Articoli marcati con tag ‘overdose’

A distanza di un anno e 2 mesi ci  troviamo di nuovo a denunciare la scomparsa di un giovane in seguito a assunzione di sostanze psicoattive a Bologna, un disastro prevedibile e sicuramente evitabile senza i TAGLI TOTALI ai servizi comunali di riduzione dei rischi nel mondo della notte bolognese.

Il ragazzo di 28 anni, marchigiano, è stato trovato accasciato nel parcheggio del Palanord di Via Stalingrado già in arresto cardio-circolatorio dopo una segnalazione pervenuta all’alba del 1 gennaio al medico e ai  paramedici in servizio quella notte all’esterno del Palanord.
Dopo 40 minuti di tentativi di rianimazione e l’intervento del 118 si è dovuta constatare la morte del ragazzo per probabile coma etilico, data la quantità di  alcool rigurgitata dal giovane, come ci ha raccontato la stessa dottoressa tossicologa, che collabora da tempo col Lab57, che si è trovata a soccorrere per prima il giovane tentando fino all’ultimo di rianimarlo.

Non si esclude l’assunzione di altre sostanze, ma bisogna attendere gli esami tossicologici per notizie più certe, mentre la macchina mediatica si è buttata subito sulla “pista dell’eroina” sulla base delle scarne dichiarazioni di un amico del ragazzo e di segnalazioni per piccoli precedenti per assunzione di stupefacenti, senza ovviamente sottolineare il ruolo determinante dell’ abuso di alcool in questo decesso; guai a toccare il business legale della sostanza di gran lunga più letale della somma di tutte le altre “droghe” illegali, dopo il tabacco ovviamente….
–> Vedi anche articolo su Repubblica 9/1/12

A questo proposito fanno cadere le braccia le dichiarazioni dell’ Estragon, da parte di un locale che tutto l’anno vende tonnellate di alcool forse sarebbe stato più adeguato un rispettoso silenzio:
“In merito alla notizia di un giovane trovato morto questa mattina in zona Parco Nord, si precisa che l’Estragon nulla ha a che fare con l’accaduto. Il giovane non ha trascorso la serata al Party di Capodanno da noi organizzato e il cadavere non è stato trovato all’esterno del nostro locale né nel parcheggio di nostra pertinenza, bensì in una zona pubblica lontana diverse centinaia di metri.  Si precisa, peraltro, che sia in via Stalingrado che dentro il Parco Nord erano in svolgimento diverse feste di fine anno, con migliaia di persone presenti”.

Il Lab57 era stato contattato un mese prima dagli organizzatori dell’ evento musicale al Palanord per intervenire con chill-out e operatori esperti, purtroppo la notte del 31 dicembre, noi eravamo già impegnati a prestare servizio ad un grosso free party a Torino, fino al 2  gennaio, quindi già il 12 dicembre abbiamo chiesto durante la riunione mensile del Coordinamento regionale delle Unità di Strada delle Emilia Romagna di predisporre un intervento regionale per un evento così grosso, che quest’anno il Lab57 non poteva coprire, infatti  almeno altre 4 volte dal 2006 al 2009 avevamo lavorato a capodanno in questi eventi  nel bolognese risolvendo con le nostre professionalità tutte le situazioni critiche senza un centesimo di denaro pubblico.

Quest’ anno in ogni caso, a differenza di tutte le altre istituzioni pubbliche, non ce la siamo sentita di abbandonare a se stesso un evento simile, e abbiamo predisposto l’intervento di un medico esperto, che collabora da tempo col Lab57, in appoggio ai paramedici e volontari in servizio sull’ ambulanza sempre presente durante l’evento, che gli organizzatori dell’evento al Palanord hanno pagato di tasca propria.
La dottoressa ci ha raccontato di molte medicazioni soprattutto per ferite e morsi di cane nel parcheggio e di alcuni interventi per mix e abuso di sostanze eccitanti, ma nessuno grave, tutti interventi eseguiti all’esterno del Palanord, purtroppo però questo lavoro non è bastato a evitare questa tragedia.
Il motivo è evidente, lo ripetiamo inutilmente da anni ormai:
l’assenza di una zona di decompressione, una chill-out, dentro al Palanord come in qualsiasi altro locale, impedisce di fare prevenzione e di offrire uno spazio SICURO dove potersi riposare e riprendere da eventuali esagerazioni nell’ assunzione di sostanze, soprattutto di alcolici, specie la notte di capodanno.
Insomma si poteva evitare anche questo decesso proprio come si poteva evitare la morte del 19enne in un locale in via Mattei a Bologna nell’ottobre del 2010, e altri gravi casi di intossicazione per poco non finiti in tragedia; non ci resta che ribadire quanto denunciato un anno fa.
Vedi –> A Bologna si muore senza Riduzione dei Rischi – presidio Sabato 23 ottobre.

Le responsabilità istituzionali sono innegabili: il Comune di Bologna in particolare ha ridotto progressivamente gli interventi di riduzione dei rischi nei locali bolognesi, fino a sospenderli definitivamente negli ultimi mesi, coi risultati tragici che tutti vediamo, delegando irresponsabilmente ogni problema di abuso di sostanze alle forze dell’ordine, alla security privata dei locali e in ultima istanza al 118, che a volte arriva però troppo tardi,  come in quest’ultimo caso.

 

E’ possibile continuare a LAVARSENE LE MANI così?
E’ possibile invocare repressione e polizia in borghese dietro ogni angolo o gabinetto dei locali senza fare poi nulla per assistere chi magari ha assunto sostanze in tutta velocità alla cieca per non farsi scoprire?
E’ possibile che chi assume sostanze illegali perda di colpo tutti i suoi diritti, come quello di essere aiutato ed assistito in modo adeguato, prima di essere arrestato?
Poi non ci si deve sorprendere se i consumatori piuttosto che rivolgersi al 118 si lasciano morire in angoli nascosti per paura di essere multati o arrestati!
E’ possibile poi che il Comune di Bologna abbia chiuso da un anno e mezzo il DROP-IN  di via Paolo Fabbri abbandonando in strada a stessi i tossicodipendenti con immediate gravi ricadute sulla vivibilità e la salute pubblica di tutta la cittadinanza?
Vedi anche:
–> Non riapre il drop-in di via P. Fabbri a Bologna: E’ questa la prossimità?
–> Bologna senza vergogna: ragazzo morto di overdose all’ Università
Il Lab57 lavora incessantemente sul campo da anni senza un centesimo di denaro pubblico (si vedano  gli interventi del 2008 , del 2009 , del 2010 e del 2011), sia a Bologna che in tutto il Nord-centro Italia, ma è evidente che non possiamo essere sempre ovunque, soprattutto lavorando quasi esclusivamente su base volontaria!!

Speriamo davvero che questa amministrazione comunale decida di muoversi finalmente, scegliendo di dare un segno importante di discontinuità con queste dissennate politiche di tagli ai servizi sociali, anche perchè se la costituzione italiana ha ancora qualche valore, resta il sindaco il responsabile istituzionale ultimo della salute dei suoi cittadini.

Lab57
Bologna


“VIAGGIARE” INFORMATI”.. – (prevenzione e informazione antiproibizionista)
Nell’ambito del ciclo di corsi e laboratori gratuiti proposto da Vag61, incontro sulla prevenzione dei rischi e di informazione sull’uso delle sostanze stupefacenti e sull’alcool da un punto di vista antiproibizionista.
Domande, dubbi, ricerche europee sui consumi, servizi per le tossicodipendenze, mercato illegale.

Conduce la dott.ssa Beatrice Bassini (psicologa del SERT):
– comunicazione dell’avvocato Elia De Caro su Normative sulle droghe, alcool e guida;
– comunicazione di Massimo Lorenzani (Associazione Lab57-Alchemica) su
“Ma che roba è? Le sostanze: composizioni, effetti, mercato e contesti del divertimento”.
Saranno proiettati filmati e video sui temi della prevenzione e sui luoghi del divertimento. L’incontro è rivolto soprattutto a ragazzi e ragazze delle scuole medie superiori e dei primi anni dell’Università.

Mercoledì 28 settembre, ore 18.00
Vag61, via Paolo Fabbri 110, Bologna

10 droghe da non usare mentre si guida

I TEMI CHE VERRANNO TRATTATI NELL’INCONTRO:

CHE COS’È LA RIDUZIONE DEL DANNO?

– Una pratica sanitaria relativa alle dipendenze, nata negli anni 80 in Inghilterra e diventata un cardine nelle politiche sociali di molti paesi europei, o un concetto divenuto argomento “tabù” per il Dipartimento Antidroga capitanato da Giovanardi che mira a farlo sparire dal vocabolario in Italia, in Europa e nel mondo? L’una e l’altra cosa purtroppo.

10 cose da non fare se vi ferma la polizia

– Le iniziative di Forum Droghe, associazione in difesa dei consumatori di sostanze, sulla riduzione del danno e delle sue articolazioni nei vari contesti: dalla strada ai Servizi, ai luoghi del divertimento.
– La crisi e i tagli al welfare e ai progetti di prossimità, quelli in cui gli operatori agiscono direttamente nei luoghi di consumo creando relazioni possibili e prospettive evolutive risvegliano in molti operatori, attivisti politici e consumatori la necessità di far ripartire riflessioni per ritrovare gli spazi e i modi di rinnovare l’intero panorama dei servizi sulle droghe.

LE INFORMAZIONI UTILI

– Interventi di riduzione dei rischi su sostanze e consumi durante eventi musicali giovanili.
– Interventi di emergenza su uso e abuso di tutte le principali sostanze legali e illegali più usate e i mix più comunemente riscontrabili.
– Nuove strategie comunicative di prevenzione e riduzione dei rischi, possibili solo grazie al Test Rapido, per comunicare in modo veloce ed efficace ai consumatori dosaggi limite, mix pericolosi, tagli velenosi, etc.. nell’ ottica di tentare prevenire sul campo intossicazioni ed overdose prima che il consumo abbia luogo.

IN CASO DI CONTROLLI STRADALI

Informazioni in caso di controlli stradali: diritto di scelta di essere sottoposto al test del sangue piuttosto che a quello delle urine. La legge italiana sanziona chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non una precedente assunzione. Solo attraverso le analisi del sangue è possibile stabilire la reale concentrazione dei principi attivi che determinano gli effetti stupefacenti.

Ad esempio nel caso della cannabis i metaboliti passivi residui restano nelle urine fino a un mese e mezzo dall’ultima assunzione, mentre il THC attivo nel sangue resta mediamente fino da 12 a 27 ore, a seconda del dosaggio dell’ ultima assunzione.

Test dei capelli. 
Più i capelli sono lunghi più le tracce di sostanze psicoattive sono rinvenibili nel tempo. Con i capelli lunghi 12 cm si può risalire al consumo di un anno prima. Se i capelli non vengono tagliati dall’ultima assunzione, le tracce sono teoricamente sempre presenti.

Test della saliva. 
Dal 2007 il test della saliva è effettuato in controlli stradali e permette di individuare le sostanze più utilizzate. Se il test risulta positivo, deve essere confermato da un test del sangue o delle urine. La polizia può effettuare il test se “sospetta” il consumo di stupefacenti (per il test dell’alcol non è necessario avere il sospetto).

LE PENE PER I REATI COSIDDETTI “STRADALI”

– Nei casi di guida in stato di ebbrezza o alterazione quali sanzioni: la multa, il periodo di sospensione della patente, la confisca del veicolo.
– Il lavoro di pubblica utilità che sostituisce la pena per i reati di guida in stato di ebbrezza e di guida in stato di alterazione. Ogni giorno di lavoro di pubblica utilità sostituisce un giorno di arresto oppure sostituisce la pena pecuniaria di 250 euro per ogni giorno di lavoro. Un giorno di lavoro di pubblica utilità equivale a 2 ore di lavoro svolto.
– Dove si può svolgere lavoro di pubblica utilità. Gli enti pubblici e le realtà del privato sociale che stipulano convenzioni con il Tribunale competente territorialmente.
– Chi vigila sullo svolgimento del lavoro di pubblica utilità?
– Quando termina il periodo del lavoro di pubblica utilità, qual è il procedimento per l’estinzione del reato o per la revoca della confisca del veicolo o per la diminuzione del periodo di sospensione della patente?

7 maggio 2011
morto in via dei toschi  – 35enne – probabile overdose di eroina

4 maggio 2011
morto in via carracci – 46enne – probabile overdose di eroina

26 aprile 2011
morto in piazza dei martiri  – 21enne – probabile overdose di alcool

1 febbraio 2011
morto via in zamboni, facolta di lettere – 28enne – overdose di eroina

11 gennaio 2011
morto in piazza maggiore – neonato – mancanza di cure

E’ ormai consuetudine morire per le strade di Bologna, nessuno se ne “indigna”, la politica pre-elettorale delle poltrone non ne parla, non una riflessione su cosa si dovrebbe fare per far fronte ai disagi che sul territorio si materializzano, per mancanza di qualsiasi intervento, in cadaveri.
Da tempo denunciamo invano a Bologna la pressoché totale assenza d’interventi di riduzione dei rischi con operatori esperti in grado di riconoscere e soccorrere tempestivamente consumatori in difficoltà per overdose o mix pericolosi, come se chi utilizza sostanze psicoattive non abbia più alcun diritto.

Non e’ un caso se l’unica voce che si sente a riguardo dell’ultima morte nelle strade del centro di Bologna e’ l’ associazione di commercianti che chiede piu’ PULIZIA e POLIZIA.

Infatti ormai da anni la politica del PD alimenta la paura della gente rincorrendo le idee xenofobe e razziste di partiti come la lega nord e pdl che demonizzano gli immigrati, i lavavetri, i tossicodipendenti e i senza fissa dimora, ribadendo con il loro immobilismo che le soluzioni ai problemi sociali sono il carcere e i cie, riservando a chi dice NO, denuncie, arresti e manganelli .

Non solo a Bologna ma in tutta la provincia si taglia pesantemente la spesa sociale, chiudono i dormitori e i servizi a bassa soglia, si taglia l’assistenza domiciliare, gli interventi di strada, l’integrazione degli alunni diversabili, gli spazi d’aggregazione giovanile, non si fanno politiche per la casa, si aumentano rette scolastiche e affitti, tutte scelte che stanno portando ad grosso impoverimento delle persone, scelte che negano la dignita’  delle persone che non hanno denaro per comprarsela.

DENUNCIANDO LE “POLITICHE SOCIALI” CRIMINALI dell’intero territorio metropolitano vogliamo sottolineare come siano in linea con quella nazionalfascista del governo centrale, che con le sue leggi lavora per eliminare fisicamente la gente che ha problemi e non i problemi della gente!

Per chi vive per strada, ai margini della società, per chi ha problemi di dipendenza, per immigrati senza documenti e per chi lotta affinche’ queste politiche non avanzino le uniche porte che si aprono sono CARCERE, C.I.E., T.S.O. e FOGLIO DI VIA

RIBELLARSI A TUTTO QUESTO E’ GIUSTO!

COSTRUIRE PERCORSI AUTORGANIZZATI E DI AUTODIFESA DA QUESTE POLITICHE CRIMINALI
E’ NECESSARIO!

Associazione Culturale Livello57 e Lab57 – Alchemica
verso la Settimana delle Culture Antifasciste 23/6 – 1/7 2011

L’8 febbraio 2011 è stato ritrovato morto presumibilmente per overdose un giovane di 28 anni nei bagni della Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, un ragazzo di Budrio già noto ai servizi perchè era stato in comunità.
Pochi mesi fa, l’11 ottobre 2010 a Bologna e’ morto per un probabile abuso di sostanze stupefacenti un’altro ragazzo di 19 anni dopo essersi sentito male in un locale bolognese (vedi il nostro post: A Bologna si muore senza Riduzione dei Rischi)

Due morti entrambe frutto secondo noi di politiche proibizioniste e oscurantiste che invece di investire in PREVENZIONE con progetti di riduzione dei rischi, servizi a bassa soglia , come ormai in tutti i paesi civili si fa’, preferiscono fare scoppiare le carceri punendo i consumatori come criminali.

Da tempo denunciamo invano a Bologna il progressivo smantellamento degli interventi di riduzione dei rischi con operatori esperti in grado di riconoscere e soccorrere tempestivamente consumatori in difficoltà per overdose o mix pericolosi, come se chi utilizza sostanze psicoattive o abbia delle dipendenze non abbia più alcun diritto.

Ormai da anni la politica del Comune di Bologna alimenta la paura della gente: si parla di degrado, si demonizzano gli immigrati lavavetri, i tossicodipendenti in piazza verdi, i senza fissa dimora, si fanno lotte perbeniste contro i writers come fossero il grande problema di questa citta’, insomma le parole d’ordine sono invariabilmente PULIZIA e POLIZIA!

Non solo non si struttura alcuna politica di interventi informativi e culturali all’interno dei luoghi di aggregazione giovanile e nelle scuole, ma addirittura i dormitori chiudono ed i servizi a bassa soglia vengono ‘sospesi’ come il drop-in in via Paolo Fabbri o depotenziati e nascosti come l’Unità Mobile, servizi in cui forse il ragazzo morto in solitudine nella facoltà di lettere avrebbe potuto trovare qualche risposta e aiuto prima di finire in questo modo.

Ci sentiamo in dovere di denunciare LE “POLITICHE SOCIALI” della CITTA’ di BOLOGNA che vediamo perfettamente in linea con quella discriminatoria del governo, che con le sue leggi lavora per eliminare fisicamente la gente che ha problemi e non i problemi della gente!
Per chi vive in strada, ai margini della società, per chi ha problemi di dipendenza, per immigrati senza documenti, le uniche porte che si aprono sono quelle di CARCERE, C.I.E., T.S.O. e FOGLIO DI VIA!!!!!
Nelle carceri oggi Il 27% dei detenuti è composto da tossicodipendenti.
Il 38% da immigrati senza documenti.

E’ necessario INVESTIRE SUI SERVIZI ALLA PERSONA, ABOLIRE la legge Fini-Giovanardi sulle droghe
e la Bossi-Fini sull’immigrazione

QUESTE SONO BATTAGLIE DI CIVILTA’!

www.livello57.org
lab57.indivia.net

>>Vedi anche: Di tagli al welfare si muore by Vag61 – Spazio libero autogestito

UN’ALTRA OVERDOSE DI PROIBIZIONISMO: MUORE UN DICIANNOVENNE AL RAVE PARTY DI PASQUA 2008
Puntata di Jalla Jalla, programma di Radio Città del Capo di Bologna, dedicata alla vicenda del ragazzo morto al rave party di Pasqua 2008 a Milano con l’intervento telefonico di Massimo Lorenzani, coordinatore del Lab57 e Pierfrancesco Pacoda, scrittore.
>>Ascolta la puntata di Jalla Jalla..

A distanza di un anno o poco più muore un altro ragazzo nella periferia industriale di Milano durante un rave-party.
Allora fu un’overdose di eroina, questa volta un letale mix di sostanze sconosciute di cui difficilmente sapremo in seguito qualcosa dai media ufficiali a cui basta gridare allo scandalo mostrando tutto il peggio del peggio riguardo al fenomeno “rave-party”, che sembrano di colpo il condensato diabolico di tutto il “degrado e l’illegalità” che traviano giovani allo sbando.
Vergognosa la risposta, sempre e comunque repressiva, della politica e delle istituzioni che ipocritamente fingono di non sapere nulla di questi eventi, pubblicizzati on-line a volte anche mesi prima e lasciati solo nelle mani delle forze dell’ordine o del 118, mentre le unità di strada che fanno informazione e riduzione del danno sono sempre meno supportati e finanziati.

Una doppia ipocrisia se si pensa che nonostante le migliaia di ragazzi che popolano quasi ogni sabato sera decine di rave-party in tutta Italia, questi eventi drammatici sono fortunatamente rarissimi, meno di uno ogni anno, mentre è continua la strage continua di giovanissimi che ogni week-end perdono la vita al volante uscendo da pub e discoteche che “legalmente” vendono alcool e vengono forzatamente messi fuori dai locali alle luci dell’alba sotto l’effetto di tutte le sostanze che offre il supermercato nero del proibizionismo 24 ore su 24.

Un morto al mese o all’anno è sempre troppo, comunque.
I rave-party nascono come eventi liberi, fuori dal mercato del divertimento massificato che riutilizzano temporaneamente aree dismesse, abbandonate.
Con lo sviluppo tecnologico delle comunicazioni con telefonini e il diffuso utilizzo della rete, è diventato relativamente semplice accedere e frequentare rave-party per giovani e giovanissimi spesso totalmente inesperti nella gestione di questi eventi e soprattutto nell’uso di sostanze psicoattive.
Quando 10 anni fa il Lab57 iniziò a intervenire nella scena tecno-rave, ci rendemmo conto che l’unico antidoto ai rischi e abusi legati al mondo delle sostanze, è il passaggio di pratiche e saperi proprio nei luoghi dove si materializzano questi eventi.
Da allora invece di andare avanti di è tornati indietro, pochissime unità di strada intervengono in Italia nei raves, mentre pratiche come il test-rapido delle sostanze negli eventi sono ancora illegali e nelle mani di chi come noi rischia personalmente per metterle in campo.
I servizi do pronto soccorso sono del tutto inadeguati a intervenire sugli abusi di sostanze illegali, perché nessuno si occupa di una formazione specifica a medici, infermieri e volontari, mentre i dati delle analisi tossicologiche nei casi letali o critici non sono ancora a disposizione degli operatori delle unità di strada, che quindi non possono essere preparati a dovere.
La repressione proibizionista oscurantista non fa che aumentare il consumo sommerso e ignorante del “proibito”, mentre drammaticamente tornano ad aumentare anche le overdose di eroina in tutta Italia.
I costi sociali in termini di carcerazioni e danni sanitari sono enormi, mentre costerebbe molto meno, in tutti i sensi, per organizzare servizi come le unità di strada per coprire eventi e bisogni sempre più difficili da ignorare.
Disponibile il download della diretta radiofonica su Radio città del Capo di Bologna con interventi di Pierfrancesco Pacoda critico musicale e saggista autore di ” Sulle rotte del rave”, Massimo Lorenzani coordinatore di Lab57 – Alchemica e una sintesi delle telefonate da Milano di partecipanti al rave di Segrate e operatori del 118 che vi hanno prestato soccorso.

>>Ascolta la puntata di Jalla Jalla..

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