….!!
poveri noi…
- COMMENTO | di Giovanni Serpelloni
POLEMICHE
PERCHÈ VIETARE SEMPRE L’USO DI STUPEFACENTI
In relazione all’articolo a firma di Susanna Ronconi, ancora una volta si leggono cose che impostano scorrettamente il problema dell’uso di droghe per chi svolge mansioni a rischio, ma soprattutto non tengono conto di quanto la ricerca nel campo delle neuroscienze ha dimostrato in relazione alla compromissione delle funzioni cognitive superiori, quelle che utilizziamo anche per svolgere le mansioni a rischio, anche dopo mesi dalla sospensione dell’uso di sostanze. Il fatto quindi di voler rilevare, come riportato nell’articolo, solo l’immediata assunzione di droghe (e cioè durante o subito prima dello svolgimento delle mansioni) e addirittura se questa assunzione abbia dato alterazioni, risulta totalmente errato al fine di assicurare, con criterio prudenziale e veramente preventivo basato sulle evidenze scientifiche e non sulle opinioni estive, che quella persona non svolga azioni potenzialmente lesive della salute ed incolumità altrui e propria, in conseguenza all’uso di sostanze.
Bisogna ricordare, anche ai non addetti ai lavori, che le sostanze stupefacenti non alterano il metabolismo del nostro cervello e, quindi le sue funzioni solo per il tempo in cui che esse restano nel nostro organismo (come erroneamente ritenuto da molti) ma operano e fissano disfunzioni neuropsichiche che persistono anche dopo il loro catabolismo ed espulsione. Le alterazioni neuropsichiche e metaboliche cerebrali non sono strettamente legate solo alla farmacocinetica della sostanza. Basterebbe avere l’umiltà e il buon senso di leggere un po’ di letteratura scientifica sull’argomento. Che siano poi sindacalisti e sociologi a portare avanti tesi che contestano anche le basilari scoperte delle neuroscienze in materia, ci sorprende ancora di più. Ad ognuno il proprio mestiere quindi e tentiamo di non trasformarci in tuttologi. Il concetto ruspante che lo “smaltimento” delle sostanze dal nostro sangue voglia significare che con i loro metaboliti se ne vanno anche gli effetti neuropsichici e le compromissioni cognitive correlate è profondamente errato e frutto di incompetenza in materia, che auspicabile venga rivisto. L’uso di sostanze può portare ad alterazione del normale metabolismo del lobo prefrontale, sede del controllo volontario dei comportamenti, delle funzioni cognitive superiori, della personalità, in altre parole di tutto ciò che ci distingue fondamentalmente dagli animali e che ci permette di stimare correttamente il pericolo.
Non è accettabile le teoria sostenuta implicitamente che una persona tutti i fine settimana nella sua vita “privata” assuma sostanze e durante gli altri giorni (nella sua vita “pubblica”) guidi allegramente un autobus o un treno o manovri gas tossici o sostanze radioattive, perché comunque le sue funzioni cognitive superiori, prima di tutto l’attenzione, la concentrazione e i riflessi, saranno compromessi e non permetteranno lo svolgimento di tali compiti in totale sicurezza. Detto questo, credo sia venuto il momento anche di chiarire che né la costituzione né la legislazione italiane sanciscono come diritto individuale e inviolabile quello di drogarsi. La libertà di determinare i propri comportamenti esiste, compresa quella di assumere sostanze, ma contemporaneamente esiste anche la necessità prioritaria di non far pagare agli altri le proprie scelte personali. Proprio per questo esiste anche una legislazione che afferma che l’uso di sostanze è illegale e sanzionabile amministrativamente (non penalmente), proprio per i danni sociali ed individuali che questo comporta, anche per la salute. Vale solo la pena di ricordare i recenti decessi della strada vittime di persone sotto l’effetto di sostanze e di alcol. Vietare l’uso di sostanze stupefacenti, anche fuori dall’ambiente di lavoro a chi svolge mansioni a rischio per terzi, è atto dovuto e di profonda civiltà che in ogni paese europeo trova applicazione da anni, senza che nessuno si erga a paladino di un diritto inesistente e a svantaggio di terze persone. Quanto alla distinzione tra uso sporadico e dipendenza, ancora una volta siamo di fronte ad un approccio non condivisibile perché privilegia la possibilità che qualcuno possa usare saltuariamente sostanze stupefacenti per il suo divertimento, a scapito della sicurezza di terzi. Chi si occupa di salute pubblica veramente e tutti i giorni, non solo come opinionista, ma da medico responsabile, lo sa molto bene. Non è un caso infatti che tutte le società scientifiche in materia abbiano condiviso l’impostazione assunta nel nostro Paese.
* Capo Dipartimento politiche antidroga
Infine vi consigliamo vivamente di consultare il
“Manuale di Autodifesa” per accertamenti sull’uso di sostanze
che informa sulle procedure di controllo in merito a sostanze e alcool e ci illustra i reali processi innescati dalle leggi a tutela della sicurezza sulla strada e sul lavoro, a cura di
Coordinamento Operatori Bassa Soglia del Piemonte e Collettivo Infoshock del Csoa Gabrio di Torino.