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10 Dicembre: Giornata Mondiale dei DIRITTI UMANI
IL PROIBIZIONISMO è una VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI
>>Canna-bicycle Human Motor 2011: leggi il nostro comunicato…
Verso Vienna 2012: fino alla fine del mondo proibizionista –> Leggi il comunicato…
>>Vedi le mobilitazioni in tutta Italia
— ROMA: presidio prefettura+Pizzica & Reggae
— GENOVA: sotto la prefettura!!
— PISA: No oil Street band parade Antiproibizionista!!
— PERUGIA: Performance pubblica
Il 10 dicembre 2011 è la giornata mondiale per i diritti umani convocata dall’ONU per denunciare e ricordare le sistematiche violazioni dei diritti che si verificano in tutto il pianeta.
La nostra presenza in piazza oggi ha il fine di connettersi a questa giornata internazionale allo scopo di denunciare con forza la persecuzione degli utilizzatori di sostanze proibite causata dalle politiche antidroga vigenti in tutto il mondo.
In Italia le condizioni di invivibilità che caratterizzano le carceri nostrane sono per lo più dovute al sovraffollamento causato dall’attuazione della legge Fini-Giovanardi sugli stupefacenti: in Italia dal 1991 al 2009 oltre 880.000 persone sono state colpite da provvedimenti penali o amministrativi. Solo nell’ultimo anno ci sono stati 8650 arresti con 11295 giorni di reclusione.
La cannabis resta la sostanza maggiormente criminalizzata: 10 anni fa gli arrestati per canapa rappresentavano il 50% degli arresti per droga, oggi la percentuale è salita in maniera drammatica fino a raggiungere il 90% del totale. Sembra paradossale, ma mentre in Italia si intensifica la persecuzione, in altri paesi del mondo si assiste al proliferare di progetti per regolamentazione della cannabis. Non sono solo gli antiproibizionisti ad affermare ciò, ma a confermare la natura persecutoria di tali politiche esistono ormai anche diverse denunce ufficiali di Amnesty International.
A Bologna ormai da anni la politica si alimenta a partire dalle paure della gente: si parla di degrado, si demonizzano gli immigrati, i tossicodipendenti, i consumatori di sostanze illegali, i senza fissa dimora, gli occupanti di spazi abbandonati: insomma le parole d’ordine sono invariabilmente PULIZIA e POLIZIA!
Non solo non si attuano politiche di interventi informativi e culturali all’interno dei luoghi di aggregazione giovanile e nelle scuole, ma addirittura i servizi sociali chiudono, come il drop in di via Paolo Fabbri ormai chiuso da 1 anno e mezzo, o depotenziati come l’Unità di strada sempre meno Mobile e sempre più nascosta, mentre per le strade si continuano a contare numerosi decessi per overdose.
Diversamente dalla situazione italiana, quest’anno, per la prima volta la guerra alle droghe planetaria viene inclusa ufficialmente tra le cause di violazione dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Per questo la giornata mondiale ONU è un momento importante per far sentire la voce di chi inascoltato ed imbavagliato continua a denunciare come nel mondo ci siano milioni di vittime del proibizionismo, milioni di casi che nessuno denuncia, milioni di persone sacrifcate
sull’altare della crociata antidroga.
Per chi vive in strada, ai margini della società, per chi ha problemi di dipendenza, per immigrati senza documenti, le uniche porte che si aprono sono quelle di CARCERE, C.I.E., T.S.O. e FOGLIO DI VIA!
Ribellarsi da tutto questo è necessario!
E’ ora di piantarla!
Basta persecuzione!
Verso Vienna 2012. Fino alla fine del mondo proibizionista!
Sabato 10 Dicembre 2011
– ore 15.00 Piazza Nettuno –
partenza Canna-bicycle Human Motor 2011
– dalle 17.00 Piazza Verdi –
InfoAperitivo Antiproibizionista
LAB57 – Laboratorio Antiproibizionista Bologna
>>L’aggressione e l’inquietante scritta: Episodio GRAVISSIMO nello studio di un legale di parte civile
>>Audio dell’udienza del 28 settembre: la prossima udienza è fissata per il 18 novembre
Tira un vento nuovo
>>dal Blog del comitato Verità per Aldo Bianzino
Tira un vento nuovo mentre la legge Fini-Giovanardi, in nome della tolleranza meno zero, continua a moltiplicare procedimenti amministrativi e penali, ad arrestare, a riempire le carceri e uccidere chi usa sostanze psicoattive , lasciando arricchire i narcotrafficanti e incentivando i profitti dei “cartelli).
Perugia che stringe Patti sicurezza con Maroni, che apre occhi inquisitori sui consumatori e li chiude di fronte ai casalesi che con i soldi dello spaccio rilevano appalti ed aprono società fittizie con scioltezza. 15 Settembre 2011 a Ponte San Giovanni sono stati sequestrati 300 appartamenti in costruzione, due alberghi, quattro terreni,200 conti correnti,144 macchinoni, due imbarcazioni…Imprenditoria camorrista con base operativa a Perugia!
Tira un vento rispetto al business del proibizionismo che da sempre genera violenza, polvere da sparo e spargimenti di sangue per accaparrarsi i proventi illeciti.
Tira un vento rispetto alla militarizzazione dell’ordine pubblico, al proliferare di leggi repressive, razziali, proibizioniste e securitarie, alle violenze di stato, i pestaggi, le minacce, i ricatti, carceri, ritorsioni e Tso.
Tira un vento che scardina tabù e propone di assumere modelli di legalizzazione e regolamentazione delle droghe al fine di indebolire il potere delle organizzazioni criminali e salvaguardare la salute dei cittadini. Un vento che mobilita e sommuove anche la commissione internazionale per le politiche sulle droghe che alcuni mesi fa ha dichiarato il fallimento della “war on drugs” e denunciato le “devastanti conseguenze” ossia gli effetti collaterali del proibizionismo.
Tira un vento nuovo che sussurra che la memoria è una arma, una risorsa e una pratica politica che ci permette di tenere alta l’attenzione e impedire che storie come quelle di Aldo Bianzino, arrestato e morto di carcere e proibizionismo il 14 ottobre 2007, di” incuria” e condanna all’oblio in tutti questi quattro anni, diventino consuetudine, prassi ordinarie legittimate attraverso la retorica della legalità e della sicurezza.
Tira un vento nuovo che non è solo denuncia, non solo richiesta di erità, ma è fatto di solidarietà concreta, di passaggio di saperi e scambio di buone pratiche di resistenza al proibizionismo.
Mercoledì 28 settembre alle ore 9 presso il Tribunale di Perugia in piazza Matteotti si terrà la terza udienza del processo a carico della guardia carceraria per omissione di soccorso e falsificazione di registro.
Il comitato verità per Aldo Bianzino sarà lì, per non archiviare e non dimendicare: nè Aldo e nè perchè è stato ammazzato !!!
Mercoledì 28 alle 9.00 tutti davanti al tribunale …
VERITÁ PER TUTTE LE VITTIME DI ABUSI AUTORITARI ED ARBITRARI DELLO STATO
Il proibizionismo è un serial killer
Lo stato archivia noi no.
>>dal Blog del comitato Verità per Aldo Bianzino
>>Caso Bianzino, l’ex moglie: «Picchiato». Episodio inquietante nello studio di un legale di parte civile. Rudra ha parlato del suo dolore dovuto alla perdita dei genitori
di Francesca Marruco
«A quest’uomo sono stati inferti dei colpi atti a colpire organi interni, da mani esperte, senza lasciare segni o tracce esterne. Ad Aldo sono stati dati colpi al cervello e all’addome».
Lo ha detto in aula Gioia Toniolo, ex moglie di Aldo Bianzino, morto nel carcere di Capanne il 14 ottobre 2007, riferendo alla corte quanto aveva detto l’allora consulente della famiglia, il medico legale Walter Patumi che, stando a quanto affermato dalla stessa Toniolo, «partecipò all’autopsia fatta con il dottor Lalli». L’ex moglie di Aldo Bianzino, rimasta a combattere per un po’ di giustizia insieme ai figli del suo ex marito, ha anche sostenuto che «dieci giorni prima della sua morte Aldo stava molto bene» e «Patumi in quel momento non mi disse che c’erano contrasti con il dottor Lalli», che poi depositerà una relazione in cui si afferma che la morte di Bianzino era dovuta ad un aneurisma.
Il dolore di Rudra
A riportare umanità e dolore in mezzo ai termini medici e agli agenti che, a vario titolo, hanno avuto contatto con la vicenda di Bianzino e che mercoledì hanno testimoniato in aula, ci ha pensato il figlio Rudra, appena diciottenne. «A me manca la mia famiglia: dopo la morte di mio padre, è venuta a mancare anche mia madre per una malattia che si è molto aggravata per lo stress. Sarete stati tutti adolescenti, immaginatevi la vostra vita a 14 anni senza una famiglia». «In 14 anni – ha detto ancora Rudra, ora parte civile con l’avvocato Massimo Zaganelli – non ho mai visto mio padre star male in nessun modo e volevo sapere perché dopo due giorni in carcere era uscito morto. Non si pensa che possano succedere cose del genere. Con i miei facevo una vita semplice e tranquilla, il giorno dell’arresto vennero 5 persone e fecero una perquisizione. E fuori trovarono le piantine di marijuana». Rudra, su domanda dell’avvocato Fabio Anselmo, già avvocato della famiglia Cucchi e Aldrovandi, qui nominato da Gioia Toniolo, ha provato a dire che dopo l’arresto dei suoi genitori è stato lasciato solo con la nonna 93enne nel casale in campagna in cui viveva per tre giorni. Ma è stato bloccato. Non è pertinente alla presunta tesi dell’accusa, rappresentata in aula dal pm Giuseppe Petrazzini, di omissione di soccorso dell’imputato della polizia penitenziaria Gianluca Cantoro nei confronti del detenuto Aldo Bianzino.
L’aggressione e l’inquietante scritta
Intanto un fatto che ha quanto meno risvolti inquietanti, si è verificato lunedì mattina nello studio tifernate dell’avvocato Massimo Zaganelli. La sua segretaria è stata aggredita da un uomo che, con il volto coperto, l’ha spintonata dopo essere entrato nello studio del legale. Secondo quanto ricostruito, l’uomo stava aspettando l’arrivo di qualcuno che aprisse la porta dello studio, per entrare. E fin qui un’aggressione. La segretaria, oltre alla paura, ne avrà per cinque giorni. Inquietante è poi la scritta trovata sul muro esterno: «Bianzino stop», con due simboli che somigliano a due croci. Volto coperto, nessun indizio. E’ intervenuta la polizia. Mercoledì pomeriggio l’avvocato Zaganelli, rappresentato in questo caso dal collega Fabio Anselmo, ha anche sporto denuncia. Anselmo ha parlato di «episodio gravissimo, inquietante, incomprensibile per il clima in cui si sta celebrando il processo». L’aggressione è avvenuta di prima mattina, in orario di apertura dello studio. Ad essere aggredita è stata la segretaria. Normalmente il primo ad arrivare a studio, però, è l’avvocato Zaganelli.
I medici legali nella prossima udienza
Nell’udienza di mercoledì avrebbero dovuto testimoniare anche i medici legali che hanno individuato nell’aneurisma la causa della morte di Bianzino. Assenti giustificati, verranno sentiti nella prossima udienza del 18 novembre. A ruota verrà fatto l’esame dell’imputato: quel Gianluca Cantoro che, difeso dagli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi, si è sempre dichiarato innocente. Come sempre anche mercoledì in aula i microfoni di Radio Radicale da cui è possibile ascoltare tutti gli audio delle precedenti udienze.
Vi segnaliamo due eventi antiproibizionisti all’ interno del Festival Sociale delle delle culture antifasciste di Bologna:
>>Vai al sito del Festival 2011
Si è aperto il 16 maggio a Bologna il processo d’appello per la morte di Federico, che a 18 anni ha perso la vita nel 2005 dopo un’intervento della polizia. In primo grado quattro agenti, Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri sono stati condannati a pene di 3 anni e 6 mesi per l’eccesso colposo nell’omicidio colposo del ragazzo.
Nella seconda udienza del 17 maggio in Corte d’Appello sono state accolte parzialmente le richieste dei difensori dei quattro agenti condannati in primo grado: non ci sarà nessun nuovo sopralluogo in via dell’Ippodromo a Ferrara, non saranno ascoltati vecchi e nuovi testimoni, ma è stato fissato il prossimo 24 maggio un confronto fra esperti sulla causa della morte di Federico.
Questi i fatti, nulla di nuovo, ma è vergognoso secondo noi il modo insinuante e discriminatorio che i media utilizzano per sfruttare e capitalizzare ad ogni costo lo stereotipo del drogato senza nessun timore di infangare la verità e la memoria di omicidii di stato come Aldrovandi o Stefano Cucchi.
Questo è il titolo e un estratto dell’ articolo da Repubblica:
Morte violenta o da stress da stupefacenti
Caso Aldrovandi, esperti a confronto
……….
IL PADRE “Cosa aveva fatto di male?”
La difesa dei quattro poliziotti condannati in primo grado aveva avanzato diverse richieste. Saranno acquisiti memoria e ingrandimenti dei vetrini istologici del professor Claudio Rapezzi, cardiologo bolognese, consulente delle difese dei 4 poliziotti, e una serie di articoli tratti dal sito Pubmed su nuovi studi sugli effetti delle ketamine, droghe sintetiche potenti, in caso di assunzione.
I giudici della Corte hanno deciso d’ufficio di fissare un confronto in aula, il prossimo 24 maggio, tra il professor Rapezzi e il superconsulente delle parti civili Gaetano Thiene: il primo esperto, consulente delle difese, ha sempre sostenuto che la morte di Federico fosse dovuta ad uno stress da katecolamine, sostanze stupefacenti assunte, mentre il professor Thiene ha indicato come tesi delle cause della morte violenta, la compressione del fascio di His, basando questa sua convinzione sulla lettura della fotografia del cuore di Federico agli atti dell’autopsia.
Interpretazione medico-legale che aveva dato lo spunto al giudice di primo grado per avere la prova determinante delle cause della morte del ragazzo, una immobilizzazione eccessiva e violenta da parte degli agenti.
Sulla base di ciò che emergerà dal confronto tra i due consulenti la Corte valuterà se ordinare un’altra nuova perizia medico-legale superpartes. Viene modificato pertanto il calendario d’udienze: cancellate quelle di domani e del 23 prossimo, si torna in aula il 24 per il confronto dei periti e si prosegue il 25 e 30 maggio.
Presente in aula la mamma Patrizia Aldrovandi: “E’ sempre positivo un confronto tra esperti – ha commentato sulle decisioni della Corte -, è un bene che si facciano ulteriori accertamenti anche per confutare le tesi del professor Thiene, un esperto riconosciuto a livello mondiale”
……….
Facciamo nostre le parole di Patrizia Aldrovandi e come sempre cerchiamo di fare chiarezza su come vengono riportate le notizie:
ad esempio le katecolamine, NON SONO “sostanze stupefacenti assunte” (come frettolosamente riporta Repubblica), ma le CATECOLAMINE ( scritto son la c e non con la k!!!!, forse per essere più alla moda e/o per associarla alla famigerata ketamina)
sono sostanze (adrenalina, noradrenalina e dopamina) prodotte naturalmente dal nostro organismo che può aumentarne considerevolmente la produzione in seguito a stimoli (stress, esercizio muscolare, ipotensione, emorragie, ipossia, ipoglicemia, esposizione al freddo).
vedi http://www.cdi.it/it/SaluteEdEducazione/Esami/CATECOLAMINE/index.html
Nel caso della morte violenta di Federico, è piuttosto evidente e documentato da fotografie tremende e video lo stress che può aver provocato il rilascio di CATECOLAMINE nel suo organismo e soprattutto la sua orribile morte.
Inoltre riguardo ai presunti nuovi studi messi agli atti dalla difesa dei 4 poliziotti sull’ uso di ketamina ( e non ketamine al plurale..!?) , aspettiamo di vedere quali siano, considerando che si tratta di un anestetico usato da decenni in chirurgia su umani e animali, si veda comunque questa recente ricerca (agosto 2010):
…….
Lo studio, condotto dal Mood Disorders Research Unit del National Institute of Mental Health e diretto da Carlos Zarate, si è concentrato su una fascia di pazienti su cui i trattamenti tradizionali non sembrano funzionare.
Lo studio rivela che l’assunzione di ketamina “ha prodotto una immediata (entro qualche minuto) e robusta risposta antidepressiva”. Glieffetti antidepressivi sono pero’ limitati nel tempo: due settimane dopo l’assunzione di ketamina, i pazienti ritornavano a livelli depressivi originali. Cosa peraltro vera anche nel caso di molti farmaci antidepressivi tradizionali.
La ketamina, dal punto di vista fisico, e’ una sostanza sicura. E’ uno dei rari anestetici che non ha effetti diretti sul cuore o sui polmoni. Era usata sui campi di battaglia durante la prima Guerra Mondiale. E’ ancora usata su soggetti che non tollerano altri anestetici, che invece tendono a rallentare la respirazione e il battito cardiaco.
………
Speriamo che la difesa degli agenti tenga ben presente questo studio, anche se smentisce tutto ciò che tentano di dimostrare, cioè che sia l’assunzione di ketamina la causa dell’ arresto cardiaco o di “un’ alterazione psicofisica violenta e incontenibile” tale da giustificare un’intervento dei poliziotti così violento.
Purtroppo questo genere di giornalismo scandalistico è da anni perfettamente prono e funzionale al Teorema del Drogato, di cui è esimio e instancabile propugnatore il Ministro Giovanardi, il quale continua a sostenere che Federico Aldrovandi , Stefano Cucchi , Aldo Bianzino, etc… sarebbero morti comunque perche’ drogati e che tutte le ecchimosi, fratture, ematomi sarebbero gli effetti terribili delle DROGHE assunte da questi “zombi”, come li ha lui stesso definiti senza nessuna vergogna.
E’ questo stesso delirante e vergognoso Teorema che vorrebbe sostenere anche la difesa dei poliziotti che hanno ammazzato Federico, e per questo vi invitiamo tutti a diffondere e divulgare notizie riguardo a questa vicenda e invitiamo tutti a presenziare alle prossime UDIENZE:
IL 24 MAGGIO ORE 10
PER CONTINUARE IL 25 E 30 MAGGIO
PRIMA SEZIONE, CORTE D’APPELLO – TRIBUNALE VECCHIO – PIAZZA DEI TRIBUNALI
Facciamo sentire il nostro calore e tutta la nostra solidarietà alla famiglia Aldrovandi e a tutte le vittime della violenza di stato.
>>Vedi il video: Verità, grido il tuo nome! – il video-denuncia sulla morte di Federico Aldrovandi
Prossimo intervento Lab57 – Alchemica:
MILLION MARIJUANA MARCH XI
ROMA – 7 MAGGIO 2011 –
ore 16.00 – partenza da Piazza dei Partigiani
ore 23.30 – arrivo a Piazza Bocca della Verità
>>Leggi il comunicato
>>Vai al sito:http://www.millionmarijuanamarch.info/
NELLO STESSO GIORNO A ROMA E IN ALTRE 420 CITTA’ NEL MONDO PER ESIGERE:
1) LA FINE DELLE PERSECUZIONI PER I CONSUMATORI.
2) ACCESSO IMMEDIATO ALL’USO TERAPEUTICO PER I PAZIENTI.
3) DIRITTO A COLTIVARE LIBERAMENTE LA CANNABIS, PATRIMONIO DELL’UMANITA’.
SABATO 7 MAGGIO 2011, UNDICESIMA EDIZIONE ITALIANA M.M.M. 100% REGGAE.
DEDICATA A TUTTE LE VITTIME DEL PROIBIZIONISMO, MASSACRATE DI BOTTE IN GALERA O ANCORA PRIMA DI ARRIVARCI.
0RE 16, DA PIAZZA DEI PARTIGIANI A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA’ FINO ALLE 23.30.
attenzione: non saranno ammesse bandiere e striscioni di partito, di nessun partito, ne’ saranno ammessi camion non preautorizzati con musica diversa dal REGGAE) per ciclofficine, murghe e bande musicali che apriranno la marcia, l’appuntamento e’ sul viale sotto il palazzo ACEA.
SUL CAMION UFFICIALE M.M.M. SI ALTERNERANNO:
ONE LOVE HP
SOUL ROOTS
MR LATER
VILLA ADA SOUND
DABADUB
BABABOOM TIME
MARIO DREAD
POWAFLOWA (Varese)
MA DE KE (Roma’s Castles)
MR MAD (Frosinone)
LOVE MASSIVE
NOCE – RUDE VIBES – (Arezzo)
BIZZARRI FAMILY – LION D (Modena)
ROOTS REALITY HI-FI (Bari)
Europa sud orientale, penisola mediterranea denominata ‘Italia’, secondo anno del secondo decennio nel secondo millennio, 411 anni dopo il rogo con cui l’inquisizione arse vivo Giordano Bruno in Piazza Campo dei fiori a Roma, la barbarie e l’arroganza del potere che si autoassolve e’ preminente sull’evoluzione della specie.
Gli interessi economici di pochi criminali valgono piu’ dei diritti di moltissimi esseri umani che vengono rinchiusi in galera perche inosservanti della tassa sul consumo di sostanze, affidata in regime di monopolio alle narcomafie, decidono di auto produrre il proprio consumo coltivando un pezzo del patrimonio botanico del pianeta che appartiene all’ umanita’: la Cannabis.
Incredibile ma purtroppo drammaticamente vero, si finisce in galera anche per una sola pianta e a volte purtroppo non se ne esce vivi.
Aldo Bianzino, ebanista quarantenne, viveva isolato dal mondo in una casa sui monti vicino Perugia, era la persona piu’ pacifica del mondo, scendeva in citta’ raramente e solo per vendere i suoi mobili, coloro che lo conoscevano raccontano che mai, nemmeno una volta, gli avevano visto alzare la voce.
Aldo, arrestato per la coltivazione di alcune piante di Cannabis nel suo orto, moriva misteriosamente in carcere dopo poco piu’ di un giorno di galera il 14 ottobre 2007, gli amici, i figli e i parenti aspettano ancora giustizia.
Pianeta terra, stesso periodo temporale, assurdo ma vero: e’ possibile costruire legalmente centrali nucleari, mettendo a repentaglio la futura vivibilita’ del pianeta, ponendo una seria ipoteca sull’esistenza di future generazioni. Centrali che se va tutto bene senza incidenti creano comunque un consistente livello di radioattivita’ nelle zone limitrofe, producono come scarto di esercizio scorie altamente radioattive che vanno poi stoccate in depositi radio isolati in attesa che venga inventata una tecnologia, al momento inesistente, in grado di renderle inoffensive.
Centrali che se invece, come e’ gia’ piu’ volte accaduto, vanno in avaria, contaminano irreversibilmente intere aree del pianeta, producendo milioni di morti per leucemia e cancro anche a distanza di anni.
Basti pensare che se alcuni componenti del combustibile usato nei reattori hanno un tempo di dimezzamento breve come lo IODIO 131 che ha un’emivita di soli 138 giorni o relativamente breve come il CESIO 137 che si dimezza dopo trenta anni, altri anno un’emivita molto piu’ lunga del tempo trascorso dalla comparsa del genere umano sul pianeta Terra.
Il PLUTONIO 239 e’ letale per l’umano alla dose di un milionesimo di grammo, ossia un solo grammo puo’ uccidere un milione di persone e ha un tempo di dimezzamento di 24.200 anni, l’URANIO 238 si dimezza dopo 4,51 miliardi di anni e l’URANIO 234 si dimezzera’ dopo 247.000 anni.
Parte delle scorie radioattive vengono smaltite trasformandole in proiettili all’uranio ‘impoverito’ da spargere in territorio ‘nemico’ nell’immancabile guerra di turno.
Attila in confronto era un benefattore altro che barbaro, in fondo spargeva solo del sale nei territori conquistati.
E tutto cio’, ovviamente, senza che mai nessuno paghi per i gravissimi disastri prodotti nonostante questi siano crimini oltre che contro l’Umanita’ anche contro il Pianeta tutto, nessuna specie animale e vegetale esclusa.
Il nucleare è inoltre una tecnologia costosa e sorpassata, come obsoleti sono i combustibili fossili, ma continueranno a estrarli e a trasformarli nonostante tutto perchè sono gli unici monopolizzabili.
Apparentemente dopo il disastro dei quattro reattori Giapponesi sono tutti o quasi contro il nucleare, ma leggetevi, grazie a Wikileaks che li ha divulgati, che genere di accordi sulla cooperazione nucleare tra Italia e Usa firmava assieme al Segretario dell’Energia degli Stati Uniti d’America Bodman nel dicembre del 2007 l’allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani, in un cable firmato dall’ex Amabasciatore Usa a Roma Ronald Spogli
>>versione in italiano
>>versione originale in inglese
Bersani era stato eletto nel maggio 2006 nel secondo governo Prodi che restò in carica 722 giorni, nel programma di governo con cui chiesero il voto ai cittadini c’era anche la cancellazione della legge 49/2006, tristemente nota come legge Fini/Giovanardi fatta furbescamente passare negli ultimi mesi del precedente Governo Berlusconi nel decreto per le olimpiadi di Torino.
Ovviamente nulla fecero una volta eletti nonostante molto si spesero nel contrastarne il varo per fini antiberlusconiani e preelettorali, assicurando che l’ avrebbero cancellata appena fossero stati eletti. Cosi’ come Bersani ha fatto un’ inversione di marcia a 180 gradi sul nucleare dopo aver visto i sondaggi successivi a Fukushima, sicuramente farebbero altrettanto se gli capitasse un sondaggio sulle reali proporzioni del fenomeno del consumo di Cannabis, ma noi non ci facciamo ingannare, fumiamo Ganja ma non siamo cojoni autolesionisti, i movimenti ricordano, un esempio? Chiedete all’ex governatrice del Piemonte, Mercedes Bresso se gli e’ convenuto tradire la fiducia del movimento NO TAV.
Chiedetevi perche l’astensionismo e’ in crescita costante e ha raggiunto con il 20% il massimo nelle ultime elezioni del 2008 dal dopoguerra a oggi, e’ la popolazione lontana dalla politica o viceversa?.
Nonostante l’Articolo 11 della Costituzione reciti chiaramente che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta’ degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, l’ Italia e’ sempre pronta a entrare in guerra se c’e’ da assicurare il passaggio di un gasdotto o se ci sono giacimenti petroliferi da razziare, dai Balcani all’ Irak fino all’ Afganistan, sempre pronti a esportare democrazia con i bombardamenti sulla popolazione civile.
Nei bombardamenti sulla ex Iugoslavia l’ Italia partecipo’ assieme a paesi come la Turchia, che di difesa dei diritti delle minoranze se ne intende, sono decenni che praticano il genocidio dei Curdi, negandogli perfino il diritto a parlare la propria lingua.
Per giustificare i bombardamenti italiani su Belgrado, l’ allora premier Massimo Dalema disse che non erano azioni di guerra ma di ‘difesa integrata’, nonostante mai un solo colpo sia arrivato sul nostro territorio.
I Palestinesi vengono sterminati da decenni in Palestina, solo nei ventitre giorni dell’ operazione ‘piombo fuso’ iniziata il 27 dicembre 2008 furono uccisi circa 1500 palestinesi, nella stragrande maggioranza civili, donne, bambini e anziani, fu bombardata una scuola con le effigi dell’ O.N.U., ma mai abbiamo visto, nonostante le varie risoluzioni inapplicate, nessuna sanzione, neanche blanda, neanche economica nei confronti di Israele.
Il nostro fratello Vittorio Arrigoni, inguaribile sognatore, unico italiano in Palestina in quei giorni bombardata dal cielo e dal mare continuava nell’ orrore totale a urlarci, nonostante tutto, di restare umani.
Ogni guerra porta dietro di se uno strascico di disperazione e tragedie che si protraggono per anni.
Nell’ Afganistan investita da esportazione di democrazia ci dicono i rapporti annuali UNOP che la produzione di oppio e’ in continuo costante aumento da quando e’ iniziata l’ occupazione occidentale.
Pero’ in Italia per reati connessi all’ uso di sostanze, si finisce in galera e piu’ di un terzo della popolazione carceraria deve la propria carcerazione alla Fini/Giovanardi.
Piu’ che una legge e’ un vero mostro giuridico, oltretutto in piu’ punti di dubbia costituzionalita’.
E’ emblematico il caso di Fabrizio Pellegrini, il paziente di Chieti autorizzato ad importare per fini terapeutici la Cannabis ( il BEDROCAM, infiorescenze femminili al 18% di THC) ma arrestato piu’ e piu’ volte per coltivazione, tanto che per la somma delle condanne rischia vent’ anni e questo perchè, non potendosi permettere di pagare gli otto euro giornalieri del costo della sua medicina, ha optato per l’autoproduzione, alla faccia del diritto alla salute previsto dalla costituzione.
Ma possibile che al Berlusconi indagato come usufruitore della prostituzione minorile che si giustifica dicendo che in casa propria ognuno e libero di fare cio’ che vuole, nessuno abbia spiegato che se il principio valesse per tutti, bisognerebbe scarcerare migliaia di coltivatori beccati con le piante d’ erba nell’ armadio sotto lampada?
Ma possibile che nessuno abbia mai spiegato a Berlusconi che nessuna legge entra cosi pesantemente nella sfera del privato, nelle scelte personali dell’ individuo, nessuna criminalizza stili di vita come quella sul consumo di sostanze, la 49/2006 o Fini/Giovanardi varata dal suo governo nel 2006 a legislatura ormai conclusa?
Ma se veramente non ne fosse consapevole? Per favore qualcuno spieghi a Berlusconi che con il suo scudo fiscale, che ha permesso di far rientrare patrimoni esportati illegalmente senza doverne giustificare la provenienza, ha fatto alle narcomafie il regalo piu’ gradito, soprattutto se considerato assieme alla 49/2006 che gli permette oltretutto il rafforzamento del monopolio dell’ importazione, produzione e distribuzione di sostanze illecite gia’ garantito dalla precedente 309/90, varata quella dal suo padrino politico Bettino.
Ma possibile che nessuno abbia mai spiegato al Berlusconi che si autoassolve legalizzando il falso in bilancio, che ha raggiunto piu’ volte la prescrizione evitando il verdetto dei giudici grazie al legittimo impedimento e sta inseguendo la prescrizione breve per salvarsi dagli altri processi che Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi e Aldo Bianzino non sono mai scappati da nessun processo? Non ci sono semplicemente mai arrivati perché uccisi prima.
Federico Aldovrandi addirittura non e’ mai arrivato in nessuna caserma, barbaramente trucidato in una strada di notte solo perchè sospettato di essere “drogato”, in una sorta di appartaid culturale che indica nel consumatore di sostanze il “paria” il senza diritti, il quasi cittadino di serie B, non molto in grado di intendere e volere sul quale si ritiene di poter commettere qualsiasi abuso e anche questo e’ un effetto collaterale della legge.
E’ inoltre un formidabile strumento di controllo e repressione, ancora più pericoloso se consideriamo che il parlamento Italiano ha il più alto tasso mondiale di inquisiti per mafia e camorra, senza contare la folta schiera di ufficialmente “non più fascisti” cresciuti facendo il saluto romano a Predappio alla tomba di Mussolini.
La battaglia antiproibizionista e’ una battaglia culturale di liberta’ e civilta’, la liberalizzazione della Cannabis contrasta con gli interessi delle narcomafie, delle multinazionali farmaceutiche e dell’ industria chimica delle plastiche derivate dal petrolio.
Non possiamo cambiare la legge a meno che non iniziamo a raccogliere firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. Ciò che possiamo e dobbiamo fare è lavorare per cambiare il clima culturale, mettendo fuori gioco i parassiti del palazzo e rafforzando i legami tra i movimenti, colpendo negli interessi i nostri nemici, negandogli i nostri spazi, solo cosi’ riusciremo a liberarci di loro.
Il business della privatizzazione dell’acqua da solo vale 9 miliardi di euro e coinvolge in maniera bipartisan tutto il palazzo, basti osservare che la 133/2008 e la 135/2009 sono passate raccogliendo più voti di solo quelli nella disponibilità della PDL, ecco perchè c’è quest’assordante silenzio su i referendum del 12 e 13 giugno.
Nella Million Marijuana March non ci sarà spazio per le bandiere di nessun partito ma sul nostro carro c’è spazio per la campagna per la ripublicizzazione dell’acqua bene pubblico e contro il nucleare perchè le nostre piante vogliamo annaffiarle con acqua pubblica e non radioattiva.
Al referendum andremo a votare quattro si per dire no, due per l’acqua uno per il nucleare e uno per il legittimo impedimento, perche odiamo i monopoli e il nucleare e inoltre l’unico legittimo impedimento che riconosciamo è il nostro diritto come genere umano di impedirgli di continuare a fare disastri.
Coltiviamo liberazione guardando a sud-est verso l’altra sponda del mediterraneo, lo scirocco profuma di gelsomino, e non è il vento del deserto, è il vento della rivoluzione dei gelsomini.
Aveva ragione Monicelli quando diceva che “sto popolo de miserabili ha solo una possibilità de riscatto se ancora c’ha un pò de dignità : la rivoluzione”. Ciao Mario, vedrai che prima o poi la faremo.
Buona MILLION MARIJUANA MARCH a tutti e tutte.
Dal sito italiano è possibile accedere ai tantissimi siti M.M.M. di tutto il pianeta linkati, tra i quali segnaliamo:
* http:/www.cannabisculture.com
* http://www.Millionmarijuanamarch.com
* http://www.pot-tv.net
* http://www.marihemp.com
* http://www.cures-not-wars.org
giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info
CHI HA UCCISO STEFANO CUCCHI? LA RISPOSTA UFFICIALE E’ SEMPRE LA STESSA: NESSUN COLPEVOLE, NESSUN RESPONSABILE. LA STORIA DI STEFANO E’ UNA STORIA COME TANTE. PER POCHI GRAMMI DI FUMO VIENE ARRESTATO, PICCHIATO E UCCISO IN UN COMMISSARIATO. UCCISO DALLA LEGGE FINI-GIOVANARDI. UCCISO DAL SISTEMA SANITARIO. UCCISO DALLO STATO.
SCARICA LA VERSIONE AD ALTA QUALITA’
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VERITA’ PER MARCELLO – aprile 2008
Intervista a Maria Ciuffi, in sciopero della fame da lunedì 7 Aprile alle ore 9 davanti alla Procura di Livorno dopo l’ipotizzata archiviazione dell’ inchiesta sulla morte di suo figlio Marcello Lonzi nel carcere di Livorno nel Luglio 2003.
Per informazioni vedi il Blog di Marcello Lonzi e
la Rete-Invisibili di tutte le vittime della violenza di stato.