L’8 febbraio 2011 è stato ritrovato morto presumibilmente per overdose un giovane di 28 anni nei bagni della Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, un ragazzo di Budrio già noto ai servizi perchè era stato in comunità.
Pochi mesi fa, l’11 ottobre 2010 a Bologna e’ morto per un probabile abuso di sostanze stupefacenti un’altro ragazzo di 19 anni dopo essersi sentito male in un locale bolognese (vedi il nostro post: A Bologna si muore senza Riduzione dei Rischi)
Due morti entrambe frutto secondo noi di politiche proibizioniste e oscurantiste che invece di investire in PREVENZIONE con progetti di riduzione dei rischi, servizi a bassa soglia , come ormai in tutti i paesi civili si fa’, preferiscono fare scoppiare le carceri punendo i consumatori come criminali.
Da tempo denunciamo invano a Bologna il progressivo smantellamento degli interventi di riduzione dei rischi con operatori esperti in grado di riconoscere e soccorrere tempestivamente consumatori in difficoltà per overdose o mix pericolosi, come se chi utilizza sostanze psicoattive o abbia delle dipendenze non abbia più alcun diritto.
Ormai da anni la politica del Comune di Bologna alimenta la paura della gente: si parla di degrado, si demonizzano gli immigrati lavavetri, i tossicodipendenti in piazza verdi, i senza fissa dimora, si fanno lotte perbeniste contro i writers come fossero il grande problema di questa citta’, insomma le parole d’ordine sono invariabilmente PULIZIA e POLIZIA!
Non solo non si struttura alcuna politica di interventi informativi e culturali all’interno dei luoghi di aggregazione giovanile e nelle scuole, ma addirittura i dormitori chiudono ed i servizi a bassa soglia vengono ‘sospesi’ come il drop-in in via Paolo Fabbri o depotenziati e nascosti come l’Unità Mobile, servizi in cui forse il ragazzo morto in solitudine nella facoltà di lettere avrebbe potuto trovare qualche risposta e aiuto prima di finire in questo modo.
Ci sentiamo in dovere di denunciare LE “POLITICHE SOCIALI” della CITTA’ di BOLOGNA che vediamo perfettamente in linea con quella discriminatoria del governo, che con le sue leggi lavora per eliminare fisicamente la gente che ha problemi e non i problemi della gente!
Per chi vive in strada, ai margini della società, per chi ha problemi di dipendenza, per immigrati senza documenti, le uniche porte che si aprono sono quelle di CARCERE, C.I.E., T.S.O. e FOGLIO DI VIA!!!!!
Nelle carceri oggi Il 27% dei detenuti è composto da tossicodipendenti.
Il 38% da immigrati senza documenti.
E’ necessario INVESTIRE SUI SERVIZI ALLA PERSONA, ABOLIRE la legge Fini-Giovanardi sulle droghe
e la Bossi-Fini sull’immigrazione
QUESTE SONO BATTAGLIE DI CIVILTA’!
www.livello57.org
lab57.indivia.net
>>Vedi anche: Di tagli al welfare si muore by Vag61 – Spazio libero autogestito
Quando si parla di danni da droghe, sbiadisce il limite tra scienza, fede, pregiudizio o trita propaganda di regime.
Prendiamo, ad esempio, la recente pubblicazione di "Cannabis e danni alla salute" del DPA (Dipartimento Politiche Antidroga) del governo Berlusconi, "un megarapporto di oltre 500 pagine per rilanciare la sua Intifada contro le canne", come lo ha giustamente definito Giorgio Bignami nell' articolo - Cannabis, parla il Ministero Scienza e Propaganda - per la rubrica settimanale di Fuoriluogo sul Manifesto del 2 febbraio 2010.
Basta dare un'occhiata all' Introduzione di Carlo Giovanardi (Sottosegretario di Stato per la Famiglia, Droga e Servizio Civile), per rendersi conto di quanto scientifica e rigorosa possa essere una ricerca aperta da simili enormità: "E’ stato dimostrato che la cannabis è una delle maggiori sostanze responsabili dell’alterazione delle capacità di apprendimento nei giovani(!!??), del calo della motivazione ad affrontare i problemi della vita, del far avvicinare più facilmente a droghe quali eroina e cocaina le persone più vulnerabili, di far scatenare e produrre gravi patologie psichiatriche, quali la schizofrenia, oltre che compromettere il normale sviluppo neurologico nel feto di madri consumatrici di sostanze."
Evidentemente le ultime figuracce rimediate da Giovanardi lo hanno promosso a luminare della ricerca mondiale, dopo aver vergognosamente infangato e strumentalizzato l'omicidio di Stefano Cucchi, morto perché "anoressico, drogato e sieropositivo" e dopo le penose polemiche col Cnr nei mesi scorsi per aver gonfiato i dati del Rapporto tossicodipendenze 2010.
In ogni caso, come è nostro costume, andiamo sempre oltre questi miseri esempi di propaganda ideologica cercando di dare un contributo di onestà intellettuale e di ricerca metodologica in un campo come questo, in cui è difficile persino trovare strumenti condivisi di valutazione. Per questo motivo consigliamo a tutti, soprattutto ai suddetti "luminari nostrani", la lettura di un interessantissimo articolo di un sociologo, lui sì di indubbio prestigio internazionale, Peter Cohen, con cui condividiamo da anni percorsi e analisi: I "danni da droga": quanto è scientifico questo concetto? pubblicato su Fuoriluogo.
Intervento Lab57 di sabato 5 Febbraio:
KICK DA BASS TEKNO PARTY! ..25 kw
by
ESAPERATEK/BRUTAL TOYS/Pyramid-Head
Milano..........................
Nei giorni scorsi l’Ecuador ha dato il suo appoggio alla proposta del Governo della Bolivia all’ONU (in .pdf) per depenalizzare la masticazione delle foglie di coca, pratica tradizionale degli indigeni della zona andina.
La foglia di coca è uno dei simboli più noti e controversi della cultura locale. Il 31 gennaio era la data di scadenza per presentare le obiezioni alla richiesta avanzata da La Paz di modificare la Convenzione sui Narcotici del 1961, che penalizza la coca perché materia prima della cocaina. Finora hanno presentato obiezioni gli Stati Uniti, il Canada, la Svezia ed altri paesi europei; mentre Egitto, Macedonia e Colombia, secondo quanto riferito dall’ambasciatore boliviano all’Onu, hanno ritirato le loro obiezioni.
>>Vedi: Foglia di coca, l’Europa si divide sull’emendamento boliviano
L’Ecuador ha giustificato la sua decisione con l’appoggio al diritto dei singoli a mantenere la propria identità culturale e a praticare i propri costumi, come riconosciuto dalla Costituzione equadoregna, in una nota diffusa dal Vice Cancelliere Kinto Lucas. Anche la Dichiarazione Onu sui diritti dei Popoli Indigeni (in .pdf), di cui Quito è firmatario, difende il diritto degli indio a “praticare e rivitalizzare la loro cultura e i propri costumi”. Evo Morales, primo presidente indio (Aymara) della Bolivia, ha inserito la coca come “patrimonio culturale” nella Costituzione boliviana del 2009.
Uno studio dell’Oms sulla coca e la cocaina del 1995 ha stabilito “che l’uso delle foglie di coca non mostra alcun effetto negativo sulla salute e riveste funzioni positive – terapeutiche, religiose, sociali – per le popolazioni indigene delle Ande”.
Sabato 15 gennaio alle ore 23.00
CSOA GABRIO - ZONA SAN PAOLO ANTIRAZZISTA - Torino
FROM TEKNO TO BREAKBEAT N' ELECTRO
DJ AND LIVE FROM ISB FAMILY-LAB57-GABRIO & more..
BENFIT for :
il "Manuale contro la repressione sociale", LAB57 & ILLEGAL SHOW BUILDERZ
Intervento del Lab57 dal 31-12-2010 al 02-01-2011
FREE PARTY by ILLEGAL SHOW BUILDERZ AND FRIENDZ
Torino
>>Vedi tutte le foto.....
>>Guarda i video
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Immigrati e consumatori di cannabis
Il rischio schizofrenia è più alto
I ricercatori: «Mancano i fattori protettivi»
Ecco un altro esempio di RICERCA DROGATA: purtroppo questi ricercatori sono anni che spendono soldi pubblici per queste ricerche di propaganda Serpelloniana, questa volta degne di Goebbels viste le insinuazioni razziali!!
Se non ci credete questo è lo studio completo
http://www.ossdipbo.org/pdf/Tarricone_berardi.pdf
che è stato pubblicizzato in varie confezioni da 2 anni a questa parte, ricerche volute e pagate bene dal Dipartimento Antidroga per demonizzare la cannabis sia con pubblicazioni che con convegni a cui sia l'Osservatorio Epidemiologico di Bologna che l'Università di Bologna si prestano sempre volentieri per avere denaro e passerelle sui media.
Il tema dei problemi dati dall'uso di cannabis ad alcune persone con disagi psichici pregressi, latenti o meno, è reale e documentato, da noi sempre sostenuto perchè i casi reali esistono, li conosciamo e non li abbiamo mia sottovalutati
Conosciamo tuttavia diversi casi altrettanto documentati di malati diagnosticati psicotici o schizzofrenici ( e qui ce ne sarebbe da dire su come si fanno queste diagnosi) che trovano giovamento e aiuto dalla cannabis.